Sanremo, la quarta serata: i duetti dei Big e la vittoria di Alessandro Casillo (cui hanno rovinato il più bel giorno della sua vita)

“Alessandro Casillo è il gran favorito della categoria, la testa di serie numero uno del tabellone “Io, tu e il televoto”. Nel caso, il giovin Casillo potrà ribadire un concetto a noi tutti molto caro: Ehi, io ho vinto Sanremo a 15 anni” (9 Febbraio)

 

“Auspicio/Pronostico per una Andata A Casa Immediata: Chiara Civello, Marlene Kuntz, Matia Bazar” (15 Febbraio)

 

Lo so, lo so, autocitarsi non è mai bello e ora starete pensando: ma cosa fai, ti vanti per aver azzeccato i pronostici più facili dai tempi di Nilla Pizzi quando Nilla Pizzi arrivava prima (Vola Colomba), seconda (Papaveri e papere) e terza (Una donna prega)? (WTF) (sì, è vero). No, ci mancherebbe. Piuttosto, l’ulteriore conferma di un dato incontrovertibile: in questo Sanremo non sta accadendo, semplicemente, un cazzo. C’è Morandi stremato che infila una svarionata dietro l’altra (verrebbe solo da abbracciarlo e dirgli: Gianni, su, dai, non è niente), c’è questa passerella inesausta di gente che fa di Sanremo un vero porticciolo di mare. E c’è questa totale assenza di sorprese, un encefalogramma piatto, copione di esiti che si srotola prevedibile come Giletti quando prepara le puntate dell’Arena: vince Casillo, pazzesco, chi l’avrebbe mai detto.

 

 

Certo, la vittoria curiosa di Gualazzi dell’anno scorso lasciava aperto qualche spiraglio, ma l’anno scorso non c’era un fuoriclasse del televoto in gara. Ragazzi, fare la gavetta oggi significa andare in tv e sottoporsi ogni settimana al giudizio popolare. Se sei ben allenato, il più è fatto. E il resto è vincere Sanremo 15 anni. E quindi i molti di noi che quella tragica sera c’erano  (Marco Carta, Povia, Sal Da Vinci, il vero e unico termine di paragone quando si vuole mettere in mezzo il-punto-più-abominio-del-Festival, ricordatevene amici quando rivedete al ribasso i vostri superlativi relativi), insomma nessuno di noi ha mai davvero pensato che la vittoria di Casillo potesse essere messa seriamente in discussione. Certo, c’erano le varie golden share (le Radio, i fiorai, i Viandanti: oh, mai una volta che chiamino i blogger che una volta erano su splinder e ora hanno il dominio tutto loro) ma, al momento del Bonus di Facebook abbiamo capito. Chiedere a un generico “Facebook” di votare bene, votare giusto è come chiedere a Maria De Filippi di rinunciare al video. Più facile che domani arrivi qualcuno che riesca a camminare sull’acqua.

 

Quindi stravince Alessandro Casillo, un ragazzino di quindici anni che alla fine dell’esibizione scoppia a piangere (Morandi ovviamente non si accorge di nulla e gli domanda: Signor Casillo, COME VA?) e poi, per colpa di un regolamento medievale, vede rovinato il giorno più bello della sua vita non potendo salire sul palco a ritirare il premio. Lo farà oggi, ma intanto, quando qualcuno si deciderà a cambiare il regolamento sui minori in tv sarà sempre troppo tardi (cioè questi dodicenni di oggi fanno le cose più turpi di questo mondo che non vogliamo manco sapere, e non possono stare in tv dopo mezzanotte?).
Seconda arriva Erica Mou (il pezzo più interessante forse dell’intero Festival), terzo un gruppo che evidentemente deve avere molti parenti e amici, ultimo Marco Guazzone. Ecco, parliamo di Marco Guazzone. Una canzone che migliora di ascolto in ascolto ma che non cancella mai quella fastidiosa impressione che da un momento all’altro possa uscire Matt Bellamy e prenderlo a manate. E poi, quel testo, madre santa, ti cerco e non ti sei ti guasti e non lo sai. Ma la musica, come diceva Charlie Rapino, innanzitutto si vede e questo potrebbe spiegare molto dell’incredibile favore che raccoglie in rete. Oh, magari il disco è una bomba e l’anno prossimo vince Sanremo.

