Italia e Francia a confronto: dichiaro ufficialmente aperto il televoto
1) la bresaola. al carrefour di parigi costa meno che al carrefour di roma. forse perché deve fare meno strada, da zone di valtellina.
2) l’altro giorno hanno tirato bottiglietta addosso a sarkozy. opinione pubblica francese ha commentato molto la notizia. ehm volevo dire opinione pubblica italiana, quella francese ha sollevato spalle con annesso sputazzamento tipico di gente d’oltralpe.
3) lunedì c’erano 32 gradi di massima. oggi 18. a francia amano mettere sempre tutto in discussione. a italia invece si vive di rendita.
4) gente di francia tendenzialmente è magra. prima pensavo fosse dovuto a alimentazione (falso! e il burro?) o a cultura sportiva. invece ho capito, definitivamente: è CHATELET, stazione di metro più estesa di mondo, che ti costringe a fare ottomilioni di chilometri sotterranei a piedi, su tappeti rollanti in cui gente di francia non cammina -no!- non corre -no!- ma semplicemente ti ammazza camminandoti sopra se poco poco sei di intralcio. e italiani, specie se turisti, si riconoscono sempre: semplicemente sono loro, the intralcio.
5) italia sta a alfonso signorini come francia sta a jean marc morandini. solo che morandini non dirige due giornali su cui pubblica le foto di piersilvio sarkozy con la sua figlia SEGRETA ventenne di cui nessuno sapeva niente ma che si chiama lucrezia sarkozy.
6) i doppiaggi dei telefilm. riescono a fare peggio di noi. non tanto per la questione linguistica -non sono così dentro la langue- quanto per un insopportabile differita tra la voce del doppiatore francese e il labiale dell’attore. siamo a dilettanti e dintorni (postilla: vedere lost doppiato e sentire fumo nero e gècob che si danno del VOI tipo eschèvulevù etc. è impagabile).
7) i loro talent show sono meglio. in queste settimane gente di francia è pazza di nouvelle star, basato su format di pop idol. a parte che a nouvelle star hanno quattro giudici senza portafoglio nel senso che alla fine di ogni esibizione schiacciano un pulsante blu se è un sì o rosso se è un no (o viceversa) ma non è parere vincolante, perchè tanto poi c’è televoto. a parte che le zuffe dei giudici sono meravigliose con il trionfo di PUTAIN, MERDE e insulti vari ma sempre di classe. sono meglio per una semplice ragione: permettono ai concorrenti di fare un sacco di medley tutti assieme, che a mio parere è l’unica cosa interessante in un talent. ad amici non li fanno mai.
8) su autobus di francia è obbligatorio,quando sali -e puoi salire solo da davanti! mica da dove cazzo ti pare!- salutare il conducente o la conducentessa -sono tante- con un cordiale “bonjour”. se non lo fai sei immediatamente esposto a pubblico ludibrio, cioè indifferenza totale.
se quest'estate faccio un giro in francia mi riprometto di guardare qualche minuto di tv sperando di beccare serie americane doppiate dove si danno del voi
ciao
vedere lost doppiato e sentire fumo nero e gècob che si danno del VOI tipo eschèvulevù etc. è impagabile
Nooooooo! Parbleu! Sacrilège! (?!?)
Su: autobus di Francia. Forse non tutti sanno che ho una cugina che ha messo su famiglia a Francia ma in realtà è originaria di Roma. Però ormai dopo tutti questi anni ha talmente coltivato l'Asterix che è in lei che le volte che è tornata a Roma ha continuato a seguire al regola del buongiorno al conducente. E una volta è finita che il conducente l'ha mandata affanculo. (sadtrombone.mp3)
non mi piace questo post. ho come l'impressione che la bilancia penda dalla parte della francia, e tutti possono essere meglio di noi, ma non i francesi.
i francesi NO.
sono una nostra copia sbiadita.
oh l'ho detto. io non li sopporto.
ora odiami pure 😀
Mi hai fatto tornare alla memoria l'odissea passata nella stazione di Chatelet dalla quale, ad un certo punto, pensavo non sarei mai più uscito.
Alex
ahhhh cahhio chatelet!!!
io mi chiedevo cosa fosse quella magrzza diffusa!
grazie tfm!
Per come mi hanno trattato i francesi con cui sono venuta a contatto in Francia (a Pargi e ad Avignone), non posso sentirmi benevola nei loro confronti. Io cercavo persino di parlare francese, e scusa se il mio accento non è da nativo! Non li posso sopprotare, davvero!
Zion
si, ma in codesta Francia nessuno ti paga manco una rata del mutuo a tua insaputa.
enri kröger
ahahahah 🙂 bellissimo questo post.
verissimo Chatelet è un incubo, soprattutto se hai i sandali che ti fanno male e uno zaino di 20 kg sulle spalle.
Lost in francese … non so se ce la potrei fai non lo reggo nemmeno in italiano 🙂
*Yet: anche per strada, la gente si dà del Voi anche quando si insulta 🙂
*Poggy: ah quella paciosità tutta romana. i conducenti dei bus romani vogliono essere sputati in faccia, si sa 😉
*Grace: quindi il tuo sms lo mandi a italia. guarda, numericamente sì. ma chatelet, che io ODIO, vale per dieci, quindi la bilancia si compensa. un po'. parigi vince, per ora
*Alex: infatti non ne sei uscito, adesso ti trovi nell'altro universo!
*Octopus: prego 🙂
*Zion: dipende tutto da quanto ti interessa il loro giudizio. io quando loro stanno per trattarmi male che non ho la pronuncia giusta faccio la faccia come a dire: "frega davvero cazzi" e loro sono neutralizzati, non sanno più che dire
*Enri: sono gente poco generosa
*Ginevs: quando capita, lo uso come intramezzo comico 🙂
Durante i 4 anni vissuti in Francia la cosa che mi ha sconvolto di più è stato non riuscire a capire (in Grey's Anatomy) come si chiamasse George di cognome. Omalè, omalè, continuavano a ripetere…
Ho dovuto guardare su Internet per scoprire che si chiama O'Malley. Che risate! Cose del genere si possono condividere solo con i connazionali…
Baratto volentieri però lo storpiare continuamente la pronuncia di tutte le parole non-francofone con la vita che questo paese permette di fare.
Greis
*Greis: omalè omalè ahah! sui nomi stranieri i francesi sono ridicoli ma il bello è non farglielo sapere così possiamo ridere alle loro spalle
io mando il mio sms per francia, tutta la vita.
sarà che sono fortunata io, oppure boh, ma tutte le volte che vengo a parigi trovo solo gente simpatica, le commesse della boulangerie tutte sorridenti alle otto del mattino che ti dicono bonjour di qua e bonjour di là mentre ti porgono il pain au chocolat, e insomma, io mi sento felice e non voglio più tornare a italia.
poi tipo d'estate che i parigini vanno al parco a fare il pic nic col fromage de chevre e il patè, oppure al cinema all'aperto con la loro own seggiolina pieghevole e il vino bianco… boh, sarò accecata e ingenua ma io preferirei essere a francia, in questo momento, invece che a italia.
su chatelet mi hai illuminato, e pensare che la soluzione è sempre stata davanti ai nostri occhi fin dall'inizio! grande sceneggiatura, bravo.
Naima*
*Naima: come nei migliori libri e nei migliori film!
p.s. non solo! i picnic sulla Senna! con concertini improvvisati! sìsì, france
Questa cosa del salutare quando si sale e quando si scende è vera anche per l'Irlanda. Anzi quando si scende si dice anche Thanks.
Mi è sempre parso un segno di rispetto incredibile.
Scogliera
*Scogliera: thanks, davvero? a francia si scende dal centro, altrimenti lo direbbero pure, secondo me 😉