Sanremo, la prima serata: chi è questa gente che ha cantato

Ho visto gente che una volta andava nei centri sociali e già alle sette del mattino si sfondava di maria, e ora gli manca Albano. Ho visto gente inneggiare a Totò Cutugno e dichiararsi pronta a votarlo alle elezioni contro Putin. Ho visto gente ma soprattutto ho ascoltato alcune belle canzoni. Alcune. 

 

Premesso che gli interpreti sono tutti bravi anzi bravissimi ma non stiamo parlando esattamente di questo, premesso che io mi dissocio aprioristicamente da tutto, anche da me stesso, e al grido di ABBIAMO I VOTI DA ZERO A DIECI USIAMOLI, ecco a voi

 

Le PAGELLE delle prime 14 canzoni di questo Festival mai così della Canzone Italiana

 

1- MARCO MENGONI – L’ESSENZIALE/BELLISSIMO

 

 

 

 

Gianna Nannini gliel’aveva chiesto: Per favore Marco cerca di essere più sobrio e datti una calmata che quando svisi a me mi girano i coglioni. E in effetti Marco Mengoni, che è bravissimo, e lo diciamo tutti da anni, e si meriterebbe pezzi di un certo livello, e lo diciamo tutti da anni, un poco ha dato retta alla Gianna. Si è tirato su le maniche, ha tagliato qualche vocale qua e là, e ha portato all’orale le due robe più classiche dai tempi di Mariella Nava. Complimenti. L’essenziale è una yawn ballata scritta (anche) dal Re Mida Casalino, evidentemente progettata per uccidere (le fanz di Marco, i sogni di un mondo migliore per tutti noi altri) il cui senso ultimo, dovendo tirare una riga, è che l’amore segue le sue logiche e ti toglie il respiro e la sete. Che bello. L’inciso (mentre il modo cade a pezzi io compongo nuovi spazi) si presta a divertenti rime alternative come quando alle medie cantavamo la versione porno di Montagne Verdi, ma non basta a salvare una faccenda già nata male. Devastato da una tensione che gli fa staccare due occhiaie grosse così a ogni vocale allungata di un quattroquarti, il povero Marco deve poi fare i conti con un pezzo decisamente poco nomen omen: Bellissimo, scritto dalla coppia Giannini/Pacifico che evidentemente stava sfasata di ispirazione. Il testo, la musica, TUTTO ha molti difetti ma su tutti un’esiziale anonimità. La canta Marco, ma poteva cantarla chiunque altro, anche ELSA LILA, ed era uguale. Voto: 2 al primo pezzo, 1 al secondo. Passa L’essenziale e sì, Marco è bravissimo e meriterebbe canzoni più bellissime.

 

 

2- RAPHAEL GUALAZZI – SENZA RITEGNO/SAI (CI BASTA UN SOGNO)

 
Cosa dobbiamo pensare di Rafa Gualazzi? NON LO SO. È uno che può vincere tutto ma anche farsi inghiottire dall’oblio. Il secondo posto all’Eurofestival è stata una mazzata dura da assorbire, ci ha tolto troppi punti di riferimento come manco Ratzinger l’altro giorno. Rafa Gualazzi è il nerd, lo sfigato, il cicciottello, l’amico delle ragazze. E non si tratta di libera denigrazione ma di rendersi partecipi di ogni ragione. Infatti Rafa è anche dotato di un innegabile talento compositivo. D’altronde, senza innegabile talento compositivo mica ci arrivi secondo all’Eurofestival (neanche senza Caterina Caselli, se è per quello). Senza ritegno è un gran crescendo col pregio di una cieca acquiescenza e il problema di una mancanza di ossigeno che a un certo punto piglia il nostro e che potrebbe trasformarsi in Sindrome Stefano Filipponi ma poi arriva la tromba del maestro Bosso. A proposito di tromba, Sai (ci basta un sogno) (ma perché queste parentesi) (mi pare Luce) (Tramonti a nord-est) (Caterina, sei proprio fissata, eh). Dicevo. Sai è un pezzo perfetto da INTORTO. Ve lo consiglio quando salite a casa sua per vedere la collezione di farfalle. Ma quando Rafa parte con quel cripissimo SAAAAAAHAHAHAHAHAHAHAAHAHI spegnete il mangianastri sennò vi viene voglia di rivestirvi. O di fare da soli. Voti ai pezzi: 6+7. Passa Sai e boh, magari arriva secondo all’Eurofestival.

