A proposito di Lost: coerenza narrativa, inganni, trame e presunte prese in giro. Lost, noi: una storia d’amore.

Intro.

ho aperto un occhio. poi subito anche l’altro. mi sono alzato. ho guardato fuori dalla finestra. il sole era già forte, ma per strada non c’era nessuno. sono andato in bagno, mi sono guardato allo specchio. ho trovato una piega che non avevo mai visto, qui vicino all’occhio sinistro. sono andato in cucina. le tende, il vento. ho preparato un caffè, l’ho bevuto. mi sembrava di muovermi come al rallentatore. sono tornato in camera. mi sono messo sul divano. e ho premuto play, per l’ultima volta.

***

1. Come Lost niente e nessuno mai.

Il primo telefilm della nuova Era, l’era dei download e dei sottotitoli, dei torrent e della Visione in contemporanea. Il primo telefilm a sancire definitivamente il rapporto paritetico tra Autori e Spettatori. I primi indicavano la strada lasciando degli spazi vuoti da riempire, i secondi partecipavano al processo creativo con teorie e spiegazioni del tutto personali e spesso indipendenti dalla volontà degli stessi Autori.
La natura orizzontale di questo rapporto -inedito- ha finito con il generare aspettative altissime in vista del Gran Finale, il momento in cui la matassa sarebbe stata sbrogliata. Ma non tutti hanno reagito allo stesso modo. Alcuni hanno accettato fino in fondo la natura del patto, ben consci che le responsabilità non potessero essere addossate solo agli Autori. Altri invece, dopo essersi lasciati coinvolgere nel gioco di specchi e di rimpalli che Lost aveva suscitato per anni, si sono tirati indietro, rifiutando ogni ruolo e tornando a una dimensione quasi verticale della visione. Hanno smesso i panni di Autori e sono tornati puri e semplici Spettatori, dimenticando che, se si era giunti a quel punto, era anche grazie a loro. In questo scarto, tra consapevolezze riuscite o mancate, risiedono l’entusiasmo degli uni e il disappunto degli altri. In questo scarto ristagna la sensazione di promesse non mantenute.
Eppure, eppure. Gli Autori non hanno mai smesso di “parlare” agli spettatori, non hanno mai smesso di coinvolgerli e di creare le condizioni affinché si realizzasse quello scambio empatico con i personaggi che per tanto tempo è stato la cifra stilistica di Lost. Fino all’ultimo. In “The end”, infatti, esattamente come i personaggi avevano bisogno di ritrovarsi tutti assieme per “andare avanti”, per superare la condizione di sospensione in cui erano precipitati, allo stesso modo noi spettatori avevamo bisogno di ritrovarci tutti assieme, in un abbraccio collettivo: non avremmo mai potuto accettare la parola “fine” se prima non avessimo rivisto assieme Juliet e James, Charlie e Claire. La messa in scena e la fruzione si sono fuse, ancora una volta, provocando la reazione più difficile: il totale coinvolgimento emotivo. La Storia narrata stava finendo e, con essa, irrimediabilmente, anche un’altra storia, quella degli Spettatori.

2. Di cosa parliamo quando parliamo di coerenza narrativa

Di fronte alla scrittura televisiva e cinematografica ci comportiamo come ai Mondiali di calcio. Improvvisamente diventiamo tutti c.t. della nazionale. Tutti bravi a fare la formazione, a discettare di moduli e di giocatori. Allo stesso modo accade con le sceneggiature, piene di errori e di “plot hole”, di “storylines sbagliate”. Tutti diventiamo bravi a criticare, a emettere sentenze tra le più impietose, tipo: mancanza di coerenza narrativa. Eppure, a molti di noi non verrebbe mai in mente, guardando ad esempio alcuni palazzi, di sentenziare: ehi, ma qui manca la coerenza architettonica! Lo possiamo fare, da profani, solo utilizzando le categorie del “bello” e del “brutto”, ovvero applicando criteri di gusto. Che è esattamente quello che fa la maggior parte dell’audience rispetto a un film o una serie televisiva. Il bello e il brutto, il “mi piace” e “non mi piace” diventano così vettori di aberrazioni spesso del tutto immotivate che poi si diffondono come virus pestilenziali.
“Gli autori di Lost ci hanno preso in giro perché è mancata la coerenza narrativa”.
Questo il concetto che va per la maggiore in questi giorni. Concetti ripetuti spesso in modo spericolato, senza alcun controllo e verifica.

Partiamo dalla coerenza narrativa. Coerenza rispetto a cosa? All’intero corpus di episodi? Rispetto alla singola stagione? Incoerenza tra le scene del pilot e quelle del series finale? Tra gli orsi polari e la ruota che sposta l’isola nel tempo e nello spazio?
Prima di rispondere a queste domande è meglio chiarire alcune cose. Lost è uno “show” televisivo, e come tutti gli show televisivi vive di “stagioni”, composte da episodi (24 più o meno come nelle prime tre, 16 più o meno come nelle ultime tre). Ogni episodio va in onda in una precisa fascia oraria, deve combattere in share e in rating con altri prodotti di reti concorrenti. Ogni scena deve essere pensata rispetto a un preciso “ritmo”, che deve tener conto delle pause pubblicitarie.
Stagione, episodio, scena. Ogni discorso che ruota intorno alla “coerenza narrativa” deve innanzitutto rimanere all’interno di una precisa cornice: questa stagione è coerente nel suo complesso? Questo episodio è coerente nel suo complesso? Questa scena è coerente nel suo complesso? Qualsiasi confronto che superi questi varchi (confrontare una stagione con un’altra, ad esempio) deve tenere conto di svariati fattori. Primo fra tutti il fatto che Lost, come ogni show televisivo, non è stato concepito in vista di una fruizione totale nel “qui ed ora”, come un film ad esempio, ma in vista di una fruizione spalmata nel tempo. Lost, come altri show molto longevi, da quelli mainstream come Grey’s Anatomy a quelli di nicchia come Six Feet Under, presenta delle discrepanze e delle incongruenze stilistiche -ripeto, stilistiche- che si traducono poi in direzioni narrative diverse di anno in anno.

E ciò non può essere, in sè, un bene o un male, è solo un dato di fatto. Perché ogni anno i gusti, le mode, le tendenze cambiano, si evolvono. Così come la disponibilità di tempo e di attenzione degli spettatori. Per fare un esempio: se guardiamo un episodio della prima stagione di Lost e uno della sesta (ma lo stesso discorso varrebbe per le sit-com tipo Friends) notiamo subito delle differenze clamorose di ritmo, di durata delle singole scene. Sembra di assistere a due telefilm diversi. Ecco perché, dopo il finale di Lost, lamentarsi genericamente di una mancata coerenza narrativa o della mancata risoluzione di “questo o quel mistero” apparso “in quella puntata del 2006” è quantomeno superficiale.

3. Lost, come tutti i “gialli” che si rispettino

Un aereo precipita su un’isola apparentemente deserta. I superstiti ancora non lo sanno, ma “qualcuno” li ha fatti arrivare lì con un scopo ben preciso: proteggere l’isola stessa da imprecisati “nemici”.

