Alcune cose su Masterchef Francia (e sui francesi quando cucinano in italiano)
Ma parliamo un po’ di televisione. Da un paio di settimane è partita qui in Francia la terza edizione di Masterchef (quasi cinque milioni e 22/23% di media, finora). Il mondo si divide in due categorie: quelli secondo cui i format hanno ucciso la televisione e quelli che ‘l’ultima volta che ho visto la tv è stata la sera dell’eliminazione di Roberta Beta’. E malgrado la zuppa sia sempre un po’ la stessa (“Nella mistery box ci sono le mazzancolle. Trovate voi come abbinarle alle rane morte che vi abbiamo appena regalato. Sbrigatevi, abbiamo fame”), Masterchef dimostra che sì, da paese a paese i sapori possono essere molto diversi.
OTTO COSE CHE CI SONO NEL PROGRAMMA FRANCESE E CHE NON C’ERANO NEL PROGRAMMA ITALIANO E SE C’ERANO NON CE NE ERAVAMO ACCORTI CHE FORSE LO STREAMING ERA SALTATO IN QUEL MOMENTO
1- Masterchef Francia va in onda su TF1, cioè il primo network privato, che fa ascolti ancora da Prima Repubblica (anzi, da Generale De Gaulle). Vedi Masterchef su TF1 e capisci subito cosa avrebbe potuto essere Canale 5 se non avesse deciso, da qualche anno, di suicidarsi a fuoco lento (riuscendoci benissimo, tra l’altro).
2- C’è una conduttrice, tal Carole Rousseau, che non serve a niente, se non a poter dire Ah, in Masterchef Francia c’è la conduttrice e a lanciare le domandine sceme per il pubblico da casa “Di che colore è il tuorlo dell’uovo A) ARANCIONE B) BLU COBALTO manda un sms e puoi vincere 5mila euro ma hai solo dieci minuti di tempo, spicciati”.
3- I concorrenti partono in Cento. Alla seconda puntata sono Diciannove. Ciascun concorrente viene seguito non solo nei nostri amatissimi a parte (Imma! Imma! Dove sei? A chi le stai raccontando le tue storie magnifiche ambientate in Persia?) ma anche in delle graziosissime clip che li riprendono a casa, sul lavoro, in cucina, con i propri cari. Per dire, c’è un aspirante cuoco, Jérémy (spoiler: è già uscito) che nella vita vera fa il FABBRO (in Francia esiste ancora gente che fa il fabbro: poi dice perché vincono i socialisti e l’economia gira che è un piacere). Bene, prima vediamo Jérémy pigliare a roncolate un pezzo di metallo dentro l’anima e subito dopo battere con la stessa identica foga un LOMBO di vitello (o era porco?).
4- Dopo aver stabilito chi sono i Grembiuli Neri, i giudici (in un salottino attiguo) discutono su chi eliminare e perché (Dai, questa la potete fare anche voi: vogliamo vedere com’è Bastianich quando non è Bastianich!).
5- E la chiamano téléréalité. Tutti gli aspiranti cuochi vivono assieme in un immenso Loft con tanto di piscinetta, idromassaggio e tout ça, che ti mangi le mani per quelle volte che tua madre ti voleva insegnare i segreti del couscous di pesce e tu invece perdevi tempo a taliàre quei cazzo di telefilm per giunta doppiati e invece magari a quest’ora eri il capo chef della banda. Ah, dimenticavo. Prendete tutti questi cuochi e metteteli nella stessa casa a vivere. Secondo voi che fanno la sera? ESATTO, cucinano e, ESATTO, mangiano.
6- Tutti quei milioni di spettatori fanno rima con tutti quei milioni di euro, distese ardite e verdi vallate. Gli spazi enormi, immensi. In questa edizione dice che andranno a cucinare pure sulle Cascate del Niagara e nel deserto marocchino.
