Il primo ministro francese usava twitter sotto pseudonimo

L’altro giorno al tg di France 2 servizio sui nuovi scenari post twitter nella politica francese. Sì, come i tg italiani. Twitter ormai ha preso il posto delle interviste in strada alla gente. Manco la fatica di uscire dalle redazioni.

A un certo punto il giornalista introduce una carrellata di tweets facendoli interpretare ad alcuni speaker professionisti, un uomo e una donna. Sì, come le cose che faceva Santoro con le intercettazioni. Uguali (lo so, lo so).

Comunque. A un certo punto il giornalista rivela che il primo ministro francese, François Fillon (quello a destra) da qualche tempo usava twitter sotto pseudonimo. Motivo? Voleva spiare quello che gli altri, compresi i politici, scrivevano su di lui. Ma senza farmi sgamare (qui mettere un AHEM grande quanto una casa). Ma al gioco della serratura bisogna essere bravi e Fillon no, non era bravo. Tana per Fillon da parte di un certo Stéphane. Fillon l’ha presa bene: bravò à qui m’a trové le premier. Giornali e tv ne hanno dunque parlato e niente, non è successo niente. Anzi no, una cosa è successa. Fillon ha modificato il nome del proprio account: ora si fa chiamare lazlo25 e chiede ai propri followers come passano le giornate (come il Ciao che fate de La Pina). E il bello è che i followers rispondono pure. Ognuno.

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