Il Partito Democratico e Franceschini come la Juventus e Ciro Ferrara: tutti al voto!




La Juventus ha scelto come nuovo allenatore Ciro Ferrara.  Che non ha mai allenato nessuna squadra. È sempre stato un vice. Di Marcello Lippi, nello specifico.

La strategia appare chiara: se va bene va bene e si potrà dire “Evviva siamo stati bravi!” e Ferrara entrerà nella storia. Se va male allora si correrà ai ripari con un traghettatore, in attesa che arrivi l’unico tecnico con il profilo giusto e in grado di riportare la Juve ai fasti che merita: Cesare Prandelli. D’altro canto ci si può permettere un altro anno di transizione: Del Piero è prossimo al tramonto. E appena andrà via  la vecchia guardia si potrà ripartire da zero.

 

Così il Partito Democratico. Dopo le dimissioni di Veltroni, è toccato al suo vice, Franceschini, prendere il comando. Ma al PD, chiaramente, non interessava vincere, perlomeno non subito. Così Franceschini. Se andava bene, bene. In caso negativo, a ottobre, sarebbe arrivato  il vero uomo forte: Pigi Bersani. D’altro canto ci si può permettere un altro anno –anzi due tre o quattro– di transizione. Le politiche sono lontane.

 

Ah, se il Partito Democratico avesse picchiato duro –da vera opposizione- sulla questione morale –forma- e sulle proposte e i programmi per l’Europa –contenuto. Ah, se il Partito Democratico avesse avuto davvero intenzione di vincerle, queste elezioni europee.

 

Il redde rationem.

Berlusconi non schioda. Nemmeno se venisse trovato con le mani nel sacco –decidete voi quale sacco e quali mani- se ne andrebbe.

L’anno scorso, dopo il disastro post-atomico che cancellò milioni di noi dal Parlamento, scrissi un post contro quelli “di sinistra” che si accontentavano della litania e del lamento, senza fare nulla di concreto per cambiare le cose, non ultimo il gesto ormai rivoluzionario di andare a votare: la responsabilità è vostra. sappiatelo. e tenetevi berlusconi. ci vediamo tra un annetto in piazza al fianco di niky vendola per manifestare contro il ‘nemico’: fasci! xenofobi! omofobi! populisti! razzisti!”

Dopo un anno, condivido ancora tutto, parola per parola. E alcune cose si sono avverate. In piazza non siamo scesi, ma i punti esclamativi li abbiamo urlati lo stesso.

 

Astenersi è un diritto, per carità. Che però non è mai servito a nulla, lo abbiamo visto. Anzi, ha solo fatto il gioco delle maggioranze e dei poteri costituiti che come unico obiettivo hanno il mantenimento dello status quo.

Non andare a votare e poi, dopo, quando la frittata è fatta, lamentarsi, indignarsi e offendersi, quello non si può: comodo, troppo comodo. Così come non impegnarsi e non prendersi responsabilità direttamente: non fare una cosa è più facile che farla.

Per carità, ognuno ha le proprie motivazioni. Diversi amici e amiche non andranno a votare. Rispetto la loro decisione. Ma spero vivamente che ci ripensino.

Ripensiamoci e ripensateci: quale altra arma abbiamo per far capire che noi, come italiani, ci meritiamo di più? Andare a votare. Segnare una x. Questa è l’essenza della democrazia.

 

I always have a plan: prendiamo di peso le nonne, i nonni, gli zii, i cugini diciottenni. Li carichiamo a forza nelle station wagon e li scarichiamo davanti ai seggi elettorali, non prima di aver posto loro una semplice domanda:
1) Negli ultimi otto anni, dal 2001 a oggi, ci cui ben sei con Berlusconi al comando, la tua vita è minimamente migliorata?

 

Se Berlusconi sfonderà il muro del 40% il giorno dopo si presenterà alle tv di stato dicendo: gli italiani sono con me. E non avrà tutti i torti.

Viceversa, se dovesse scendere sotto il 37% -quota delle politiche 2008- griderà al complotto. E avrà tutti i torti.


Stiamo tuned!


13 Replies to “Il Partito Democratico e Franceschini come la Juventus e Ciro Ferrara: tutti al voto!”

  1. ho votato PD alle politiche ultime

    alle amministrative voterò PD

    per le europee, però, SL

    e pazienza se resto senza rappresentanza tanto non mi rappresentano nemmeno gli altri

    ciao

  2. *Yet: la pensiamo uguale. Molte persone che conosco -compreso me stesso- voteranno il partito dal nome orrendo. Almeno speriamo di avere gradite sorprese e di superare ‘u sbarramentu. Almeno sarà un segnale per quei pasticcioni che continuano a scindersi.

  3. Dal Blog della Guzzanti:

    “Ogni tanto penso che potrei votare pure sinistra e libertà anche se mi sembra un po’ il menù per bambini del pd. Una coca hamburger e patatine per quelli che proprio vogliono protestare”.

    Comuque basta che si voti, eppoi ci sono le preferenze.. e preferiamo, suvvia.

  4. ho sentito diverse persone decise a votare “sinistra e libertà”…e io sono tra quelli 🙂

    la mia famiglia di teste di legno può forse dare un’idea di come si esprimerà l’elettorato:ho chiesto a sei miei parenti,tra questi c’erano i genitori,come avessero votato.tutti e sei hanno votato lega 🙁

    e faccio notare che io sono di La Spezia,città notoriamente molto molto vicina alla sinistra.

    Andrea

  5. about sottotitolo: vero che Parigi è la maledizione dei grandi, ma io avrei citato l’esempio John anzichè becker (2 set a 0, e poi 4-2 al quarto contro Lendl nell’84 quando era ancora senza sconfitte!)…ci rimasi un po’ male ma forse c’abbiamo un certo gap d’età! 🙂

    neo

  6. *andrea: sei stato più preciso e chiaro dei sondaggi di chiunque. La Lega che sfonda il 10% a livello nazionale! Pensa a La Spezia: l’80%! 🙂

    *Dario: infatti. Arriva ‘sto nerd e zitto zitto arriva in finale. Però in semifinale è stato molto molto bravo. Ed era pure numero 23 al mondo, ma nessuno si era mai accorto di lui.

    *Neo: molti citano quella partita, ma effettivamente non la ricordo, non fa parte del mio background. Ho citato Becker perchè era il mio idolo e perché poveraccio le ha provate tutte ma davvero tutte.

    Certo che Federer ha avuto un discreto culo quest’anno. Neppure un terraiolo in forma decente.

  7. “quale altra arma abbiamo per far capire che noi, come italiani, ci meritiamo di più? Andare a votare. Segnare una x. Questa è l’essenza della democrazia.”

    Ok, ma io non me la sento di prendere un aereo, spendere almeno 150 € (vivendo gli stessi amabili “disagi” descritti qualche post fa) e poi ritrovarmi nella lista che mi accingo a votare tale Vladimiro Crisafulli.

    No, grazie.

    A furia di turarmi il naso sembro Delle Piane.

    O Enzo Gambaro nel profilo destro.

    non voto perchè la strategia montanelliana del “meno peggio” ha dato i suoi frutti per 50 anni e adesso ne vediamo le conseguenze.

    Quando avrò la possibilità di votare CHI dico IO e non CHI mi presentano LORO (sulla base di calcoli matematici/clientelari che con l’essenza della politica non c’entrano una cippa), sarò il primo ad entrare nel seggio.

    Fino ad allora la mia tessera elettorale continuerà ad esercitare l’attuale funzione di tappetino per il mouse.

    Quando quei signori capiranno che con la “transizione” stanno permettendo a S.B. di fare ciò che vuole delle nostre vite, manco fossimo dei derivati di qualche suo amico banchiere, a quel punto comunico ufficialmente che metto a disposizione i 7 posti 7 del Ducato del mio amico Angelo da utilizzare come navetta residenza-seggio.

    Caffè e benzina a carico del sottoscritto.

    E nel frattempo Noemi vota sotto scorta. Ridendo.

    E’ questa l’Italia (?).

    g.

  8. G.: come posso darti torto? Io non posso darti torto. Hai ragione da vendere. I costi degli spostamenti, etc. (LOL per Enzo Gambaro!). Lo so che la strategia del meno peggio non dà frutti. Purtroppo è l’unica disponibile. Da sempre.

    O si aspetta il cadavere che passi o si prova ad accettare il compromesso. Io sono ormai in età e in umore da compromesso 🙂

  9. Ma ci mancherebbe! Becker è più che degno di citazione, altrochè…era solo per dire la mia, non polemizzavo affatto.

    Comunque sarebbe interessante (ma anche no) uno studio su come il tennis abbia la capacità, più di altri sport, di appassionare i suoi tifosi per una o due generazioni di campioni al massimo. Poi l’interesse scema. Io faccio fatica oggi -e non l’avrei mai detto ai tempi in cui giocavo – a godermi una partita, proprio come vedevo che facevano fatica ai miei tempi quelli che avevano amato Borg e Vilas. Il calcio conserva la passione più a lungo, mi pare.O è solo questione di diritti tv?

    neo

  10. Altro che al voto, all’ammasso.

    Ammasso ideologico, ammasso culturale. Popolo bue socialcomunista . Svegliatevi!!!!!!!!!!!!!!

  11. *Neo: mi ero dimenticato di risponderti.

    Non polemizzavo neanche io, ero in debito di una faccina 🙂

    venendo al tuo interrogativo: sì è solo un problema di televisione, a mio avviso. io mi sono avvicinato al tennis con le mitiche dirette fiume su raitre del roland garros ad opera di bisteccone. poi, il nulla.

    *12: l’asino che dice cornuto al bue! ahaha! buuuuh, disse il bue

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *