Parallelo Scandal 4×01: Torna la nostra enologa di fiducia e volano subito senatori dalla tromba delle scale
Shondona and friends
– Ce l’hai fatta insomma
– A fare che?
– Una volta era giovedì gnocchi, ora è giovedì Shondona. Trionfo di ascolti e di ratings. Brava, stima
– Vedrai che scendono, era la novità
– Shondona che fai, la ritrosa? Ma finiscila
– Noi puntiamo su Scandal. Questa è la stagione dell’esplosione definitiva, vedrai. Sarà una stagione fe-no-me-na-le
– Attenta a quello che dici, già l’anno scorso avevi promesso leggenda e vedi com’è finita, con Olivia inquadrata sempre di striscio, o sepolta nei suoi CAPPOTTONI, o coperta da COSE. Mi ricordo di una scena in cui si sentiva la sua voce ma lei NON c’era, nascosta da un vaso di fiori gigante in primo secondo e terzo piano. L’Olivia intuita
– E che ci posso fare se quelle stronze si fanno ingravidare in continuazione. Pare che appena firmano il contratto con Shondaland si sentono legittimate a ripopolare il mondo
– Non parlare male di Kerry Washington, per favore
– Primo non ne parlo male e tu sai che è la verità, secondo se non era per me a quest’ora stava facendo ancora la cieca in The Avengers
– Era I Fantastici Quattro
– Whatever. E terzo se non era per me col cazzo che la nominavano agli Emmy
– Col cazzo che nominavano di nuovo una tua serie agli Emmy senza di lei, vorrai dire
– Sei un gufo. Un professorone e un gufo. Io non lo so che vi fa quella donna a tutti voi
– Uhm, vediamo, è una figa spaziale che SCANDISCE le sillabe come nessun altro? WE. NEED. TO. TALK. NOW. Con lei non abbiamo bisogno di sottotitoli
– Mi fa piacere, vedrai come scandisce nella quarta
– Di sicuro sarà meglio della terza, faceva schifo, non mi ricordo manco che è successo nella terza
– Questa è buona. Da dove vuoi che comincio?
– Ah sì, una cosa me la ricordo, SUBLIME: quando Mellie sta facendo il pompino al vicepresidente nella stanza accanto a quella in cui ci sono TUTTI ed entra la figlia e dice MA MAMMA MA INSOMMA cosa stai facendo in ginocchio con lo Zio Andrew? Splendido, veramente
– Lo so
– Vabbé Shondy non t’imbrodare adesso. Parliamo di cose serie. Quand’è che mi assumi come storyliner? Anche vice head-writer va bene. Ricorda che io sono tuo adepto sin dall’inizio, ho anche visto quella tua stronzata di film con Britney Spears come segno di devozione, mica come sti poracci che ora stravedono per te e per Scandal
– Lo so, tu ci sei sempre stato per me
– Se ci fosse ancora Telemike porterei come materia Shondona in the sky with diamonds
– Che duci che sei Tieffemmino
– Comunque sappi che ho già scritto l’episodio del crossover, c’è Derek che deve operare il presidente Fitz e mentre è lì col cervello aperto e Meredith fa cadere il vassoio dei bisturi in mezzo alla vaschetta di patatine fritte piene di salsa rosa, entrano Olivia e Mellie che si tirano i capelli, Cyrus ha messo una bomba all’uranio impoverito nella borsetta di Mellie ma poi si pente, arriva pure lui in sala operatoria tutto paonazzo, Meredith lo vede e gli urla: MA TU SEI MIO PADRE, CHE CI FAI QUA, NON ERI MORTO?
– Non so, fammici pensare, forse è un po’ presto per le agnizioni tra Cyrus e Meredith, troppe emozioni tutte assieme
– Ok pensaci, ma sappi che non mi accontento di fare il precario COCOCO sottoposto ai tuoi umori ballerini, io voglio un indeterminato con articolo 18 a vita e Tfr in busta paga o niente
– Allora niente
– Ok, vado a vedermi la 4×01
PARALLELO SCANDAL 4X01: Torna la nostra enologa di fiducia e volano subito senatori dalla tromba delle scale
Dove eravamo rimasti? Ah sì, Olivia e COSO su un aereo destinazione ME NE FOTTO di tutti voi morite male m’avete rotto il cazzo. Adesso sono sull’isola deserta che usano alla Abc quando cadono gli aerei, e giocano a Laguna Blu Zanzibar Edition sottotitolo Olivia Pope travolta da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto. Le giornate trascorrono serene tra una nuotata, un poco di sole, qualche bella ficcatina pre e post prandiale e la serenità di chi non ha un cazzo da fare dalla mattina alla sera. Ah, Olivia Pope ora ha cambiato nome e si chiama, boh, Julia Baker.