 

 

3- DANIELE SILVESTRI – A BOCCA CHIUSA/IL BISOGNO DI TE (RICATTO D’ONOR) 

 

 

 

 

A un certo punto, negli anni ’90, mentre i miei coetanei vivevano le vite degli altri ascoltando De Andrè e De Gregori, io mi ascoltavo i cantautori della scuola romana giungendo alla granitica certezza che, se fossi costretto a stilare la classifica dei miei 10 EVAH, due posti sarebbero già presi: Daniele Silvestri e Max Gazzè (a questo aggiungete che Daniele Silvestri è il padre di un paio di figli di Simona Cavallari e il quadro è fatto). Daniele è un cantautore vero, che da sempre coniuga impegno e brio (sì, ho appena usato la parola brio) e da qualche tempo ha raggiunto una specie di consapevolezza mai autocompiaciuta: sa esattamente quello che sta facendo e io, noi, voi, francamente non so cos’altro potremmo chiedere a qualcuno su quel palco. A bocca chiusa è un racconto che cresce di ascolto in ascolto (circoletto rosso per il pre-finale al pianoforte). Il bisogno di te rinnova l’altro filone della poetica silvestriana, persino con minor impattanza ruffianica di altre volte. Voti: 7,5+7 , passa la prima e belle bretelle, me le presti?

 

 

4- SIMONA MOLINARI E PETER CINCOTTI – DR JECKYLL E MR HIDE/LA FELICITA’

 

 

Ogni Festival che si rispetti a un certo punto, come Lost, deve farti esclamare E MO’ QUESTI CHI CAZZO SONO. Anche se lei, Simona Molinari, a Sanremo c’era già stata da giovane, interpretata chiaramente da un’altra attrice (per me l’hanno ricastata, o è successo qualcosa che non voglio sapere). L’altro, PITER SINCOTTI, pare uno dei pazzi male in arnese di The Following e canta come canterebbe Bastianich, cioè in un modo che si meriterebbe tanti MACCOSA a pioggia. I titoli banalotti non traggano in inganno, le canzoni non sono niente di che. Ma sono perfette per una delle SERATE DANZANTI che sicuramente organizzate di tanto in tanto a casa vostra. Epic Win per il MA TU CHI SEI in ouverture. Se avanzasse da qualche parte uno Shaggy in tuta fucsia e polipanza Simona Molinari potrebbe campare qualche settimana ancora sui vostri simpaticissimi tumblr. Non ricordo più che sapore ha la felicità/I need you back mi mette addosso una SCIOCCA allegria come mai nessuna rissa tra Albano e Luzzatto Fegiz potrà mai fare. Voti: 5,5+6,5, passa la seconda e Simona ecco chi mi ricordi, CLAUDIA ANDREATTI

 

 

5 – MARTA SUI TUBI – DISPARI/VORREI

 

 

Gulino Pipitone Pischedda. Sì, i Marta sui tubi sono anche dei pizzi miei. Vengono dalla Sicilia Occidentale e questa cosa, QUESTA COSA, è già di per sé un gran bene. I Marta sui tubi sono qua a Sanremo e riempiono la difficile casella GRUPPI ROCK CHE CONOSCONO IN POCHI E CHE FINISCONO ULTIMI ALLA PRIMA PUNTATA NON ESSENDO FORTI AL TELEVOTO. Per fortuna loro il regolamento per quest’anno è cambiato. Il pubblico, certo pubblico, purtroppo è sempre lo stesso. OHU, mi sembrano i Negramaro. Curò, piano con le offese. Sangiorgi glielo dici a qualcun altro, specie se è arrivato dopo. Ah, comunque se ancora ti stai chiedendo chi siano i Marta sui tubi vuol dire che la tua millantata conoscenza del Festival è, appunto, millantata. Due anni fa avrebbero dovuto fare il duettone con Anna Oxa ma fu un’emozione da poco. Anna venne eliminata e il resto è storia (folle) nota. Voti: 7+6,5 Passa ovviamente la seconda che è più stile NOMADI, vah (peccato, volevo sapere i dettagli dell’affaire Benvegnù/Mallarmè)

 

 

6 – MARIA NAZIONALE – QUANDO NON PARLO/È COLPA MIA

 

 

 

 

 Maria Nazionale è tante cose. È certamente Gomorra, ma è anche De Gregori, e il gran bel FEATURING con Nino D’Angelo di qualche anno fa. Stavolta Maria Nazionale è Gragnaniello, Avion Travel e Peppe Servillo. E tutti sappiamo cosa succede quando mettiamo nella stessa frase AVION TRAVEL e FABIO FAZIO (Gerardina Trovato si sente un po’ peggio). Maria Nazionale ha il merito di salire sul palco quando Sanremo ha già fatto il pieno di tensioni. QUELL’APPARIZIONE FLUORESCENTE scioglie il cuore dei giusti e lo riempie di bontà: mentre il mondo galleggia nella bugia c’è un bisogno infinito di poesia. Ma soprattutto, quando non parlo HO DUE MINNE TANTE. Il primo pezzo, come disse il mio amico Andrea, sconta certe vicinanze con la one wonder hit della ei fu Rosana, El Talisman. È colpa mia invece è cucita addosso alla Nostra come solo quella VESTA SCULLATA sa fare. Voti: 6,5+6,5 (ma ovviamente nell’universo parallelo è 1+1). Passa È colpa mia e il primo piano stretto mi ricorda un po’ Donatella Finocchiaro e un po’ Agata Reale quella del collo del piede, quell’insolenza un po’ terrona insomma.

 

 

7- CHIARA (GALIAZZO) – L’ESPERIENZA DELL’AMORE/IL FUTURO CHE SARA’

 

 

 

 

Zampaglione fa le canzoni tutte uguali, Bianconi fa le canzoni tutte uguali. Sarà, io non ho pensato né all’uno né all’altro. Piuttosto a questa ragazza dal cognome intermittente che Maria De Filippi o chi per lei rifiutò ad Amici, che pochi mesi fa lavorava come ragioniera (metti qua: “altro mestiere noioso”) e che ora è sul palco di Sanremo a ricevere gli applausi più scroscianti della serata (sicuramente non per QUELLA TUNICA BLU che indossa). Che vuol dire tutto ciò? Ah beh, non guardate me, io ci ho messo tre puntate di X Factor a farmi convincere e ora la farei capa del mondo. Ma dipende, dal progetto, dallo staff, da chi la consiglia, boh. Mi raccomando, abbiate cura di questa ragazza e se ce la rovinate vi veniamo a cercare posto casa. L’esperienza dell’amore è un pezzo difficile, specie al terzo e quarto ascolto, ma Chiara riesce a tirarlo fuori dalle secche di una scarsa impattanza immediata. Il futuro che sarà corre pericolosamente sul filo di un burrone chiamato MATIA BAZAR sin dalla prima nota, ma ha il ritornello più potente di questa prima serata, agevolato dal comodo ricorso a formule imperative che la canzone italiana conosce benissimo (portami, fammi, dimmi). FAMMI FUMARE VENTI D’IMMENSO è la frase che un po’ tutti noi vorremmo sentirci dire NEI MOMENTI D’INTIMITA’ quando un giorno, vista l’ora, è appena finito, e un nuovo orgasmo sta per cominciare. Voti: 6,5 +7. Passa ovviamente la seconda e nell’aria c’è polline di podio. 

