La funzione kindle che ti segnala le frasi più sottolineate da generici “altri utenti”. No.

Leggere sul kindle (o sull’applicazione kindle dell’iPad), è una cosa che probabilmente mi risulterà sempre un poco innaturale. Malgrado quasi due anni di esercizio, e malgrado un’abitudine sempre più quotidiana e necessaria (la proporzione carta/e-book è ormai 50/50, ad agosto è stata 10/90), so che dentro di me, nel profondo di me, grumi di resistenza in questo momento stanno urlando come i pazzi, supplicandomi di non farlo mai più. Ma, come molti di voi sapranno, quando si iniziano a sentire le voci nel cervello, l’unica soluzione, se scarseggiano le medicine, è fingere di non sentirle, oppure urlare ancora più forte. In questo caso tre paroline magiche: denaro, spazio, trasloco.

 

Sto leggendo, via kindle, Il libro delle mie vite di Aleksandar Hemon. Alla posizione 105 mi accorgo che l’inizio di un capoverso è sottolineato con un tratteggio visibile ma non troppo, tipo questo:

 

 

trattini

 

 

(Lo stato, la nazione, l’idea non erano degni di essere sottolineati). Poggio l’indice sulla parte tratteggiata e compare  una scritta pop-up: “4 altre persone hanno sottolineato questa parte del libro“. La prima reazione è un’esclamazione di quelle che da quando hanno inventato i social network ci è ormai proibita (“E questi grandi cazzi!”); la seconda è: dunque la gente sottolinea veramente a muzzo (perché fermarsi ai due punti? Che problemi hai coi due punti?); la terza è: questa nuova funzione mi fa veramente schifo. Inizio a scorrere col dito velocemente alla ricerca di altri tratteggi:

 

 

… il bisogno di autolegittimazione collettiva si sposa perfettamente con la fantasia neoliberale del multiculturalismo,

 

 

(il tratteggio scompare dopo la virgola) (di nuovo: 4 persone hanno sottolineato questa parte del libro) (le stesse di prima?) e poi, il pezzo più gettonato, ben 6 sottolineatori:

 

 

L’immaginazione narrativa -e quindi la letteratura – è uno strumento evolutivo fondamentale per la sopravvivenza. Elaboriamo il mondo raccontando storie e produciamo conoscenza umana stringendo legami con due noi immaginati.

 

 

Sono sempre stato un fan dell’usato. Molti anni fa, all’improvviso, la mia libreria preferita divenne Melbook di via Nazionale a Roma. Anzi: il piano di sotto, prezzi modici e libri di seconda mano a volontà (e l’impiegata del reparto usato: chissà se c’è ancora). Qui a Parigi, Gibert Joseph o Gibert Jeune non dividono i reparti: libri nuovi e libri non nuovi stanno tutti assieme, segnalati nel secondo caso da provvide pecette gialle. Il bello dei libri usati, almeno per me, è quello di immaginarmi chi è venuto prima. Si possono scoprire molte cose, prendendo un libro usato, ma occorre buona sorte: una dedica, una lettera che spunta dal nulla, una lista della spesa, soldi (mi sono successe tutte queste cose: i soldi erano cinque euro). Oppure, banalmente, le frasi sottolineate. Che sono le frasi sottolineate da una persona, una sola. Queste frasi, unite come si uniscono i puntini, possono portare a dei profili ben precisi: sesso, carattere, mestiere, aspetto fisico, preghiere serali. Basta volerlo fare. Io a volte l’ho fatto. Non sentivo ancora le voci.

 

I miei problemi con la nuova funzione kindle non hanno tanto a che fare con il fatto che è lì per default (nessuno mi ha chiesto il permesso), piuttosto con la risposta a questa domanda: quel giorno, durante il brainstorming in cui venne ipotizzata e poi decisa questa cosa, quale bisogno si pensava esattamente di soddisfare? Cioè, io, lettore, che cazzo me ne frega di sapere quali sono le citazioni più sottolineate (c’è proprio una sezione apposita nel menu principale)?

 

Dice: il bisogno di condivisione che ormai abbiamo assimilato. Quindi (vado a fantasia, che entrare nella testa di queste persone non è facile): io vedo una frase che in “altri 4” hanno sottolineato –> quindi è più bella delle altre e –> ovvio, la sottolineo pure io, anzi già che ci sono –> la spammo un po’ sui social così faccio vedere 1) che leggo, 2) che leggo bene e condivido meglio (se una frase genera lo stesso bisogno in più persone, anche altre, pescate nella media, apprezzeranno e diranno ohh che bello). Effetto finale: qualcun altro si sentirà stimolato a prendere quel libro su amazon. Forse. Oppure no. Io, da par mio, dico solo che se vuoi farmi le statistiche fammele bene: “4 altre persone hanno sottolineato questo libro”. Ok, ma rispetto a quante? Se mi dici 4 su 11 è un conto, 4 su 87 un altro. E poi, che ne è di tutte le altre citazioni sottolineate da 2 persone? Valgono di meno? Magari, se fossero anch’esse segnalate, potrebbero salire di rango e guadagnarsi il diritto al tratteggio. No kindle, non ci siamo: questa è dittatura della maggioranza, per giunta relativa (se non inventata di sana pianta).

 

L’altro grosso, enorme problema ha invece a che fare con il discorso sull’immaginazione che unisce i puntini di cui sopra. Ok, va bene, “4 persone hanno sottolineato questa parte del libro”, ma chi sono? Come faccio io a trovare un qualche legame, una qualche connessione emotiva con QUESTA GENTE? Allora, se volete proprio fare gli originali, date la possibilità (previa accettazione) di visualizzare i profili delle “4 persone” e, che ne so, di chattare del più e del che cosa indossi in questo momento. Vuoi che tra 4 persone non ce ne sia una che fa al caso tuo? (Ecco una possibile risposta alla domanda che mi facevo prima: la nuova funzione delle sottolineature forse ti porta a smettere di leggere il libro, ma se ti dice bene magari ti regala una sana scopata) (l’applicazione io la chiamerei KINDER) (D’altronde, come dice Hemon: produciamo conoscenza umana stringendo legami con due noi immaginati).

 

Ah, comunque tra le impostazioni generali (che però devi andarti a cercare) c’è la possibilità di disattivare questa funzione delle frasi più sottolineate.

 

Vabbé, che c’entra.

 

 

***

 

Cara impiegata del reparto usato di Melbook
Feticci parigini: la pecetta gialla sui libri usati

 

 

3 Replies to “La funzione kindle che ti segnala le frasi più sottolineate da generici “altri utenti”. No.”

  1. Stima imperitura.
    Anch’io sto ormai al 50/50 tra cartaceo e digitale (in vacanza la percentuale del digitale cresce, anche perché privilegio letture idiote, per cui non mi va di spendere quanto per la brossura), e non ho mai capito il senso di questa funzione.
    Col tempo ho imparato ad ignorarla. Ora so anche che è possibile disattivarla (alla stima si aggiunge la gratitudine). Ma il “perché?” rimane…

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