The River, il telefilm che fa acqua da tutte le parti

Tanto tuonò che guilty pleasure.

 

Fedele alla propria Fausta Tradizione il network ABC, dopo qualche sonnacchio di troppo, ha tirato fuori dal cilindro di midseason un gioiellino destinato, anche se solo per 8 puntate, a rinverdire i fasti del WTT, What The Trash: THE RIVER.
Con ancora negli occhi l’inarrivabile Masterpiece di genere Io, tu, un cangurotto e Flashforward, la nostra rete preferita ha dunque realizzato, con lo zampino di Steven Persil Spielberg, una serie che già alla seconda scena si rivela per quello che è: pecionata da ventimila lire e con una tremenda pulsione libidinosa verso ciò che i puristi chiamano The Minchiatona. Anzi, plurale. Minchiatone. A ròta, proprio.

 

 

La storia: Emmet Cole è un famoso esploratore, conduttore da diversi anni di Undiscovered Country, programma di avventure e reportage in giro per il mondo in cui si porta sempre dietro moglie e figlioletto innocente. Teneri. Crescendo, il figlio lo sfancula presto dedicandosi a pratiche attività tipo studiare, lavorare, cose così. Litigano fino a non taliarsi più in faccia. Anche con la moglie le cose non vanno bene. Il punto è che Emmet Cole c’ha una fissa, e questa fissa si chiama Amazzonia. E ogni tre per due parte alla ricerca di qualcosa che possa soddisfare la propria sete di mistero. Emmet è convinto di poter trovare LA FONTE. Di cosa, non è dato saperlo (Spoiler: LA LUNA NERA).

 

Un bel giorno però il nostro Emmet scompare nel nulla assieme alla propria troupe televisiva. Le ricerche si susseguono per settimane, battendo pezzo pezzo l’Amazzonia che, come tutti sanno, è grande solo quasi quanto tutta l’Europa, finché niente, è stato bello, ciao, Emmet è dichiarato MORTO. Ma sua moglie Tess (Leslie Hope, già fu leggendaria moglie di Jack Bauer) no, non si arrende all’evidenza e decide di organizzare una spedizione per andarlo a trovare. Per recuperare i fondi chide aiuto a Clark, un produttore tv, amico di Emmet, che accetta di aiutarla a patto di poter riprendere TUTTO e farci un bel programma stile documentario. Tess mette così in piedi un gruppo di disperati, che si imbarca in questa folle avventura.

 

I personaggi. I membroni della spedizione. Tess, il succitato Clark, con con cui Tess ovviamente ha una specie di tresca; Lincoln, il figlio di Tess e Emmet, convinto dopo un vigliacchissimo ricatto morale. Ah, Lincoln (Joe Anderson, già in Across the universe) è studente di MEDICINA (Spoiler: ci sarà gente da suturare e cauterizzare). Poi due cameramen, AJ e Sammy; il capitano KURT, capo della security; Emilio Sanchez, JOLLY TUTTOFARE (hai un rubinetto che perde? Chiama Emilio Sanchez!); la figlia tredicenne di Emilio Sanchez, Cassandra Furtado. Cassandra parla solo spagnolo e se parla, quando parla, lo fa solo per annunziare che qualcuno è morto, sta morendo, o morirà. Una di quelle persone che sanno sempre come rallegrare una serata.

 

 

Note: il cast principale è composto soprattutto da attori britannici e canadesi, poi due americani e due ispanofoni. La serie è stata girata a Puerto Rico e alle Hawaii. Se l’occhio della locandina, il medico, l’omino che ripara i motori delle navi e le Hawaii significano per voi qualcosa, o anche se non ve ne frega un cazzo, beh, ecco a voi il primo episodio di The River, il telefilm che fa acqua da tutte le parti.

 

 

Amazzonia, esterno giorno. I nostri eroini stanno attraversando THE RIVER a bordo di una piccola nave quando, all’improvviso e senza motivo, dopo sei mesi di silenzio, Tess riceve il segnale della ricetrasmittente di Emmet: è VIVO! È VIVO! (sono passati solo otto minuti e già questa vuole far finire il telefilm). Ma quale. La trasmittente è attaccata tramite calamita a una GABBIA di ferro che sta a dieci metri di profondità di The River. Nessuna traccia di Emmet. Ok, ma chi ha accesso la trasmittente all’improvviso?