7- Mi sono sempre chiesto. Ma tutti quei cibi e quegli ingredienti che nessuno sceglie durante le prove, poi, che fine fanno? Li buttano nella rumenta, li rivendono a prezzo di realizzo alla Coop? NO. Qui, una scritta in sovrimpressione ci avverte che vengono portati al Secours Populaire Français. Vive la France! Vive la République!
8- Una volta, dopo il Festival di Sanremo, facevano il Dopofestival. Ecco, dopo Masterchef, qui fanno il dopo Masterchef, che si chiama Masterchef se met à table. Commenti sulla puntata appena andata in onda (che è registrata, e il doppio discorso che si parla addosso mi fa un po’ l’effetto della panna sulla nutella); la vita dei concorrenti nel Loft; alcune sapide ricette e alcune sapide masterclass di alcuni sapidi cuochi; che fine hanno fatto i concorrenti delle altre edizioni; cose così. Si finisce all’una di notte, dopo 4 ore di chiacchiere sul cibo inframezzate da spot di ogni sorta che pubblicizzano, ovviamente, cose di cibo, che ti alzi dal divano con la panza gonfia anche se non hai mangiato niente, e apri il frigorifero e ti viene voglia di farti un bel piatto di tonnarelli cacio e pepe, ah, se solo in casa avessi i tonnarelli, il cacio, e il pepe.
COSE BUFFE A PROFUSIONE: QUANDO I FRANCESI CUCINANO IN ITALIANO
Una delle prove della seconda puntata era: Cucinate la pasta. Che voi sorridete di sufficienza, ma provateci voi a fare la pasta fatta a mano con l’apposita macchinetta quando non ne avete mai vista una e quando, soprattutto, vivete in un paese che chiama la pasta al plurale. Eh già, cari amici ascoltatori, in Francia La Pasta si dice Les Pâtes, da cui: Ci mangiamo le paste stasera? Uhm, che buone queste paste! Conosco quel posto dove fanno delle paste buonissime. Che se poco poco sei appena arrivato prima ti chiedi Ma di che cazzo stanno a parlà ‘e poi ti ritrovi a mangiare un bigné al cioccolato. Ad ogni modo, LA PASTA ITALIANA.
Se c’è una cosa che mi dà sui nervi è quando qualcuno pronuncia male i nomi dei cibi nostri. Esempio: la mozzarella qua la chiamano MOZZA’. Non solo l’accorciano, ma l’accentano alla fine. Come se io chiamassi il FUA’ GRA’ foie gras, così come lo leggo: f-o-i-e-g-r-a-s- (sì, vivo in un paese che pronuncia le cose straniere così come le legge: non mi dite niente). Dicevamo le PASTE. Voilà alcune ricette preparate dai concorrenti aspiranti cuochi: Ravioles farcies au foie gras, Fettuccini aux fruits de mer (ma fettuccini cosa!), Spaghettì intrecciati con tagliatél, altri ravioles farciti con altra ricotta, e insomma: ça va? NO. Ecco cosa ha preparato il concorrente Thomas (solo per stomaci forti):
Il tema era la pasta e lui, questo pazzo furioso, ovviamente che fa? Prende un’enorme fetta di Pesce Spada, la taglia in due e la farcisce di chorizo, pomidori e qualsiasi altro ingrediente A MUZZO. Poi lo adagia (dato il peso, vien da dire: lo scaraventa) su un letto di pappardelle al pesto LAPPOSISSIME. Da averci gli incubi à jamais.
– TFM, ti prego, dicci che l’hanno cacciato a pedate!
No, amici, mi dispiace, il concorrente Thomas e i suoi hamburger il cui pane è il pesce spada sono ancora in gioco. Alla prossima puntata, non mancate.
Ovviamente “Papardelles”, che le doppie non le impareranno mai.