Questa, in estrema sintesi, la storia narrata da Lost. E, come ogni storia, ha avuto bisogno di personaggi, ciascuno dei quali portatore di istanze o temi archetipici (il Destino, la Fede, il Libero Arbitrio, la Vendetta, la Redenzione). A sua volta ogni tema, per essere messo in scena, ha avuto bisogno del sostegno di precise tecniche narrative.
I flashback delle prime stagioni di Lost (esattamente come i Flashsideways dell’ultima) apparentemente erano slegati dagli eventi sull’isola, ma in realtà assolvevano a varie funzioni: produrre il cosiddetto scavo sui personaggi, spiegare le motivazioni degli stessi in contesti apparentemente diversi tra loro (la città e la giungla), instaurare un rapporto di fiducia con lo spettatore finalizzato all’ottenimento della sospensione dell’incredulità: nel momento in cui gli spettatori venivano conquistati e portati a tifare per i personaggi, era più facile far accettare loro anche gli eventi e le situazioni più improbabili.
Flashback, dunque. Ma anche i famosi flashforward. Tecniche narrative universali, al pari di altre, abbondantemente utilizzate in Lost ma troppo spesso sottostimate. Mi riferisco a quelle che gli americani chiamano “Foreshadowing” e “Red Herring“, vale a dire, in poche parole, la “Semina di indizi” e le “False piste”.

Orsi polari, Fumo Nero, la Black Rock, Charles Widmore, la Dharma, la Statua con quattro dita: tutti elementi che servivano a distogliere l’attenzione dal “corpus centrale” di Lost. Apparentemente difetti, evidentemente “necessità”. Quando devi raccontare una storia e diluirla nel tempo, è inevitabile abbandonare la via principale e intraprendere sentieri laterali che a volte possono condurre a vicoli ciechi oppure mostrarsi fondamentali. Come tutti i gialli che si rispettino, anche Lost dunque ha utilizzato delle esche per far abboccare gli spettatori, tenedoli impegnati, in allenamento, senza mai farli annoiare, quasi “ingannando” il tempo in attesa della risoluzione finale. Gli Autori, tramite le tecniche succitate, hanno dunque ottenuto quello che volevano, tenere costantamente alta la temperatura, dando agli Spettatori la possibilità di partecipare alla Storia (i famosi spazi bianchi di cui parlavamo) ma il prezzo che hanno pagato è stato molto alto.

4. La trama, l’inganno.

E veniamo all’ultimo punto. “Ci hanno presi in giro, ci hanno ingannati”.

Come tutti ricordiamo, in “The Incident” Jacob, nel suo giaciglio dentro la Statua, sta tessendo una trama. Esattamente come la Madre di Jacob in “Across the Sea”. Cosa vuol dire tessere la trama? Tramare. Nel doppio senso di “ordire un inganno ai danni di qualcuno” e di “sviluppare una storia”. Con una piccola forzatura, dunque, possiamo affermare che “narrare” è anche ingannare? Pensiamoci. Narrare -anche un episodio della vita quotidiana- significa abbellire, mediare, sedurre, aprire parentesi, deviare dal racconto principale, demistificare, prendere in giro, sorprendere. Lost ha fatto esattamente questo. Nè più e nè meno.

L’inganno dovrebbe essere una parte integrante del gioco, del patto stipulato con lo Spettatore. Può non piacere, può non trovare d’accordo, ma rifiutare per principio l’Inganno come “mezzo di racconto” significa rifiutare per principio anche ogni prodotto culturale, di qualsiasi livello.
La delusione irrimediabile di alcuni spettatori è quindi, paradossalmente, proprio il segno  dell’eccellenza di Lost: arrivare a sfiorare la Realtà fino a far credere che questa realtà dovesse avere un “senso” finale risolutivo. Ma Lost, alla fine, si è mostrato per quel che era, nella sua nudità: una Imitazione di reale e, dunque, finzione. Lost ci ha illusi dicendoci che, forse, per James e Juliet poteva ancora esserci speranza, in un altro mondo, in un’altra vita, ma poi ci ha fatti svegliare bruscamente dal sogno: né Juliet, né Jack, né nessuno potrà mai cambiare l’ordine delle cose. Forse è questo, in poche parole, che alcuni non potranno mai perdonare a Lost: what happened, happened.

***

Infine.
ho camminato e camminato e camminato. sono arrivato ai jardins du luxembourg. qui a parigi era festa nazionale. mi sono seduto su una panchina. ho tirato fuori un libro, ho iniziato a leggere. ma non riuscivo a concentrarmi. nelle orecchie una melodia, sempre la stessa. ho chiuso e aperto e chiuso il libro. ho chiuso e aperto e chiuso gli occhi. there’s no place like home. poi il sole si è fatto più forte. un bambino accanto a me si è messo a correre. da lontano i genitori lo guardavano. il bambino è inciampato e caduto. i genitori hanno riso. il sole si è fatto ancora più forte, squarciando la barriera dei rami e delle foglie. ho messo una mano a proteggermi gli occhi. mi sono alzato. sono uscito dal parco. ho camminato e camminato e camminato. ho pensato alla prima volta. al divano del salotto di palermo. a roma. a parigi. ho pensato ai luoghi e alle case, ai miei amici. alle discussioni su jack e locke. ho pensato è vero, nessuno ce la fa da solo. ho pensato alle notti, ai dvd consumati in un weekend. ho pensato ai prima e ai dopo. ho pensato al blog. desmond can you hear me no matter what. ho pensato alla faccia che devo aver fatto quando ho capito che jack e kate erano nel futuro. ho pensato a charlie e juliet. a pessima ilana e a ricardus. a quante risate mi sono fatto. ho pensato che doveva andare così. che sono passati anni e in mezzo a questi anni c’ero io. ho pensato che non era giusto ma che lo era, in realtà. perchè le cose finiscono e non c’è un meglio o un peggio, è così. ho pensato che era giunto il momento di andare avanti, finalmente. sono arrivato sotto casa, ho guardato l’orologio e mi sono reso conto che il tempo era volato: sei anni, chi l’avrebbe mai detto.

65 Replies to “A proposito di Lost: coerenza narrativa, inganni, trame e presunte prese in giro. Lost, noi: una storia d’amore.”

  1. E m'hai pure fatto venire gli occhi lucidi.
    (Non avrei mai creduto di doverlo dire di un serial televisivo, ma mi manca già tantissimo. Tantissimo.)

  2. sigh!
    ti quotissimo… era quello che intendevo nel mio primo e unico post serio che ho lasciato per the end….
    ciao amici è stato bello mi mancherete ma it's over I understand.
    sigh!

  3. Non per qualcosa. Molti avevano pensato che l'isola li aveva illuminati improvvisamente, mentre in realtà era solo la luce del cesso di Desmond. Chapeau.

  4. Pre-commento.
    Voglio farmi del male. Ma questo post me lo leggo con questa di sottofondo. Per ora ho letto solo la intro e sto già messa malissimo.
    Stizzofrenica.

  5. Annuisco e sorrido.

    Una disamina ottimale.

    Abbiamo fatto parte del gioco e, quando ci si diverte moltissimissimo, è snervante, ed infinitamente triste, quando qualcuno dice basta.

    In questi giorni io non riesco mica a staccarmici dal gioco, anche se lo so che è finito. Lo so che quel che è stato, è stato. Ma ritrovare quella magia lì non sarà affatto semplice.
     

    Manu

  6. Maledetto, mi hai battuto sul tempo… stavo scrivendo (peggio) le stesse cose!

    Scherzo (sul maledetto, è chiaro che vivi nella grazia dell'Isola), e mi autocito: Lost è stato un camaleonte, che ha cambiato più volte una pelle bellissima con cui era facile distrarsi, ma sotto i travestimenti e gli incidenti di percorso è rimasto lo stesso animale. If we don't live together we're going to die alone, make your own kind of music, I looked into the eye of the island and what I saw was beautiful – quello che abbiamo visto alla fine è quello c'è sempre stato in Lost, la costante insomma. Lost ha sicuramente pagato più di altri l'essere legato alle logiche di un grande network (come sarebbe stato su una tv via cavo dove si filma quasi tutto in anticipo? forse più compatto, quasi sicuramente meno d'impatto sulla cultura popolare) a causa della sua continuity, ma per andare avanti stagioni su stagioni e mantenere una serie uguale a se stessa devi fare CSI, non Lost.

    Senza contare che sono abbastanza vecchia da ricordarmi quando finì Twin Peaks e ci furono polemiche analoghe. Però Twin Peaks cambiò il modo di intendere le serie tv, e secondo me Lost ha fatto altrettanto. Che non mi sembra per niente poco.

    E adesso che faccio, cedo al masochismo e mi metto anch'io Giacchino sul lettore? Piangerò come Jack nei suoi giorni migliori!

  7. @octopus9irl: lo so, ho deciso che il mio distacco da lost sarà lento e doloroso, lo voglio vivere finché ce n'è.

    tfm che altro dire? hai espresso perfettamente tutto quello che mi è passato per la mente dal momento in cui jack ha chiuso l'occhio. Non ho davvero altro da aggiungere.

    Stizzo.

  8. mi ero già commossa alla fine dell' intro.
    Tu c'hai ragione, su tutto. Io volevo solo precisare che, nonostante la "fola" della luce e di quel limbo in cui si ritrovano tutti che non ho ancora digerito del tutto, io con lost ci ho fatto pace ieri, perché ad un grande amore gli si perdona tutto. (per inciso, mi sono già sparata la prima puntata della prima stagione, ero in crisi di astinenza) 🙂
    b.i.

  9. scusa se rompo again
    Volevo anche dire che forse ho capito perché non mi è piaciuto il finale.
    Molto banalmente, perché non ero pronta io a vederli morti, perché davvero con quel finale lì, non c'è possibilità di un continuo. Qualsiasi altro finale (anche il più strampalato del mondo) mi sarebbe andata bene, perché implicava una vaghissima speranza che il cerchio non si fosse ancora chiuso.
    Sono una sentimentale del cazzo.
    B.I.

  10. con The Bignamino Royale Finale aggiungeresti una classifica best awards personaggi? oltre agli spin-off?
    Perché io farei vincere a Jacob mille categorie, tra cui Miglior Protagonista e Miglior Tonalità di Biondo e Miglior Mise Marinara e altro ancora.

    Bravo per la lucidità del discorso specifico settore entertainment e stilistico con cui ci metti a posto in un colpo solo ogni volta. Davvero.

    Ilaria

  11. mi hai commosso 🙂
    sono passati sei anni, sono tanti.
    il mio più grande rimpianto è l'aver trovato un amico con cui parlare di lost solo per quest'ultima stagione.
    nessuno mi ha mai capito, mi hanno sempre preso per pazza, e continuano a farlo in questi giorni di "lutto" 🙂
    lost andava, lost va condiviso, come tutte le cose della vita, come tutte le cose belle, sennò non c'è sfizio.
    sei bellissimi anni di televisione di alto livello, e, tanto per la cronaca, ho dovuto digerirlo, ma alla fine il finalone l'ho capito e posso dire che mi è piaciuto.
    vorrei rivederlo, ma DAVVERO non ne ho la forza.
    ops scusa, forse ho scritto troppo…

  12. *Vi: sai che ho fatto oggi? Ho messo su l'episodio e ho fatto saltare a casaccio il cursore di vlc guardando a caso pezzi di lost. per dire.

    *Octopus: sì infatti mi ricordo che avevo pensato "sono d'accordo!" 🙂

    *Axl: sono incoerenti. the luce of botola sì e the luce of madah no.

    *Stizzo: quei video unplugged sono stupendi ma che dico di più

    *Manu: io mi sono divertito moltissimo. mi sa che alla lunga mi mancherà proprio quella sensazione

    *Poggy: è vero, la costante di se stesso. anche io ricordo ahimè le polemiche su twin peaks e gli ascolti che crollarono drasticamente e bla bla bla ma a me la seconda di tp mi esaltò.

    *Stizzo: infatti viviamocela, con giacchino che (ribadisco sempre) è uno di noi 🙂

    *Blonde: a parte che tu non rompi mai e puoi fare quello che vuoi, sono davvero contento che tu ti sia riconciliata con il finale (a parte the luce). è vero, è un finale totale. così alla Abc non verrà in mente di rovinare tutto con spin-off, sequel prequel del sequel e minchiatone varie.

    *Ilaria&Octopus: sono contento, ormai mi leggete nel pensiero (o nei post). Ilaria ti comunico infatti che hai appena fatto spoiler, anche quest'anno ci saranno i tfm awards, ma per l'occasione ci sarà una parte tutta per lost. però non credo che, ecco, jacob possa vincere, ma nevah say nevah 🙂

    *octopus: quando lo odiavo in dextah, quel buffone

  13. che dire, con questo post mi hai convinto….
    ALS

  14. Ho trascorso anni a farmi domande, a chiedermi perchè, a contrapporre episodi ed elaborare teorie (non ultima quella su Christian … ops).
    Poi, man mano che il finalone procedeva, ho cominciato a "sentire" una strana sensazione.
    Inizialmente ero restio, poi mi sono fatto prendere per mano dagli autori e ho capito.
    In un flash, all'improvviso, I'VE SEEN IT. I FELT IT.
    Ho capito che non mi interessava più nulla dei misteri, delle incongruenze, della sete di risposte.
    Perchè EACH ANSWER WILL LEAD TO ANOTHER QUESTION, e perdendoti nel pensare alla destinazione non ti accorgi che ti stai perdendo il bello del viaggio, cioè il suo percorso.
    Un percorso di crescita, di maturazione, che noi tutti abbiamo intrapreso e vissuto isieme ai nostri beniamini, percorso che per quanto mi riguarda mi ha fatto diventare sempre meno MAN OF SCIENCE e sempre più MAN OF FAITH.
    E allora basta domande, basta chiedersi perchè farci vedere l'isola abissata all'inizio della serie, perchè hugo non cala desmond di nuovo nella luce per recuperare jack e chi è madah e chi ha costruito la statua e cosa stracazzo è l'isola.
    Non lo voglio sapere, non lo devo sapere, I'M NOT SUPPOSED TO.
    Lost non si comprende. Lost si vive.
    E so lo hai vissuto, ciò che ti resta sono i personaggi, le loro storie, ciò che ti hanno dato, le emozioni che ti hanno fatto vivere, e le risposte semplicemente IT DOESN'T MATTAH.
    E' finita.
    Ho trascorso mesi a chiedermi come avrei fatto ad accettare questo fatto.
    Me lo ha spiegato THE END.
    Doveva finire.
    E' finita con questa puntata. Bella? Brutta? Io sono un omone di 36 anni e 100 chili, fatto di ragione e concretezza … e ho pianto.
    Questo importa.
    Tutto il resto, adesso so cosa devo fare: LET IT GO …. LEAVE …. AND MOVE ON.

    Grazie TFM per la compagnia durante questo tratto finale di viaggio.

    SEE YA IN ANOTHER LIFE, BROTHA.

    Sandro

  15. Appena finito di rivederla, appena finito di sfazzolettare di nuovo come una disperata. E di ricordare. Per ogni flashback dell'episodio mi ricordo dove come e quando. Mi ricordo che la prima stagione l'ho guardata su Raidue (dio, il doppiaggio, la voce da coglioncello di Sawyer, nevermore!) e in quella casa di corso san maurizio non avevamo la tv nello spazio comune, e io e la coinqua lo guardavamo ognuna in camera sua perché ci piaceva guardarcelo sotto il piumone, e commentavamo mandandoci sms da una stanza all'altra (!). Mi ricordo che alla casa nuova finalmente mi sono potuta mettere fastweb, e allora mi sono guardata la seconda stagione e i primi 6 episodi della terza in una settimana, e mi ricordo un giorno che ho telefonato alla mia socia e le ho detto che pubblicavo il romanzo e lei mi ha detto che si trasferiva a Roma a fare un lavoro bellissimissimo, e dopo due secondi stavamo a parlare dell'ansia che c'avevamo perché mancava una settimana alla ripresa dopo quel "KATE, DAMN IT, RUN!". E mi ricordo che ogni volta che qualcuno provava ad andarsene dall'isola e non ci riusciva, io empatizzavo, perché anch'io sto cercando di andarmene dalla mia Damned Island, e beh, loro c'hanno messo sei anni ma alla fine ce l'hanno fatta, e ce la farò anch'io! It's time to let go. Desmond, dove sei, vieni a prendermi!!!
    Scusate il commento fiume. Cos'è che dicevate sui pazzi che passano di qui? Ehm…
    LB nostalgica e lacrimosa

  16. @Axl (dall'altro post): mi "merito" la tua risposta perchè mi sono espresso male, malissimo. Peraltro in questi giorni mi accade spesso perchè vado sempre di fretta.

    Io non sto dicendo che una serie mi piace solo se va come mi aspettavo. Anzi io ero uno di quelli che non formulava mai teorie. Ma era proprio necessario che la realtà alternativa "iniziasse" con tutti sull'aereo? E che questo ci venisse mostrato proprio nell'istante in cui esplode la bomba?

    Io non ho pensato niente, ma sono gli autori che hanno voluto farci pensare che era una realtà nata dalla bomba. Almeno su questo siamo d'accordo? In quel caso, se uno è "arrabbiato" dice ci hanno presi in giro, se è divertito dice hanno giocato con noi. Ci può stare anche la seconda lettura, ma la sostanza non cambia troppo.

    Parlando in generale, un finale non deve essere previsto nè prevedibile, anzi spesso è bene che non lo sia. Ma non può essere totalmente scollegato da tutto ciò che si è visto fino a un secondo prima. E sto parlando ancora in generale. Nel caso dei FS troppe cose viste durante la stagione non mi sono sembrate "coerenti" con ciò che poi (solo ieri) ho scoperto essere davvero, questi FS. E non parlo di prima stagione e di orsi polari, parlo di sesta stagione, anzi neanche. Parlo di coerenza tra FS e FS, nulla più. Ma forse ha ragione TFM, sono troppo razionale. Ma (e lo dico come provocazione) è anche vero che, se di sentimenti si parla, per commuoverci tutti bastava un finale di 5 minuti in cui rivedevamo tutti che si abbracciavano con tutti (Boone, Shannon, ecc ecc) e basta, senza sapere nè perchè nè come nè cosa stesse succedendo. Neanche in quel caso avrei potuto sollevare obiezioni?

    Ultima cosa: perchè ti stupisce la mia richiesta? Come posso apprezzare al 100% qualcosa che non capisco del tutto? Mi spiego, mettiamo che io sia di fronte all'opera d'arte più incredibile mai realizzata ma che, per limiti culturali, intellettuali e cognitivi miei non capisca bene cos'ha voluto dire l'autore. Secondo te posso apprezzare l'opera allo stesso modo di chi ha la fortuna di aver capito tutto? Qui è la stessa cosa, c'erano cose che non mi tornavano. Forse per colpa di Lost o forse per colpa mia, non importa, il punto è che non mi tornavano. Perchè ti sorprende che abbia bisogno di capire meglio per poter apprezzare di più? Altrimenti davvero si avvera il mio timore e non ci resta che urlare tutti in coro: "Che bello il vestito del re!".

    @TFM: il tuo è un post intelligente, questo è sicuro. Però secondo me un'opera si valuta comunque nel complesso. Facendo un discorso generale, rispetto a quello che era nella terza stagione, Lost ha un po' deluso. Non è un problema, è normalissimo, specie tenendo conto del fatto che è una serie televisiva che viene pensata giorno per giorno in base anche a mille esigenze "commerciali", come giustamente sottolinei tu. E non possiamo dimenticarci di questo. Ma il "livello" secondo me è progressivamente calato, specie in questa sesta stagione. Se non fosse successo questo, anche io sarei più indulgente con il finale. Finale che comunque (meglio precisarlo) io non disprezzo affatto, al contrario di molti (che comunque capisco)

    Comunque, non l'ho detto prima perchè mi sembra un'ovvietà, ma anche io ho amato Lost, altrimenti non sarei qui. Anche le critiche sono figlie della grande ammirazione, perchè da una qualcosa che non stimi non ti aspetti niente, quindi è ovvio che non rimani mai deluso.

  17. rifiutare per principio l'Inganno come "mezzo di racconto" significa rifiutare per principio anche ogni prodotto culturale, di qualsiasi livello

    Ecco, in una frase hai sintetizzato perfettamente ciò che ho sempre pensato di Lost ma anche di Twin Peaks e di tanti altri prodotti che (orrore!) lasciano la libertà allo spettatore di immaginare (sic). 

    Devo ammettere che la deriva mistica finale mi ha deluso da un punto di vista personale (così come la deriva mistico/ufologica della seconda stagione di Twin Peaks) perché sono un ateo materialista maledetto ed ho faticato non poco a tenere a bada il mio lato nerd/razionale che pretendeva risposte che non potevano essere date. Tuttavia è innegabile anche per me che Lost ha dimostrato che si può, ancora oggi, fare una televisione migliore, una televisione in cui fare una narrazione che provoca domande invece che imboccare risposte predigerite non è un delitto contro l'intelligenza dello spettatore.

    Mirko

  18. 'La Storia narrata stava finendo e, con essa, irrimediabilmente, anche un'altra storia, quella degli Spettatori.' 

    Questa frase, fra le tante di questo post allo stesso tempo lucido, poetico e perfino 'tecnico' , è un punto fondamentale (e per noi a cui è piaciuto, pure commovente) di tutta la vicenda, ancora più nel finale. 

