Una volta vigilai su Maria Latella che attraversava la strada senza accorgersi che il semaforo era rosso

C’è che quando cammino per le strade del mondo mi imbatto facilmente in persone portatrici di fama. Potrei farvi un elenco infinito ma per brevità vi cito il penultimo, beccato una sera che ero in vacanza a Trastevere, ma la Trastevere alta, quella non turistica, per intenderci, e cioè il figlio di Simona Izzo e Antonello Venditti (che, tra parentesi, andrebbe rivalutato moltissimo: ieri notte prima di dormire mi sono messo a fare l’elenco delle sue hit e ho scoperto che si arriva facile facile a venti, e non è da tutti). Dettaglio che può essere molto utile ai fini del contesto: Francesco Venditti sembrava molto sfavato.
Insomma, cammino nel tratto di Boulevard Saint Germain che va da Fnac fino a Starbucks, che dovevo andare al cinema, mica quei due Ugc uno fronte all’altro, no, l’Mk2 che c’è dall’altra parte della strada (tre multisala sempre pieni di gente in mezzo metro quadrato, io questi parigini proprio non li capisco: non c’hanno mai un cazzo da fare). E quindi sono fermo al semaforo, dopo aver superato la statua di Danton ai piedi della quale, chissà perché, stazionano sempre un numero x di sfasciallitti di varia estrazione. Oh, il tempo oggi è proprio una meraviglia, penso guardando il cielo grigio topo, quando mi volto e alla mia destra noto lei, la giornalista italiana Maria Latella.

 

 

Maria Latella è una donna elegante.

 

 

So bene che questa premessa influenzerà la percezione di qualsiasi cosa io dirò nelle prossime righe, ma quando una donna è elegante va detto prima di ogni cosa. Poi Maria Latella è abbronzata, e credo sia l’unica persona di cuore pulsante a esserlo nel raggio di due o tre Stati dell’Unione Europea, quindi brava Maria Latella. Soprattutto, Maria Latella cammina disinvolta, segno che Parigi la maneggia bene, e lo fa, indossando, nell’ordine: tailleur giacca pantalone sui toni del bianco e del nero, scarpe con tacchi molto importanti le quali scarpe sono rosse (ehm, no, come giustamente mi fa notare la Titolare, i tacchi erano medi e il colore rosa fragola), due o tre buste di shopping appese al braccio sinistro. E poi ha il piglio. Il piglio di chi ne sa, anzi di Chi Ne Sa. Sembra proprio una di quelle direttrici di riviste settimanali, avete presente, no? Saldamente accrocchiato nella mano destra tiene invece uno smartphone e con il pollice destro, a una velocità che credevo non esistesse in natura, sta scrivendo un messaggio.

 

E dunque eccoci qua, io e Maria Latella, uno accanto all’altra, fermi al semaforo pedonale rosso, e penso questa cosa: se ci fosse la disciplina olimpica Composizione Supersonica Di Messaggi a Maria Latella darebbero la medaglia d’oro ad honorem. Mai vista una cosa del genere. Sono talmente ammaliato che sto quasi per non accorgermi che Maria Latella è in pericolo. Sì. Il semaforo è ancora rosso quando un signore sui cinquanta, vedendo che non ci sono macchine all’orizzonte, decide di attraversare ugualmente la strada. Abitudine molto diffusa, qua a Parigi. Maria Latella, che ha gli occhi sullo smartphone, registra l’informazione PERSONA SI MUOVE=SEMAFORO VERDE e così, multitasking com’è, gli va appresso. Ma! il! semaforo!, attenzione!, è ancora rosso! E io sono lì che vorrei urlare MARIA LATELLA ATTENTA IL SEMAFORO È ROSSO! ma non mi pare il caso che magari poi Maria Latella si spaventa, concentrata com’è a battere il record di Battitura di SMS. E allora faccio l’unica cosa possibile, cioè mi butto all’inseguimento di Maria Latella, malgrado il semaforo sia, non so se si è capito, rosso, pronto a salvarla in caso di imminente pericolo transalpino. Un rischio da correre, quando per le strade di Parigi ti imbatti in una tua connazionale del calibro di Maria Latella. Ma è una preoccupazione inutile. Non solo Maria Latella ha già raggiunto l’altro capo della strada, sanissima e salvissima ma, soprattutto, ha già finito di scrivere il messaggio e ha già posato il cellulare nella borsa. In tre secondi netti. E così, mentre arrivo davanti l’Mk2 pronto per il mio cinema tardopomeridiano, in mezzo a foglie ingiallite e qualche goccia di pioggia fina fina, guardo Maria Latella che si allontana, elegante e sicura come nessuna. Ciao, Maria Latella.