Ma il chorizo col pescespada! Che mi sale dal cuore una di quelle bestemmie toscane che è meglio non pronunciare…
Bentornato 🙂
PS: ma sbaglio o “la conduttrice che non serve a niente” è molto diffusa nella tv francese (soprattutto tf1 e m6)?
Scusa se mi ripeto ma…. oddio tieffemino quanto mi sei mancato!
Ad ogni modo, la panna sulla nutella che BLEH!
Mon ami,
mi hai fatto venire grande nostalgia e voglia che ricominci anche qui. Anche se quest’anno è solo per ricchi (cioè su sky); mi toccherà chiedere ospitalità oppure rassegnarmi a vederlo il giorno dopo.
Pagherei oro per il dopomasterchef.
e penso che quella cosa dei 100 ci sia anche da noi (la prima puntata erano tantissimi). Pensa, avrei potuto essere là pure io. (SOB)
*Arco: mangerei quell’espadon solo per soldi. Certe conduttrici in certi programmi sembrano più un retaggio del passato, come se non avessero nemmeno riflettuto sulla loro effettiva utilità. Il primo che le toglie, l’altro segue a ruota, come sempre tra TF1 e M6
*Zit: appunto ; )
*Pattie: ecco, appunto, l’anno scorso mi era saltato lo streaming. Quest’anno saremo nella stessa barca. Chissà. Io pagherei oro per il 24h su 24 del loft. Pensa IMMA, SPYROS e LUISA la mattina appena svegli
Povero Thomas, cosi deriso… e la poetica dell’ ‘ero poliziotto ma ho mollato tutto per fare il cameriere che sbircia in cucina’ dove la vuoi mettere, non ti ha commosso?
Invece, chiedo lumi… quella che tirava la pasta come la cinghia di trasmissione? Possiamo dire che è una cosa intelligente e lecita o ci opponiamo perché forse contraria all’integralismo italico? .
(povero Jeremy, non dovevi dirmelo, aveva pure la pianta di basilico in cucina)
Siiii! Anche io voglio arrivare al grido di “ma fettuccini cosa!”. Una volta a pizzeria italiana di Francia ordinai pizza e quelli mi dissero e chiesero “bien sure Madame, avec mozzà?” Ma avec mozzà cooooosa!
Ciao Tieffo.
cioè mi dici che quella roba degli sms non esiste solo in italia?
adesso vogliamo la ricetta del couscous di mammà, tfm che diventa blog di cucina sarebbe la quadratura del cerchio
Marta
commenti sparsi:
– bastianich quando non fa bastianich è tanto simpatico 😀
– anche da noi gli ingredienti avanzati vanno al banco alimentare
– anche da noi all’inizio sono cento-cento-cento!
il resto lo vedrete, sarà molto figo penso 🙂
cucinare è facile, quando il cibo non scarseggia
ma non si ammazza così il pescespada, proprio no
ciao
Gliene ho viste fare di cose bizzarre in cucina a sti francesi, soprattutto con la crem freè (licenza poetica) ma minkia il pesce spada guarnito di chorizo ecco io manco per soldi, ma manco per tanti soldi!
(Io ho mangiato così tante schifezze che quando ho visto la foto dello sciorizò su letto di pasta ho pure esclamato “ah, ma tutto qua?”: vabbé, sono senza speranza. Penso che la mia venetità/italianità abbia subito il colpo del non ritorno quando a Turchia la coinquilina rumena mi disse “stasera faccio piatto TIPICO di Romania: sicuramente non conosci, si chiama POLENTA)
Comunque uno pseudo “dopomasterchef” c’era pure qui: c’era la striscia pomeridiana, che presentava i concorrenti, le ricette etc.
Ps: non toccare il cous cous di Tfmum, che la sua vana e disattesa promessa è ancora una ferita aperta per molte delle tue groupies 😉
troppo educati per i miei gusti
i giudici mangiano schifezze e dico merci d’avoir cuisiné
e i concorrenti piangono sempre
mon dieu!
preferisco bastianich!!!!