Ho visto Juve-Napoli con tre giapponesi

 

Aspettando Juve-Napoli, su uno schermo Barzagli e Marotta, sull’altro il Psg para i rigori

 

 

Boulevard Blanqui. C’è un bar dove fanno le partite. Ci ho visto tutti gli Europei. Tranne la finale. Non si cambia mai il bar dove hai visto la tua squadra vincere tutte le partite so far. Se cambi il bar finisci che perdi quattro a zero in finale. L’anno scorso in questo bar di Boulevard Blanqui ci ho visto varie partite, tra cui un Juve-Cesena. Erano le tre del pomeriggio, eravamo quattro emigrati in croce e fuori pioveva. Su Boulevard Blanqui piove sempre. Questo bar ha due cose per cui vale la pena andarci a vedere le partite, pure di pomeriggio. Primo, ci sono sette schermi, li ho contati. Su ogni schermo trasmettono una partita diversa, o una cosa di sport qualsiasi per riempire i sette schermi e non lasciarne scoperto manco uno. L’anno scorso, a un certo punto, c’erano il Roland Garros, la moto Gp, la Serie A, la Liga spagnola, il rugby francese e altre cose che ora non ricordo. I tifosi sono tutti seduti uno accanto all’altro, la fratellanza tra i popoli. Ognuno tifa pe’ cazzi sua, e se per caso la tua partita ha un attimo di stanca, il calcio ha spesso attimi di stanca, puoi gettare un occhio allo schermo accanto, che nel frattempo magari qualcuno ha parato un rigore e tutti esultano.

 

 

Come ieri. Il bar di Boulevard Blanqui era pieno stracolmo. Giocava il Psg, che sarà pure una squadra odiata dagli stessi parigini ma ha un sacco di tifosi, specie a Parigi. La partita della Juve non era ancora cominciata, e invece quella del Psg sì, quando a un certo punto, la cameriera mi aveva già portato la mia prima pinta, il bar si zittisce che stanno tirando un rigore contro di loro. Il portiere, che è italiano, si chiama Sirigu, para il rigore e anche qualcos’altro e il bar diventa una bolgia. Fine primo tempo, inizia Juve-Napoli. Ah, ho dimenticato di dirvi la seconda cosa per cui vale la pena andare a vedere le partite al bar di Boulevard Blanqui. Hanno la parabola di Sky e quindi puoi sentire il commento in italiano. Che la telecronaca in francese, è vero che loro si sforzano di pronunciare i nomi senza gli accenti finali, è vero che il calcio è come i libri con le figure che lo capisci anche senza leggere il testo, ma insomma, specie quando guardi il calcio hai bisogno di qualcuno da detestare, i sapùti lo chiamano effetto catarsi. No, non parlo di Mazzarri (“Abbiamo dominato per tutta la partita” “Guagliò, mi sa che è meglio che te lo pigli per davvero quest’anno sabbatico, altrimenti te li regalo io un paio di occhiali nuovi”). Parlo proprio di Caressa e Bergomi. Vuoi mettere seguire una partita della Juve, essendo juventino, potendo infamare Caressa e Bergomi da zero a novanta minuti? Ecco.

 

E dopo dieci minuti in cui mando un whatsapp al mio amico Andrea e gli dico che il migliore dei nostri finora è Giovinco pensa un po’ come stiamo messi, essendo un certo pessimismo minimo legato alla scaramanzia di quando Angelo Alessio uno di noi siede per la prima volta in panchina al posto dell’altro di noi Massimo Carrera, eccomi là che spiego quattro fondamenti di italianità a questi tre giapponesi che sono seduti al mio stesso tavolo e cioè: Bergomi-Inter, Inter-ladri di scudetti. Alla parola ladri di scudetti loro, i giapponesi, ridono moltissimo, e io con loro. Très sympa. Tra una risata e l’altra facciamo amicizia con due pugliesi che sono qua boh in vacanza non ho ben capito che nel frattempo il Psg ha segnato ed è il bordello. Quando mi dicono che sono gente di Puglia faccio un sorriso tipo Ecco, vedi, che io ho una teoria e la mia teoria è che non è vero quel che si dice dei napoletani, cioè che i napoletani sono ovunque. C’è qualcuno che li batte, e questo qualcuno sono i pugliesi. Non ho mai conosciuto tanta gente quanto i pugliesi in vita mia. E ogni volta in posti in cui francamente non mi aspettavo mica di incontrare dei pugliesi. Sono sicuro che un giorno, se mi troverò, boh, in una situazione di rischio e pericolo, so che potrò contare sempre su un pugliese sbucato dal nulla. I pugliesi ti danno sempre una mano.