 

 

16 Replies to “Una volta vigilai su Maria Latella che attraversava la strada senza accorgersi che il semaforo era rosso”

  1. potresti farti la maglietta: io vi salverò
                                           (tariffe a richiesta)
    ciao

  2. Potresti unire i due talenti e fornire informazioni a genti famose, oppure offriti come calamita da vip (e la gente che vuol vedere i vip viene al cinema con te).
    PS: Antonello Venditti è da inserire a pieno titolo nel gruppo di quelli di cui si sanno tutte le canzoni, ma un po' fa chic vergognarsene, ma noi che siamo sdoganatori invece ci vantiamo.

  3. se il salvataggio fosse andato a buon fine avresti avuto un altro talento da rivenderti.
    Viva Tfm cuor di leone, incurante del pericolo, pronto a salvare Maria Latella.
    p.s. ora mi hai fatto venir voglia di gareggiare con lei per il record di battitura di SMS. Mmmh però staremmo in categorie diverse perchè gareggerei in quella "T9 nokia vecchio come il cucco", quindi no, come non detto.

  4. Non ho capito di che colore era il semaforo.
    Non ti farò la domanda su Maria Latella perché hai messo la foto apposta quindi ti faccio quest'altra domanda: chi è la tipa nella foto?
    Clem

  5. @Pattie
    Della mia anzyanità musicale io ne vado fierissima. E anche della canzoni di Venditti che so.

    @TFM
    Sì dovresti trovare il modo di monetizzare il tutto, tipo che loro chiedono e finché non mollano l'euro tu non rispondi o cose così.

  6. Secondo me MariaLatella è comunque meno veloce a scrivere sms del vampiro Franklyn. 😉
    L.

  7. allora potremmo fare un film a tipo xmen/fantastici 4 (ma dobbiamo trovare altre genti), io ho un duplice potere:

    1) attirare i cosidetti "finitoni" (fatti di sostanze a scelta fra alcol o droga o tutti e due o semplicemente sfasciati generici) in qualunque zona del mondo che mi chiedono la sigaretta, soldi, sigaretta e soldi, l'anno scorso in Bretagna a un festival mentre ero sedutoa farmi i fatti miei sono venuti due diversi soggetti a chiedermi "che droga vendessi" (ma col fare sicuro di uno che entra al panificio e vuole un panino.

    2) attirare gente che vuole informazioni e una variante di questo: essere scambiato per commesso nei più svariati esercizi commerciali, tipo negozio di scarpe da donna o una volta nel vecchio Ricordi di Palermo una coppia mi ha canticchiato il motivetto di una canzone per sapere dove trovare il cd (il dramma è che dopo avergli detto il titolo gli ho detto anche che non lavoravo li sprofondandoli nello sconforto). 

    i miei incontri vip si riducono a Michelangelo Antonioni, Nick Cave, quasi Claudia Chiffer

  8. sono con Pattie, sdoganatrice del bel tempo che fu!

    @Luci "sfavato" è parola più o meno delle mie parti (toscana) significa "scoglionato" (e scoglionato che significa? questo lo sapete, no?) tieffemmino nostro parla molteplici lingue/dialetti!

    Chiara

  9. quello di
    "allora potremmo fare un film a tipo xmen/fantastici 4 (ma dobbiamo trovare altre genti), io ho un duplice potere:…."

    ero io
    Michele

  10. Non ho capito bene: l'hai salvata senza salvarla e lei non sa di essere stata salvata?

    (ah, no, ho visto i link: Lei Sa! uau)

  11. *Yet: le Famose Tariffe A Seconda

    *Pattie: li sorpassiamo a destra

    *Grace: beh, anche quello è talento

    *Clem: vai al link e non farmi fare brutte figure! È una direttrice di settimanale, mi raccomando

    *Liga: devo passare ai modi spicci, insomma

    *L: beh, non c'è gara 🙂

    *Luci: vedi sotto, devo dire che è una parola quasi onomatopeica, per quanto non attinente ai miei suoni

    *Michele: ti avevo riconosciuto dal "Ricordi di Palermo" 🙂

    *Chiara: esatto!

    *Maria Latella: ho gradito molto la sorpresa, e grazie a lei per aver colto lo spirito del post

    *Prof: esatto, quello

  12. non vi è più ombra di dubbio
    sei il nostro supereroe preferito!!

    ippoliton

  13. Era ora che si spendessero 2 paroline per Antonello Venditti Claudianon tremare! W lui!

    Playmobil, con le valigie pronte.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *