Schivando trappole in libreria: non decrescita, semmai ricrescita

L’altro giorno sono entrato in una libreria italiana. Cercavo un libro di cui mi hanno parlato un gran bene. Un libro italiano che parla di cose di pesca. Volevo vedere quanto costava, quante pagine aveva, le solite cose vah (Spoiler: no, non l’ho preso).

 

Insomma niente, ho fatto un passo oltre la soglia della libreria italiana e ovviamente sono stato assalito dalle solite millemila facce di donne-algide-su-copertine-Mondadori (Bianca come il latte, Noiosa come D’Avenia), le solite fascette-a-tranello (Murakami, perdonali), le solite classifiche dei più venduti che si autoavverano. Insomma ero lì che prendevo-giravo-sfogliavo-sbuffavo, quando mi sono imbattuto, nell’ordine, in tre libri.

 

1) Mare al mattino di Margaret Mazzantini. La prima cosa che ho pensato è stata: Ma Margaret Mazzantini non aveva pubblicato un libro venti minuti fa? La seconda cosa che ho pensato è stata: Ma Margaret Mazzantini non pubblica per Mondadori? Non sempre, evidentemente. Ora anche Einaudi, collana Arcipelago (altresì nota come Collana Sforna Fail. Provate a comprare e leggere un libro della collana Arcipelago, non dite che non vi avevo avvertito). Lo sfoglio. Poche pagine, un centinaio. È la storia di Jamila, madre e ragazzina, che vuole scappare dalla Libia per portare in salvo se stessa e suo figlio Farid, attraverso il mare, fino all’Italia (Piovvero Giganteschi Yawn) (e Sarajevo, e la Libia, e che due palle). Poso il libro. (Adriano Sofri dice che Mazzantini ha scritto un nuovo libro bello e breve) (Se lo dice lui).

 

Poi mi sono imbattuto in 2) Baci scagliati altrove, di Sandro Veronesi.

 

La prima cosa che ho pensato è stata: Ma Veronesi non ha pubblicato un libro proprio un anno fa? Poi mi sono detto: Chi se ne fotte, Veronesi è il mio scrittore preferito. Ho preso il libro in mano, ho fatto finta di non sapere che si tratta di un libro di racconti, ho fatto finta di non sapere che D’Orrico definisce uno di questi racconti un capolavoro (D’Orrico, calmati) e sono andato avanti, alla ricerca del libro iniziale per cui ero entrato in libreria, il libro italiano di cui molti mi avevano parlato bene, quello che parla di cose di pesca.

 

Nel bel mezzo del cerca cerca mi sono imbattuto (e non avevo ancora fatto tre metri dentro la libreria) in 3) Sono contrario alle emozioni, di Diego De Silva. La prima cosa che ho pensato è stata: Ma Diego De Silva non aveva pubblicato un libro proprio l’anno scorso? Ma poi mi sono detto: chi se ne fotte, Diego De Silva è l’altro mio scrittore preferito. Ho preso il libro in mano, ho fatto finta di non sapere che si tratta dell’ennesima ‘storia’ dell’avvocato Malinconico (qui in versione flusso di coscienza) e sono andato avanti.

 

Ho cercato un altro po’ (io sono uno di quelli che non chiede aiuto ai commessi, il libro se lo trovo bene, se non lo trovo ciao) poi siccome il libro che cercavo non lo trovavo e avevo fretta, ecco, sono andato alla cassa. La signorina mi ha detto Prego, mostrandomi la mano destra, pronta ad accogliere i due libri che avevo in mano. Ma io, all’improvviso, ho esitato e non le ho porto i due libri che avevo in mano. Le ho detto Scusi, mi sono sfilato dalla fila e mi sono voltato. Mi sono detto Ehi tu, ma che cazzo stai facendo? Perché stai comprando questi libri pubblicati a pochi mesi dai precendenti dei rispettivi autori? Cosa ti aspetti di trovarci dentro? Infatti, mi sono risposto. Niente. Niente, io di questi libri pubblicati così in fretta non ne voglio sapere niente. Non li compro ora e non li leggerò domani. Così, per puntiglio, per principio e per soverchieria. Ho posato i libri al loro posto e sono andato verso l’uscita. Ho incrociato un altro commesso e gli ho detto: Così imparate a cianciare di decrescita editoriale e di pubblicare meno pubblicare meglio! Siete contenti adesso che ero entrato per cercare un libro e mi avete assalito con tutti questi scarti di magazzino piazzati come le trappole per il topo? Sapete che c’è di nuovo? Il topo è più furbo di voi! Lui mi ha guardato e mi ha detto: Torni pure a trovarci quando vuole, signore.

