Le pagelline dei Giovani di Sanremo Social: su tutti Erica Mou, la signorina Carlo, Dana Angi e i Bidiel

E quindi siamo già a ‘Ehi ma tra cinque giorni è Sanremo!’. Sì, lo so, l’hype è un po’ quello dell’edizione condotta da Olimpia Carlisi e Daniele Piombi, ma, come ben sappiamo, Gianni Morandi è in possesso di strani poteri a noi sconosciuti. Se l’anno scorso ha fatto il botto malgrado imbarazzi a getto continuo che manco Edwige Fenech e Andrea Occhipinti, allora tutto è possibile. Certo, bisogna vedere come si alzerà al mattino quell’uomo uomo di 74 anni (Adriano Celentano, lo facevamo più giovane, vero?) e cosa sarà capace di combinare Loredana Bertè (noi auspichiamo un uso contundente di Macy Gray nei confronti del primo che passa, tipo Gigi D’Alessio, ciao Mimì) ma insomma l’importante è partire col piede giusto. Qualcuno sa quando Elisabetta Canalis farà il suo cameo?

 

 

Sanremo Social 2012. Una volta si chiamavano Nuove Proposte, poi Nuova Generazione. Noi continuamo a chiamarli GIOVANI. Approfittando del fatto che le canzoni dei GIOVANI non sono inedite (se è per questo anche alcune dei cosiddetti Big, ma se non è un problema per loro, figuriamoci per noi) e rinvigorendo una robusta tradizione tieffemmina (“Non riconosceremo altra vincitrice all’infuori di Nina Zilli” e invece fu Tony Maiello), parliamo un po’ di questi Benedetti GIOVANI di Sanremo.
Dopo la scrematura che tanto ci deluse (Gianni, gli Skills!), sono rimasti otto artisti divisi in Uomini (2), Donne (4) e Gruppi (2), connotati da una forte centromeridionalità che speriamo non farà loro difetto. Novità di quest’anno: è possibile votarli, anche *in questo momento*, per determinare “l’ordine di apparizione nella seconda serata”. Per capire se votarli, come votarli, quando votarli, e al grido di ABBIAMO I VOTI DA 0 a 10 USIAMOLI, ecco a voi le pagelline degli otto giovani che per me, se erano solo quattro, era meglio:

 

 

1- Alessandro CASILLO, È vero. Direttamente dal vivaio di Io Canto e con la benedizione di Roberto Cenci, Casillo è il gran favorito della categoria, la testa di serie numero uno del tabellone chiamato “Io, tu e il televoto”. E, come tutti i gran favoriti, mostra un’insipienza ancora imberbe ma promettente. Tra cuori che battono, condizionali come vorrei e potrei, distanze che si accorciano e sento qualcosa che non so nascondere, il voto non può che essere: 1. Accozzaglia di anticaglie che dovrebbe garantirgli la vittoria a mani basse. Nel caso, il giovin Casillo potrà ribadire un concetto a noi tutti molto caro: Ehi, io ho vinto Sanremo a 15 anni (e quindi, per la proprietà transitiva, tra dieci anni sarà sul palco di Ballando 18, a fare la rumba e la salsa davanti alle palette di Guillermo Mariotto).

 

2- Erica Mou, nella vasca da bagno del tempo. Non uscirò prima di avere le dita grinze. Voglio diventare vecchia, senza i lobi a penzoloni. Ci vuole coraggio a portare all’esame un testo con tutte queste strane allitterazioni (E poi: lobi a penzoloni? Sì, i lobi a penzoloni) ma Erica Musci in arte Mou che viene da Bisceglie ha le spalle coperte da un progetto discografico già definito (“Erica sei la più pronta, te lo dico”) e da una certa Caterina Caselli (Spoiler: tra sei mesi Erica sarà all’Olympia di Parigi, come già l’anno scorso Gualazzi, e io leggerò questa cosa sul Pariscope e esclamerò CATERINA CASELLI QUANTE NE SAI). Pezzo in crescendo, che rimane in testa e fa venire voglia di risentirlo. Dicono che il meglio verrà da ora in poi. Te lo auguriamo, Erica Mou. Il voto sarebbe molto alto, peccato per quel banale insieme a te sul finale ma le faccette tra 2:35 e 2:42 ce la fanno risalire a un eccellente 7,5