    E' stato questo il valore aggiunto di 'Lost'. Questo rapporto. TFM, mi aggiungo alla 'claque'…

  19. Ti quoto tutto, parola per parola.
    Lost non è soltanto un telefilm, non è stato soltanto questo.
    Lost è la discussione sulla teoria più strampalata che ci sia venuta in mente. Lost è il commento lasciato in un forum o un blog. Lost è la persona che abbiamo conosciuto perchè si condivideva la stessa passione per il telefilm che ha fatto e farà storia.
    Dovrebbero creare la giornata di lutto nazionale nel giorno dell'ultimo episodio perchè è ancora così che mi sento.
    E non smetto di ascoltare Giacchino, maledetto lui..

    Il Piccolo Gandhi

  20. Non vorrei essere quello che rompe sempre però continuo a pensare che con Lost si sia troppo indulgenti. Che si giustifichino molti "buchi" e cambi di rotta che in altri serial si farebbero a fettine tutti, autori e attori compresi.
    vorrei spiegarmi, però eh, non sto sminuendo Lost e neanche sto dicendo che il finale non mi sia piaciuto tutto sommato, ma bisogna ammettere che l'ultima stagione un po' di ristagno ce l'ha avuto, che le incongruenze ci sono, alcune come mattoni e vulcani. E se per ogni cosa diciamo no ma gli autori l'avevano fatto per distrarci o per fare questo o quest'altro, ci prendiamo in giro da soli.
    questo non per infangare il serial o togliergli niente, ma solo per essere obiettivi. Un po' paraculo Lost lo è stato sempre, solo che su certe linee hanno ingarbugliato talmente le cose che temo alla fine non si siano raccapezzati neanche più loro e allora hanno lasciato perdere, semplicemente.
    E per dire anche i finale in fondo è poco "lostista" per certi versi. Hanno praticamente spiegato l'intero arcano, ma sembra più la spiegazione dell'ultima stagione che di lost intero. Che poi certo ci sta pure a spiegare bene il resto delle stagioni, ma un po' troppo retroattivamente, con qualche forzaturina qua e là.
    Ripeto ancora, questo non sminuisce Lost in alcun modo, però mi secca a volte vedere che venga giustificato in tutto e per tutto, e che i difettucci (VENIALI, sia chiaro) diventino tutti degli input, delle cose già previste o giustificabili (un serial muta forma, cambia negli anni è vero, è normale, ma è questione di evoluzione minima che non tradisce per forza ma che – come un organismo vivo – cresce e muta, senza però diventare altro da sé; Lost non è certo diventato FarLost, per carità, ma certo di fronte al tale casino di trame e sottotrame a un certo punto hanno dovuto snellire e tagliare all'ingrosso e fornire dunque una sesta stagione molto meno lambiccata e lostista – che per dire per molti versi a me è pure piaciuto di più – e seguire un unico filone, anche più tradizionale, che finisce dritto dove ormai tutti s'aspettavano che finisse).

  21. Bravo Noodles, quoto praticamente tutto, ma in particolar modo questo.

    "E se per ogni cosa diciamo no ma gli autori l'avevano fatto per distrarci o per fare questo o quest'altro, ci prendiamo in giro da soli.".

    Mauro

  22. *Mauro

    il vestito del re non è bello perchè non ha un vestito, ma a quanto dicono anche nudo fa il suo figurone.
    enri kröger

  23. Allora quando torni ti tocca la lectio magistralis " de coherentia architectonica" 😉

    stiui

  24. Manco a dirlo all'intro stavo già con il labro all'ingiù della tristezza (come dice la Blonde ieri sul tumblr).

    IL post del dopo Lost, IL tentativo di spiegazione ultima, come tutte le storie, quando finiscono ci scervelliamo per capire, comprendere, mettere a fuoco. E lo si può fare solo a cose fatte.

    Io questo post non solo lo salverei, ma ne renderei obbligatoria la lettura e la citazione per chiunque voglia parlare di Lost, da stasera.

  25. @Mauro: "Ma era proprio necessario che la realtà alternativa "iniziasse" con tutti sull'aereo? E che questo ci venisse mostrato proprio nell'istante in cui esplode la bomba?

    Io non ho pensato niente, ma sono gli autori che hanno voluto farci pensare che era una realtà nata dalla bomba. Almeno su questo siamo d'accordo? In quel caso, se uno è "arrabbiato" dice ci hanno presi in giro, se è divertito dice hanno giocato con noi. Ci può stare anche la seconda lettura, ma la sostanza non cambia troppo."

    La sostanza di che? Non vedo proprio il problema che vuoi sottolineare, soprattutto se poi mi dici che tu non fai teorie, che c'è chi la considera una presa in giro, chi un gioco.
    Era proprio necessario che "Profondo rosso" iniziasse con un coltello insanguinato ai piedi di un bambino? E che questo ci venisse mostrato proprio nel momento in cui qualcuno muore?
    Molti non fanno teorie, altri pensano che sia stato il bambino, altri che è un gioco. E allora?
    Tra parentesi come ho già detto in altri commenti è un meccanismo collaudato e stravecchio (derivante dal giallo, che a sua volta derivava da altro) mostrare un finto "colpevole" iniziale.

    Per la comprensione di un'opera non vedo il motivo di dover capire tutto e non parlo di razionalità, perché sono uno di quelli che ha cercato (e ancora cerca) di spiegare qualsiasi punto.
    Non dirmi che non ti è mai capitato di guardare un quadro e dire improvvisamente "Mi piace!", detto senza conoscere l'autore, l'intento, le interpretazioni, la forzata analisi freudiana moderna.
    Allo stesso modo puoi dire "Non mi piace". Ma sono gusti ed è normale. Riprenderei il mio commento di quando ho detto "Perché Walt ha i poteri? Perché li ha, è nato così" che mi sembra una cosa normale senza bisogno di spiegazioni.
    Allo stesso modo accetterei più serenamente un "Non mi è piaciuto il finale di lost", perché è la sensazione prima che si è provata (come col quadro), priva di motivazioni che esulano dalla comprensione del tutto.

    @Mirko: da ateo quale sei avresti dovuto apprezzare una perfetta laicizzazione del sacro. Al di là del luogo-chiesa (che cmq racchiudeva nei simulacri qualsiasi credo) la riunione, col pretesto di un rito religioso (funerale), in realtà è l'esaltazione della laicità: il potere celebrare liberamente sentimenti dei quali le religioni si sono appropriate, spacciandoli come monopolio. La porta piena di luce è sicuramente mistica, ma le azioni sembrano esulare dai riti imposti dai dogmi: infatti si sono semplicemente ritrovati e abbracciati tutti. Gesti anch'essi vittime dei rapimenti delle religioni, che sembrano sempre più difficilmente rapportabili a una vita laica.

    @NoodlesD: "E se per ogni cosa diciamo no ma gli autori l'avevano fatto per distrarci o per fare questo o quest'altro, ci prendiamo in giro da soli."

    Vedi, non mi sogno di dire una cosa del genere, ma posso affermare che molti input sono per intrigare lo spettatore. Che poi qualcuno li consideri distrazioni o prese in giro, direi hanno ragione/torto al 50% entrambi.

    Altro meccanismo narrativo è l'enigmaticità (cosa che penso sia il sistema più efficace per rimanere nella storia).
    In Lost ci sono sicuramente "sottotrame" lasciate inconcluse, vedere per esempio il bastone che Farlocc stava intagliando e citato dall'apparizione del ragazzo, che insieme a TFM abbiamo rinominato "il ragazzo del bastone" (cose che considero idee scartate).

