Tipo l’Arca di Noè, ma più sexy (era già tutto nel pilot)

22 settembre 2004-22 settembre 2014: The Bignamino Special Decennale Edition

 

Occhio

 

Dunque c’è questa strana isola abitata da strane creature e da esseri umani che vivono in case con giradischi e vinili di Petula Clark. Il leader degli umani si chiama Benjamin Linus. Benjamin Linus è pazzo. Da qualche parte, sull’isola, c’è una botola. Sotto la botola vivono due cristiani in seminterrato dotato di ogni confort, compresi giradischi e vinili di Mama Cass. Uno dei due cristiani si chiama Desmond. Desmond, anche lui, è un po’ pazzo. Ma pazzo diverso. Infatti gli hanno detto che deve passare la sua esistenza a premere un bottone ogni 108 minuti. Gli hanno detto: se non premi il bottone il mondo finisce.

E lui ci ha creduto.

Così Desmond preme il bottone ogni 108 minuti. Passano i giorni, gli anni, i decenni. Ma siccome è una cosa veramente noiosa, si alterna con un suo collega assunto anche lui a tempo indeterminato come salvatore del mondo. Un giorno il collega di Desmond si scassa la minchia e con una scusa esce dalla botola. Desmond lo segue: oh ma che cazzo fai, esci dalla botola? Iniziano a litigare. Desmond spinge il collega. Il collega sbatte la testa su uno scoglio appuntito e muore. Molto triste. Desmond, confusissimo, decide di tornare alla botola, dove è già iniziato conto alla rovescia per la fine del mondo: il tempo vola, quando commetti omicidi colposi. Intanto gli umani che popolano l’isola sono impegnati in un allegro gruppo di lettura. Si decide un libro, lo si legge e poi lo si discute tutti assieme. Insomma le solite cose che si fanno su un’isola deserta, tra un esperimento nucleare e una bomba a idrogeno da portare nello zainetto. I gruppi di lettura sono tenuti da un’ambigua donna bionda di nome Juliet. A un certo punto, Juliet s’incupisce. Sta succedendo qualcosa.  

Sì, ma cosa?

Un aereo, l’oceanic 815, proveniente da Sidney e diretto a Los Angeles, vola più o meno indisturbato sull’oceano Pacifico. L’aereo è pieno di gente: chirurghi, dentisti, gente paralizzata, gente malata di tumore, gente fuggiasca, bare con gente morta, truffatori ipermetropi, vincitori di lotterie con malocchio addosso, eroinomani, torturatori iracheni, preti nigeriani, cinesi giapponesi coreani boh non s’è mai capito, fratelli e sorelle mezzo incestuosi, criptostessosessuali, sorellastre madri, un sacchetto di diamanti preziosissimi, bambini con strani poteri di ubiquità, cani immortali. Insomma tipo l’arca di Noè ma più sexy.

Intanto Desmond, il nostro Desmond a cui già vogliamo molto bene, è finalmente arrivato alla botola. Come in ogni fine del mondo che si rispetti, il conto alla rovescia è quasi finito. Panico. Desmond ha gli occhi sbarrati tipici di chi non solo ha appena ammazzato qualcuno ma sa anche che il mondo sta per finire per colpa sua. Desmond prova a ribaltare il destino di tutti noi ma la situazione è disperata. Pezzi di metallo volano in ogni dove: è il finimondo. 3,2,1 boom.

Il mondo non finisce ma scoppia una diciamo grande turbolenza. Gli umani sull’isola credono a un banale terremoto. Ingenui. Si riversano in giardino e alzano gli occhi al cielo. L’aereo 815 è sopra le loro teste. Si spezza in due. Pezzo davanti finisce di qua. Pezzo di dietro finisce di là.

Passa qualche minuto, un’eternità. Esterno foresta. Un cristiano in giacca e cravatta apre un occhio. È vivo. Ma forse avrebbe preferito di no.