19 Replies to “Schivando trappole in libreria: non decrescita, semmai ricrescita”

  1. Partendo dalle trappole in cui non cadere, sono riuscito a tramutare in cura per l’autostima l’entrata in libreria. Mi sento come la peggior figa di legno del paese in mezzo a tanti spasimanti ai quali non la darò mai. “Sei grasso, sei gracilino, tu no, ma non scherziamo! ahah, ancora tu? Cambiati almeno il vestito prima di provarci.”
    È divertente.

  2. ‎”Nel bel mezzo del cerca cerca mi sono imbattuto (e non avevo ancora fatto tre metri dentro la libreria)”: mi ha fatto venire in mente la feltrinelli a largo argentina che l’ultima volta che sono stata a momenti aveva i libri fuori dalla porta

  3. uh, se ti impegnaavi a cercare esche vive… (che è bellissimo e io l’ho pure invitato in libreria e genovesi è garbato intelligente gentile e ne sa a pacchi di letteratura!) non uscivi dalla libreria così arrabbiato.
    mi fai piangere tfm, perchè hai ragione tu e noi librai non ci possiamo fare niente.
    ecco.

  4. Deduco abbiano tradotto l’ultimo di Murakami? Domani lo cerco.

    Anch’io odio i racconti. Mi sforzo solo per Murakami, infatti.

    Io la roba bianca e rossa volevo provare a leggerla che mi pareva di aver letto un parere positivo su un altro blog e pensando ad un caso di titolo urendo con libro decente… grazie per l’avvertimento, di TFM ci si può fidare, del resto poco.

    Voglio i consigli di lettura – facciamo il club del libro???

    (scherzo, sul club)

    Marta

  5. *Zit: ok

    *MP: io mi sono accorto di avere problemi con la gracilità.

    *L: guarda, davvero, m’hanno troppo fatto girare le palle. Sempre gli stessi benedetti nomi in bella vista. Il più giovane c’ha 50 anni.

    *Valu: più libri più liberi. Più post, promesso, mi è venuta pure un’idea per parlare più regolarmente di libri sul blog. Meno male che mi vengono ancora le idee.

    *Alesstar: esatto, tipo gli agguati

    *Yet: ho V sullo scaffale che mi guarda ogni giorno

    *Viola: credo che alla fine lo prenderò su amazon e me lo farò spedire chez moi. Purtroppo lo so che voi librai non c’entrate. Tu di sicuro non c’entri. Un giorno voglio venirti a trovare.

    *Marta: D’Avenia ho iniziato a leggerlo, un libro non mio in una casa non mia. Credo di non essermi mai annoiato così tanto come in quella mezzora buttata. Il club magari no, ma colmerò l’imperdonabile lacuna.

  6. @TFM Vai con l’idea. Approvo a prescindere. Contribuiamo a svecchiare il parco scrittori.

    P.

  7. A me Viola mi ha consigliato Genovesi e io l’ho amato tantissimo. Il primo racconto dei libri di Veronesi è bello assai.

  8. Bravo, sei più forte di me. Io ci casco sempre.
    E comunque hai fatto bene, l’ultimo di De Silva l’ho odiato. E’ stato orribile. (Ma se tra un anno ne esce un altro io ci ricasco sicuro.)

  9. Così come ormai scelgo di quale serie tv cominciare a drogarmi leggendo TFM (Breaking Bad, the Good Wife le ultime), adotterò lo stesso metodo con i libri. Più post per tutti!!

  10. Come al solito fai quasi centro, tfm. Purtroppo ormai anche Murakami non è più quello di una volta. Rischia di ripetersi e quello che una volta era pura creatività onirica rischia di diventare stereotipo.
    Veronesi è un passatempo, nulla più, e non intendo rileggerlo ora. Poche cose nuove buone, ma ammetto che ormai rischio di sostituire ai romanzi le nostre fiction preferite, Dio mio che perversione! Comunque anch’io Silvia sono diventata addected di the good wife grazie al nostro tfm. Vengono fuori da una semplice fiction articolati e complessi discorsi, qualcosa vorrà dire..
    In ogni caso, nche la Fnac di Parigi non scherza quanto a eccesso di offerta ( ma eri lì o in Italia?)..bella esposizione di coloratissimi libri ..assolutamente inutili..io che sono una psico qualcosa,
    rimango inorridita dalla offerta di basso e vastissimo livello sull’argomento che mi riguarda professionalmente..mah. Grazie anche per la segnalazione del profetico film di Godard..il vecchio genio ha ancora qualcosa da dire. Bonne nuit
    Paola

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