In realtà l’ultima puntata finisce che Michelle Williams vince l’Oscar come miglior attrice per Blue Valentine
Sono passati quanti? Otto anni? Il piagnone diventava regista, quei due si mettevano assieme e Jen moriva. E poi, una usciva pazza, l’altro si prendeva per il culo che tanto non aveva altro da fare, ma arrivava secondo, che infatti l’altro si era già preso per il culo (facile, quando hai accanto una così). E poi c’era Michelle Williams.
Michelle Williams, quella che apre la porta della cucina e suo marito è felice e lei beh insomma si volta e richiude la porta. Michelle Williams, quella che già si era lasciata con Heath Ledger ma Heath Ledger muore e intanto avevano fatto una figlia assieme, Mathilda, padrino Jake Gyllenhaal e madrina Busy Phillips. Michelle Williams che ha avuto altri amori tra cui Conor Oberst dei Bright Eyes e Spike Jonze. Michelle Williams che poi si specializzò nel ruolo di moglie, a volte morta (Shutter Island) a volte meno (Synecdoche, New York). Michelle Williams, che per realizzare Blue Valentine ci ha messo i soldi di suo, e infatti è anche produttrice, e poi ha chiesto di spostare le riprese per stare più vicino alla figlia Mathilda, e ora ha pure ricevuto la nomination come miglior attrice protagonista. Vincerà Natalie Portman, giusto, ma intanto Michelle Williams.
Blue Valentine racconta la storia di Cindy e Dean, la storia di qualcosa che poteva essere. Lei si era iscritta a medicina e ora fa l’infermiera, lui non aveva nemmeno finito gli studi e ora promette che cambierà. Blue Valentine racconta il prima e il dopo, una parte in 16 mm e l’altra in digitale. La colonna sonora è dei Grizzly Bear, recupera anche pezzi vecchi e poi c’è Ryan Gosling che canta e suona l’ukulele. Blue Valentine è costato due soldi, all’inizio era stato vietato per una scena di cunnilingus, forse prende il nome da un vecchio album con la -s di Tom Waits e poi ha quella cosa che a volte hanno certi film, una cosa che a dirla si perde.
Blue Valentine, 2011, Derek Cianfrance, con Michelle Williams e Ryan Cosling.
ci vado
grazie
è bastata la frase 'la colonna sonora è dei Grizzly Bear' per convincermi a vederlo.
furr
Io me la ricorderò sempre per sempre su quel pontile con Abby Morgan. E un attimo dopo quest'ultima fa la morte della scema.
Emily Valentine
non sapevo che Jake Gyllenhaal fosse il padrino della figlia di Heath Ledger. How sweet !
palbi
l'avevo detto anch'io, quasi quasi fa la fine di hillarie swank che partì da beverly hills e arrivò agli oscar.
avevo una mezza idea di vederlo, ora lo vedo sicuro 🙂
merci!
Io ho fatto un salto nel mondo alternativo e me lo son già visto. (no, non ne vado orgogliosa ma, quando bergamo trasmetterà in lingua originale dei film che non siano polacchi o del 1938, ne riparleremo) e devo dire che mi è piaciuto da matti.
Entrambi davvero bravi a trasmettere tutte quella normalità che raramente si vede al cinema (forse solo leo e kate c'erano riusciti) ma soprattutto lei mi ha sorpresa.
e ripeto. voglio il ciddi di lui che canta la goofy song!
stizzofrenica
Voglio vederlo. E quel disco di Tom Waits lo ascoltavo a ripetizione anni fa perché Blue Valentines è una canzone stupenda.
*Emily: Abby Morgan! No vabbè, l'Epica Dosoniana!
*Palbi: l'amicizia è più forte dell'invidia e dell'odio!
*Grace: appunto, quasi quasi 🙂
*Stizzo: lei sta crescendo molto, vista in altri film, compreso uno con mcgregor in cui lei fa l'accento inglese, secondo me bene, ma chi sono io per dirlo?
*Valu: col tuo nome, poi