Ti sento, un colpo che fa pieno centro
“Julia” è bella stinnigghiata al sole e si sta godendo la pace dei sensi. Arriva Coso che, ricordiamolo, era tipo il capo dei cattivoni, ammazzava gente a come ci girava la mattina e ora niente, ha la barba lunga del naufrago di periferia, due pettorali che premono per l’abolizione delle province e un hobby divertentissimo: sbucare dal nulla, aprire le cosce di “Julia” e infilarci due dita in mezzo. “Julia”: sciocchino ma che fai, la barca arriva tra un quarto d’ora. Coso: sai quante cose possiamo fare in un quarto d’ora? Tipo QUESTA. O QUESTA. “Julia”: oh cazzo che goduria. Coso: cazzo, chi ha detto cazzo? QUESTO cazzo? “Julia”: maria mi sto sentendo male, ti prego continua, vai, sì, vai, così. Sul più bello arriva il barcarolo LUCIEN: scusate se interrompo la ficcatina selvaggia, devo consegnare delle casse di pesce morto e delle bottiglie di vino rosso. “Julia” si alza tutta paonazza: oh finalmente è arrivato il DUBELLE’ del ’94 che aspettavo da sei mesi. Coso: ma io volevo la birra. “Julia”: ma quale birra e birra, senti Lucien grazie e torna quando vuoi che magari in tre ci divertiamo di più, c’è tanto spazio qua… Coso, sempre geloso: ehi tu, là sui monti con Annette, piantala di fare la zoccola con Lucien. Guarda che c’è posta per te, leggi ‘sta lettera. Siamo al minuto 01:50, “Julia” apre la busta e dentro c’è già c’è il primo morto di questa stagione.
Ok, facciamo finta che ce n’è mai fregato qualcosa di Harrison e delle sue orribili camicie a quadrettoni. Siamo tristi e dobbiamo fare la reunion per il funerale. “Julia” si leva il costume bianco VEDO NON VEDO MA SI’ CHE VEDO, tira fuori il cappottone dalla naftalina, prende un aereo, una macchina e torna nel vecchio ufficio dei gladiatori dove non c’è più niente, tranne delle copertine di giornali con Fitz in prima pagina. Entra Quinn la pazzah: eccoti, finalmente. Ti ho cercata per mezzo mondo. Poi ho pensato che tutti noi abbiamo un punto debole e il tuo è che sei un’ALCOLIZZATA di quelle che non se ne fanno più. Ho annusato l’odore del vino e ti ho trovata, Olivia. “Julia”: non conosco questa Olivia, io mi chiamo Julia. Quinn la pazzah: certo, e io sono Belen Rodriguez. Dai finiscila con ‘sta pantomima e andiamo a trovare Hank, ora fa il commesso da EURONICS, si chiama Randy ma è sempre, come dire, un po’ psicopatico.
Olivia: ciao tesoro, che ne dici di tornare tutti assieme? Hank: solo se sei back for good, sennò no. Olivia: a proposito, sai che Jason Orange è uscito dai Take That? Hank: vedi, nemmeno loro fanno più le reunion, quindi perché dovremmo farlo noi? Addio. Prossimo cliente in cosa posso esserle utile? Stessa calorosa accoglienza da Abby, che ora è la portavoce del, ehm, Presidente più scemo del mondo. Abby: guarda chi si vede, la stronza che ha mandato tutto a puttane. Olivia: anche io sono contenta di rivederti. Senti, dobbiamo organizzare il funerale assieme e poi seppellire il nostro amico. Abby: tu inizia a scavare con la PALA che io arrivo. Ciao, ci siamo viste. Olivia: lo dobbiamo fare per Harrison. Abby: ma se non te ne è mai fregato un cazzo di Harrison! Ci dovevi pensare prima che gli sparavano in testa! Olivia: ABBELLA MO’ HAI ROTTO IL CAZZO. Ti ho sempre parato il culo, a te e a sta banda di scappati di manicomio, ma incolpare ME per la morte di Harrison è imperdonabile, se lo fai un’altra volta chiamo MIO PADRE e vediamo. Comunque. Ti farò sapere data e luogo del funerale. Vuoi venire? Non vuoi venire? Fai come ti pare. Per me puoi fare rimanere a fare bocchini a Mister President nello studio ovale, chi se ne frega. E cambia tinta che con questa me pari ‘na sciampista.
