Tu lo chiami solo un vecchio sporco imbroglio ma è uno sbaglio, è petrolio

stanotte ho dormito zero. la tosse. cof cof. la tosse. forse la polvere. o il raffreddore. o il mio solito asmatico disequilibrio di quando cala l’adrenalina e le domande prendono il posto delle risposte. lo zaino per terra. quello di un breve viaggio. cosa c’è. lo spray per l’allergia. il deodorante per le buone occasioni. lo zaino per terra. finché non svuoti i bagagli il viaggio non può dirsi completamente finito. lo faccio, lo devo fare? dopo. un regalo dimenticato. un regalo mai scambiato. il moleskine nero. appunti radi. e sparsi. le setole di questo spazzolino sono troppo dure. prendo il rasoio, lo guardo. schiumo di barba. da quanto non lo faccio. tirar via tutto. come una linea alla fine delle addizioni. ma non so quanto viene. la calcolatrice è rotta. lascio i baffi. e le basette. se devo esserlo, siculo, lo sarò fino in fondo. baffi e basette. mi guardo allo specchio. ammicco. mi piaccio. tocco le cose con un dito. le tocco e mi sento. stavo facendo una cosa.mia madre dice la mia parrucchiera ha letto il tuo nome in tv. io dico gliel’hai detto, vero, che da domani non lo leggerà più. quando vieni? non lo so, mamma. non lo so. mi vuoi lì, da te, abbisogni di me, ancora. ed io? tutto. now the towers have fallen: so much dust in the air. non posso, non posso, lo sai, non posso. non verrò più mai più, da te. verrò ma non verrò, da te. è tempo. è tempo di chiudere. mi attacco alla bottiglia. del collutorio. e se adesso ingollassi tutto questo liquido verde. non mi hanno mai fatto una lavanda gastrica. il mio best seller inizierà così: sono vivo per miracolo. devo tutto ad una lavanda gastrica.

confusione. confusione. mi butto sul letto. mi butto sul muro. non fa male. credi che ma credi che qualcuno possa darti amore se dell’amore suo non è padrone. confusione, sì confusione. mio padre dice quando vieni? non lo so, papà. non lo so. mi vuoi lì. abbisogni di me. lo so. ed io? tutto.

and so i won’t hesitate no more, no more, it cannot wait i’m sure. serro gli occhi, serro i pugni. il cuore mio non dorme mai. guardo oltre le grate. il grigio di quest’attesa. sempre uguale. non cambia e non brucia. non brucia mai questa città. ma se bruciasse da te da te da te io correrei anche se tua madre va dicendo che a maggio un uomo sposerai. pago le bollette scadute sei mesi fa. bollette di gente che non c’è più. consumi. in nero. mi attacco a quello che c’è. ho voglia di beat. il beat che canta l’amor naif. e l’amor fou? è un pallore che ci rende così simili. reset. tiro la linea.o american puella, lo sai lo sai, nel gretto della tua ignoranza ventunenne, lo sai lo sai qual è la canzone più bella del mondo? lo sai lo sai eh? the sky in a room. ecco qual è. when you are here with me. mi affaccio e quello che vedo. alberi. ma-a-l-beri. mi attacco a quello che so. e perciò maledico il modo in cui sono fatto, il mio modo di vivere sano e salvo. salvo me.

sotto un ciliegio baciato dal sol l’ombra potremo trovar e sotto un cielo di mille color cominceremo a sogna-a-ar. mondo, fermati! leggimi! mondo, ascoltami! lascia perdere tutto: sono qui. e sono solo quel che ho io. stento. a mettere a fuoco, stento. a riconoscere i colori. ma ci sono. c’è, il fuoco. è tempo. chiudo. gliel’ho detto, ieri, al capo. me ne vado. lascio il lavoro. questo lavoro bellissimo. questo lavoro di merda. non saper far niente in un mondo che sa tutto. lascio il prima remoto. lascio il prima prossimo. lascio tutto. tenetevi il resto. non lo voglio. mi spoglio. a poco a poco. nudo. e leggero. lascio roma. resto a roma. cambio casa. resto a casa. cambio supermercato. cambio scaffale del latte. tiro la linea e meno male. giro l’angolo e meno male: the possibilities are endless now.

/confusione:lucio battisti/ se mi lasci non vale:julio iglesias/ il gioco dello zainetto:ambra/ hey ma:james/ collutorio:il mio dentista/ i’m yours:jason mraz/ frazi smozzicate:mia madre e mio padre/ se bruciasse la città:massimo ranieri/ luce:gas/ il periodo ipotetico:amor fou/ liz:newyork/ il cielo in una stanza:gino paoli/ quello che non c’è:afterhours/ andiamo a mietere il grano:louiselle/ john:fante/ fiction adulti:volontariato bambini/ se potessi amore mio:luigi tenco/ ciao amore ciao:dalida/ tiburtina:auchan/ the possibilities:micah p. hinson/ io:tutto/

11 Replies to “Tu lo chiami solo un vecchio sporco imbroglio ma è uno sbaglio, è petrolio”

  1. Le setole degli spazzolini non sono MAI troppo dure.

    Per il resto, un post bellissimo e toccante. The sky in a room, tsé.

  2. Non vale che le hai messe tu le canzoni citate e/o menzionate. Io mi ero messa carta e penna, uffia! 🙁

  3. Il tuo dentista potrebbe duettare a sanremo con la Bandabardó.

    detto questo, mi hai incuriosito…magari una delle tue lettrici piú affezionate, in tuo onore potrebbe provare a vedere che succede se ti scoli mezzo litro di colluttorio per far presa sul tuo cuore di pietra…

    stiui

    PS Lassa che vene dimane e tu

    t’accuorge ca nun t’appienne cchiù

  4. chissà che tipo di lavoro stai facendo ( o stavi facendo – se come dici ora non lo farai più). …chissà come ti va la vita al di là di questo blog virtuale….

    alla fine dopo la parentesi del Gran Sasso vi siete tutti dispersi nelle vostre vite… un po’ triste questo silenzio dopo quelle giornate condivise insieme 24 ore su 24, tra cene e lezioni, tra progetti e attese forse soltanto vane.

  5. *Quad: giuro che le setole dello spazzolino che portai in viaggio lo erano

    Yet: anche il rame

    *Esseccrì: le ho scritte in piccolo. la prossima volta le metto rovesciate, come nei cruciverba di quarta categoria

    *StiuiDaniele: my stone’s heart

    *80/100: ho cercato su google ma non mi dà occorrenze 😉

    *Raganella: il silenzio non è mai triste, il silenzio è d’oro!

  6. *Quad: meglio di no, meglio non cadere nella rete di persone in-sane. Non ti voglio avere sulla coscienza 🙂 Fidati, amico.

  7. Sbav sbav, conoscendoti, avrai sicuramente inserito un indizio che però non riuscirò mai a cogliere. Peccato 😛

  8. No. Quad-davvero, stavolta nessun indizio. Però un giorno, caro figlio, ti racconterò e ti indicherò la via maestra –>

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