X Factor 7, la prima puntata: ma cos’è questo malessere che provo per te

LATO A: Vincere giocando male

 

Il triplo dei voti dell’anno scorso. Lo studio più grande di mai. Il cast di cantanti migliore di tutti i cast migliori di sempre. Come Striscia Dei Bei Tempi Che Furono o come una D’Urso Che Vuole Bene Alla Sua Azienda, X Factor cede all’autoimbrodo a ogni piè sospinto. E se è vero, come ricordano le invasate mail degli uffici stampa (“BOMBA: X FACTOR VA OLTRE IL MURO DEL SUONO”), che i numeri sono ormai da televisione generalista (al ribasso), è anche vero che i numeri sì, sono importanti, ma il resto?

 

 

Cartonato
C’era una volta il cartonato del minorenne che non poteva cantare per colpa della Legge

 

 

 

 

X Factor 7 cambia tutto e non cambia niente. Fremantle sfratta definitivamente Magnolia. Dopo più di un lustro gente che sa fare la tv (su tutti Peppi Nocera) cede il posto ad altra gente che sa fare la tv (su tutti Riccardo Ei Fu Chicco Sfondrini e Gian Maria Tavanti) e non è un piccolo particolare. Un programma è innanzitutto di chi lo pensa, di chi lo scrive su una lavagna e poi lo porta in scena, da chi decide tempi, posizioni, incastri. Cambia tutto dunque, ma non cambia niente perché l’importante è dare l’impressione di rimanere se stessi (“perché io in questa cosa del talento ci credo”) e, al tempo stesso, di muoversi (un cambio di look, un trasloco di studio, un fiore in bocca). X Factor 7 si presenta che è ancora allo specchio ma nel frattempo tutto è già partito. Il retroscena è scena ma non si intona con l’Autocelebrazione che verrà. Risultato: si rimane ai blocchi di una doppia falsa partenza, come se, in fondo in fondo, X Factor 7 sapesse di non essere all’altezza di aspettative davvero troppo elevate per essere appagate.

 

Si parte con una introduzione di rara cupezza. Sembra la cassetta sbagliata, quella che doveva essere tagliata al montaggio, quella del post Affaire Iuracà, quella del post “Arisa aveva ragione perché sei falso, cazzo”. E invece è solo l’inizio, purtroppo. L’Epica,  inseguita con movimenti di macchina sinuosi e con musica che starebbe bene in qualche kolossal (o sull’ultima scena di Pechino Express, quella in cui i concorrenti, e con loro gli spettatori, capiscono che hanno vinto), non viene mai raggiunta, tragicamente depotenziata dalla ‘pelle d’oca’ di Cattelan e dalle immagini che smentiscono le parole: la carrellata di ‘artisti che non hanno fatto successo’ è la peggiore didascalia a un discorso che si vuole viatico di belle cose. È mentire fingendo di non mentire.

 

In questi sei anni soltanto tre cantanti (su quanti?) hanno saputo affrancarsi dalla propria ingenuità producendo dischi, vendite, successi, dischi, parole ed omissioni: Giusy Ferreri, Noemi e Marco Mengoni. Il resto, comprese le pur talentuose Francesca Michielin e Chiara Galiazzo, sono rimaste a galleggiare in gabbie di consenso certamente robuste (gli abbonati di Sky, la tua timeline di Twitter, Vanity Fair) ma non decisive per cambiare lo stato delle cose. Perché X Factor, e su questo blog lo ripetiamo da anni tra il serio e il faceto, non è musica ma è televisione, più o meno buona. La musica viene dopo, molto dopo, e comunque si spegne sempre prima delle telecamere.

 

Messa da parte (e speriamo esaurita per sempre) l’Enfasi Che Celebrava Se Stessa, X Factor 7 si accende di luce a nord-est: il garbato ‘duetto del quasi chiasmo’ tra le due ufo del triveneto, Francesca e Chiara, e il momento ensemble tra la classe del 2013 e la cantante Elisa. È luce effimera: la presentazione dei giudici e l’intera messa in scena che accompagna il resto dello spettacolo non riesce a decidersi tra un’estetica woodkiniana (levare) e una più terra terra (aggiungere) che risponde ai bisogni impellenti dei debutti televisivi. Le ‘facce che conoscevamo’ assumono i connotati dello smarrimento. Morgan a metà tra Annie Lennox e il Signor Pannocchione di Nanà Supergirl, la fumettizzazione di alcuni concorrenti e la mediocritas certamente non aurea di altri: tutti sono irrimediabilmente più brutti che mai. Ma la televisione è splendida splendente anche per questo: nemmeno il tempo di prendere le misure e sei già assuefatto a tutto. Altro giro altro neon intermittente incastonato nel microfono. Ho perso la memoria.

 

Si parte finalmente con la gara e ‘il cast migliore di sempre’ diventa soltanto un’affermazione opinabile in mezzo ad altre affermazioni opinabili. Molte presunte teste di serie deludono, altre annoiano, e al ballottaggio finiscono i meno ado-repellenti (Sky ce li ha laureati). Sul traguardo, come da copione, finisce a schifìo, col povero Mika che fa un accelerato corso di Gente Italiana e Permalosa, con un uomo preoccupato che passava di lì (Bordone) e una sensazione di malessere diffuso ma per fortuna non definitivo: il bello di vincere giocando male è che puoi sempre vincere giocando bene. Basta volerlo. O dire a Tommassini di non esagerare.

 

 

Danilo Amerio

Danilo Amerio sudato

 

 

LATO B: E poi c’era gente vestita male che cantava sul palco più grande del mondo tanto paga pantalone:

 

1 – GAIA, Seven nation army

 

La favorita numero uno sommando #voce, #talento, #malessere, #smarrimento, #mistonewavefunky,  parte con una canzone veramente frusta e la rende tutto sommato passabile. Peccato per lo scialle che mia nonna usava ai funerali delle sue amiche e che ne limita la motilità rendendola simile a un opossum con la labirintite. Ventura la trova sexy ma Ventura si sa, è Ventura. La ragazza c’è, bisogna capire cosa ‘ci faccio qua dentro’. Voto: un pallido 5

 

2- ANDREA,  La canzone dei Gorillaz di cui non so neanche il titolo

 

Sapendo di non poter contare sulla #bellezza, il nostro decide di puntare tuttto su una cerata gialla psichedelica multitasking. E su ‘quei rumori con la bocca’ che, non dico Fiorello, ma proprio Dario Bandiera faceva molti lustri fa al Costanzo Show. Il crocifisso che sbuca dalla barba mostra che questo ragazzo è un bravo ragazzo come non se ne trovano più. Mika ne apprezza le doti e lo loda buttando parole a casaccio per dimostrare di aver ingoiato il Devoto-Oli ieri mattina: reinvenzione, consustanziale, esiziale. Appunto. Voto: 2 (la base fatta con i colpi di tosse ti farà vendere dischi? Io dico gelati)

 

3- FRIBOIS, Baby can I hold you

 

Il caleidoscopico duo Ventura-Folli sceglie un pezzo del 1988 di quando nemmeno i genitori di questi infanti erano ancora nati. Si presentano sul palco con un terzo incomodo che non avevamo visto ai provini e un motivo evidentemente c’era. Quando si alzano dallo sgabello per camminare nel FUMO TOMMASSINO è la fine dei nostri sogni e del nostro futuro. Voto: The Dramas and the Papas (almeno non sono stonati) (ma è come, uhm, aver Davide Merlini moltiplicato per tre) (diviso tre: 1)

 

4- FABIO, Sotto casa

 

Se qualcuno è riuscito a non farsi distrarre dalla camicia verde, dallo sfondo cangiante sulla giacca (giochino che Boncompagni usava per trastullarsi nelle lunghe ore al Palatino di Roma), dal BIGODINO che hanno dimenticato di togliergli dai capelli, dall’alone Cristiano Malgioglio che vagola per i due minuti e mezzo, ecco: si è gustato una terribile esibizione, proporzionale alle attese per uno dei concorrenti che sembravano più forti qua dentro. Voto: toccato il fondo, ci siamo tolti il dente (2, e mi tengo alto malgrado la frase “Se ci fossero i Beatles andrebbero a X Factor“).

 

5- VALENTINA, quella canzone dei Black Eyed Peas che non voglio nominare

 

Cosa è rimasto della shiny little Nelly Furtado prima maniera che ai provini ci aveva sbrindellato il cuoricino? Una tenda del salotto della zia di Chicco Sfondrini. E i Black Eyed Peas. Tragedia è qui, ora e per sempre. Mika, questo è il piede peggiore con cui potessi partire. Se preferisci le altre due allora dillo chiaro e tondo. Voto: 3 ma solo perché è “padronanza del palcoscenico”

 

6- Alan, CREEP (Spoiler: Alan, non la canzone)

 

Il nostro padre di famiglia ALAN porta “La canzone preferita della mia adolanza”, di quando quando Matteo Becucci aveva già finito il militare, una canzone che quando la ascolti ti DEVE far venire voglia di suicidarti male. Purtroppo l’IMPATTANZA di un filetto di sogliola bollita non gioca a suo favore. Peccato, perché “Alan, ti sento fraterno, anch’io ho fatto il pianobar”. Ecco, caro Giovanno Bizzarri, ritenta, sarai più performante. Voto: zero con lo stoppino

 

(You’re from ’90s but I’m a ’70s, BITCH!)

 

7- MICHELE BRAVI, Una canzone di Fossati che ora tutti fingeranno di conoscere

 

Vero, c’è della nomenomenitudine in questo ragazzino dagli occhi tristi. Riesce a far sua una canzone di un uomo decisamente più navigato e a non farci pensare a Morgan che fa la gara di playback. Peccato che lo concino a GIANBURRASCA che ha fatto shopping da un tappezziere in bancarotta. Efficace, ma prima di esprimere un giudizio lo voglio vedere a Tale e quale nei panni di David Bowie in Ragazzo solo, Ragazza Sola, la cover italiana di Space Oddity. Voto: 5-

 

8- ABA, You oughta know

 

L’ennesima veneta di nome Chiara sceglie come nome d’arte per una presumibile lunga carriera ADDIS ABEBA DETTA ABA. Ok. Siccome c’era troppo Win in questa cosa, sceglie un pezzo di Alanis Morrisette. LoL. Riempie alla perfezione la casella GETTO VOCI CON ORGOGLIO. Ventura le addossa una maledizione definitiva: il mercato delle voci femminili è un po’ PIENO ma per te c’è un posto. Sì, IN PIEDI. A metà tra Porceddu (come dice il sempre lucido Castoldi) e Flavia Cercato, per me è un no e non ti prendevo nemmeno agli Home Visit.

 

9 – STREET CLERKS, Wake up

 

Dopo un provvido re-casting che ha sostituito i membri originari del gruppo con altri che stanno quel che stanno facendo, si presentano sul palco col vento in poppa di un singolo in heavy rotation e fanno la cosa più attuale della serata. EH. I pronipoti dell’Equipe 84 sono bravi ma appaganti come un pacco di patatine LIGHT SENZA GRASSI SATURI. Voto: 4,5

 

10 – LORENZO IURACA’ – Quella canzone di Tenco che ora tutti fingeranno di conoscere

 

Apparentemente il meno a disagio tra tutta questa gente, l’unico che non è appena uscito da una rehab paga un eccesso di serenità e l’ennesima PROFEZIA di Ventura: “Sei nelle mani del furbacchione di Morgan, bravo, farai strada”. Voto: tanto è uscito, chi se ne frega

 

11- VIO’ – Quella canzone che ovunque è un successo ma non in Italia

 

Che poi non ho capito qual è il problema col nome VIOLETTA, voglio dire ci sono delle brave scrittrici che si chiamano VIOLETTA, ma questa gente che sceglie i nomi d’arte segnando infaustamente carriere soffocate nella culla ha la minima contezza di quel che fa? (“Ho comprato un disco di VIO’, MA CU È ‘STA VIO’?”). Peccato, quando ti vestono con una TRAPUNTA usata al mercatino e riesci a non risentirne vuol dire che sei brava. Prima di un giudizio definitivo la voglio vedere a Tale e Quale nei panni di LANA DEL VIO’ con Young and Beautiful. Voto: 5 (la neve finta. LA NEVE FINTA).

 

12- APE ESCAPE, mashappone dissennato

 

Giustamente mi stavo chiedendo che fine avesse fatto Danilo Amerio ed eccolo qua, a fare l’elicottering con la parte migliore del suo corpo. Gli stolti si concentrano sulle CIAVATTE infradito ma gli occhiali con le lenti di Vasco del ’98 sono il top. Talmente agghiaccianti da fare pena e risultare gradevoli. ICS moltiplicato per tre fa TONI DEGLI APE ESCAPE.

 

E per ora è tutto, alla prossima puntata, speriamo live.

 

11 Replies to “X Factor 7, la prima puntata: ma cos’è questo malessere che provo per te”

  1. Finalmente! Non vedevo l’ora che ricominciasse X Factor solo per leggere le tue recensioni.

  2. Cattivissimo! non tanto con la trasmissione, che se lo meritava, ma con i talenti in erba.
    É il peggior cast di sempre o ti aspetti il botto tra qualche puntata?

  3. Ma sei sempre stato così cattivo? 🙂 Dai, almeno a Gianburrasca 6! Peccato per Gaia, brava secondo me, ma in effetti moscia. E Violetta non ha retto il post ukulele. Spero che resistano alla tentazione di rimettercelo in mano. Ben ritrovato!

  4. Lo sai che quest’anno XFactor mi è precluso? NOn avendo Sky ed essendo state eliminate le repliche su Cielo dei Live, ce la prendiamo in saccoccia in parecchi…almeno l’anno scorso qualcuno pietoso aveva messo sul suo blog le dirette di Sky….ma quest’anno la vedo dura…..saprò l’indispensabile leggendoti. Sappilo!!

  5. Ahahah il “fumo tommassino” 🙂 è sempre un piacere tornar qui per leggere i tuoi commenti su XFactor (ma ogni tanto torno anche per le serie :P)

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