Petali sparsi sulla falsità di questa gente
Vabbé alla fine il funerale più inutile di tutti i tempi si fa, il gruppo si riunisce per mezza scena e boh, ma poi chi cazzo era questo Harrison? Dopo un piantarello come si deve Olivia, la nostra enologa di riferimento, va a trovare suo padre al ristorante. Prende il suo bicchiere di vino rosso in mano, lo assaggia: Sciatò Antoine del ’91, sa di tappo. Suo Padre: ah eccoti, aspè chiamo la Sciarelli e le dico di togliere la tua foto dal sito. Olivia: non sei spiritoso. Suo Padre: talè cu parlò. Olivia: Harrison è morto. Suo Padre: chi? Olivia: sei un mostro. Sei stato tu, vero? Sono figlia di un mostro. Suo Padre: la solita esagerata. Ah, comunque mi sono occupato di Tua Madre. Ho preso un fucile a pallettoni, gliel’ho svuotato in testa, poi ho preso un carrarmato e sono passato sul suo cadavere ventisette volte, poi ho raccolto tutto e ci ho dato fuoco. Così, per sicurezza, non si sa mai. Olivia: Hai ucciso Mia Madre? Suo Padre: quale parte non ti è chiara del “ho dato fuoco alle sue spoglie maciullate di Tua Madre?” Comunque sì, per ordine diretto del Presidente: ho ucciso l’assassina di suo figlio, che era anche la madre di quella che non riusciva a tenersi le mutande addosso in presenza del Presidente, cioè mia figlia, cioè tu. Olivia: mi gira la testa, c’è più plot in questa riga di dialogo che in quattro stagioni di The Walking dead. Suo Padre: lo sapevo che eri una ragazza arguta. Olivia: stai dicendo che Mia Madre è una zombie e tornerà a rompere il cazzo in eterno? Padre: boh, il mio preferito è sempre stato Hershel. Morto lui, vaffanculo tutti.
Fitz il fesso è nello studio Ovale a fare quello che gli riesce meglio, cioè BERE LIQUORI MENTRE LEGGE FOGLI BIANCHI senza peraltro capirne il senso. Entra Maili Cyrus tutto agitato: Mister President, non so come dirglielo, ma Olivia Pope è tornata. Fitz, che nel frattempo si è alzato in piedi per, boh, POSARE COSE sul tavolo, al solo sentire nominare quell’arrizzacazzi di Olivia Pope, gli parte un’erezione di quelle potentissime che gli trafora pantaloni e mutande. Maili Cirus, già di suo sensibile all’argomento Fitz, si butta in ginocchio scioccato da cotanto turgore e saluta la Madonna: grazie di esistere. Fitz il fesso, che non ha capito niente e ancora crede che Maili Cirus sia sposato con la madre di Meredith, è perplesso: Cyrus, io soffro le pene dell’inferno e dell’amore per colpa di quel grandissimo pezzo di sticchio e tu ti fai venire le crisi mistiche? Non so proprio come devo fare con te. Maili Cyrus: Mister President, se si avvicina un altro po’ le spiego come.
Olivia è a casa che guarda il telegiornale bevendo un DUBELLE’ del ’37. Torna COSO, con in mano la busta di Picard: allora cara, ho preso la vellutata di porri surgelata e i bastoncini di merluzzo panati come piacciono a te, accendi il microonde che poi ce ne torniamo a Zanzibar. Ma in quel momento bussano alla porta: presto Olivia Pope, è morto un senatore degli Stati Uniti d’America! Coso: lo sapevo, finì la festa e finirono le ficcatine.
