Fino a qui tutto bene, grazie
sono partito che era già maniche corte e mani a proteggere gli occhi
sono arrivato che era ancora inverno di sciarpe e piumini anche in versione hard
una specie di rewind, con lo stesso rumore che faceva il videoregistatore quando schiacciavi il pulsante e il vhs saltava all’indietro nel vuoto, in un punto qualsiasi che tu premevi stop e poteva essere quello che cercavi o anche no
la voce dell’altoparlante ha detto qualcosa che aveva a che fare con “bagagli”, “nastro”, “cinque”
ho preso ho pagato il biglietto sono arrivato in città
ho chiuso il giubbetto fino alla fine della zip ci ho messo un po’, si era incastrata
ho sceso le scale ho camminato tantissimo per di qua per di là come se non fosse stato mai ciao
la macchinetta mi ha chiesto se volevo fare l’abbonamento per le zone da 1 a? ho detto: a due! mentre mettevo il bancomat una coppia di cinesini mi si è avvicinata tutta impaurita che loro macchinetta non funzionava: elp! elp! plis!
gin&sun! ho detto: one moment che c’ho il bancomat digito il codice e sono tutto vostro ma ho digitato il codice mi sono voltato e loro erano felici con i biglietti in mano non avevano più bisogno del mio aiuto ci siamo salutati affettuosamente
non li avrei rivisti mai più
e però qualcosa è cambiato. la luce. the luce. fa buio tardi. madre al telefono dice: e certo! più ti avvicini al polo nord, è normale copriti mi raccomand-
e però questo sfasamento in avanti. una specie di fuso orario che c’è ma non c’è. tipo che sono le 19 e io ho appena pranzato e il sole se c’è quando c’è non pare non mi pare certo di ess-
e si saluta sempre il conducente quando si sale sull’autobus
e per strada le donne sono sempre pregnanti
e i bambini sempre biondi educati
e sui cartelloni sempre charlotte
e sempre the bellezza nell’aria
parigi, stavamo dicendo?
non ho capito bene dove sei, ma io le magliette a maniche corte a Roma non le ricordo dall'anno scorso 🙂
invidia, ovunque tu sia.
Bonjour, insomma. 🙂
Ma io non ho capito se vivi un po' qui, un po' là, e ti piace essere sempre in equilibrio instabile? Penso che per un po' sia stimoltante, poi forse non so.
Zion
a lot of invidia per il tuo andirivieni continuo da una capitale all'altra.
buona permanenza 🙂
-samu-
E' per questi motivi che amo tornarci ogni tanto, così, tipo: voglio partire, dove vado? Parigi, ovviamente. Ci sono amori incurabili.
estia
p.s. qui sotto c'è scritto che devo digitare la parola ganja
*Grace: il giorno della partenza all'aeroporto avevo le maniche corte 🙂
*zion: in questo momento of my life non posso proprio permettermi un "poi"
*samu: grazie
*estia: tra l'altro continuo a non capacitarmi del fatto che la prima volta a me parigi fece discretamente cagare. p.s. mi dissocio dal mio stesso blog
« Seule Paris est digne de Rome; seule Rome est digne de Paris »
tiè, ammazza che poeta!
pampero
la cosa che più ti invidio di questo post è la charlotte sempre sui cartelloni.
mannaggiaate,valà.
saluti et abbracci da chi fuori vede ancora roma.
F.
vieni qua domenica?
iob
*Pampero: 😉
*F: infatti ho pensato proprio a te. non sai come viene bene tutta illuminata dalla luce quasi estiva 😀
*Tubbie: questa dimanche pas, però stavolta ci organizziamo cioè mi organizzo per bene!
🙂
hai scavato un fosso nella voglia che già coltivavo…adesso devo saltare …
*Moglie: jump!