 

Passa qualche giorno e i nostri fanno sosta in un piccolo villaggio abitato da strane popolazioni amazzoniche. Mentre fanno benzina, da un ELICOTTERO sbucato dal nulla scende una biondona che inizia a coprire di vaffanculi Lincoln: ehi perché non mi avete detto niente? È Lena, figlia di un cameraman di Emmet, scomparso anche lui, e amica di infanzia di Lincoln (TENSIONE EROTICA! TENSIONE EROTICA!). Lena: io so dov’è la MAGUS, la nave di Emmet e di mio padre, fatemi venire con voi! Lincoln: va bene, puoi entrare nel telefilm, ma sii generosa donandomela quando mi aggrada o non se ne fa niente. Lena: ok.

 

Lena si mostra sicura di sé davanti agli altri: Amici, a partire dalla trasmittente ho creato un modello delle MAREE e ho individuato sei possibili punti su dove può essere finita la Magus. Nei primi cinque ho già controllato e non c’è. Tess: ma quando l’hai fatto che non eri manco nel cast? Lena: ho fatto i sopralluoghi. Insomma io so dov’è, qui! E indica un punto ottuso su una cartina. Cassandra, la bambina tredicenne foriera di SVENTURE, li zittisce: No podemo ir aquì! Boiuna, se llama Boiuna! Boiuna maldita! MORIREMO TUTTI! A.J., primo cameraman dalla battuta sempre pronta: Ahah e chi lo sa, forse siamo già morti. Sammy, il secondo cameraman: o forse questo è il PURGATORIO. Tutti in coro: LOL.

 

Insomma, alla facciazza di Cassandra, i nostri sono ora su dei gommoni ed entrano nella terribile Boiuna, palude abitata da graziosi animali domestici tipo coccodrilli a digiuno da quattro o cinque ere zoologiche. Trovano la Magus. Tess inizia a urlare: Emmet! È VIVO! È VIVO! I nostri salgono sulla nave, piena di serpenti e COSE MORTE. C’è buio. All’improvviso, un RUMORE da una stanza chiamata PANIC ROOM e saldata ermeticamente da fuori. Tess: È VIVO! È VIVO! Lincoln: mamma, basta, stai facendo la figura della pazza.

 

Il capitano Kurt prende la SALDATRICE che aveva nello zainetto e dopo qualche istante riesce a SVENTRARE la porta di metallo. Dalla stanza esce un FETORE di morte ma per fortuna non c’è nessun cadavere. Solo un guscio BLU che si muove. Lincoln pensa che dentro quel guscio possa esserci suo padre (?) e fa per aprirlo. Cassandra: NOOOOOO non aprire quel gusciooh! Troppo tardi, Lincoln lo ha già aperto e dal guscio fuoriesce UN’ENTITA’ invisibile che FA RUMORI SINISTRI. Insomma, come Fumo Nero se Fumo Nero fosse stato invisibile. Preciso. LE GENTI URLANO. Emilio Sanchez: ma no, tranquilli, è solo l’amico fantasma di Cassandra. Cassandra: già, ed è pure molto incazzato. Ha Fame. AJ il cameraman: fame di che? Cassandra: di SANGRE UMANO! Se llama CORPO SECO ed è talmente cattivo che manco il diavolo l’ha voluto a casa sua. Più sangre prende, più diventa forte e robusto. Lincoln: senti un po’ ragazzina, ma CHE CAZZO DICI! Emilio Sanchez: mia figlia ha ragione. Il guscio che avete aperto non era un guscio, era la BARA del fantasma. Tutti in coro: ma se era una bara come fa a essere VIVO? Cassandra: ah beh non guardate me. Insomma si scopre che Emmet aveva usato la bara per intrappolare il fantasma, che ora è scappato. Lincoln: dobbiamo riacciuffarlo!

 

Si mettono a giocare ad ACCHIAPPARELLA. Ma giocare ad acchiapparella con un fantasma che, uno) è invisibile e due) vuole solo MUORIRVI, beh non è facile. Lo sanno bene i due cameramen che decidono di uscire per riprendere Questo Presunto Fantasma Ahah Figurati Ma Chi Ci Crede. E invece credi, credici un po’. Corpo Seco prende Sammy, il secondo cameraman e, come da tradizione in ogni pilot come si deve, LO MUORE. Panico? Panico. Lincoln capisce che non si può giocare da pari a pari con una cosa che, tecnicamente, non esiste, e così decide di imitare il padre. Prende il GUSCIO BARA, sale sul ponte, si provoca un taglio profondo sul palmo della mano e inizia a GETTARE VOCI imbrattando il guscio del suo proprio sangue e cantando una canzone ormai dimenticata di Marina Rei: Io sono quì io sono quì e adesso vieni vieni a prendermì.
In quel frangente arriva anche Tess, con in mano una foto. Tess, poverina, è convinta che El Corpo Seco sia in realtà il fantasma di un amico morto di Emmet e gli urla: È VIVO? È VIVO? Lincoln: ma mamma, ma ti pare il momento? È la scena più ricca di pathos di tutto l’episodio! Tess: Allora, fantasma di stocazzo, dimmelo! Se è vivo URLA DUE VOLTE, se è morto URLA una sola volta, you son of a bitch! E così, mentre le telecamere inquadrano questi due DEFICIENTI che parlano da soli, il fantasma emette DUE strani suoni simili a un rutto a trombetta prima di finire intrappolato nella bara. Lena prende la bara e la butta in The River. El Corpo Seco è sconfito. Tess è a terra, svenuta. Lincoln la rianima: mamma! Mamma! Tess: hai visto, che ti avevo detto? È VIVO! È VIVO!

 

E questo era il primo episodio. Ciao.

19 Replies to “The River, il telefilm che fa acqua da tutte le parti”

  1. the river: il primo show in cui la spesa in carta copiativa supera quella in succo d’arancia. must-see.

  2. *Ondalunga: ehhh hai citato capolavori

    *Yet: prima o poi, spero, qualcuno la piglierà a manate

    *Furr: solo 8 episodi, mannaggia all’oro

  3. dopo questa accurata descrizione, rimpiango Flashforward.
    Almeno lì il protagonista era espressivo………………………………

  4. secondo me “The Minchiatone” al singolare maschile è meglio che come plurale femminile, rende molto di più il senso di tutto quello che hai descritto.

  5. ho dovuto smettere a metà: sono in biblioteca e non riesco a trattenere le risate. Mi stanno già guardando strano, finisco dopo 🙂

    PS: Spielberg e le serie tv. No, no, no e proprio no.

  6. A.J., primo cameraman dalla battuta sempre pronta: Ahah e chi lo sa, forse siamo già morti. Sammy, il secondo cameraman: o forse questo è il PURGATORIO. Tutti in coro: LOST.

  7. Io non l’ho trovato per niente brutto a dire il vero.. Anzi alcuni pezzi sono fatti benissimo.. E’ logico che è una cazzata e che i personaggi potevano caratterizzarli meglio, e anche i dialoghi non sono il massimo.. Ma stroncare the river in questo modo è esagerato dai.. Ho visto quasi tutta la prima serie e cè moooolto di peggio in giro..
    Vabbè a me ha fatto impazzire anche flashforward quindi magari sono io a non avere gusto hihi

  8. Beh, se The River ha consentito la stesura di un pezzo così divertente, ben venga The River. Complimenti all’estensore, almeno mi sono fatto due sane risate. e il bello che gli altri episodi sono peggio

  9. *Marco: sono rimasto talmente annichilito dal finale di stagione che ancora non sono riuscito a farci un post di commiato

  10. beh, guarda io ormai vado avanti fino in fondo. mi voglio far del male fino alla fine

  11. Ma che cazzo di finale di merdaaaaaaa!!!!!! Nel complesso è molto appassionante,al contrario di chi dice che è una sola,(che vi aspettavate un documentario sull’accoppiamento delle balene!!) però il finale è davvero pietoso e lo sarebbe anche se ci fosse un seguito.

  12. *Cara Erica, cancello il tuo commento perché chi scrive le parolacce nei commenti è bannato da questo blog.

    (Il post non è una critica, né una ricostruzione fedele della serie, ciao).

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