 (E questa, questa era solo l’anteprima, per cui amiche e amici, da un non luogo fatto di una tantum e per sempre, nel decennale dell’inizio della fine, eccoci di nuovo qua, sei stagioni un minuto, ancora ebbri di stupore e felicità, solo per voi, the bignamino di Lost 1×01)

Sigla? Sigla.

L’uomo si è appena svegliato e già partono i bestemmioni: un cane gli si avvicina, lo battezza con una pisciatina in testa e se ne va. Ma l’uomo non sa che lo aspettano ben altri problemi. Delle due l’una: o ha preso una bella sbronza o è appena sopravvissuto a un disastro aereo. L’uomo si alza, barcolla. Ha due graffi sulla guancia, perde sangue che è una meraviglia. Sta morendo? È morto? Sarà morto? Chi può dirlo, magari questo è il solito telefilm in cui, alla fine, SONO TUTTI MORTI.

 L’uomo tira fuori dalla tasca una bottiglietta di liquore. Si tocca la testa e gli viene da vomitare. Si mette a correre e arriva fino ad una spiaggia. Mare limpido e cristallino. La pace dei sensi. Dura un attimo. In lontananza dello strano trambusto. L’uomo si volta e capisce che niente sarà più come prima. Decine di TRAGICHE COMPARSE corrono schivando pezzi di aereo bruciacchiati che continuano a volare di qua e di là. Gente ferita, gente che sta per morire, ma, soprattutto, GENTE MORTA: insomma le solite cose che succedono quando casca un aereo.

Sì, un aereo è appena caduto e ci sono decine di sopravvissuti, sotto shock. Uno shock da cui non si riprenderanno mai. Intanto, non sapendo che fare, questi scemi urlano: uno degli uomini più ottusi di sempre corre sulla sabbia chiamando suo figlio WAAAAAALT, una biondina scema destinata presto alla morte è ferma, pugni chiusi, e strilla, appunto, come una PAZZA.

L’uomo in giacca e cravatta, fino a quel momento inebetito, si risveglia dal torpore e inizia a fare quello che gli riuscirà meglio da qui all’eternità: soccorrere moribondi. Sta per rianimare un povero scemo con la gamba maciullata quando la sua attenzione viene attirata da una ragazza incinta: di quanti mesi sei? Non lo so! Come non lo sai? Conta fino a cinque, sai contare almeno? Non lo so! Sono confusa! Forse sono PAZZA PRECISA! L’uomo la rassicura: no, non sei pazza precisa, almeno non ancora, hai solo le contrazioni.

In quel momento esplode un altro pezzo di aereo e l’uomo in giacca e cravatta si butta a peso morto sulla bionda incinta e gliel’appoggia come non ci fosse un rinnovo da parte del network. La bionda incinta: ehi, ma che modi, le pare il momento di farmi sentire il suo durello? L’uomo in giacca e cravatta: mi scusi signorina, sa com’è, non capita tutti i giorni di essere il protagonista del telefilm che cambierà per sempre la storia dei telefilm. Comunque le prometto una cosa: everything is gonna be bene.

Tenero. L’uomo in giacca e cravatta ancora non sa due cose: uno) che quella biondina a cui l’ha appena appoggiato è SUA SORELLA e quindi ha rischiato un INCESTO alla prima scena e due) che nei successivi sei anni, ogni volta che dirà a una donna, magari bionda, EVERYTHING is GONNA BE BENE, minimo minimo ci sarà un’esplosione nucleare.

Intanto passa di lì un uomo molto grasso, sgranocchiando patatine. L’uomo in giacca e cravatta: Ehi lei, venga qui! Trascini questa donna lontano dai FUMI e per favore non la molesti con la sua pinguedine! Ah, se le contrazioni aumentano d’intensità mi chiami, io vado un attimo di là a RESUSCITARE delle persone. L’uomo grasso: oh c’mon Dude! Are u kidding me? Mi lasci qua solo? Ma io ho fame! Ehi dude! Dimmi almeno come ti chiami! L’uomo in giacca e cravatta: Jack, mi chiamo Jack.

