Il passato non muore mai. E nemmeno la signora Cusimano del terzo piano: Ti ricordi di me? Eh, ti ricordi di me?
In mano la tessera elettorale, agli occhi gli occhiali da sole. Un passo sicuro, non più incerto. I pantaloncini corti, le converse. Ancora. Davanti al cancello, un gruppo di pie donne con le mani nelle mani. Sembra stiano pregando. Mi avvicino, incrocio gli occhi di una donna, età indefinita tra i 40 e i 50. Lei sorride. Io penso: ecco, ci risiamo, l’irresistibile fascino di Tieffemme.
Sorrido a mia volta, alzando anche il sopracciglio sinistro. Lei lascia un attimo i due bambini che teneva a bada a stento e si avvicina verso di me.
Un’altra groupie. Che duro mestiere, essere Tieffemme!
– Nooooo! Ma tu sei Tieffemmino! Quando ti ho visto arrivare ho pensato ma io a questo lo conosco! Ma guardati! Sei più maaagro, più aaalto, quaaaanto tempo, vieni qui fatti abbracciaaaar-
(Mi abbraccia)
– Ehm, scusi signora ma io veram-
– Ma coooome? Non mi riconosci? Sono Immacolata! Immacolata, ricordi! La tua vicina di pianerottolo… Giocavamo assieme…
Ci deve essere un errore. Immacolata era più piccola di me di tre anni. Adesso sembra mia zia. Ricordo che lei giocava con le barbie e io mi divertivo a importunare le sue barbie con i suoi ken e facevo fare cose sconce a ken e lei piangeva e io ridev-
– Immacolata? Ma cosa ti è suc- Ma come staaaai? Quanto tempoooo! Ti trovo beeene…
– Grazie… Sai, quando hai quattro figli, stai sempre in movimento, non ti fermi mai…
Lancio un’occhiata ai due bimbi tipo cinquenni che si stanno facendo le foto con il cellulare.
– Sono belli, vero? Le altre due sono a casa, con mio marito… Sono due gemelle… Hanno diciassette mesi…
– Ah che bello… Quattro bambini…
Lei si tocca la pancia, dice
– Eh, mio marito ci piace la famiglia numerosa…
– !
Ci avviciniamo alle pie donne. Tutte mi guardano come si guarda un oracolo. O un alieno.
– Guardate chi c’è! Tieffemmino!
Tutte in coro: Gioia! Bellezza! Ma come sei fatto grande! Ma come sei fatto grazioso! Ma come sei fatt-
Sorriso di circostanza: non ho la più pallida idea di chi cazzo siano io.
Immacolata capisce e mi rinfresca la memoria, facendo il giro con il dito puntato: Allora ti ricordi di mia madre? Lei è la zia di mio marito… Lei invece è mia cognata, te la ricordi? Andava a scuola cu’ Totò Impallomeni, quello della scala C… E la signora Cusimano del terzo piano? Te la ricordi?
La signora Cusimano, fino a qual momento seduta sulla panchina, si alza in piedi reggendosi sul bastone. Era già vecchia decrepita ventanni fa. La odiavo, quando mi incontrava mi incastrava sempre e mi teneva a parlare per ore, di tutti i suoi cazzi e dei suoi mazzi e io volevo solo andare a giocare col super santos e invece mi dovevo sorbire lei i suoi discorsi del cazzo su suo nipote Sebastiano. Io odiavo anche Sebastiano. Si avvicina tremebonda:
– Ti ricordi di me? Ti ricordi di me? Io mi ricordo di te! Eri nicu nicu che correvi e io ci dicevo sempre a tua madre “Ma quanto è bello suo figlio Tieffemmino”! Ti ricordi adesso, ti ricordi?
– Ehhhhhh certo che mi ricordo signora Cusimano! Come staaaa?
– E come devo stare… Sto morendo...
(Occhi lucidi, si rabbuia)
– ?
Immacolata capisce e mi sussurra all’orecchio: ha solo tre mesi di vita…
Non so che dire, le pie donne mi fissano.
– E vabbè, signora Cusimano, intanto è ancora qui con noi, giusto? Dobbiamo solo accettare la volontà del Signore… Siamo nelle Sue mani…
(Alzo gli occhi al cielo: Dio mio, ma cosa sto dicendo?)
– Ma quant’è fatto saggio e rispettoso…
(coro siculo)
Non sapendo come continuare, mi rivolgo alla madre di Immacolata:
– Signora, e suo marito come sta?
– E’ morto. Tre anni fa.
– !
Immacolata capisce e mi sussurra all’orecchio: Un male incurabile. Fulminante. Se ne è andato in due settimane… Capisci? In due settimane mio padre non c’era più… Ma per fortuna ci sono i miei figli a darmi il sostegno…
Faccio un gran respiro:
– Bene, signore! E’ stato davvero un piacere rivedervi… Vedo che state tutte bene… Starei qui a chiacchierare con voi ancora… Ma devo andare a fare il mio dovere… Tante belle cose, eh…
Sventolo la tessera elettorale e saluto.
Varco il cancello. Un carabiniere è seduto su una sedia. Alle mie spalle sento la signora Cusimano che non si arrende:
– Tieffemmino! Ti ricordi di me? Ti ricordi di me? Io mi ricordo di te! Eri nicu nicu che giocavi con mio nipote Sebastiano… Te lo ricordi a mio nipote Sebastiano? Adesso è sotto le armi…
Sotto le armi, ma magari ci resta, quel cacacazzi!
Mi volto un’ultima volta, sorrido:
– Arrivederci!
Poi entro, metto la x sulla tessera elettorale, scrivo i nomi con la matita, imbuco la scheda. Infine, cerco un’uscita laterale.
mi sto rotolando dalle risate…
po’vero Sebastiano!
Eri nicu o nico?
😉
stavo chiamando la stagista per dirle di leggere questo capolavoro e poi mi sono ricordata che e’ greca e mi sono dispiaciuta per lei che non poteva godere.
cmq il trucco e’ votare alle 13.15, seggi deserti.
iob
mi sembra evidente che io e pat non facciamo altro che aspettare il tuo post dell’ora di pranzo…
iob
il giorno dei ricordi viventi
un incubo
ciao
tubbie, esatto. il post del caffè!
*Donne: fiero di intrattenervi. Il mio mestiere è l’intrattenimento!
Una volta intrattenevo donne mature, ma oggi mi dedico solo a quelle più giovani, cioè voi! Vi piace essere intrattenute da meah? 🙂
dsdsadsahgfa ogni tuo post potrebbe essere la sceneggiatura di una commedia tragicomica coi controcoglioni 😀
T(v)fm Series! we want u!
😀
(il Captcha di oggi è: pon)
Spero tu l’abbia trovata. L’uscita laterale.
yes we love it!
tfm oggi volevo essere te per scrivere un post sul fatto che in bar del ridente meridione, vedendomi civile ed educata, mi hanno dato 500 lire al posto di due euro come resto….sono schifata! non e’ possibile che facciano ancora queste cose…
iob
magari la signora cusimano ti ha dato più di quanto tu possa sapere
eri nicu e nico, bedduzzo tieffemmuzzo!
forse se le dicevi che non ti ricordavi, si offendeva e non ti tratteneva 🙂
Io mi ricordo di te! Eri nicu nicu che correvi
Minchia, già allora?
*Adedì: Captcha? Che è? Pon? Ti prego, rivelami il Verbo!
*Gambero: sì sono uscito dal retro. Su una panchina un ragazzo e una ragazza si tenevano la mano e si guardavano negli occhi.
*Tubbie: ma tu gliel’hai tirata addosso e appresso? Spero di sì. Se sei stata timida, un giorno, quando ci incontreremo -dài, almeno a metà strada!- ti do un paio di dritte di aggressività sicula! 😀
*10: ehhh chi lo sa (tutto bene lì, in seminario?) P.s. Non sarai mica Sebastiano?
*Ari: ahahahaha me lo sono immaginato detto dalla tua just voce: eroticissimooo con l’accento arirock!
*Scogliera: giusto, a volte dobbiamo uscire dagli schemi 🙂
*Jun: ti giuro, ai tempi dei ricordi della signora Cusimano non correvo, in *quel* senso. Correvo per andarmi a comprare le brioche col gelato, piuttosto 🙂
(Le quali brioche col gelato sono la specialità sicula par excellence, per chi non lo sapesse)
che inquietudine le foto col cellulare…
la risposta saggia e rispettosa me la son segnata da usare quando scendo a CT…:D
Questo post é meraviglioso.