When will you die?
Non è bello quando qualcuno ti chiede “Quando muori?”, anche se ti chiami Margaret Thatcher e sulle spalle porti il peso di molte decisioni discutibili che, secondo alcuni, furono causa di altre decisioni discutibili, via via fino all’incubo di oggi.
Bon, è morta Margaret Thatcher e il giochino è scoprire quanta gente ce l’aveva su con lei al punto da infilarla in una canzone assieme a parole come, appunto, “muori”. A parte il buon Morrissey e i Pink Floyd, molti altri. Repubblica e l’Unità hanno fatto un bignamino (meglio l’Unità, ci sono anche i film) ma entrambi hanno lasciato fuori una canzone francese.
Miss Maggie, del cantante Renaud, scritta nel 1985, qualche settimana dopo la tragedia dell’Heysel, vendette all’epoca un milione di copie in terra francese (ma ogni cosa, quando vai a scartabellare tra la polvere, vendeva un milione di copie).
A Londra la pigliarono ammale, ci furono grandi proteste, frizioni diplomatiche e i tabloid inglesi ebbero buon gioco a riprendere i loro “refrains francophobes“. Un compositore, tal Jeremy Nicholas, fece una parodia dell’inno francese infilandoci parole come ‘Waterloo’ (ma è sempre così: Francia e Inghilterra non sono mai stati amici. Di più, si odiano. E ogni occasione è buona per rinfocolare questa antipatia che, agli occhi di un italiano, fa venir voglia di dire “Continuate, vi prego”) (La sola cosa più buffa di un francese che parla inglese è un inglese che parla francese).
Comunque. Il cantante Renaud si giustificò dicendo che “Ma chanson n’attaque pas le peuple anglais. En revanche, je suis ravi de blesser la mère Thatcher“.
Per far passare meglio il concetto, decise di incidere anche una cover in inglese, con esiti, diciamo, buffi (“zet ùmen”):
Appunto, il concetto. Nel testo il cantante Renaud dice, in poche parole, che nessuna donna sulla faccia della terra può essere più imbecille, guerrafondaia, disonesta, assassina di suo ‘fratello’, a parte, forse, Margaret Thatcher. Insomma, un pezzo su “Viva le donne che sono più buone e non vanno in guerra”. A parte che, la tenerezza, davvero, ma io su Margaret Thatcher alla fine della fiera penso due cose:
uno) che molto odio si è concentrato su di lei proprio in quanto donna, nel senso che le donne sono più gentili, lo sanno tutti, e certe brutte cose non le fanno, quindi se le fanno è come se le facessero due volte (vale per i capi di stato, per Angela Merkel e anche per la tua capa al lavoro che tanto ti fa soffrire, “quella troia“)
due) che Margaret Thatcher è stata la prima nella storia di cui si è potuto dire “Ehi, ma guarda che persona stronza”, esattamente come se al suo posto ci fosse stato un uomo, e nonostante fosse donna. Non so voi, ma a me pare una bella conquista da lasciare ai sussidiari.
(E comunque il pezzo più bello su Maggie era di Sinead O’ Connor. Chissà se Sinead se ne rende conto, di quello che ha gettato alle ortiche).
Lei era forse la persona giusta al momento giusto, quando bisognava dare una smossa ad un Occidente affossato nel piombo ideologico e psicologico dei 70’s e promuovere un nuovo slancio per economia e alla politica. Semmai l’errore è stato trasformare il tatcherismo in un feticcio immutabile, buono per ogni stagione, in ciò giustificando il suo corrompersi nei peggiori arrivismi e nelle truffe dei derivati più assurde, il tutto per effetto dell’innalzamento dell’Economia a unico idolo del progresso. Secondo me lei (e Reagan) hanno meno colpe dirette di quante non siano quelle dei loro epigoni.
Ma il punto uno contraddice logicamente il punto due! Se molti ce l’avevano con lei in quanto donna (ma dubito fortemente che la classe operaia inglese ce l’avesse con lei “in quanto donna”) com’è possibile che di lei si è potuto dire “guarda che persona stronza” indipendentemente dal sesso?
Penso piuttosto che con lei sia iniziato quel ragionamento del: “è donna MA ha le palle”, che è una cosa completamente diversa.
Proprio ieri, per caso, guardavo un episodio della Terza serie di Ashes To Ashes. Davanti alla vittoria della Thatcher alle elezioni del 1983 i discorsi della maschilissima e misoginissima squadra della polizia londinese erano proprio questi: “brava Maggie, tu sì che hai le palle, tu sì che hai spaccato il culo agli argentini, meglio di tanti uomini ricchioni, brava così.”
Il discorso è ovviamente complesso, mi rendo conto che si potrebbe andare molto lontano.
L’epitaffio migliore, secondo me, l’ha scritto Ken Loach:
“Margaret Thatcher è stata il primo ministro più controverso e distruttivo dei tempi moderni. La disoccupazione di massa, la chiusura di fabbriche, le comunità distrutte: questa è la sua eredità. Era una combattente e il suo nemico era la classe operaia inglese. Le sue vittorie sono state aiutate dai capi politici corrotti del Partito laburista e di molti sindacati. Se la Thatcher era la suonatrice di organetto, Blair era la scimmia. Voglio inoltre ricordare l’amicizia tra il dittatore cileno Augusto Pinochet e la Thatcher, la quale ha chiamato Nelson Mandela «terrorista». Come dovremmo onorarla, dunque? Privatizziamo il suo funerale. Lo mettiamo sul mercato e accettiamo l’offerta più economica. È quello che avrebbe voluto.”
*Arco: ma infatti sono due pensieri che guardano la faccenda da due punti di vista differenti. Non c’è alcuna contraddizione logica proprio perché non voleva esserci un nesso logico diretto. A meno di non voler ‘a tutti i costi’ trovate un nesso logico tra i due punti, cosa che però nel post non è esplicitata da nessuna parte (la separazione netta tra punto 1 e 2 mi pareva abbastanza chiara, farò di meglio in futuro).
l’hanno mandata avanti perché ad altri scappava da ridere
e fa sempre comodo approfittare della baldanza altrui
(alle spalle di chi? è la domanda che avrei voluto porre alla defunta in risposta al suo incitamento: arricchitevi)
ciao
*Yet: dei poveri stronzi, ti avrebbe forse risposto