 

Ma parliamo dei DUETTI dei 12 sopravvissuti al cervellotico regolamento (14, poi 12 anzi no 14 poi 10 poi 12 poi 10). I quali duetti si dividono in due categorie: Duettoni Eufonici e Duettoni per Modo di dire

 

DUETTONI EUFONICI



NOEMI e GAETANO CURRERI.
C’era un filo di apprensione per il Curreri ormai esclusivamente autore, ma niente paura. Il pezzo è solidisissimo e Noemi, beh, Noemi è talmente Noemi che le perdoniamo gli orecchini pesanti coi limoni a penzoloni. Le due voci e le due interpretazioni si fondono alla meraviglia, Noemi e Gaetano si muovono con grazia come ballando al buio e fanno venire a più d’uno fior di brividoni. Voto al duetto: 8,5

 

PIERDAVIDE CARONE feat. LUCIO DALLA e GIANLUCA GRIGNANI. Grignani: anni fa scrisse una canzone per Enrico Nigiotti di Amici (scomparso nel nulla). Lo scorso autunno ha fatto da Tutor a Star Academy (chiuso per manifesto disastro). Poi, all’ultimo X Factor, ha scritto l’inedito di Jessica Mazzoli (eliminata). Insomma, quando Pierdavide ha saputo chi gli appioppavano Grignani ha cominciato a bestemmiare in dialetto (loro, i Veri Cantautori Che Parlando di Buttane, possono bestemmiare e nessuno li manda via dalla casa, anzi). E invece no, per ragioni imperscrutabili del creato c’era un non so che di gradevolezza. La canzone rimane di una rara ruffianeria e paraculaggine, ma Carone ha il senso della melodia. È già moltissimo. Voto: 6+

 

GIGI D’ALESSIO, LOREDANA BERTE’ e FARGETTA. Ammetto di essere partito prevenuto. Io per questo remix mi aspettavo come minimo Gigi D’Ag (pensate che Perfetta Perfezione) e invece Fargetta (sappiamo tutti chi è l’agente della moglie di Mario). La canzone è un crimine contro l’umanità e speriamo che qualcuno all’Onu se ne accorga. Poi però c’è Gigi D’Al conciato come uno di quei gruppi contro cui Morandi non ha niente, c’è Loredana vestita con la TOVAGLIA della festa di carnevale dei bambini di Ti lascio una canzone e che ha la voce di Cher, ci sono Rihanna e David Guetta che aleggiano nell’aria come STELLE COMETE che ci indicano la via. Grazie al playback che ci risparmia ulteriori audiolesioni. Voto: WTF a ròta


ARISA, MAURO ERMANNO GIOVANARDI e MAURO PAGANI. Giovanardi ha una voce della Madonna e se rinasco cantante voglio la sua voce (ho detto la voce). Dietro la curva del cuore dei La Crus era nella mia top ten che ho mandato a Rolling Stone Italia ma, chissà perché, non è manco entrato tra i cento dischi italiani più belli di sempre. Detto questo, gran bel duetto, che valorizza La notte e la arricchisce di uno spessore ulteriore, quasi a domandarsi se forse non era il caso, sin dal principio, di fare un bel duo di quelli stile Lola Ponce Giò Di Tonno. Vabbè, voto: 8,5

 

NINA ZILLI, GIULIANO PALMA e FABRIZIO BOSSO: discorso molto simile, con la differenza che Nina e questa Per sempre non riescono a togliersi di dosso una sensazione di non me lo so spiegare. Pensavamo che alla lunga sarebbe stato meglio, e invece bah. Bosso, Palma e la nuova veste funzionano comunque, e Nina ne trae giovamento, specie sul finale. Voto: 7+

 

DUETTI PER MODO DI DIRE


DOLCENERA e MAX GAZZÈ.
Max Gazzè a Sanremo non va più come concorrente. No, lui va come jolly. Ogni anno c’è qualcuno che dice Ehi, ma perché non prendere il buon caro Max per il duettone? E Max, accetta. Certo, se magari quando sale sul palco lo lasciano libero di esprimere la sua arte. Emanuela Trane, sto parlando con te. Ma ti pare il modo di buttare voci a quel modo? Quello non era un duetto, era un Annientamento. Max, dopo il film con Papaleo continua a fare la parte del Muto ma stavolta non va bene. Voto al duetto: 1,5