    Molti di questi elementi che tu consideri incongruenze però, potrebbero essere tranquillamente elementi inseriti nel contesto utili al paradigma enigmatico (che di solito si oppone all'altro paradigma formato da citazioni e ripetitivtà note allo spettatore). Soprattutto elementi che non necessitano di spiegazioni. C'è una statua gigante di un dio Egizio. Bene, qualcuno l'ha costruita, importa davvero così tanto? E ricordiamo che era entrata in scena con il solo piedone a quattro dita. Non si può negare che quell'inquadratura aveva il potenziale di cento puntate della prima edizione di Voyager: intrigava di brutto.

    Paradigma enigmatico -> cosa sarà ora quel piede? Mi intriga.
    Paradigma analogico – > sicuramente è una statua pagana, costruita chissà quando e da chi. Ma adesso sto sulla barca con Jin, Sun e Sayid per qualcosa d'importante, quindi fregacazzo.

    Ti rendi conto quindi che dal saper bilanciare i due paradigmi dipende anche la resa.
    In tutto ciò ci sono i soliti gusti, c'è chi preferisce il paradigma enigmatico, chi l'altro.  Allora magari in quel momento qualcuno avrà pensato "No, fermatevi e investigate sul piede, non m'interessa più il resto". Certo, sarebbe un caso di incoerenza da parte dello spettatore.

    Per approfondire l'argomento sul paradigma enigmatico ti consiglio (se non conosci) la questione dell'uomo in Macintosh nell' "Ulisse" di Joyce. Se cerchi in rete qualcosa troverai. Ti assicuro che allora queste "distrazioni" o "prese in giro", ti appariranno in maniera diversa. O magari no, ma avrai letto comunque cose interessanti : >

  26. e pensare che ieri ho linkato questo post sulla bacheca di un mio amico e persona a me sconosciuta ha ampiamente criticato il tutto.
    additando questa analisi ed etichettandola come "esamuccio di scienze delle comunicazioni – piena di pesanti teorizzazioni inutili e mal utilizzate"

    Ovviamente a parlare era uno che il finale ha fatto letteralmente schifo!

    io ho amato questa analisi.
    l'ho letteralmente fatta mia

    -samu-

  27. *Tutti: ho solo cercato di mantenere freddezza e lucidità (…) in un momento sì drammatico 😉

    *sandro: grazie a te, brotha, per il bel commento. "siam fatti di ragione e concretezza". e poi è vero: we are not supposed to
    see ya soon (…)

    *Mauro: certo che si valuta nel suo complesso. l'importante è sapere bene di cosa stiamo parlando, poi tutto è lecito, ci mancherebbe. Nel post ho cercato di essere freddo, evitando i "secondo me" e qualsiasi aggettivo o parere personale non motivato.

    *Mirko: devo dire che aumentano i punti di tangenza tra lost e twin peaks. urge terza ri-visione, per me

    *26: +1? cioè?

    *Noodles: posta come la poni te, poco da dire. Però.
    Per quanto mi riguarda, io sono stato severissimo anzi feroce con lost in più di un'occasione. ultima tra tutte l'episodio 6×08, recon (quello con sòia protagonista) che ho trovato davvero poco riuscito (prendendo in considerazione l'unità Episodio, appunto). oppure quando l'anno scorso criticai la quinta stagione come molto discutibile in quanto "sbrindellata" (in rapporto alla Stagione in sè, appunto). Per cui, se hai trovato questo post indulgente, che ti devo dire. Ho provato a essere quasi asettico (credo si sia avvertito il cambio di marcia rispetto ai soliti post) nell'analisi tecnica. Certo, alla fine è un'assoluzione, ma non sicuramente pretestuosa. Dal tuo commento parrebbe invece che "siamo indulgenti con Lost perchè vogliamo esserlo".
    Poi dici: "sembra più la spiegazione dell'ultima stagione che di lost intero". Che è un refrain molto diffuso. Boh. Io credo che la sesta stagione (lo dico a caldo, tra un anno magari cambio idea), nella sua natura di "summa" citazionistica e parodica, sia stata un compendio delle prime cinque stagioni, quindi, per quanto mi riguarda il finale, se spiega la stagione 6, spiega anche tutte le altre. Come vedi ho cercato di essere quasi "matematico", nel ragionamento 🙂

    *Mauro&Noodles: mai scritto "se per ogni cosa diciamo no ma gli autori l'avevano fatto per distrarci". ho scritto che l'hanno fatto anche per distrarci. c'è una bella differenza, mi pare. no? 😉

    *Enri: 😀

    *Stiui: bravò che hai letto anche un post di cui ti frega cazzi! avevo messo un'esca tutta per te e hai abboccato. voglio la lectio, sì

  28. *Ginevs: io quoto la risposta di me stesso 😀

    *Axl: mi è piaciuto il pezzo su "paradigma enigmatico" e "paradigma analogico"

    *Samu: ehm non so che dire sullo sconosciuto. se non: punti di vista 🙂

  29. @TFM: è esattamente ciò che ho risposto io. 🙂

     

    samu

  30. *Samu: oddio, magari argomentati un po' meglio e magari direttamente qui, in una singolar tenzone face to face. ma non si può aver tutto dalla vita 🙂

  31. @TFM: grazie. Farà parte del megapost che sto cercando di definire su Lost. Mi ero promesso di finirlo cinque minuti fa. Bugiardo.

  32. facendo riferimento alla tua risposta a Noodles <<Dal tuo commento parrebbe invece che "siamo indulgenti con Lost perchè vogliamo esserlo".>>
    è che io sono ancora sospesa fra la delusione e l'accettazione del finale, c'è qualcosa che non mi convince e non è che volevo sapere della statua o degli orsi polari o del perchè in una serie imprecisata gli Altri avevano dei costumi da straccioni e delle barbe finte in un armadietto …
    quando leggo i tuoi post sull'argomento mi riconcilio con Lost e con il suo finale,  ma poi mi domando se se non stiamo tutti cercando di autoconvincerci (a livello più o meno inconscio) che la conclusione era una degna conlusione per non ammettere che siamo stati raggirati. Probabilmente sono io che proietto sugli altri il mio modo di sentire 🙂

  33. Si può avere la pelle d'oca pure per un post?!!
    Mannaggia a te!!

    Bel finale anche il tuo ;P
    Alla fine tutto quello che vogliamo è provare emozioni…

  34. così gli ho risposto:

     
     
    Beh, quegli esamucci quando li feci mi diedero un modo diverso per leggere film, telefilm, libri, fumetti e anche programmi radio. mi hanno aperto un mondo dandomi chiavi di lettura. facendomi capire cose che non avrei afferrato a dovere. 
    sarà un po' settoriale quell'articolo. sarà per quelli che come me amano continuare ad analizzare le cose in tutte le sue sfaccettature…anche quelle che sanno di esamucci di scienze delle comunicazioni.
    quell'articolo è stato scritto dall'autore con l'esatto intento di spiegare il meccanismo narrativo che secondo lui ha mosso i ns cari autori di lost nel creare quella che è stata una rivoluzione nel mondo dei telefilm. ne più. ne meno. 
    cmq ti davo ragione eh…è senza dubbio settoriale quell'articolo. infatti non è tratto da una rivista o da un qualche sito ufficiale. è il semplice blog di un ragazzo qualsiasi con la passione per queste cose.

    a me è solo tanto piaciuta la sua analisi. io, nel mio piccolo, l'ho trovta impeccabile. tu l'hai trovata banale, e piena di pesanti teorie.

    e tutto questo perchè? perchè gli autori di Lost sono dei geni indiscussi. sono riusciti a creare un prodotto del quale non so quante persone stanno parlando da sei anni. e di lost, ne sono certa, se ne parlerà ancora a lungo.

    Geni indiscussi 🙂
     
    poi lui ha citato Aristotele e come devono essere infittite le trame narrative e io:
     
     
    "Le storie che seguono questo schema lasciano soddisfatti, quelle che lo disattendono fanno incazzare".

    questa te la straquoto. io non ho mai detto che Lost è stato perfetto. non ha lasciato buchi… ha lasciato voragini.
    sai quanti punti interrogativi ho in testa?
    Ma riflettici. a te la 6×15 è piaciuta? 
    ok, ci ha fatto vedere Jacob e MIB che sono fratelli. ci ha fatto vedere come nasce Smokey… ci ha svelato La Luce…e altre svariate cose…. 
    beh, a me quella puntata non è piaciuta. era uno spiegone generale che boh…non mi ha lasciato nulla se non alcune risposte.
    se le due puntate finali avessero fatto la stessa cosa io mi sarei incazzata come un'ape velenosa.
    io, parlo per me, avevo bisogno di sapere che fine avevano fatto tutti. io da brava romanticona volevo vedere sawyer e juliet insieme. volevo che Hugo e charlie si riabbracciassero…

    Potevano sviluppare il tutto forse in modo diverso. potevano riuscire forse ad accontentare tutti noi…dare risposte a chi voleva risposte. dare lacrimoni e singhiozzi a chi voleva lacrimoni e singhiozzi. ma poi….diciamocelo sinceramente… una storia che si conclude come la vorrebbero tutti… sarebbe poi così straordinaria? anzi…così rivoluzionaria?
     
     

     

  35. ah…ero io, Samu

    cmq gli ho chiesto se vuole venire qui ad esporre il suo pensiero.
    che altrimenti qui dove ti osanniamo tutti rischi solo di essere viziato 😉

  36. *Samu: oddio se queste sono le premesse mi sa che è in arrivo una "flame war" 🙂

    una sola precisazione, samu. lo so che non ci conosciamo dal vivo e che ci conosciamo solo virtualmente. a un certo punto definisci tuttofamedia "il semplice blog di un ragazzo qualsiasi con la passione per queste cose"

    a parte che ti ringrazio per il "ragazzo" 🙂
    ma detta così sembra che questo blog è un hobby tipo boh la collezione di tartarughe o il bricolage e che scrivo tanto per passare il tempo. non è esattamente così. ok, non traggo alcun mezzo di sostentamento dal blog. ma quando scrivo non lo faccio mica solo per passione. lo faccio perché lo farei comunque, a prescindere dal blog, perché questo è ciò di cui mi occupo. che poi finisca nel blog è una cosa in più.

    questo post mi è costato molta fatica, come mi costano enormi fatiche i bignamini, che prevedono una riscrittura totale e un impegno fuori dal normale (sembrano cazzeggio, ma non lo sono per niente. non è che mi siedo al computer e tac vengono fuori).
    fatica però non vuol dire che non ci metta passione, vuol dire che se volessi che questo fosse solo "un semplice blog" non scriverei né bignamini né lunghi post di analisi. so che questa è una bolla virtuale e che la patente di legittimità non te la dà nessuno perchè tanto "a scrivere siamo tutti bravi". però si dà il caso che se qualcuno mi chiede che mestiere fai io rispondo: sceneggiatore.
    come avrai capito non sono il tipo che sta qui a dire "ho fatto questo, ho fatto quello" per vantarmi e infatti non l'ho mai fatto, ma questa è la verità, non sono esattamente un ragazzo con la passione per i telefilm come invece posso essere un ragazzo con la passione per la musica anzi per i gruppi indie del canada (in quel caso, non essendo musicista, ma un profano, se scrivo scrivo solo per passione e la definizione ci sta tutta).
    quando nel post ho fatto quel paragone con il calcio intendevo proprio precisare, tra le righe, che va bene i gusti personali ma se io mi sono "formato" e ho "lavorato" e ho "scritto" qualche competenza potrò averla in più rispetto a chi, magari anonimo, dice: LOST FA CAGARE e poi se ne va, no? lo stesso farebbe un architetto se arrivassi io a dire questo palazzo fa cagare. l'architetto a quel punto mi spiega alcune cose e io magari continuo a dire ok mi fa cagare lo stesso. ma almeno.
    era esattamente il senso di questo post di analisi. criticabile quanto si vuole perché parte da una tesi di fondo e se non si condivide la tesi di fondo amen, ma scritto con qualche cognizione di causa. anche se il testo è apparso su un blog di splinder e non su una rivista di settore o su siti ufficiali.

    scusa la lunghezza ma mi sembrava una precisazione dovuta visto che riguarda una discussione su di "me" a cui giocoforza non posso partecipare.
    detto questo, adesso che sai alcune cose, puoi essere la mia portavoce ufficiale, tipo capezzone 🙂

  37. beh, in parte sapevo. avevo intuito. si capisce leggendo il tuo blog cos'è che fai nella vita.
    ed è anche per questo che io invece da semplice appassionata tendo a prendere per oro colato ciò che scrivi… se così si può dire  perchè tu scrivi sapendo cosa scrivi (se scrivi cose su cui non sono d'accordo lo dico…mica che mi sto zitta  e ti venero:D).
    io parto con mie idee strampalate nate da studi universitari, passioni mie personali…robette insomma. non sono il mio mestiere.
    lì ti ho definito "un semplice ragazzo qualsiasi" per non entrare nel dettaglio. e ho esemplificato troppo. chiedo venia 😉

    Sarò il tuo capezzone! 🙂

    samu

  38. *Samu: infatti mi piace molto quando qualcuno mi dice "non sono d'accordo", portando argomentazioni. negli ultimi mesi ricordo certe zuffe su avatar, l'inter e ora anche lost (nell'altro post, a dire il vero). se non si fosse capito, sono anche un *tantinello* polemico. ma giusto un po' 🙂 cara la mia daniela capezzona!

  39. La Polemicizia a me piace tanto… è come il supermagnete di MIB… dove c'è polemica c'è samu…

    Questa sera mi trasformo in CapezzonA (ahia!) e riferisco tutto ciò che c'è da riferire. 🙂

    Ti tengo aggiornato!

    -Samu-

  40. *Samu: noooo ti prego non scateniamo le guerre! 🙂 dicevo portavoce così, per gioco! 😀
    sono sempre siciliano: meglio il silenzio!

  41. ma io difendo il dover di cronaca. così pour parler 😉

  42. ho adorato lost ed ho adorato in questa ultima stagione i tuoi bignamini.
    grazie a chi lost lo ha prodotto, chi lo ha messo in scena, interpretato ecc.
    grazie anche a tutti quelli che l'hanno guardato.

