Parigi, un paesotto in ginocchio per quattro fiocchetti di neve

Quando abitavo a Roma bastavano quattro gocce di pioggia per mettere in ginocchio tutticosi.
Adesso che abito a Parigi bastano quattro fiocchi di neve per cancellare millenni di civiltà in un botto solo.

Donc. Le cose giuste, oggi ha nevicato tutta la mattina e tutto l’aprèmidì, roba che io stavo a casa a scrivere e fuori nevicava quel rumore che fa la neve e che non avevo mai sentito e che a un certo punto ho proprio appizzato l’orecchio con la mano a imbuto e c’era quel rumore lì che fa la neve quando scende tutta orizzontale e diagonale. Poi ha smesso di nevicare. Allora sono uscito.

Cose che succedono a Parigi quando nevica all day long e poi smette e tutto si ghiaccia:

* I mezzi pubblici vanno in tilt. Fuori servizio, proprio.
* Le metro vanno lente e sono stipate come un intestino che non conosce la parola ‘fibra’
* Le strade sono in parte spazzate e le nevi stanno ammonticchiate ai lati
* I marciapiedi sono delle lastre di ghiaccio che ci puoi giocare a BOB OLIMPICO
* Le genti ci sono, ma sono poche e si muovono in modalità THE WALKING DEAD: in uno scenario apocalittico in cui COLANO strane cose dal cielo, vedi questi zombi che si muovono scegliendo la soluzione più logica: camminare in mezzo alla strada che i marciapiedi sono inagibili. Un cristiano qua, un cristiano là, io: ci si incrocia, Bonjour e via
* Marciapiedi inagibili ma non per tutti. Le madri di Francia, infatti, si ostinano a portare a spasso i loro pargoli – la futura classe dirigente – sui passeggini, usati come SLITTINI IMPAZZITI o come pezzi di CURLING il cui unico scopo è abbattere le solite vecchie indefesse che non mancano mai
* E poi gli altri, quelli che scivolano sul ghiaccio e finiscono gambe e cosce all’aria
* Infatti in giro è tutto un PUTAIN PUTAIN e bestemmioni che manco la graziosa lingua di Francia riesce ad attutire

E in tutto questo la mia città natale, che mi ospitò fino all’alba del nuovo millennio, da cui me ne andai schifato coprendola di contumelie, Palermo, quella Baldraccona, si vendica di me, frutto del suo seno, nel modo più beffardo: oggi 25 gradi e tutti a fare il bagno a MONDELLO. Disgraziati.

11 Replies to “Parigi, un paesotto in ginocchio per quattro fiocchetti di neve”

  1. la prima volta che soggiornai a parì iniziò a nevicare il 22 dicembre
    l'ultima nevicata fu il successivo 31 marzo
    io stavo nella banlieue e nessuno ha mai pulito le strade
    ero diventata bravissima a sbrinare i vetri della macchina e a montare e smontare le catene
    dopo quell'invernata ho smesso di guidare, però
    ciao

  2. io spero che tu exagere, perché domani io ci vengo a paris e non vorrei mai aver preso una decisione drammatica. stefania

  3. Mi ricordo che quando andai per la premiere (scusa ma io il francese lo improvviso e quindi di accenti in su o in giù non ci capisco) fois a Parigi in viaggio di istruzione (espressione della stessa epoca di: okkupazione e autogestione) capimmo immediatamente l'espressione "'inchia u friddu è parigi", quindi ti sono vicino metaforicamente. Detto ciò, io che ieri avevo l'aria condizionata mentre mi facevo tutta viale michelangelo (ma tutta tutta) e che pensavo che oggi almeno potessi dare un senso a indumenti tipo guanti, sciarpa, almeno un giubbotto…devo ahimè ricredermi, ecco oggi mi sa che ci sono 25 gradi fermi, fra l'altro sciroccosi. Ma Parigi è sempre Parigi no? Ammuccati un macaron (che se in Parigi parlassero il siciliano sarebbe un fantastico nome per un franchise stile Laduree low-cost) e fumati una gitanes.
    buon tutto
    Michele
    un nuovo lettore palermitano

  4. Uè ma tu lo sai che lo scirocco è un grave problema, siamo una popolazione di raffreddati e ammalati con sti sbalzi di temperatura abnormi.
    C'è stato un impenno nell'acquisto di aspirina e vivinc nell'ultima settimana che neanche in tutto l'anno.

    E poi in risposta al clima sub-tropicale sono sicura che si abbatterà su Palermo il solito mese di piogge ininterrotte facendoci sprofondare come benissimo saprai nelle fogne panormitane. 
    Mi aspetto almeno fino a inizio Febbraio tempeste perfette, venti di corrente atlantica che neanche la bora a Trieste e acqua alta che neanche a Venezia…mi procurerò a debito tempo una barchetta, un gommone, una canoa o almeno un materassino o una zattera per attraversare la città quando lo scirocco finirà. 
    E non dite che non vi ho avvertito eh.

    Buona continuazione di vita parigina 🙂

    Elektra

  5. Dopo 6 gelidi inverni milanesi mi godo lo scirocco panormita e se poi dovrà essere diluvio, che sia! 🙂

  6. da montanara mi muovo tranquilla sulla neve sia a piedi che in macchina, e muoio ogni volta che le città più o meno grandi si bloccano per cose come 2 cm di neve.
    Il mio esempio di riferimento è campobasso: servizi dei tg regionali sui disagi, immagini apocalittiche, scuole chiuse, "Ma guarda che cretini" "Ahahaha ma hai visto quello coi doposci?", "noi eravamo costretti ad andare a scuola anche con 20 cm di neve", "guarda la macchina come gli slitta, non frenare idiota!"

  7. *Michele: non sai quanti ricordi mi hai risvegliato. Parigi è sempre Parigi? Sì. Ma a questo punto vedete di mantenere questo caldo per quando SCENDO a Palermo. Il Natale a Mondello non mi dispiacerebbe. Bentrovato

    *Elektra: infatti io preferisco il freddo della neve (quando è appena caduta) al freddo dell'aria condizionata. Mi dicono che a Palermo le aspirine se la comandino. Le piogge di Palermo: ah.

    *Stanton: te lo meriti 🙂

    *grace: ahah non frenare idiota!

  8. Niè compà non ti mutriare, finì lo scirocco e tira un vento degno del suo nome, quindi non ci fare la bocca al caldo, certo sempre caldo farà rispetto a Parigi madre del freddo.

  9. Io c'ero.
    E penso che me ne ricorderò per un po'.
    (Però vedere le donne in tacchi a spillo che cercavano di camminare con un'andatura naturale era uno spasso!)

  10. *Michele: talè se mi dici così non m'arricampo

    *Xanthippe: sì anche io me ne ricorderò, anche perché è tornato il sole 😉

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