 

3- Giulia Anania, La mail che non ti ho scritto. Fai esami nella vita o all’università, vai ancora al cinema mercoledì, il cielo ci graffia lo sguardo, come un cappio la cravatta il lunedì. BOH c’è questo video di Giulia con un maglione persino più brutto di quelli di Mireille Einos, in riva al fiume (il Tevere? O sarà mica l’Aniene?) col sole negli occhi e con la faccia tipo CHE BELLA LA VITA. Già me la immagino sul palco fare *quella cosa* di aprire le braccia tipo ALI mentre esplodono gli archi dell’orchestra. Una noia. Viste le precedenti collaborazioni, forse Emmona coi suoi graffiati poteva rendere meglio questa canzone che, diciamolo, è NO. Voto: 3

 

4- Bidiel, sono un errore. Certo, se i Manetti Bros fanno la regia del video noi ci si aspetta qualcosa di diverso del *solito video della band sul tetto del palazzo*. Ma non siamo tipi da farci confondere dai meh. Sono cibo per i cani, non ricordatevi di me. Tremo quando passo davanti a un metrò, gli altri mi disgustano e io cambierò. Una specie di inno all’anonimato che si fa notare. Signori, questo invece è un ossimoro. Il cantante possiede una ‘s’ dagli illustri e cherubini precedenti e anche questo è fieno in cascina. Solo il tempo dirà se i Bidiel riusciranno a rinnovare la Fausta Tradizione che va dai Lunapop alle Vibrazioni precipitando fino ai Modà. Intanto, cari Bidiel, sarà già grasso-che-cola se non farete la fine dei vostri conterranei Sugarfree. Forza e coraggio. Voto: 6-

 

5- Celeste Gaia, Carlo. Un nome che potrebbe essere un cognome, o viceversa. O nessuno dei due. Bene, chiamiamola Signorina Carlo. Due occhi enormi che non si chiudono mai, un inciso che trase in testa, questa graziosa signorina accumula cose per non passare inosservata. Vedremo come arriverà sul palco. Suggeriamo cose eccessive. Io abito al secondo ma ci penso, se scendo prima è chiaro che lo perdo. Avendo noi un chiaro debole per i versi che non significano un cazzo, non possiamo che applaudire. Anche se non dovesse vincere ce la ritroveremmo sicuramente al Festivalbar (TRAPPOLA per chi non guarda la tv da un lustro: il Festivalbar non esiste più, come i Telegatti, CHIARO?). Attenzione all’effetto stucchevolezza, per ora il voto è: 6,5

 

6- Marco Guazzone, Guasto. Allitterazioni? Chi ha detto Allitterazioni? (E vi risparmio il gioco di parole su Gualazzi o Gualazzone che dir si voglia). Ti cerco e non ci sei e ti guaaaasti e noon lo saaai. Piovendo Giganteschi UHM. Melodia a cantilena, un po’ Muse rallentati, un po’ Mengoni provvisto di una cosa chiamata misura. Rimane un altissimo rischio lamento, litania delle prèfiche, quelle cose là. Attenzione all’esibizione live, pezzo complicato con tutte quelle note da tenere a bagnomaria. Il voto è 4+ ma può sempre scendere.

