Feticci parigini: il bollino giallo sugli specchietti degli autobus
Autobus di Francia sono abbondanti, puntuali, mai stracolmi, nessuno urla, nessuno scippa, nessuno parla al conducente, nessuno sale senza biglietto, nessuno odora di candeggina.
Eppure parigini trovano modo di lamentarsi: viziati, lo dico sempre.
Io dunque contento ma, c’è un ma. Il problema sennò non ci starei scrivendo un post che se le cose sono troppo lisce non ci piacciono, ecco the dark side of autobus di Parigi si chiamano autisti e autiste. Non sanno guidare.
Accelerano manco fossero au Mans, frenano, ripartono, frenano, sacco pieno, sacco vuoto, sacco per terra, calpestato da Indifferenza di Grande Capitale Che Va Di Corsa E Se Ne Fotte. Oppure, come è successo a me l’altro giorno sul 27, spiaggiato su una vecchia bicentenaria che pensava che me la volessi limonare.
Ma, soprattutto, autisti e autiste, sono gente pazza che vuole uccidere innocenti.
Come? Facile. Sulla parte destra ogni autobus ha – giustamente – un ENORME specchietto retrovisore collocato, ah che discoli questi parigini, esattamente ad altezza UOMO. Quindi, se tutto fa media e sei alto, che ne so, 180 centimetri di statuaria presenza tieffemmina, ecco, tu RISCHI LA MORTE ogni volta. Perché, e qui viene il bello, autisti e autiste mica fanno attenzione, no, loro prendono proprio la mira e sperano di colpirti ‘nta faccia con lo specchietto. Tipo videogioco.
Però a un certo punto l’azienda di trasporti pubblici parigini erano stufi di perdere le cause PENALI per STRAGI e omidici volontari plurimi, e così hanno ben pensato di piazzare dei BOLLINI GIALLI sul retro di ogni specchietto, per avvertire le genti che un enorme SPECCHIETTONE stava per finire sulle loro teste. Questi bollini, ahiahi, non sono catarifrangenti e la notte non si vedono (poco male, la notte gli autobus fanno come a Italia, scompaiono nel nulla, quindi si prende la metro). Di giorno però sono utilissimi, muàmèm per ben due volte ho ringraziato il bollino giallo che mi ha salvato la vita.
Per cui, italiani!, prossima volta che venite a Francia, allargate vostri orizzonti e fatevi prendere anche voi dalla bellezza dei bollini gialli sugli specchietti degli autobus.
va bene il bollino ma meglio una bella riga per terra,da non oltrepassare finché l'automezzo non è fermo e con le portiere aperte
un tempo c'era, con la scritta tête de la queue (che mi faceva molto ridere)
ciao
anche il tassì vola zigzagando, o almeno volava vent'anni fa! tu alto italiano preso a mira. ps oggi, ascoltando le palle sulle panchine del campo tennis, io pensava a tfm e non a nadal. mah!
In Italia i bollini solo sulle banane…cosi' si vedono meglio.
Cmq la Francia e' un altro mondo, per esempio da noi gli autobus inquinano e vanno a diesel, mentre da loro vanno ad essence.
Poi da noi non ci si muove per niente, mentre loro il traffico l'hanno come circulation.
Poi dicono perche' sto studiando l'idioma gallico.
Ma con 1 e 60 mi salvo, sì?
*Yet: purtroppo non c'è più
*Moglie: tfm meglio di nadal! 🙂
*Falloppio: pure tu? bravo compà!
*Prof: salvissima