Che faccia hanno gli uomini da un miliardo di dollari

 

I fondatori di Instagram, immortalati da Le Monde e filtrati da Instagram (Nashville) (Sulla sinistra si intravede anche il mio pollice che tiene con una mano il giornale mentre con l’altra faccio la foto che poi filtrerò)

 

 

L’altro giorno Le Monde è andato a cercare Kevin Systrom (29 anni) e Mike Krieger (26), autori dell’affare del secolo: la vendita di una cosa che era costata cinquemila lire e ora frutta un miliardo di dollari. Virtuali. Niente assegni o ritiri allo sportello del bancomat di San Francisco, ma per lo più azioni di Facebook (ah). C’est pourquoi, se per caso il vostro giornale vi manda là-bas a intervistarli, sappiate che per ora i due devono mantenere il silenzio per non turbare il mercato (giuro, c’era scritto così).

 

 

La storia (a tratti fumosa come ogni leggenda che si rispetti) è questa: Kevin (sulla destra nella foto) un giorno ha l’idea di sviluppare un’applicazione per foto ma non sa bene ancora come metterla in pratica. Va da Robert Abbott, consulente della start-up presso cui lavora, e gli chiede consigli. Robert lo incoraggia: bravo, sì, lavora, il mondo ha bisogno di un equivalente foto di twitter. Due mesi dopo Kevin, che nel frattempo ha conosciuto il genietto-di-cose-di-computer Mike Krieger (brasiliano arrivato negli Usa nel 2004), torna da Robert e gli propone di fondare Instagram tutti-assieme. Robert rifiuta: no guarda, ho altre cose per la testa (Robert, dì la verità, vorresti tornare indietro nel tempo per posare autoironicamente in foto buffe che appariranno sui giornali europei?).

 

Poi, vabbè, le solite cose: i primi finanziatori di Instagram (tra questi un certo Jack Dorsey cioè un certo Twitter, e Adam D’Angelo, ex Facebook), “all’inizio siamo in quattro compresi noi”, “non abbiamo speso un centesimo in marketing, you know, le buone idee si vendono da sole” (certo), e poi l’interesse di altri investitori e il progetto che si struttura fino a contare tredici impiegati-in-totale e l’accordo con Facebook (che, a parte le azioni, frutta 400 milioni di dollari a Kevin e ‘solo’ 100 a Mike). Ma niente paura, i nostri non si sono montati la testa. A quanto pare Mike, “non importa che tempo faccia, al lavoro ci va sempre sulla sua Fuji Roubaix 3.0“.

 

L’articolo purtroppo non mi ha detto la cosa che più cercavo in questa storia, ovvero come si siano conosciuti Kevin e Mike e, in concreto, come sia avvenuto il salto di qualità, ma niente di grave, perché a un certo punto sono stato completamente rapito da un virgolettato che la giornalista attribuisce a Kevin: [Con Instagram] “Ce que vous partagez c’est l’image de ce que vous êtes à un moment donné dans le monde réel”, e niente, devo dire che mi è venuto molto da ridere.

7 Replies to “Che faccia hanno gli uomini da un miliardo di dollari”

  1. vigh, la riga a sinistra! ;D ma quelli di Lo-mob non ci saran rimasti male che non sono primi solo perchè più brigosini?

  2. *Zit: dai non fare accussì! Cosa non ti è chiaro? Partager? Condividere! Dai, una come te NON può non sapere quattro cazzatine di franco francese!

    *Virgh: o avere una quantità di culo non riproducibile in natura

  3. Devo usare google translate, ma ti pare? Io di francese c’ho solo l’erremoscia e una borsa di Balenciaga!

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