 

La particolarità di vedere la partita della Juve con dei giapponesi quando sei già alla seconda pinta è che succedono cose strane che forse te le stai immaginando o forse no. Tipo che i tifosi del Napoli alla tue spalle (quello che ho detto sui pugliesi non annulla l’assioma sui napoletani) (a Napoli ci ho lasciato pezzettini di cuoricino appiccicati con i friarielli, ma da due anni You’re my ennemi), ecco loro se ne stanno zitti e non hanno ancora dato la stura al lamento. Miracolo. E tipo che i giapponesi ogni volta che la Juve parte all’attacco urlano in coro UOTAH (Uotah iz ze new Forza Juve spaccagli i culi!) e ogni tanto, tipo dopo qualche fallaccio napoletano o dopo qualche slalom di Giovinco andato a male, se ne escono con parole tipo MARIA!, MARIA SANTA!, e cose così. Che io a un certo punto, giocando a shangai con le lingue del mondo, prendo uno di questi giapponesi con cui sto vedendo la partita e gli chiedo Ma come cazzo fate a sapere queste parole cioè chi ve le ha insegnate? e quello, papale papale, mi risponde gettando vocali a muzzo tra cui DEL PIERO (!).

 

Vorrei dire molte cose, ma proprio in quel momento inquadrano Matri che sta per entrare e i giapponesi appena lo vedono, scordano ogni sorriso e iniziano a bestemmiare cose irripetibili contro Matri che a quanto pare secondo i maestri giapponesi è scarso e gli preferiscono pure quel danese-là che fa vedere le mutande, e a nulla serve quel che dico loro, Ehi ma lui si bomba la velina mora quella di Pechino Express!, loro niente, non vogliono sentire ragioni, stiamo per litigare, ma di brutto proprio, cioè non è per difendere Matri che non me ne frega un cazzo, ma questi non è che possono pensare di venire dal Giappone (sempre che sia Giappone, tra l’altro!) e infamare i nostri giocatori, voglio dire quando voi eravate nelle grotte io era già in curva a sostenere Esnaider e Kovacevic comunque vada, ma poi UAH e UOTAH, arriva l’uno-due Caceres-Pogba ed è tutto un abbraccio tra i popoli e di gente che saltella e Ohi vita ohi vita mia, la partita più brutta dell’anno finisce, Bergomi così impari, il gestore del bar mette in filodiffusione Someone like you di Adele e a me madonna santa mi piglia istantanea la depressione, uno non può manco godersi una vittoria in santa pace porca buttana, pago ed esco fuori, fuori pioveva.

 

 

8 Replies to “Ho visto Juve-Napoli con tre giapponesi”

  1. Io mi ricordo che avevo la figurina di Prozzo quando guardavo i cartoni di Holly e Benji.
    Pensavo che fossero tutti dei gran giocatori, l’unico problema e’ che Pruzzo era reale, i secondi, invece, dei cartoni animati.

    Per quanto riguarda la cultura sportiva, guarda questa mappa:
    http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/8e/Popularsports.PNG

    Parlando di cose serie….com’e’ che vengo a sapere che e’ partito X-Factor da NationRadio e non da te?
    Dai, un minimo di applicazioen e impegno, suvvia.

  2. *Falloppio: mappa very impressive, specie per il grigio non pervenuto : )

    Se riesci a trovarmi (trovarci) un modo per vederlo anche noi dall’estero, giuro che faccio pure i post audio/video!

  3. Un paio di cose
    1 – anche io mi sono accorto che ci sono più pugliesi che napoletani in giro (perlomeno a Milano è così).
    Lo attribuisco però al fatto che fino a una quindicina di anni fa per me gli accenti del sud Italia erano un po’ tutti simili, quindi etichettavo tutti come “meridionali”. Poi ho avuto una fidanzata siciliana e ho iniziato a distinguere quell’accento (e in un secondo tempo i vari accenti della Sicilia). Poi ho fatto un viaggio in Puglia e ho iniziato a distinguere il pugliese e così via.
    2 – a Milano c’era un bellissimo bar in piazzale Libia come quello di Boulevard Blanqui, con tante partite di diverse nazionalità. E la compagnia era sempre delle più variegate. Dico “c’era” perché – come tante cose belle – ha chiuso. E io che mi ostino a non comprare Sky, le partite non so dove vederle (nell’indecisione non le vedo proprio).

    ciao.

  4. non riesco a capacitarmi del fatto che io, catanese e romanista, possa divertirmi a leggere un post di un paelrmitano e per giunta anche juventino…. certo che il mondo è proprio strano

  5. ma vuoi mettere la meraviglia di guardare le partite nei bar? lo sport nei bar? il successo di tante trasmissioni è perchè twitter è effetto bar.

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