Insomma è partito il caso di puntata. Falsa pista. Una senatrice bionda dice che è andata a casa sua a “lavorare”: Ma poi QUEL PORCO mi ha messo le mani addosso e io, beh, che dovevo fare, l’ho buttato di sotto dalle trombe scale, no? Olivia: ben fatto, se ero io lo facevo sparare direttamente…ma… EHI… è ancora vivo! Mentre il senatore, quel porco maiale schifoso, lotta tra la vita e la morte, Olivia torna a fare una delle tre cose che le riesce meglio, cioè appiccicare FACCE STAMPATE DI GENTE SUI VETRI: uhm, secondo me non è stata la senatrice. E infatti, siccome lei ufficialmente è ancora “Julia” e non ha cellulare, se lo fa prestare dalla segretaria della senatrice e scopre che è lei la colpevole: YOU. YOU. YOU. La poveretta finge di cascare dal pero ma poi vuota il sacco: oh in questo telefilm non si può manco tentare un omicidio che lo vengono a sapere tutti nel giro di tre scene.
Capisci Fitz? Qui dentro ormai è tutta foresta
Ma parliamo di gente che ci sta veramente a cuore invece di questi casi di puntate chi se ne fotte. MELLIE. Da quando hanno ammazzato suo figlio, la nostra va in giro in pigiama, gli stivaletti di Candy Candy, la cispa negli occhi e l’OLEZZO inconfondibile di chi non si lava i capelli e la vagina da un bel po’ di tempo. Non solo, è anche diventata attivista del movimento FORESTA INTIMA NUN TE TEMO. Ma per fortuna c’è qualcuno che può ridestarla dall’apatia e dalla depressione: ah quindi quella BUTTANA di Olivia è tornata. Fitz: ti proibisco di usare questo linguaggio in mia presenza. Mellie: sennò che fai, ti ammazzi? Guarda che ci hai già provato. Non sei buono manco a suicidarti. Fitz: Mellie calmati, ti avevo detto di scaricare l’applicazione MEDICINE ALERT. Mellie: senti Fesso, chiariamo una cosa. Ho fatto cose più o meno divertenti che non farò mai più, tipo DARTELA così, aggratis, senza che me ne veniva indietro niente. Per cui non me ne frega più una ceppa se ti sbatti quella profumiera di terza categoria, ho smesso di controllarti e di essere gelosa. E la sera, quando avrai la minchia dura e vorrai sfogarti su di me, sappi che se infili la mano nelle mie mutandine trovi lo stesso stato boscoso del 1976. Uomo avvisato mezzo salvato.
E mentre David Rosen detto Il Buono e il Giusto viene nominato Procuratore Generale, boh, del Mondo, e mentre salutiamo con GIUBILO l’ingresso nel cast di una portentosa Portia De Rossi, Olivia sfancula Coso già con le carte d’imbarco in mano e torna a lavorare più cazzuta che pria. Al suo fianco Quinn la pazzah e Randy, che ora si chiama di nuovo Hank e le ha appena portato il cellulare riparato che lei aveva sbattuto sul tavolo. Tutto è bene quel che finisce bene. Un attimo, no, non è finita. In una struggente scena al rallentatore, Olivia esce fuori dal Congresso e incrocia Fitz il fesso che sta entrando. I due si sfiorano, lui tende il mignolino per fare FLIC FLOC E FLUC ma lei, SCIANTOSA come nessuna, lo ignora come a dire Non ora non qui, lui fissa il vuoto come a dire E se non ora, quando?, ma subito dopo un sorrisino di quelli che sappiamo noi si stampa sui loro visi: qua c’è gente che finirà presto a cosce all’aria.
Oh che bello che sei tornato!
La parte più divertente del ritorno di Scandal è decisamente questo recap.
*Grazie Zit, ogni tanto mi concedo delle ospitate a me stesso
E’ quasi meglio degli anatomini. Ti prego, non smettere mai più.
(Intervengo a difesa della categoria per lamentarmi dell’uso del termine “professore” come dispregiativo)
*iphabi: dipende da loro
*virgh: chi è stato?
io rivorrei gli anatomini per favore! fai un’ospitata da te stesso!
Ma vogliamo parlare dei capelli di Cyrus?
*Augusta: appena succedono cose, sarà fatto
*Angelo: tremendi
Se scrivessi per Shondy, allora si che ci sarebbe da ridere, altro che how to get away with murder (per adesso, una delusione, no?)