Jack adesso è chino su Rose, una donna di colore, MORTA. Un ragazzo dalle gote rosse le sta praticando maldestramente una respirazione bocca a bocca. Jack: ma spostati coglione! Il ragazzo dalle gote rosse: guardi che io sono un bagnino! Ho il brevetto! Jack: è arrivato Mitch Bucannon! E come l’avresti preso quel brevetto? Coi punti del Carrefour? Avanti, aiutami. Il bagnino: Comunque mi chiamo Boone. Jack: ok Boone Boone, ora taci che devo resuscitare questa donna. Boone: ma non è il caso di farle un buco alla gola e poi di infilarci una PENNA DENTRO? Jack: Boone, non siamo sul set di E.R., capito? Fai quello che ti pare ma levati dalle palle che siamo solo alla seconda scena e hai già sparato una caterva di minchiate. Boone si allontana e Jack, scolpiamolo nella pietra, RESUSCITA la prima persona di questo telefilm: Rose ricomincia a respirare.

Esplosione

Quando i telefilm avevano soldi da spendere

 

Ma non c’è pace per il nostro heroino Jack. Un pezzo di aereo sta per cadere in testa alla donna incinta e all’uomo grasso. Jack si lancia all’inseguimento urlando Scappate! Scappate! E chi sono loro per disubbidirgli? Un leader è un leader e lo capisci già alla prima inquadratura. E così scappano, un attimo prima che la quarta ESPLOSIONE ammazzi altre decine di comparse. Insomma, minuto sette della prima puntata: Jack è già al primo posto, irraggiungibile, nella classifica GENTE BUONA E DI CUORE CON STIMMATE DI HEROE VERO.

Stanco morto, Jack va a riposarsi un pochetto. Si avvia verso le fresche frasche e si toglie la camicia: ha già quattro o cinque ferite prossime alla PUTREFAZIONE. Comincia a spogliarsi e quando sta per rimanere completamente nudo, pronto a scaricare un poco di tensione nel modo che tutti gli uomini di sana e robusta corporazione ben conoscono, insomma chi ti spunta dalle fresche frasche annunciata da un soave fruscio? Una donna stupenda, piena di lentiggini che lo farebbero rizzare pure a un angioletto evirato, insomma lei, si palesa, come sempre quando c’è odor di poderosa VERGA. Jack: e tu chi sei, EVA? La donna sorride, tenendo in mano il suo primo LEGNETTO di tutte le sei stagioni: fuocherello, mi chiamo Kate. Jack: ciao Kate, senti ma tu eri brava a CUCITO? Kate: non so, io di mestiere faccio la PROFUMIERA. Però mia nonna Abelarda aveva una merceria. Jack: è che ho il COSTATO completamente aperto. Ti andrebbe di ricucirmi i due LEMBI? Kate: non so, potrei vomitarti addosso. Jack: dai vigliaccona, fai finta che devi cucire le tende di casa tua. Kate ok, però tu che mi dai in cambio? Jack: quel mezzo metro di minchia che ti srotolerò tra qualche stagione, ma solo se ti comporti bene.

 

Belli e dannati

Giovani, belli e dannati

 

Insomma, mentre Kate fa la BRAVA SARTINA, al campo i naufraghi si apprestano ad affrontare la prima notte all’addiaccio. Un uomo ribelle dai capelli ribelli fuma isterico avanti e indietro, un iracheno di nome Said e un biondino di nome Charlie (oh, Charlie) fanno amicizia, il bambino Walt è triste che il suo cane pisciarello è scomparso, e infine due coreani, giapponesi, cinesi, boh, insomma loro, Gin e Sun, mostrano subito all’umanità come il loro amore sia basato sulla fiducia e comprensione reciproca. Gin: TROIA l’ho visto come lo guardavi a quel NEGRO! BOTTANA! Ti ho detto che devi stare sempre con me, appiccicata! Hai capito? EH? Sun che, ricordiamolo, non ha il PERMESSO di aprire bocca se prima Gin non glielo concede, annuisce con l’entusiasmo sfrenato di una qualsiasi schiava di una qualsiasi piantagione asiatica. Gin: HAI CAPITO? PARLA! HO DETTO PARLA! Sun: Sì padrone, io capito, io mai guardare MASCULI, io Schiava Muta Zitta e Lava.