 

CHIARA CIVELLO e FRANCESCA MICHIELIN. Evidentemente ogni anno tocca sorbirsi la tassa Doppio Pianoforte. L’anno scorso Nathalie Giannitrapani e L’Aura, quest’anno Francesca Michielin e COSA. Tanto, tantissimo X Factor nell’aria. Ecco cosa non perdonerò mai alla Rai. Essersi fatta scappare il mio programma preferito. A quest’ora Francesca era a Sanremo da concorrente e vinceva. Altro che vestito lungo in rosa. Duettone tragico, ciao Chiara Civello, non ti rimpiangeremo. Voto: 1

 

EMMA&ALESSANDRA.Nei giorni scorsi ho ricevuto mail di viva protesta (TFM MA CHE STRACAZZO DICI) per il mio sostegno alla canzone di Emmona. Chiarisco: io quel pezzo nel mio iTunes non ce lo metto manco se mi danno duemila euro al mese fissi per il resto dei miei giorni. Ma ne riconosco una forza e un’intensità difficilmente rintracciabile in gente che in passato ha frequentato Luca Zanforlin e Garrison. E il fatto di non aver portato una canzone d’amore tipo Alessandra Amoroso è un plus. Alessandra? Chi ha detto Amoroso? Il duetto non funziona per due motivi: voci perfettamente sovrapponibili e quell’appiccicosa patina di sentimentalismo che ci mette l’immobile Amoroso di lungo vestita. Voto: 2

 


MATIA BAZAR e MAURO CORUZZI.
Che l’oblio avviluppi questa cosa. Anzi, puf, non è mai successa. Voto: zero con lo stoppino.

 

FRANCESCO RENGA e il CORO DELLE VERGINI LAGNOSE. Ci sono retoriche difficili da invertire di senso. Una di queste, complice il sovravvalutato film Social Network, è che questo progetto Scala e cosi come si chiama, sia Madonna, i brividi. Sì, di NOIA. Da Creep in giù, è tutto un massacro di cui non si sentiva il bisogno. Anche in questo caso, mi tolgono la gioia di cantare quest bel pezzo del bel canto e, forse, anche la gioia di vivere. Voto al duetto: Minchia, pare che è morto qualcuno.

 

Samuele Bersani, Paolo Rossi, Eugenio Finardi, Peppe Servillo: non classificati, quelli non erano duetti, dai, erano solo che volevate farci sapere che avete gli amici famosi.

 

Stasera gran finale con Geppi Cucciari (finalmente si ride?) e Celentano (“farà qualcosa di unico”: ma dai). Incrociando complicati algoritmi tipo Maria De Filippi, Ogni anno tra i primi tre ci arriva un ripescato, possibilmente inascoltabile, e Alla fine il Bene trionfa sempre, diciamo che un paio di posti del podio sembrano già occupati. Questo Sanremo ha una sola chance per sottrarsi al marchio definitivo di ‘bollito come un filetto di platessa’: impedire una vittoria telefonatissima di Non è l’inferno di Emma Marrone. Nel caso, in ordine di endorso, qui si tiene per: Noemi, Renga, Arisa. Ciao.

15 Replies to “Sanremo, la quarta serata: i duetti dei Big e la vittoria di Alessandro Casillo (cui hanno rovinato il più bel giorno della sua vita)”

  1. Bel pezzo. Mi sono fermato al duetto con Franceschina amata, poi ho visto per la trentesima volta the wrestler. E’ deprimente il lavoro di demolizione che stanno operando su quella ragazza. Però, anche lei, cantare vicino al microfono no, eh?

    P.

  2. Punto tutto su Arisa!
    Noemi mi pare che canti sempre la stessa canzone
    Renga mi pare che inanelli troppi virtuosismi tanto che io la melodia della canzone non sono neanche riuscita a capirla, forse un po’ ieri sera durante il Requiem.
    Emma, che te lo dico a fare? Dico, Arisa è la dimostrazione che una può avere una voce pazzesca senza per questo dover buttare voci e far spaventare i bambini che quelle fauci spalancate fino a raggiungere posizioni innaturali. Negli anni ’60 gli urlatori come Fausto Leali e Dallara avevano un senso…oggi queste mi sembrano solo ‘strafalarie’!

  3. Caro TFM, sarà che il mio animuccio sensibile mi tormenta sempre con i suoi rigorosi punti di riferimento (che si è accumulato in una vita intera da anima, sai che fatica), ma tenderei a non considerare come l’ultima delle sciacquette una tipa che possa vantare una collaborazione (non prezzolata) con Burt Bacharach himself. Oltrretutto la sua canzone, pur non granchè originale, mi è sembrata melodicamente (aaaah, la melodia…) persin migliore di altre. E forse, se la confettosa Michielina non avesse cantato ai tasti del pianoforte, avrebbe persin potuto andare avanti.
    A differenza tua non posso parteggiare per la Noemi che non modula (ocio che non parlo di gorgheggio), ma tira sempre dritta (ieri il meravigliosamente afono Curreri le ha battuto la stecca), né per il troppo self-assured Renga (il ghigno più antipatico del mondo dai tempi di Tommaso Crociera). Magari la mia preferenza andrebbe verso il bravo Bersani se solo non avesse portato una filastrocca un po’ neniosa (parlo della parte musicale, per me sempre preminente in un brano, per quanto poetiche possano essere le liriche). Bastava un decimo della qualità di quel “Replay” e la vittoria gliela assegnavo alla prima nota.
    Piccola annotazione sul pezzo di Carone: testo ruffiano finchè vuoi, ma confesso che l’atmosfera mi ricorda piacevolmente il periodo dalliano dei primi anni ’70, quello dei Bardotti o della Pallottino, prima dell’arrivo del poeta Roversi e della sua successiva e definitiva consacrazione come cantautore a tutto tondo.

    E ora vai, Adriano, canta (CANTA!) e stendili tutti. Io l’altra sera ho notato solo che mi hai fatto “Il forestiero” e questo mi basta e avanza. Il resto lo lascio ad ipocriti e professionisti dello scandalo telefonato.

  4. Non capisco bene com’e’ che le canzone che stanno per sucire alla prima serata poi sopravvivono ndenni alla econda scrematura e rischiamo anche di vincere, Vedi Scanu, Al Bano e il trio de “il lungo (w la repubblica), il basso (Pupo) e il pacioccone (tenore)”.

    Per i verdetti sei meglio del Polpo Paul. Ci vince gli Europei di Calcio?

    Giggetto: Ma il Playback a Sanremo si puo’? Comunque io mi sono risvegliato dal torpore.

    Dolcenera guardava lnguida Max Gazze’, ma lui la ricambiava con un espressione del tipo: “io tengo famiglia e so che sei profumiera”.

    Zilli, Palma, Bosso: molto bella quella versione. Ma quant’e’ alta la Zilli? l’anno scorso quello die “La Crus” sembrava uno gnomo, st’anno G. Palma che e’ alto quanto me sembrava pure un nano da giardino.

    Mauro Pagani: tutto qullo che tocca diventa musicalmente valido.
    Lui e la Caselli insieme potrebbero risollevare la musica italiana.

  5. Aspetta, non ho capito il tuo glissare su Finardi e Peppe Servillo, che era una vita che non si vedeva all’Ariston (ma gli Avion Travel esistono ancora)? Non è stato male, Finardi ha fatto meno teatro delle altre sere.

    Comunque D’Alessio e Berté. Epici. Io li vorrei vincitori solo per sfregio.

  6. Dissento.
    Andava tutto bene poi mi hai detto ‘social network è sopravvalutato’ e come se non bastasse hai aggiunto anche il “coro delle vergini lagnose”. Nel pezzo di Renga non hanno dato il meglio ma trovo che siano un ottimo soggetto musicale, meglio se considerato come coro e non come sfondo del bel canto di Renga.
    Basta, PUF, non siamo più amici. Non ti voglio più bene.

  7. Ce l’ho fatta, li ho visti tutti! Vabbè ho saltato i GGIovani ma se TFM scrive che vale la pena, mi metto in paro.

    Io Tifo Emmona la smandruppata dei cassainntegrati e pensionati d’Italia… e anche l’Amoroso che canta col CUORE (attenzione il cuore è un muscolo… disse Aldo Busi). Le tifo perché le donne che gridano spudoratamente per farsi sentire mi piacciono. E poi ATTENZIONE a non essere prevenuti, anche qualcuno che bazzicò dalla Maria poi cantò con /per Burt Bacharach, ricordate Karima? Bei tempi!

    E poi Servillo sempre, comunque e dovunque!

    Per il resto sono sintonizzata con TFM.
    vado a postare l’articolo su FB che i miei amici aspettano con ansia.

    Vi amo sempre
    Anna

  8. Io tifo Arisa, Noemi e Nina Zilli (quest’ultima solo perchè è Nina Zilli e, come per Renga, anch’io sono un’amante del bel canto e delle belle esibizioni). Sanremo finisce ma purtroppo gli ascolti gli danno ragione (forse perchè in Italia c’è *realmente* un vuoto cosmico?). Spero solo di non ritrovare Morandi e la sua pochezza anche l’anno prossimo. Vogliamo intrattenimento, non pigghiate pi fissa.

  9. Oh beh io ieri ho visto Dolcenera col Gazzè e non mi sono dispiaciuti affatto, anzi! La canzone mi pare più che garbata e mi è financo rimasta nella testa…
    Emma e la Amoroso non le reggo nè singole nè in coppia, e mi dispiace che siamo conterranee… la canzone, poi, non si capisce una parola loro urlano come invasate e a me fanno tanta paura.
    Ho visto anche Renga col coro delle vergini suicide. Tristissimo.
    Poi hanno inquadrato della gente anziana che suonava strumenti a muzzo con una tizia caschettata che cantava, la scritta indicava tali “Matia Bazar”, e ho spento.
    Comunque le canzoni le ho sentite più o meno tutte in queste serate (tranne quando abbassavo il volume per salvaguardare la mia creaturina nel pancione che non la voglio guastare con musiche orrende ancor prima di nascere!) ed io endorso Dolcenera, Arisa e Samuele (perchè lo amo qualunque canzone canti)!

  10. Condivido l’80% dell’analisi.

    Tifo per Carone – Dalla, pur sapendo che non ce la faranno mai. Conosco bene le canzoni di Pierdavide, adoro il suo sense of humour (“la ballata dell’ospedale”), il suo senso etico e la sua semplicità e profondità assieme (“superstar , “clown triste”, “il twist del sud”) .. musicalmente manca ancora qualcosa ma considerata l’età è uno da marcare. Grignani a mio parere ha rovinato la canzone ed l’incipit era fuori tono.

    La mia top è

    Carone – Dalla
    Arisa
    Zilli o Noemi.

    La Zilli è brava ma un po’ sprecata con questa canzone, quelle di Noemi , che non mi dispiace, sono quasi tutte uguali così come quelle di Renga. Ok, tecnicamente è bravo… ma è sempre la stessa roba… lo trovo sopravvalutato. Sono fan di Bersani ed il testo è brillante ma la melodia non c’è ed il brano è lontano dai suoi capolavori.

  11. Attenzione Tieffè, il WTF cosmico di Gigi D’al più Lory B. non solo si autoalimenta e moltiplica con Fargetta (o Molella? Non li so distinguere) e i centoquaranta figuranti, ma (e mi scoccia che tu non l’abbia notato, il background ce l’avevi tutto, eh!) perché tra i ballerini c’era una delle nostre eroine della Prima edizione di quello che sia chiamava ancora Saranno Famosi (guardalo da 4:01 a 4:14)!!!

  12. Ah, e poi volevo dire: la patata di Belen in prima serata va bene, ma i minorenni dopo mezzanotte no?!
    (Soprattutto se non ci possono andare perché tu hai perso tempo con la Ferilli e la Carlucci prima, mapperpiacere, perpia)

  13. E successo telefonassimo fu… con la platessa bollita cosa ci vuoi come condimento?

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