Sanremo 2012, la terza serata: una banda di ubriachi rende onore in modo singolare alla musica italiana
Per noi cresciuti sotto il papato Aragozzini (l’uomo che amò riamato Tina Turner) l’espressione STAR INTERNAZIONALI che FANNO I DUETTONI A SANREMO fa rima con gente come Dee Dee Bridgewater, Miriam Makeba, Nikka Costa, Toquihno, Latoya Jackson. Ecco perché, tutte le volte che un direttore artistico ripropone l’idea dei duettoni per omaggiare la nostra musica italiana apprezzata in tutto il mondo, all’inizio ci vengono gli occhi umidi di nostalgia e invece alla fine vorremmo scappare nel posto più lontano del pianeta e buttarci dalla rupe Tarpea: oh no, ancora Sarah Jane Morris!
Ma quest’anno, diciamolo, la moltiplicazione dei pani e dei WTF è stata talmente efficace, che tu, tu che Sanremo non lo vedi ma capiti qua giustappunto per sapere come è andato Sanremo e avere di CHE PARLARE domani al telefono con tua madre lontana, ecco i migliori momenti di questa serata indimenticabile che porteremo per sempre nei nostri cuoricini (WARNING: parleremo di ipovedenti, audiolesi, gente che ha sperimentato qualsiasi forma di dipendenza da DROGHE conosciute in natura e talmente indebitata da aver fatto da cavia anche a quelle che Walter White sta cucinando con Jesse ma la quinta stagione ancora è lontana, insomma io ti ho avvertito).
1 – SHAGGY e CHIARA CIVELLO. Morandi e Ivansba chiamano Shaggy e dalle scale scende un uomo BOLSO in PIGIAMA TEZENIS che sembra Ronaldo, il panzerotto che una volta giocava a calcio (Era rigore! Era rigore!). Ma che non si tratta di Ronaldo lo capiamo subito. Morandi: Ciao Scegghi! Shaggy: Mistalovalova. Bòn, seguono momenti imbarazzanti, tra cui “Shaggy fa il trivella con Chiara Civello prendendola da dietro e appoggiandoglielo ma lei, pur riluttante e giustamente ributtata, fa la faccia di circostanza”. Shaggy, vattene, non ti rivogliamo rivedere mai più.
2 – MATIA BAZAR e AL JARREAU. Bòn, finiscono di cantare la canzone (in cui scopriamo che quel signore con i capelli lunghi e bianchi, ehi ma allora parla!) e Morandi omaggia Al Jarreau: Signor Giarrò conosce qualche parola di italiano? Al Jarreau, guardando intensamente Morandi e scambiandolo per Ivansba: ITALIA BELLISSIMA TU RAGAZZA. Morandi la prende bene: scusa Al, vabbè che sei negro ma ci mancherebbe io non ho niente contro negri, però, scusa eh, darmi della ragazza, per me, figuriamoci, per me se sei omosessuale mica c’è niente di male, io penso che gli omosessuali, vero Mazzi?, possono tranquillamente mettersi il rossetto e pittarsi le unghie, ma io non ho niente contro di loro, figuriamoci, dopo per dire ci sarà anche un CIECO ma io non ho niente contro i CIECHI, sia chiaro, né contro quelli che si fanno di crack, tu che dici Rocco? Rocco: beh, magari se sei un po’ brillo…
3 – DOLCENERA e PROFESSOR GREEN. Ecco Dolcenera, la nostra piccola galatina, che si spalma come la nutella sulla brioscina appena sfornata di forno nella fattispecie Professor Green. Morandi: Signor Professor Green, come si sente? Professor Green: non so, sono confuso. Dolcenera: AHAH poverino. Steven vieni qua che ti chiarisco le idee io. Segue esibizione di Vita Spericolata. A casa c’è qualcuno che piange. Dolcenera perde il pelo ma non la profumiera.
4- IRENE FORNACIARI, BRIAN MAY e BROOKE LOGAN. C’è un’immagine che ci porteremo per sempre dentro e che tu che non hai visto Sanremo ti sei perso, e cioè la standing ovation con il pubblico che urlava BRAIAN! BRAIAN! FREDDI! FREDDI! e Irene Fornaciari che piangeva a dirotto. No, no era emozionata per avere a fianco una leggenda del rock. Irene piangeva perché sapeva che quello era il proprio ADDIO ALLE SCENE. Adelmo e i suoi Sorapis l’avevano appena chiamata per insultarla: Adesso basta, cacasti il cazzo. Ti abbiamo regalato la casa delle bambole, ti abbiamo regalato non uno non due ma tre Sanremi, ti abbiamo regalato Brian May e tu manco arrivi in finale? Basta, ritirati. Ecco perché piangeva. Po’verina. Irene, che ti devo dire, coraggio.
5 – NOEMI e SARAH JANE MORRIS. Sarah Jane Morris io me la ricordavo piccolina, rossa, delicata. Adesso mi ricompare chiaramente obesa, chiaramente con QUALCHE problema e alle prese con un’imitazione, peraltro riuscita, della madre di Natalie Portman in Black Swan. Ma poi, avete sentito che vocione DISUMANO? La povera Noemi a un certo punto si è girata e, dalla paura, voleva scappare dal palco. Da gran professionista ha finito l’esibizione, ma poi, dietro le quinte, l’inevitabile crollo emotivo. Sull’acuto di Sarah Jane ho temuto il peggio, avebbe confessato a Ivansba.
6- GIGI D’ALESSIO, LOREDANA BERTE’ e MACY GRAY. Vincitori già a prescindere del premio UN WTF È PER SEMPRE, riescono a superare qualsiasi soglia di IMBARAZZO mai prodotta in natura. Non bastassero Gigi D’Alessio in quanto tale, Loredana Bertè e il fantasma di una povera donna morta che nessuno vuole lasciare in pace, ecco una donna alla deriva con la pelliccia che avrebbe indossato la signora Jefferson se fosse stata una tossica. Sì, lo so, non si spara sulla croce Macy Gray, però, uffa, ci ha rovinato il momento che aspettavamo da una vita, cioè LORY CANTA MIMI’. Noi volevamo tantissimo piangere e invece ci siamo ritrovati a fissare tutto il tempo il pauroso rollio ondeggiante della prinsess ov de sòl, abbigliata come solo chi ha appena scassinato i contenitori GIALLI di abiti usati (che peraltro sarebbero destinati a gente davvero bisognosa e non a gente che ha dilapidato patrimoni e ora è costretta a fare i duetti con D’Alessio). Morandi: Gigi, cosa si prova a DUETTARE con Macy Gray? Gigi: è stata un’esperienza bellissima, tra l’altro è successo per caso, un QUI PRO QUO pazzesco e alla fine me la sono ritrovata sul disco. Morandi: Macy, è vero? Macy: no, è che m’hanno pignorato pure le mutande. Finisce con de prinsess che scappa dal palco alla fine del duetto e Morandi la rincorre arpionandola per un braccio: MACY MA DOVE VAI, RESTA CON NOI. E Macy: Ma VAFAMMOCC.
E niente, stasera i duettini tutti italiani. Per ben 4 minuti sarò costretto a tifare Chiara Civello, che duetta, anzi è duettata da Francesca Michielin (Vai Francy!). E poi, ah, dimenticavo: Patti Smith sei sempre la migliore, e io ieri sera volevo essere Cristiano Godano e ballare accanto a te, volevo essere il dolcevita di Cristiano Godano per farti da CORISTA, volevo essere Olga Fernando per tradurti, volevo essere Bruce Sprì per aver scritto Because the night assieme a te, Patti hai acceso la luce rischiarando l’insipienza che ci avvolge. Grazie, non lo scorderemo mai.
Che io ho appunto visto solo Patti che ti viene sempre da pensare ‘madonna quanto è racchia però Gesù che voce non ce n’è di uguali al mondo e poi ma quanto può essere sempre più bella bicòs d nait che non ti stancheresti mai di ascoltarla anche in loop continuo’ e insomma è stato un momento di autentica poesia per il quale forse vale la spesa l’ intero carrozzone di Sanremo..
secondo me l’adelma piangeva perché colta da un’epifania in cui realizzava che a queste robe la chiamano solo affinché porti gli amici di papà. è tipo l’eterno tizio che è mantenuto nella comitiva solo perché mette sempre la campagna. sul capitolo patti dico che quando la “signora smith” (gianni nostro ma proprio non ce la fai a non rovinare tutto quello che ti capita per quelle manone grandi che ti ritrovi? non ci arrivi?) ha intonato “take me now baby here as i am” avrei voluto dirle “ehm, a’patti, cmon, canta people have the powah và”. l’amichetta di brian l’ho trovata più sul genere amber che brooke.
Stasera Noemi canta con Gaetano Curreri e sarà la prima ad esibirsi.
notevoli anche i momenti in cui gianni si fa comandare a bacchetta da qualche zarafo non pervenuto del pubblico che gli impone un tributo a whitney houston e lo corregge su un dettaglio della discografia di lucio “da battisti” (aridaje).
Ma vedo a blob che Samuele ha cantato Romagna mia con Goran bregovic.. è stato così atroce da non parlarne?
li ho visti quasi tutti
(a tratti mi sono sentita eroica)
ciao
Ma devo dire che i duetti mi hanno un po’ rianimato. I will rock you, e la grande Patty, come si può invecchiare senza distruggersi come Loredana che pure è stata grande e ancora si intravede l’ombra di un personaggio tragico e di una sorella con voce grandiosa..però io li guardo su you tube, non so come facciate a vedervi tutta la pappardella, e il grande demagogo predicatore, che pure ha ancora una bella voce,e dovrebbe cantare e basta. E risentita anche Dalla e il come si chiama non sono poi così terribili..ma è il contesto che è sempre più pacchiano e impossibile da digerire..a parte lo spacco di Belen, naturalmente, lì mi inchino, chapeau..ciao
Paola
Per pagare Patti Smith comunque hanno dovuto pagare Celentano con le ricariche tim e promettere a Amnesty di non far uscire dall’Italia la Bertè senza il braccialetto elettronico…
Ahimè, la mia età mi permette, in quanto a duetti, di preferire la fase originale dei 60’s. Quella dei Wilson Pickett, Paul Anka, Dionne Warwick e Gene Pitney (ma non equivochiamo, ero solo un infante precoce, eh?). Aragozzini ebbe comunque un’ottima idea nel riesumare la parata straniera.
PS: Alessia, mi permetto, “atroce” non rende l’idea.
PS2: T, nessuno ieri che assomigliasse a Turone? So che non fa molto politically correct, ma sia chiaro che, nel caso, sarebbe stato un rigore MOOOOLTO generoso, by the way.
noooo, i duetti no!
Ho provato, Shaggy, 1 minuto circa, poi c’erano i Mattia con … booh, 30 secondi, Samuele e Goran, 1 minut e mezzo, poi Emmona con un pischello, forse 2 minuti… fine, anche con l’aiuto dello streaming non ce la posso fare. Credo che mi farò bastare il resoconto di TFM
Lo so, sarò punita!