Attorno al fuocherello Jack, l’eroe romantico, sta provando a conquistare la bella sartina mostrandosi per quello che è veramente, un pezzo di pane: sai io sono un chirurgo SPINALE, salvo vite, sono buono, sento di avere una missione nella vita e questa missione è salvare tutti voi. Domattina voglio andare a cercare la radiolina del pilota che sta nella giungla così poi chiamiamo i soccorsi e ce ne andiamo da qui subito subito. Vuoi venire con me, a cercare la radiolina? Kate, i cui pensieri seguono traiettorie un attimino più animalesche, annuisce con lo sguardo a malizia: sì sì certo, vuoi la radiolina, ok, te la do io la radiolina. Domani ce ne andiamo nella giungla e giochiamo a PRIMITIVI che fanno ACCHIAPPARELLA e cercano radiolina e chi perde fa la penitenza, ok Jack?

In quel momento dalla giungla nera e oscura come la morte arrivano dei rumori sinistri tipo ehm di FUMO NERO che ha un certo languorino. La ragazza incinta: oddio l’avete sentito tutti vero, eh, VERO? Non ditemi che l’ho sentito solo io! Non ditemi che sono Pazza Precisa! Charlie: CALMATI! Tu non sei Pazza precisa! L’abbiamo sentito tutti! Tranquilla! I naufraghi si stringono in un unico grande abbraccio.

L’indomani mattina, mentre le anime pie dei naufraghi si interrogano su quegli strani versi bestiali – erano scimmie! no erano OPOSSUM! – Kate si avvicina a Jack: caro, allora, molliamo ‘sti sfigati e andiamo a fare RADIOLINA? Jack: ok va bene, ma ti occorrono delle scarpe adatte. Kate si dirige verso un CUMULO di CADAVERI e trova gli scarponcini. Mentre se li infila, alza lo sguardo e vede che a pochi metri da lei un uomo PELATO la sta spiando. Kate si turba un pochetto, e ancor di più quando l’uomo pelato apre la bocca e mostra di avere in bocca un MANDARINO.

 

Mandarino

-Stai lontano da me, brutto vecchio porco
– Attenta a come parli, bimba

Parte così, ZAINETTO in spalla, la spedizione detta LOOKIN FOR RADIOLINA. A Jack e Kate si è aggiunto Charlie che, chissà perché, ha una voglia matta di tornare all’aereo e ravanare tra gente morta. I nostri tre heroini compiono la prima, scolpiamolo nella pietra, passeggiatina nella giungla. Kate a Charlie: oh ma lo sai che hai una faccia conosciuta? Dove ci siamo già visti? Charlie: ehi donna guarda che questa scusa è più vecchia di mio nonno in carriola! Se me la vuoi già dare io ci sto. Mandiamo affanculo il dottorino e accoppiamoci così, senza pudor! Kate: guarda che ti conosco sul serio. Charlie: YOU ALL EVERYBODY! YOU ALL EVERYBODY! Certo che mi conosci bambola! Sono il bassista dei Driveshaft! Kate: c’est pas vrai! Non ci credo! Jack: sentite, gente SCIOCCA, vi ho portato con me per recuperare la radiolina, non per giocare a Carràmba, quindi muovete quei culi. Charlie: minchia Jack se hai intenzione di cagare il cazzo già di prima mattina… Jack: cosa? Charlie: no, niente. Intanto, il cane pisciarello Vincent li SPIA.

