Un popolo di genti svampite che non distingue la sera dalla mattina

aparisI francesi.
Più li conosco e più mi convinco di una clamorosa verità: dietro quella spocchia c’è solo una banda di sciroccati.

Se siete stati a Francia sapete che gente di questa grande e orgogliosa Nazione ha un tic: il saluto incondizionato, senza se, senza ma e senza peut etre, specie tra sconosciuti.

Così, pure se vi trovate in un vicoletto sperduto ai lati di qualche stazione, troverete sempre qualcuno, magari serial killer, che prima di squartarvi a lama lenta, avrà la buona creanza di salutarvi con un perentorio e invasivo:

BONJOUR!

Ecco, durante una giornata, mediamente, un parigino vero o acquisito pronuncia almeno 100 bonjour. Al supermercato, al conducente del bus – si offendono! se non gli dici Bonjour quando sali sul bus! cioè! ma chi ti sa! chi ti conosce! – alla panettiera, al barbone che ti implora elemosina, a CHIUNQUE.
Il punto è che questo “Bonjour”, che significa Buongiorno, ci sono genti che lo pronunciano anche alle 11 di sera.
Buongiorno. E io, se sono le 11 di sera, MI RIFIUTO di dire Bonjour e dico quello che va detto, cioè BONSOIR, scemi!

E capita anche di assistere a dialoghi di questo tipo.

Int. Bulangerì, ore 1959
Bulangiera: Bonjour!
Io: EHM BONSOIR, UNE BAGUETTE SILVUPLE’
Mentre esco, entra altro cliente:
Bulangiera: Bonsoir!
Cliente: Bonjour!

Insomma, un manicomio. Genti di Francia che vivono nella confusione. Ricordatevelo, quando qualche francese si bulla o vi sfotte o cerca di farvi sentire inferiori: Ma zitti voi che non sapete manco distinguere la sera dalla mattina, me l’ha detto Tieffehemme!

12 Replies to “Un popolo di genti svampite che non distingue la sera dalla mattina”

  1. c'hai raggione! Ti dico questa, quando ero in svizzera e passavo ogni 15min di qua e di là dalla frontiera, la mia unica sicurezza è sempre rimasta "bonjour" tanto che una volta a casa poi mi sentivo sola che non c'era più nessuno che mi salutava ingiro!!

    kia..

  2. non sono mai vissuta a francia, ma sono vissuta in uk e credo che bonjour stia a francia come sorry a inghilterra…

    TFM: dato che sei lassu' puoi informarti del perche' le genti di francia fanno finta di non capire l'inglese anche quando lo capiscono benissimo???

    – do you speak english?
    – je ne parle pas l'anglais
    – do you understand what i'm saying?
    – je ne comprend pas l'anglais
    – what time is it?
    – il est huit heures

    baby

  3. quoto baby che ha detto che bounjour sta a francia come sorry a inghilterra, mi sembra proprio così.
    pensiero ricorrente in inghilterra:  "Ma sorry de che?" 

    TFM oltre a informarti su quanto chiesto da baby, puoi chiedergli perchè, tolti quelli che sanno l'inglese ma non lo parlano per principio, è così oltraggioso chiedere se sanno parlare o anche solo accennare qualsiasi altra lingua oltre il francese?

    Elektra: Excuse me, do you speak english?
    parigino dipendente metro: je ne parle pas l'anglais
    E: hablas espanol?
    pdm: non, non. ne sais pas! *tante parole su come sia improponibile chiedere un francese se sa parlare altre lingue*
    E: Italiano?
    pdm: (sguardo di puro orrore misto disgusto…shame on me!) ..je ne parl que francais! blablabla *tante altre cose su come sia ingiusto un mondo in cui chiunque passi per francia non sappia francese per scienze infusa*

    (credo si sia notato che io il francese lo capisco e basta. non lo so parlare se non le cose basilari e sulla scrittura sono messa malisssimo)

  4. se vai in austria tutti ma proprio tutti ti dicono in CONTINUAZIONE "gruss gott" che suona più o meno, in italiano, "salutami dio".
    E se cambi cruccolandia e sali in germania? se gli dici "gruss gott", capace che ti rispondono "…se lo vedo!".
    😀

    Zion

  5. è come a Stati Uniti, tutti ti salutano di continuo, tipo che tu entri in negozio e tipa sorridente ti apostrofa "Hi, how are you?" e io guardarmi alle spalle della serie "ma dici a me?" o a supermercato che qualunque commesso incontri per i corridoi ti saluta e cassiera ti chiede notizie della famiglia e io sempre faccia imbarazzata del tipo "signora, lei è molto gentile, ma io proprio non la conosco…"

  6. Volevo dire che io ho assistito ad un autista, precisamente del 507 (periferia di Roma, la peggio) che si incazzava come una scimmia perchè un signore non l'aveva salutato salendo dalla porta davanti. Ma non sai che scenata, l'ha menata sul fatto che nessuno saluta lui che sta lavorando e sarebbe buona educazione almeno salutarlo mica ringraziarlo perchè si ferma alla fermata che hai  prenotato (che poi è il suo lavoro) ma salutarlo, sì però! Io adesso saluto sempre e ringrazio così nessuno se la prende!
    carESTIA (da intendersi come cara ESTIA)

  7. E il buttafuori della discoteca all'1 di notte che ti dice bonjour quando arrivi?
    vabbè che tanto a Parigi chiudono alle 2..
    vabbè che poi all'1 è già bonjour per loro…
    vabbè che vabbè..
    però Bonsoir!

    BEA

    p.s..mi piace il tuo blog…e io sono espatriata a Paris da Roma come te.

  8. *Baby&Also: il sorry inglese secondo me è sputato sputato al PARDON francese. Il pardon per i francesi è la panacea di tutti i mali. Ammazzano qualcuno? Calpestano la tua baguette? Pardon.
    Sul fatto che fanno finta di non capire l'inglese e perché non parlano le altre lingue, semplice. Si vergognano talmente di non sapere le lingue, di essere ignoranti, di avere una pronuncia inglese che fa ridere i polli che, ormai ho capito il giochetto, ribaltano il tavolo e si mettono la spocchia, provando a farti sentire inferiore. Hanno una coda di paglia lunga da qui a Reunion!

    *Zion: gruss gott!

    *Piggyna: eheh ah sì? Un po' come a Meridione di Italia 🙂

    *Estia: io stimo quell'autista, sappilo, carEstia 🙂

    *Bea: anche tu il salto transalpino! Che poi, all'una di notte, appunto, bisognerebbe dire Bonne Nuit, rincoglioniti di francesi! 🙂

  9. eh, ma tieffemmino, io vengo da gloriosa culla di rinascimento (trad. Firenze) qui manca poco non ci parliamo nemmeno se ci conosciamo! tutta quella confidenza mi turbava… 

  10. metro denfert-rochereau: c'era un tizio che si piazzava sulle scale a elemosinare salutando la gente con una frequenza bonjouresca di 120 bonjour/min! Comunque concordo in tutto! Ma poi, vogliamo parlare dell'ossessivo uso tutto francese del silvuplé?!?!?

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