 

7- Io ho sempre voglia, Incredibile. C’è una ragazza e la cosa più incredibile è che l’amo, c’è una ragazza e la cosa più incredibile è sentirle CALDA, la mano. Un’intro meravigliosa guastata da un inciso ordinario, stragiàsentito, con tutta quella batteria e il solito schema A-B-A-B. Peccato, dando un’occhiata ad altri pezzi di questo gruppo dal nome che farà dire a mia madre Ah, dove andremo a finire, ecco, forse c’era della roba migliore di questa. Ma poi, alla fine, migliore, peggiore, chi può dirlo. Voto: un pallido 4,5

 

8- Dana Angi, Incognita Poesia. Dana, che sta per Giordana, dice che arriva a Sanremo senza progetti, Caterine Caselli o dischi alle spalle. Dana ha 18 anni, e ha uno di quei vocioni che a un certo punto gettano l’epiglottide oltre l’ostacolo, e canta facendo di tutto per non far capire le parole, riuscendoci peraltro benissimo. Però canta bene, e finisce il pezzo emettendo suoni a muzzo tipo Rattattarattà. Insomma, la scommessa morandiana è una discreta scommessa. Certo, ci piacerebbe capire che cazzo dice questa canzone, ma, in attesa di sentirla in altri contesti (dice che ama cantare in francese), il voto è: 6,5

 

Oh, lo sapete, Sanremo è Sanremo, per cui questi voti potrebbero cambiare clamorosamente dopo le esibizioni live della settimana prossima, ciao, ho detto potrebbero.

8 Replies to “Le pagelline dei Giovani di Sanremo Social: su tutti Erica Mou, la signorina Carlo, Dana Angi e i Bidiel”

  1. Io guarderò Sanremo solo per sentire la canzone di Noemi che è scritta da Fabrizio Moro.
    Il resto non mi interessa. Le canzoni più interessanti le sentirò alla radio nelle settimane successive.

  2. *Yet: tocca, come la neve, le tasse e Celentano

    *Sara: se ne rimangono

    *Beck: ha letto il post? Evidentemente no. Non ho riscontrato allitterazioni nel testo, purtroppo. Non avendolo scritto, ma avendo scritto altro, il suo commento e il suo parallelo con illustri poeti sono poco pertinenti.
    Si può prendere in giro qualcuno con cui non si è d’accordo, con garbo. Lei non l’ha fatto, e per questo mi vedo costretto a cancellare il suo commento, contrario allo spirito allegramente e innocentemente canzonatorio del post.
    Saluti, e prenda meno sul serio la sua partigianeria nel confronto del Giovane Artista che avrà bisogno anche di critiche e sfottò per crescere (non vorrà mica che si dica a prescindere: Bravissimo, bellissima canzone, vero?).

  3. scusami non per criticare perchè a quanto pare ci hai già pensato tu 😉
    ma com’è possibile che la tua sufficienza possa andare solo per i brani delle canzoni uscite e un 7,5 per Erica Mou che controllando su youtube aveva già 85000 visualizzazioni??mah sinceramente Guazzone a me ha impressionato ho letto un pò la sua biografia e non è un ragazzetto preso a casaccio il tuo 4+ a scendere non lo capisco ma ovviamente sussiste il termine o meglio l’espressione de gustibus….richiama ai muse ,vero ;coldplay, idem ma in gamba … il 7,5 forse è un voto certezza conoscendo già le decisioni del web e basato sulla popolarità,mah … cmq grazie per la lettura di questa pagina io ammetto son profano e esprimo miei giudizi ovviamente su pareri personali ma è strano notare come in Italia gli allenatori di calcio sono 60 milioni e i critici musicali onniscenti quasi quasi lo stesso numero 😉 non voglio essere offensivo e ti chiedo scusa se magari lo posso risultare ciao e grazie

  4. *Dalle: no, non sei offensivo, solo un tantino cervellotico. Il post è stato scritto una settimana fa, se avessi voluto dare i voti in base alle visualizzazioni avrei tenuto alto il Casillo, non ti pare? Soprattutto non avrei dato la sufficienza a canzoni che ovviamente non sarebbero passate. Non guardo le biografie, la canzone di Guazzone è convenzionale, già sentita e dal vivo è pure peggio. Sono elementi abbastanza oggettivi, mi pare (i Muse li hanno messi in mezzo tutti ma proprio tutti). Poi è chiaro, la musica si vede, si sente e Marco Carta ha vinto Sanremo. Siamo un popolo di santi poeti e complottisti.

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