 Comincia a piovere a dirotto. I nostri tre heroini, tutti bagnati fradici, arrivano alla testa dell’aereo. Ad accoglierli un allegro comitato di benvenuto fatto di DECINE DI CADAVERI in DECOMPOSIZIONE e pieni di mosche. Mentre Charlie scompare in bagno che gli è venuto, diciamo, da vomitare e lui è personcina a modo ed educata, Jack e Kate entrano nella cabina di pilotaggio. Schivano altri MORTI a casaccio e si siedono per terra che sono stanchi. Il pilota, che sembra cadavere, all’improvviso si ridesta: Buh! Scherzetto! Kate per poco non MUORE dallo spavento: e che cazzo porca troia! Jack: ehi pilota ma sei VIVO! Il pilota ha la faccia piena di lividi: sì, ma mi gira un poco la testa. Jack lo guarda negli occhi: è normale, hai una commozione cerebrale di quelle potenti. Stanno per fare amicizia quando, proprio in quel momento, i nostri vengono attaccati da LA COSA. Kate: è la stessa cosa di stanotte! Il pilota, che a quanto pare non ha capito quanto CULO abbia avuto a rimanere vivo dopo una caduta da diecimila metri, decide di fare l’heroe e si affaccia al finestrino. Ma in questo telefilm, se ancora non si fosse capito, c’è spazio per un solo heroe e questo heroe non si chiama pilota che poi entrerà nel cast di Heroes. Così LA COSA afferra per la capoccia il pilota e niente, inizia a giocarci a PALLETTA mentre LITRI DI SANGUE scorrono sul vetro chiarendo ai nostri heroini quel che ormai è abbastanza chiaro: qua un attimo ci sei e quello dopo sei solo interiora maciullate.

Jack, Kate e Charlie cominciano così a correre come i pazzi, sotto un nubifragio battente, mentre in lontananza si odono ULULATI DI MORTE, FUMI NERI ancora sconosciuti e MOSTRI IMMONDI. Charlie rimane incastrato in un groviglio di rovi e cade a terra. Jack si volta e torna indietro per liberarlo. Kate, che giustamente se ne fotte di Charlie, Jack e chiunque altro, rimane da sola e trova rifugio sotto una MANGROVIA. In un attimo le passa tutta la baldanza e viene colta da un subitaneo SCAGAZZO: Jack aiutami sono fradicia di paura! Ma Jack non è -ancora- uno e trino e quindi non può salvare due heroini contemporaneamente. Kate dunque è sola, e fa ciò che un po’ tutti noi faremmo al posto suo, su un’isola deserta piena di mostri, mentre il cielo è NERO e la prima di una lunga serie di apocalissi si sta compiendo, e cioè si mette a CONTARE: uno due tre quattro.

All’improvviso compare Charlie e Kate lo stende con un gancio sotto la mandibola: ahhhhh! MUORI! Charlie: CALMATI PAZZA SONO IO! Charlie. Kate: dov’è Jack? Charlie: che cazzo ne so. Kate: Jack dove sei, ti devo dare la radiolina, non la vuoi la radiolina? Charlie: comunque io sto bene eh, stronza! Kate: Charlie, dobbiamo trovare Jack! WE HAVE TO GO BACK! (lo dice davvero: dunque, amici, era già tutto nel pilot).

Charlie: Kate tu non hai capito, non possiamo tornare indietro, QUELLA COSA é ENORME, GIGANTESCA! Kate, tutta sdilinquita: APPUNTO! Charlie: oh, cinque minuti che sto su questo telefilm e mi sembrano già tutti pazzi. Kate se ne va. Charlie: aspetta Kate non lasciarmi da solo, vengo con te! Insomma i due si mettono a cercare Jack ma -ahiloro- trovano pezzi di pilota MASTICATO e VOMITATO dalla cosa, dentro una pozzanghera di merda. Dal nulla sbuca Jack. Kate: ehi tu ma dov’eri finito? Jack: niente, la COSA mi stava inseguendo e mi sono tuffato su un letto di morbidi cespugli. Charlie alza gli occhi al cielo. Su un albero alto dieci metri c’è quel che resta del pilota, un ammasso di LARDO: amici, ma che significa? Jack mostra subito di essere una persona molto realista: significa che mo’ sono CAZZI AMARISSIMI.

 

Fine ep

 

3 Replies to “Tipo l’Arca di Noè, ma più sexy (era già tutto nel pilot)”

  1. sono commossa.
    era tanto che aspettavo questo momento.
    grazie tfm, grazie sempre e ovunque.
    cuori

    v

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