La faccia di Nanni Moretti quando il conduttore dice “E adesso ascoltiamo Baxter Dury”

La copertura del Festival di Venezia da parte dei media francesi è stata ridicola (hanno quasi dato più spazio a Deauville, per dire).
Mi sono a lungo interrogato sui motivi di questa scelta sì singolare:
a) Di Cannes ce n’è uno tutti gli altri son nessuno
b) Una debolezza intrinseca di Venezia, che ormai è in zona retrocessione e sente il fiato sul collo dei festival nordamericani
c) Il solito odio transalpino reciproco specchio riflesso gnè gnè

Tentatissimo di rispondere la c). Ma la verità è che no, cari italiani, i francesi non ci odiano per partito preso. Anzi. Quando c’è da illuminarsi d’immenso per la Botte (lo stivale, così ci chiamano) lo fanno, eccome. Esempio.

nanniNanni Moretti. (Lo so, con Nanni Moretti è facile). (E vabbè, allora facciamo i distinguo e non parliamo più di niente).
La settimana scorsa è finalmente uscito in tutte le sale francesi Habemùs Papàm. Per l’occasione i soliti tendenziosi giornali italiani hanno parlato di Ciclone Moretti A Parigi. No, di più.

Nanni Moretti su Allociné. Nanni Moretti su Télérama. Nanni Moretti su Libération. Fosse solo questo. La cinémathèque française gli ha dedicato una retrospettiva, dal 5 al 25 settembre, con l’intera opera omnia di Nannì. All’anteprima, tenutasi proprio alla cinémathèque, bagno di folla e ovazioni a pioggia: emigrati, pizzaioli, antellò, gente incinta che siccome era senza biglietto si è presentata con un’enorme torta sacher e l’hanno fatta entrare (true story), ma soprattutto loro: i francesi. Nannì è arrivato con molto ritardo, visibilmente dispiaciuto e infastidito (“Scusate, non sono mai in ritardo, credevo che un traffico del genere esistesse solo a Roma”) ma presto rinfrancato dalla presenza in sala di tre nipoti di Carl Jung. All’inizio Nannì ha pensato potesse essere uno scherzo, poi ha spiegato ai celebri eredi di stare tranquilli, il suo psicanalista di Habemus Papam non è junghiano. Risate.

Come faccio a sapere queste cose visto che non ero presente all’anteprima?

Semplice, le ha dette lo stesso Nannì a Ce soir ou jamais!, programma di seconda serata di France 3 di cui è stato ospite la settimana scorsa. (Il programma è così composto: 1h30′ di dibattito su temi n’importe quoi, poi il faccia a faccia con l’ospite della settimana, in questo caso Moretti, e infine l’ospite musicale). (Adoro i programmi del servizio pubblico francese. Sono così logici, razionali). (Qui il video, play, se non si vede, vabbè, che ci sto a fare? Leggete pure)

Nannì veniva dritto dritto dalla Cinèmathèque, stanco e un poco sfavato. L’unica cosa che voleva era rilassarsi, magari raccontare aneddoti sapidi. Ma, ahilui, gli è toccato in sorte il conduttore più insipiente di tutto l’esagono (brava persona, per carità, ma insipiente, di quelli che proprio non ci arrivano). Domande trite e sceme (“Quanto siete debitori a Risi, Germi, Monicelli, Scola?” Risposta: “AHEM”. Oppure: “Che ne pensate dello sciopero generale di oggi in Italia?” “Bah, veramente ero qua a Parigi”), domande che non sono domande, domande che non hanno capito un cazzo (“Perché mi deve far dire cose che non ho detto?”). Ma Nannì, evidentemente sfinito, reagisce senza affondare il coltello e, mantenendo molta leggerezza, ci regala perle tipo: “Sì, ma il partito comunista italiano era meglio di quello francese. È scientificamente provato. Non è un’opinione”. Il conduttore ovviamente non sfrutta questo meraviglioso assist e prosegue dritto per la sua ottusa strada, intervallata però da un’ottima selezione di scene di film di Nannì. Su tutti, la strepitosa performance di Renato Carpentieri in Caro Diario, che noi (compreso Nannì) avevamo dimenticato.

Come al solito le cose migliori vengono alla fine. Siamo oltre la mezzanotte. L’intervista è terminata. Il conduttore assume la posa più fessa del mondo (si gira aggrappandosi come non ci fosse un domani alla poltrona) e annuncia l’ospite musicale della serata: Signore e Signori ecco a voi Baxter Dury! Il figlio di Ian Dury! La faccia di Nanni: AVESSI DETTO (1h55’33”).

(Il disco di Baxter Dury è stato uno dei dischi dell’estate tieffemmina. Claire, ovviamente. E Isabel, la mia preferita).
(Tutto torna)
(Nannì, sei l’orgoglio di noi espatrioti, on est superfier de toi)

8 Replies to “La faccia di Nanni Moretti quando il conduttore dice “E adesso ascoltiamo Baxter Dury””

  1. È SEMPRE così. Perché sì, gli artisti ce li concedono, ma il festival no, ce l'hanno solo loro. Come il vino, le automobili e lo stato di diritto.

  2. Dai che pure Nanni è un po' paraculo…
    In Habemus papam non solo mette un papa francese (!?!). Ma a un certo punto si sente all'autoradio cosa pensa Sarkozy di non mi ricordo cosa…
    Vabbé l'amore, vabbé che vai a Cannes, ma un po' di ritegno! 😀
    L.

  3. Io lo amo, lo amo proprio (che commento equilibrato, il mio acume critico a volte mi spaventa).

  4. *Moglie: bei momenti

    *Yet: il video non si vede al di fuori dei confini transalpini. Che noia, questi vincoli.

    *Belg: sopratutto lo stato di diritto

    *Ladinsane: Moretti ti aggrada, vedo

    *L: più che altro i francesi ci hanno messo, ehm, come si suol dire, i piccioli. Considera che in sala, all'accenno a Sarkò, si è levato THE BOATO

    *Ryuko: c'è chi riesce a far peggio di te, pensa

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