 

 

A domani con gli altri 7 e mi raccomando stasera coi Modà, vi voglio belli tonici.  

 

 

15 Replies to “Sanremo, la prima serata: chi è questa gente che ha cantato”

  1. Grande Grande. Io aspetto tutto l’anno questo giorno qua. E mo’ aspetto domani. sei bravo bravo bravo. E quando passi da Roma chiamami, che ‘e blogger so’ piezz”e core.

  2. Eccomi Tieffemino del mio cuor.
    Io endorso tantissimo Silvestri e anche io ce l’ho nella mio cuor. E anche a me piaceva di più la seconda.
    Maria nostra la vogliamo bene.
    Per Chiara speravamo nel ripetersi del miracolo della cometa di halley (e invece purtroppo no).
    Stasera io sarò cattiva coi Modà e con la tremenda Malyka. Mi aspetto cose da Max.
    E basta.
    Tanti minori di 3.

  3. Io devo ancora sentire i pezzi che ieri sera lo streaming partiva con la mia schiena verso mondi inesplorati (o dovrei forse dire con venti d’immenso) e mi aspetto grandi cose dalla Maria Nazionale, per me potrebbero chiudere il festival e mettere lei a fare le vocali su giacca e cravatta e basta, che poi mi emoziono.
    Bravo Tieffè per il sostegno ai blogger dall’estero.

  4. *Pattie: ecco, Malika, you’re my alleata

    *Virgh: poi un giorno mi spieghi, tu nordica+nordica al quadrato, questa passione Nazionale. Se vince andiamo tutti al San Paolo.

  5. Io di malika ha già la bambolina voodoo da riempire di spilloni.
    la nordica Virgh ha il cuore a sud. 🙂

  6. TFM sei partito con premesse cattive e poi ti sei ammorbidito strada facendo…. molti più 1 e 2.

    Io salvo solo Silvestri (stessa tua storia), la prima canzone è commovente, pancia, cuore, tutto! Direi che solo per quella è valsa la pena di non spostare il festivàl a dopo le elezioni.

    D’ accordo sugli altri.

    Chiara vince!

    ciao a tutti
    Anna

  7. *Anna: hai ragione, sono stato troppo buono. Me ne sono accorto quando avevo già inviato invio. Non so se Chiara vince però.

  8. Sei l’unico (ma proprio l’unico) che mi fa dispiacere di non aver sottratto lentamente il telecomando, ier sera, da sotto la pancia del marito addormentato, per accendere la Tv e guardare Sanremo.

  9. Io tutto questo entusiasmo per i due pezzi di Silvestri non lo capisco 🙁

    eph.

  10. sono (a dir poco, co’ le parentesi) d’accordo su tutto: avrei giusto alzato un po’ il voto a silvestri, ma solo perché secoli fa non mi piaceva (non l’avevo capito, parentesi) e quindi dovrei farmi perdonare. mi piace un casino anche l’articolo di oggi sulla puntata di ieri, e credo mi piacerà parecchio pure l’articolo di domani sulla puntata di oggi.
    dunque che dire, se non “abbasso i modà” (specie il volume di checco, che odio le k) e complimenti!

  11. TFM hai ragione, Chiara non vince, mi sono sbagliata era l’effetto X-factor… scusa

  12. Sul secondo pezzo di Chiara ho pensato: ‘Gesù, Vacanze Romane feat. Brivido Caldo….”, poi vabbe’, canzoncelle lisciva tutte e due. Lei però co’ ‘sti bracciotti al cielo stile Veggente di Medjugorie…. Urge tagliando. Per il resto, boh, sembra tutto così vintage…

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