    è proprio questo il fascino di questo rapporto orizzontale che tanto efficacemente descrivi.

    però devo ammettere che c'è una cosa, una su tutte che non sono riuscito a comprendere. e sulla quale credo che effettivamente o manchino degli elementi per poterla inserire in un contesto di verosimiglianza o non li ho saputi cogliere io: perchè jack salva l'isola?
    è in qualche modo legata alle sorti del mondo "esterno"? se sì come?
    la salva perchè è una sua scelta? ma se è così, perchè?
    quindi o mi sono perso un legame reale tra l'isola ed il resto del mondo o non saprei ^^;;;;;

  43. Ciao a tutti..vorrei farvi una domanda ma se gli autori non avessero inserito nel finale questo dialogo:

    JACK – Sono tutti morti?

    CHRISTIAN – Prima o poi tutti muoiono, ragazzo.Alcuni prima di te,altri molto dopo

    le cose sarebbero state diverse???Pensateci 😉

  44. @Mauro:

    E come fai a essere certo che la Realtà Alternativa non sia stata generata proprio dallo scoppio della bomba? Potrebbe essere una laicissima traslocazione di energie psichico-narrativo-nucleari in un Altroquando posto nella sessantacinquesima dimensione tra ottantotto miliardi di anni provocata dallo scoppio, nel quale i Losties hanno ricreato un mondo fisico perfettamente funzionante, anche se un po' scombiccherato (difficilmente nel mondo reale uno è in grado di prendere il taxi il giorno stesso di un'operazione spinale), ma nel quale le leggi fisiche funzionano coerentemente: chi muore, muore, come Keamy (impagabile vederlo impallinato per la seconda volta), chi rischia di affogare rischia di affogare, come Charlie, eccetera. Non mi lascerei condizionare troppo dall'interpretazione purgatoriale. In Purgatorio non muore nessuno, che io sappia.

  45. @Brian: non lo so, ma credo che il punto fermo da cui partire è che nella realtà alternativa sono tutti morti. E questo per varie ragioni, su tutte il fatto che lo dicono espressamente. Questo credo limiti parecchio le varie teorie. L'altro punto fermo è che sono morti ma, come dire, in attesa di qualcosa di "meglio", simboleggiato dalla luce. Quindi pensare a purgatorio/limbo e paradiso è inevitabile. E quando io ho sollevato obiezioni (non su questo, ma su aspetti diciamo di contorno) mi è stato risposto (nell'altra discussione) che era tutto stra-ovvio e che non c'era niente da capire.
    Detto questo, io personalmente non ho dubbi su morte/"purgatorio"/paradiso, ecc, ma ci sono cose che non mi convincono, cioè il fatto che le vite siano così "reali", che si nasca e si muoia, ecc ecc, ma tant'è…

    In tutto questo, secondo me la bomba e l'aereo non c'entrano niente, era tutto un gioco per farci credere che fosse una realtà alternativa, ecc.

    Cmq anche TFM all'inizio diceva che per lui quello non era l'aldilà. Poi non ha approfondito la cosa, non so se ha cambiato idea o no…

  46. Un altro punto fermo da cui partire è che Christian dice che i suoi abitanti sono tutti "reali", e che quell'ultramondo deriva direttamente dall'esperienza fatta sull'Isola. Come conciliare tutto questo in una teoria organica e soddisfacente, non lo so, ma, come ho detto in un commento a un altro post, non me ne importa nemmeno, tutto sommato.

  47. arrivo tardi, lo so.
    applausi.
    e grazie per aver scritto cose che sto pensando senza riuscire a scriverle.

  48. Sono pienamente d'accordo con te. Consiglierò il tuo post a quelli che hanno criticato il finale.
    Personalmente non sapevo cosa aspettarmi dalla fine e sapevo che avrebbe deluso qualcuno. Infatti, avevo scritto questo, nel mio blog, il giorno prima dell'ultima puntata:
    "Credo che, alla fine, la conclusione lascerà qualcuno inevitabilmente deluso… sono troppe le cose che gli autori hanno messo in mezzo ed è rimasto troppo poco tempo per sciogliere tutti gli enigmi. Molti resteranno senza risposta, credo.
    Io non sono delusa comunque. Lost ha saputo creare un mito intorno a sè, credo sia il telefilm con più teorie, siti, forum dedicati… gli autori hanno saputo inventare una storia, per quanto abbastanza assurda, comunque non troppo da essere presa per totalmente ridicola, che ha impegnato e che continuerà ad impegnare le menti dei fan che si scervellano continuamente per trovare risposte."

    A me è piaciuta, molto, ho pianto come una disperata e il finale mi ha lasciato un senso di pace.
    Non lo dimenticheremo, Lost.

    See you in another life, brother!
    (a questo punto, proprio, già singhiozzavo)

  49. Con le lacrime agli occhi ho premuto play sulla 6x18Parte2, poi ho cercato un contegno per tutta la puntata e appena finita sono corsa qui da TFM. Erano giorni che non aprivo il tuo blog perchè non volevo saperne niente prima di aver visto la fine.
    Grazie TFM che hai alimentato con ironia e intelligenza la nostra passione per Lost.
    Ora piango!
    E adesso? Ho bisogno almeno di un metadone per andare avanti!

    V7DAYS

  50. *Emme: grazie a te, scherzi

    *Parole: bentrovata su questo blog, allora

    *V7: infatti mi pareva di aver notato la tua assenza 😉

  51. Ho letto e come penso chiunque ha amato LOST mi sono immedesimato XD,anch'io sono rimasto a fissare il nulla (propio il gioco preferito di Special One XDXDXD) e pensare:LOSt…….
    E mentre pensavo al finale pensavo anche a episodi che non ho visto,episodi che mi sono inventato per chiudere e aprirmi da solo nuove vie,per non fare muorire LOST (ne avro inventati una decina :-D)…il gioco di cui parli tra spettatore/autore ha funzionato in una maniera incredibile su di me 😛 il mio cervello lavora per ABC gratis…e senza un perchè!….

    La conclusione a cui (più o meno) sono arrivato pur'io è che LOST è: la saga dei superstiti volo 815 e le seghe mentali degli spettatori :-)…non è una critica anzi,mi dispiace però che molta gente dica: è stato bello comunque bla bla ma non hanno risposto a e PARTE L'ELENCO INFINITO, questo non mi piace non perchè non do importanza ai misteri,per me sono parte di LOST quanto i personaggi,ma perchè a molti hanno risposto! tanta gente si lamenta di cose come:COSA é IL DHARMA? o CHI ERA DAVVERO HANRY GALE? ecc…doande che hanno risposta o che sono idiote o che hanno risposta ma se ci pensi due minuti!
    C'è gente che urla per internet che non hanno spiegato gli orsi! XD ma hanno mai visto la terza serie??? mah…

    In questi giorni mi riguardo le puntate "vecchie" (quarta serie) con amici che sono indietro…ogni puntata rivista sapendo la fine ha  un valore in più,mi ci affeziono anche a quelle che consideravo "tranquille" perchè colgo quei passaggi invisibili a prima vista di interazioni tra personaggi,misteri che non sembrano tali,e tutto perchè conosco già la pista e lo show pur non avendo più sorprese mi sorprende! XD…godrò quando rivedrò tutto un giorno!
    (forse ho altro da dire ma mi fan male i polsi!)

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