Ho realizzato che e mi sento molto bene

Giorni di ritorni e consapevolezze e colpi di scena.

1) Mi è tornato il callo all’anulare destro. Prima comparsa: when i was seienne, in finire di primina. Scomparsa: del tutto, mai. Nell’ultima settimana si è riaffacciato -complice la penna bic e il block notes- come un vecchio amico che non vedevo da tempo. Che piacere, come stai, robe così. Corollario del callo all’anulare destro: arrossamento sulla parte posteriore del pollice destro. Dal che si deduce che: tengo la penna tra anulare e pollice. Sì, il resto del mondo usa il medio, io no.

2) La divinità pagana del Tutto Torna mi sta dicendo qualcosa. Lo so, ne sono certo. Sul treno Roma-Napoli si parla spagnolo. Sul treno Napoli -Roma si parla spagnolo. In giro per Roma è pieno di spagnoli. Qui, adesso, all’Internet Point di Via Leopardi, accanto c’è una tipa che parla spagnolo -chissà di che quartiere- Insomma: tutto fa Spagna, ma io sono troppo stanco per cogliere il nesso e il filo che da qualche parte sta sopra la mia capa –forse è solo che tengo lu mariolo dint occorpo!-

3) Come saprete il mio passatempo preferito è fungere da ufficio informazioni et elemosine ambulante. Più che altro la mia faccia. Da ieri, colpo di scena, penso di essermi scrollato questo gravoso et impegnativo fardello. Come? Ecco. Ore 19:38, sono davanti alla macchinetta elettronica di Termini per fare il biglietto per Napoli -il treno parte alle 1945 e io sono ancora qui, occhi spiritati compresi- Schiaccio -touch screen- la prima opzione. “Uèè fratomo” -ricordo che siamo a Roma- “Tu non ci crederai” continua il tipo “Ma mi mancano 90 centesimi per comprarm-” “Non ci credo infatti”. Spengo dunque il suo entusiasmo e lui se ne va. Meglio. Tredici secondi dopo. Sto per infilare una banconota da 50 euro nella fessurina -e voi sapete quanto le fessurine elettroniche rompano il cazzo quando metti i soldi di carta- mentre rileggo la scelta del posto -sì, finestrino, grazie! carrozza numero 9- e mentre il cellulare mi vibra inda tasca -fottiti, cellulare di merda-. Ecco dunque un’ombra al mio fianco. “Scusate” -ricordo che siamo a Roma- “Ma questo treno va a Napoli? Quanto costa?” Così, quanto costa.  L’ombra dentro al mio schermo. E quindi tra le tante cose che mi vengono in mente scelgo di urlargli contro, così, semplicemente, anche perché l’altoparlante sta dicendo: treno in partenza dal binario 12. “Ma che cazzo vùoi, chi ti conosce a ttè! Cu ti sape! Mù faciti fari stu minchia ‘i bigliettu dimmerda?” Chissà perchè nei momenti del bisogno il siciliano spinto -misto anche ad un po’ di novello partenopeo-  fa sempre la sua porca figura -insomma è sempre di moda, vah-. Infine mando in allegato un’espressione truce che non credevo di avere. E il tipo va a farsi fottere. Insomma rintuzzo con successo -quanto mi piace questa parola, il rintuzzo dico-. Da oggi nessuno mi scambierà più per un chioschetto o per un bancomat. La faccia truce. Ecco il colpo di scena.

16 Replies to “Ho realizzato che e mi sento molto bene”

  1. 1- io anche ci ho il callo, ma al medio.

    ma se tu all’anulare, dove le metti le altre dita?le arravogli intorno alla penna???

    eppoi, ammèmmì viene anche la drmatite alla parte di braccio destro poggiata sul tavolo mentre scrivo.

    io nommela immagino la tua mano che scrive. ho fatto pure la prova mommò, ma mi s embra impossibile!

    eppoi, quando non voglio essere chiesta informazioni…io faccio la straniera. la francesa mi viene benissimo 😉

  2. secondo me nemmeno se ti impegni riesci a fare la faccia truce! 😉

    ah winnie no’ ce freghi.

    io ho il callo al dito medio come quasi tutti – d’altronde sono una media, o una fan di media ahahah – così quando lo si alza, lo si nota meglio.

  3. no tfm no… non buttarti nel tunnel della faccia truce, poi ti vengono le rughe

    lo dico per il tuo bene, ed io, dalla Spagna -ci tengo a fartelo presente;))))- ci tengo alla tfmsalute

  4. che fatica la penna così! io il callo -enorme- sul medio destro ce l’ho tutt’ora.

    il pezzo in dialetto siculo mi ha fatto piegare, veramente!

  5. Anche io, come Viola, ho provato a tenere la penna tra anulare e pollice, ma mi avanzano l’indice e il medio che non so dovecome mettere..Mi fai un disegnino?

  6. Viola e Max: semplicemente si appoggiano alla penna o matita, in alto. Insomma urge dimostrazione pratica 🙂

    Neru: insomma un ‘quel paese’ con il bitorzolo

    Virgh: ecco, tu dalla spagna fammelo sapere, ma aiutami anche a sbrogliare la matassa!

    Desdina: io invece la fatica la faccio a mettere la penna sul medio. Ci hanno provato in primina, ma nulla.

    Eleuteria: siamo davvero in pochi, ma buoni.

    Neru2: appunto. 2dsp

  7. TFMuccio, e che si trattano così i signori che chiedono le informazioni? (certo, pure peggio)

    anche io uso il metodo Viola. Solitamente mi fingo spagnola e la gente ci casca…

  8. Pat: sai cosa? Quando i simpatici amici napuletani mi hanno incastrato io stavo parlando ad alta voce come un pazzo -quando c’ho la fregola tendo a parlare da solo- però la prossima volta mi fingo spagnolo, yo soy desolado pèro no hablo italiano y soy tambièn cansado y vaffanculo!

  9. aahahah, puoi usare il catalano

    Vez a la mierda, che funziona sempre…

    (cioè scusa, parlavi da solo ad alta voce? mmm, dai su, adesso vengono dei signori che ti mettono una bella camicia bianca con le maniche lunghe, lunghe)

    😉

  10. Internet Point di via Leopardi a Napoli? O Internet Point di via Leopardi all’Esquilino dove ho vissuto per tre anni (e l’Internet Point non c’era)? Insomma: io questi giorni internetto dalla parallela via Buonarroti (dove sta anche il mio ostello di appoggio), non è che siamo stati vicini di postazione e manco me ne sono accorta (anche perché: dopo un anno, per la mia indole fisionomista, potresti essere indifferentemente il pakistano alla cassa o lo svedese che sta chattando)? Ma soprattutto: non ho dei meravigliosi toni enfatici alla “Carramba che sorpresa”? Ottavia

  11. Spagna e Napoli.

    Io un tutto torna ce l’avrei, ma è mio personale ed è “tornato il tutto” leggendo il tuo post che li abbinava.

    Comunque sono solidale contro le macchinette (non)piglia soldi di carta. Un incubo.

  12. Pat: segno segno…vez a la mierda

    Ottavia: no, non è Roma, anche se in effetti in questi giorni di duro trabajo posso essere tranquillamente scambiato per un pakistano. Comunque adoro i tuoi toni enfatici e poi leggere di internet point associati al tuo nome, beh insomma 🙂

    Giusta: sono contento di aver abbinato bene, allora

  13. Anche io ho da sempre il callo sull’anulare, sinistro (perchè sono mancina)! Dovremmo istituire un club, non siamo tantissimi a tenere la penna sull’anulare!;-)

    Tonia (amica di Desdina e anobiiana)

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *