Dlin dlon avvertiamo la gentile inghilterra che il supermercato sta per chiudere

e risalgo via livorno fino a piazza bologna e giro a sinistra e poi a destra e poi sono su via catania e vado dritto un semaforo due semafori cento semafori e incrocio viale regina margherita e via morgagni e via del policlinico e sempre dritto sempre dritto sotto questa pioggia indomita che da due giorni sta lavando la città e non ne vuol sapere di smettere e il tergicristallo terge il cristallo a una velocità a due velocità cento velocità e il vetro si appanna e cerco di spannarlo ma la ventola non funziona e abbasso il finestrino e passo la mano e mi viene in mente la cinquecento color panna di mia madre e lei usava la pezzuola la pezzuola giusto per occasioni di questo tipo e io no non ho la pezzuola faccio senza che faccio meglio e sembra quasi che questa pioggia voglia lavare questa città ma c’è poco da lavare e molto da perdonare sono giorni in cui occhi bassi camminiamo e costretti siamo a guardare i nostri piedi il nostro ombelico il nostro sporco stanato da questa pioggia irridente questa pioggia senza senso e con tutto il senso che sembra voglia lavare la città e invece sta lavando solo i nostri peccati sta lavando quel che cerchiamo di nascondere quel che dobbiamo nascondere e certe persone sì certe persone le cogli al primo sguardo e non importa dove ti porta lo sguardo anche se sfugge lo capisci lo cogli non importa quel che importa e non importa età sesso razza lettera e testamento c’è questa giovane donna che somiglia a olivia di braccio di ferro solo che è bionda è alta è spilungona è di philadelphia si chiama liz ci capiamo ci siamo capiti al primo momento e al primo sguardo quando mi ha subito preso in giro e io ho riso che nessuno mi ha mai imitato in quel modo così perfetto e quante volte l’avrò vista? l’avrò vista sei o sette volte e lei venerdì se ne torna in america anzi no a philadelphia e nice to meet you e vado dritto seguo le curve di questa città curve morbide curve rotonde curve a gomito mi appoggio alle curve e mi vuoi bene? sì non ti preoccupare e sterzo lo sterzo all’ultimo all’ultimo mi accorgo con questo strato di dieci centimetri di acqua che scorre e scorre e secondo me se la seguo mi porta fino al mare e dopo qualche bicchiere di birra uno di limoncello e un pezzo di filetto dai mangia non parlare mangia mangia che si fredda e si fa brutto parliamo lo stesso lo vedi parliamo di te delle tue paure di te che sei vigliacco sì sono un po’ vigliacco se cedo al me stesso che non sono se cedo alle categorie e alle briglie ma io sono quello che scioglie le briglie le briglie ai cavalli e siamo collegati con il mondo con torino con anna oxa portami le arance e io faccio fare a liz e a kety la piccola timida kety il gioco di bilba di cadey ciao sono kety ho tredici anni and this is my ass ciao sono manoo ho diciottanni e questi questi sono i miei capelli e rido rido se rido e se penso se penso che loro hanno ventanni e che voto date a questi sei mesi in italia da zero a dieci nove nove mi rispondono in coro e sgommo sui sanpietrini e la pioggia questa pioggia che sembra voler lavare la città e la città è vuota la città è mia tutta mia la città e l’omino della grattachecca ha un cappello di lana in testa sta sotto la tettoia e si ripara mi sa che stanotte clienti manco a parlarne e le sedie della grattachecca sono vuote sono bagnate gocciolano il semaforo diventa verde sorrido tiro fuori il braccio ah ma allora la pioggia c’è è vera è densa una goccia osservo una goccia resistere all’attrazione dell’avambraccio posteggio la macchina dove capita cammino a piedi non ho ombrello no no via dei pettinari cinque ragazzi stanno alla fermata dell’autobus cammino cammino forte sempre più forte corro comincio a correre tolgo il cappuccio della felpa la pioggia mi scende sulle guance pioggia la pioggia sembra stia lavando la città ah ma allora è vera la pioggia lecco la pioggia è vera è salata papà auguri oggi è il tuo compleanno papà non lo sai ma io non me lo ricordavo non ricordavo se era ieri o se era oggi ho provato ad ancorarmi a qualche ricordo ma niente ho dovuto chiamare la mamma e la mamma mi ha detto ma come non ti ricordi è oggi è oggi ma com’è possibile è così facile ma com’è possibile nico nico ma que pasa nico mamma ma che cazzo ne so sarò felice sarò disperato sarò minchione avrò la testa che mi gronda di pensieri e qualcosa la testa dovrà pur buttare via e allora cosa vuoi che sia cosa vuoi che sia una data una minuscola data mangiata sbranata digerita dalla bulimia di questi giorni papà auguri no papà non ho portato la macchina dal meccanico come mai oggi ridi e non mi rimbrotti dai papà facciamo che ho ancora diciottanni e me ne dici quattro e mi dici che adesso devo assumermi le mie responsabilità dai papà facciamo che io ti urlo che non me ne fotte niente e sbatto la porta dietro di me e metto lo stereo a tutto volume e dai facciamo che tu vuoi buttare giù la porta a calci e la mamma si mette di mezzo dai papà facciamo che ti dico che ti voglio bene e tu mi dici che mi vuoi bene e facciamo che ti abbraccio e tu rimani senza parole e riscriviamo la storia e ok facciamo che me ne vado ma prima mi accompagni per un tratto e corro sto correndo mi cascano i pantaloni la pioggia questa pioggia mi entra fin dentro le mutande la pioggia arrivo fino in fondo fino a porta portese porta portami via e mi fermo urlo urlo urlo fradicio giro su me stesso e insomma ma insomma la città è qui la città è mia tutta mia la città la città è finita tutta qui torno indietro è già finita ma insomma io mi credevo the night starts here forget your name forget your fear e torno indietro i cartelloni di sex and the city accanto a quelli di gomorra torno indietro una troia fa luccicare la sua borsetta ma mi sa che stanotte clienti manco a parlarne torno indietro la municipale transenna un pezzo di cavalcavia torno indietro un tombino due tombini cento tombini torno indietro il camion dei netturbini torno indietro pioggia pioggia la pioggia che sembra voglia lavare questa città ma c’è poco da lavare e molto da perdonare torno indietro la notte la notte qui inizia anzi no qui smette e io mi sveglio, finalmente

17 Replies to “Dlin dlon avvertiamo la gentile inghilterra che il supermercato sta per chiudere”

  1. avrei un sacco di cose da dire su questo post:

    innanzi tutto che la gentile inghilterra è un tocco di genio puro, che mi ha fatto molto ridere,

    poi che a volte non conta quanto conosci una persona, ma conta la sintonia,

    poi che anche io che mi ricordo tutto, tendo a scordarmi il compleanno del mio papà;

    poi che la pioggia lava via, ma oggi che c’è il sole è un po’ meglio.

    E infine che ho contravvenuto alla mia regola interiore che mi diceva di non commentare i tuoi post seri e profondi, perchè avevo paura di dire delle banalità.

  2. *jou: per la serie che ci faccio io alle ragazze. si farà gran donna -e non solo perché rideva alle mie facce e alle mie battute-

    *pattie: ma niente multa 😉

  3. ah poi volevo dire che

    luntano se ne va

    tutt’a vita accussì

    e t’astipe pe nun murì.

    E aspiette che chiove

    l’acqua te ‘nfonne e va

    tanto l’aria s’adda cagna’

    ma po’ quanno chiove

    l’acqua te ‘nfonne e va

    tanto l’aria s’adda cagnà.

    Se fa scuro e parla ‘a luna

    e te vieste pe’ sentì

    pe’ te ogne cosa po’ parlà

    ma te restano ‘e parole

    e ‘o scuorno ‘e te ‘ncuntrà

    ma passanno quaccheduno

    votta l’uocchie e se ne va.

    E aspiette che chiove

    l’acqua te ‘nfonne e va

    tanto l’aria s’adda cagnà

    ma pò quanno chiove

    l’acqua te ‘nfonne e va

    tanto l’aria s’adda cagnà.

    🙂

  4. i tuoi post di flusso di coscienza sono quelli che preferisco. e come pat ho paura anche io di dire banalità.

    per darti un indizio (anche se non posso credere che tu non abbia capito chi sono), in questo post c’è qualcosa che ha proprio a che fare con me.

  5. il compleanno tuo papà lo fa il 20 maggio?in quel caso è facile da ricordare:io lo faccio il 20 maggio..

    Giorgio

  6. Ehm… come dire… rimando la lettura. Ho il mouse fritto e senza di esso, per tre volte di fila, ho letto la riga sbagliata.

  7. senti stiui, tu di’ che cavolo vuoi ma sto ragazzo è bravo, ecco.

    iob-che-ha-tempo solo-per-affermazioni-lapidarie

    (e il trattino è un omaggio al tuo famoso difetto, tfm)

  8. iob, se proprio ci tieni che io dica che cavolo voglio, voglio un cavolo rapa. TFM puó confermare.

    TFM, per scriverti mi prendo una pausa – stasera lavoro oltre che oltralpe, come sempre, anche ad oltranza. oltraggioso.

    Ho parecchio accusato il colpo del sottotitolo – ah, quanti ricordi:

    l’edificio che porta il messaggio – beato Silvio – é il Jai Alai di Napoli. Per chi non parla euskeri e non vive a Fuorigrotta, é l’edificio dove si gioca alla Pelota Basca. Mio padre é nato praticamente dirimpetto. Io non ci sono mai entrato, quell’edificio é chiuso da prima che nascessi. Ovvero da tanto. E non ho mai potuto giocare alla pelota basca. L’unica volta che l’ho visto da dentro, in Piedone Lo Sbirro – credo, chiedo aiuto al notáro. insomma. Berlusconi viene a sorprendermi(-ci) nella memoria…

    stiui

  9. *Alucespenta: in che senso nel post c’è qualcosa che ha a che fare con te? Cioè tanto non me lo potrai dire lo saccio

    *Giorgio: com’è come non è, auguri per due giorni fa, insomma

    *Quad: don’t worry, anche io mentre lo scrivevo, per varie volte di fila ho scritto le righe sbagliate

    *Tubbie: brava, cantagliele. E poi meglio lapidaria che lapidatoria. Ma parli dell’uso scriteriato et scimunito dei tra-t-t-ini?

    *Stiuissimo oltranzista: tu ‘sei’ un cavolo rapa. Leggendo la notizia mi ero detto che volevo giocare alla pelota basca. Ma tu ora vieni a precludermi ogni speranza, a me ch’entro. E se Berlusconi ti sorprende nella memoria a te che sei oltralpe, figurati a noi che siamo quialpe.

    Comunque ieri la conferenza stampa da Napoli era di una tristezza imbarazzante. Lui moscissimo e stanchissimo. Secondo me non ci ha più nè l’età nè il fisico.

  10. secondo me la lettura de “la forza del passato” di veronesi un pochino ti ha ispirato.

    o no?

    😉

  11. mado’ tfm, erano belli i tempi in cui capivi al volo….

    ma che ti succere?? come back in you!!

    vabe’ te la spiego su emesen quella del trattino.

    iob

  12. *80/100: 🙂

    *Pazifish: sai che non ci avevo proprio pensato? però può darsi. anche se non lo so 😉

    *Tubbie: te l’ho detto, appannamento da superpoteri!

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