2×04: Quando la partita è inchiodata sullo 0-0 arriva sempre una telefonata a far saltare tutti gli schemi

Previously on Ti-Ef-Em:Ottobre ’06: Piacere sono la Vispa, adoro Roisin Murphy, odio i lavativi e sono fidanzata da cinque anni con il Vispo ma lui sta a Milano! Aprile ’07: TFM prende una storta alla caviglia sinistra per scansare una turista cicciona spagnola. Luglio ’07: TFM prende una storta alla caviglia sinistra per scansare un gruppo di turiste sudamericane sulle scale della metro. Settembre ’07: TFM ebbro di tante cose, prende l’ennesima storta alla caviglia sinistra ballando il twist all’una di notte. Vede le stelle dal dolore, ma continua a zompettare indomito. Il giorno dopo urla immobilizzato: vuole la mamma. 

8:11 a.m.
A mezzanotte sai che io ti penserò.
Ho aperto gli occhi. E stringerò il cuscino tra le braccia. Ho guardato il cuscino tra le mie braccia. Che splendido nell’ombra apparirò. Ho teso l’orecchio verso il muro. Ma non vorrei che tuuuuu. La mia vicina, in vena cantereccia. Ho pensato Certo che i muri di queste case sono sottili. I muri di tutti i posti provvisori sono sottili. Ho pensato a tutte le volte che ho sentito il marito della vicina russare, e la figlia della vicina parlare e la vicina ridere e cantare.
Ho pensato a tutte le volte che lei mi ha sentito ridere, piangere, fare l’amore, parlare al telefono, urlare. Ho pensato La mia vicina sa tutti i cazzi miei.Nell’ingresso c’era un gran casino di valigie e borse e fogli appoggiati sulle valigie. Il casino tipico delle partenze. Ho fatto capoccetta in cucina. Curtulill stava scrivendo un messaggio sulla lavagnetta. Mi ha sorriso. Ho detto Che stai affà? Lui ha detto Me ne parto per lavoro! E dove vai, stavolta? ho detto io cercando di imprimere quanto più livore possibile alla parola ‘stavolta’. Lui ha detto Boston! New York! Ho guardato la lavagnetta, c’era scritto Mangiate i tortellini e il tiramisù, sennò si devono butt-. Ho detto Ok, buon viaggio allora. Lui ha controllato di avere tutti i documenti, ha preso il manico del trolley, ha detto Stammi bene! Ha aperto la porta di casa e senegghiùto.

Poi mi sono ricordato all’improvviso che avevo una visita prenotata da un mese da un dottore specialista in medicina dello sport. La caviglia. Maledetta e dolente. L’appuntamento era alle 11:30. Alle 11:35 ho messo in moto la macchina. Ho chiamato la segretaria. Ho mentito dicendo Sono desolatissimo, ma c’è un terrificante incidente in tangenziale, penso che farò un po’ di ritardo. Alle 12:20 sono entrato nello studio. Ho preso a profondermi in mille scuse, ma lei ha detto Non si preoccupi, non si. Ma piuttosto, sa una cosa strana stranissima? Oggi mi arrivano tutti in ritardo! Deve essere lo stesso incidente. A che altezza, di preciso, è avvenuto quest’incidente, eh? Aveva una faccia del tipo Lo so che mi stai contando palle! L’ho odiata all’istante. Ho detto Ehm…in un punto…all’altezza della…Lei mi ha interrotto, ha detto Vabbè vabbè, purtroppo gli appuntamenti sono tutti fissati fino alle 21:00. Se vuole può aspettare fino alla fine e vediamo cosa si può fare, ma si prepari al peggio. Sono andato a sedermi. Meglio essere seduti, di fronte al peggio. Ho guardato dei quadri appesi al muro. Erano foto di grandi campioni dello sport. Foto autografate e con la dedica. Un po’ come quando vai nelle trattorie veraci del centro e trovi le foto dei proprietari del locale abbarbicati alle tette di Manuela Arcuri o di Sabrina Ferilli con le scritte “Da Marione, i tonnarelli cacio e pepe migliori dàààà capitàààle”. E una sciarpa della Magggica a corredo. Nello studio, invece, al posto della bonona da calendario, c’era una foto dell’84 della maratoneta Franca Fiacconi –>

<–> Dopo un quarto d’ora il dottore è arrivato e ha chiesto A chi tocca? Mi sono fiondato verso di lui. La segretaria ha provato a dir qualcosa, ma io stavo già raccontando i miei guai alla caviglia. Prima di sparire dietro la porta le ho fatto una boccaccia. Spero mi abbia visto. Dentro la stanza il dottore mi ha detto Si tolga le scarpe, i calzini, e tiri su i jeans fino al ginocchio. Ho eseguito gli ordini –ignorando i pallini grumosi neri lasciati dai calzini– e così, abbigliato come il giovin pescatore Sampei, mi sono seduto sul lettino coperto da un enorme rotolone di carta. Il dottore ha preso il mio piede. Ha toccato un punto. Poi un altro. Poi un altro ancor- MA PORCA DI QUELLA TROIA! Ho urlato. Lui ha piegato il piede a destra a sinistra in alto in basso. Ha detto Qui fa male? Ho detto no. E qui? No. Pausa. E qui? Scrick. AHHHHHHH. Ecco, come immaginavo. Ha detto. Si rivesta. Mentre srotolavo i jeans ho pensato Ma perché i dottori quando devono dirti l’esito di una visita fanno intercorrere sempre un interminabile lasso di tempo –il tempo che basta a farti spaventare a morte-? Ha detto Signor TFM –pausa-, ecco –pausa– lei ha una lesione abbastanza significativa al legamento peritoneale astragalico anteriore, ma niente paura, una bella riabilitazione e un po’ di nuoto e potrà convivere con la lesione. Ho raccolto alla bell’e meglio la mascella da terra, l’ho guardato dritto negli occhi, ho detto Dottore, sia sincero: quanto mi resta da vivere?
Poi mi sono diretto verso casa. Mentre parcheggiavo ho ricevuto una telefonata. Ho sorriso ma non troppo. Le belle notizie possono far male se salti troppo in alto. Sono entrato in casa, e poi in cucina. C’erano la Vispa e il Flemma. La Vispa stava sdraiata sul tavolo. Sdraiata a metà. Le gambe penzolavano nel vuoto. Accanto a lei una bottiglia di limoncello mezza vuota. Mi ha guardato, ha detto Hic! Il Flemma era seduto, aveva una cosa tipo sigaretta in mano e osservava le circonvoluzioni del fumo. Ho detto Ragazzi, devo dirvi una cosa. La Vispa ha detto Pure io! Il Flemma ha detto E io no? Abbiamo fatto anghingò e ponte ponente ponteppì, in onore della Vispa. Il Flemma ha detto Tra due mesi mi licenzio e mi trasferisco a Madrid. Mi sono seduto, ho riempito un bicchiere di limoncello. E un altro. E un altro. La Vispa mi ha mal guardato, ha detto Il Vispo viene a lavorare qui a Roma. Ho detto Finalmente potete stare assieme. Lei ha detto Finalmente un cazzo! Ha ingollato l’ultima goccia, ha detto Ho paura. Credo che andrò via da questa casa. Ho preso in mano un apribottiglie. C’era ancora un tappo di sughero avvitato da non so quando. Ho pensato a Madrid, a New York, a Milano, a Roma e a tutti i posti del mondo. Ai fili che improvvisamente si stavano sbrogliando sopra le nostre teste. Ho alzato gli occhi, la Vispa e il Flemma mi stavano fissando, in attesa. Ho strappato il tappo a forza e ho detto Me ne vado anch’io. Lascio Roma.

35 Replies to “2×04: Quando la partita è inchiodata sullo 0-0 arriva sempre una telefonata a far saltare tutti gli schemi”

  1. cellai fatta!

    eddove tenne vai?

    anzi no, nossi fanno domande del genere.

    soffermiamoci sul fatto che lasci a’ capitale, che mi sembra già abbastanza.

  2. se non sapessi già quello che devo sapere. questo é terrorismo psicologico. a vabbeh i colpi di scena, ma con un post così c’è da restarci secchi. cattivone.

    joujou

  3. Cooosa? Ma dai, non puoi lasciare così la suspence. TFM peggio di Heroes e speriamo che i signori dei palinsesti di ITALIAUNO non arrivino pure qui. Comunque evvviva evviva, perchè mi sembra che tu abbia ricevuto una buona notizia!!!!

  4. Evvvaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!

    Se te ne vai da Roma e vuoi fare lo scenggiatore, l’unico altro posto in Italia dove puoi andare è Milano, giusto? A meno che il tuo stage a Napoli non abbia dato esiti postposti nel qual caso vai a Napoli. Oppure vai a fare lo sceneggiatore in un’altra lingua e te ne vai all’estero, ma non mi sembra molto probabbbl 🙂

    Qualsiasi cosa sia: auguriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii 🙂

    Figo che ve ne andate tutti e tre insieme tu e i tuoi coinquilini 🙂

    Ciaoooooooo

  5. visto il post serio, la caviglia slogata – una volta che si prende una storta non c’è niente da fare, ci si ricade -, l’amore per la corsa e le nuove partenze, ecco una canzoncina trash di davide de marinis – le scarpe da corsa – come il gorgonzola sulla polenta.

    “Siamo in tanti, siamo in fuga di che cosa hai paura?

    È una sfida con se stessi, è una buona occasione

    Recitando una parte s’invecchia comunque

    E che palle la spesa, l’affitto di casa

    Lascia tutto, metti le scarpe da corsa

    Scegli la strada e vai

    Tieni il tempo, respirando sei libero adesso!

    Dove ti portano le gambe, dove ti portano i pensieri dove,

    Ovunque andrai, ovunque andrai

    Dove puoi essere diverso, dove nessuno si è mai perso

    Ti ritroverai, funziona davvero, funziona!

    Siamo in tanti e si suda, si commenta la natura

    È una vita in salita e si cerca la pianura

    Fino in fondo, spalla a spalla, con la rabbia, con il cuore

    Ritrovando l’energia e la voglia di fare

    Sotto il cielo, mentre continua la corsa

    Scende la sera e vai

    Tieni il passo, respirando e vai come il vento!

    Dove ti portano le gambe, dove ti portano i pensieri dove,

    Ovunque andrai, ovunque andrai

    Dove puoi essere diverso, dove nessuno si è mai perso

    Ti ritroverai, funziona davvero, funziona!”

    neru

  6. Pat: no no qui gli omini del palinsesto non arrivano, e la programmazione andrà come deve andare 😉

    Neru: mai testo fu più azzeccato. Ora me la vado ad ascoltare.

    Morgania: no nessuno scherzo 😉

  7. Questo è il cliff più devastante della storia dei blogger. Basito sono. Spero non sia una cosa definitiva – perché so cosa significhi per te Roma – ma intanto, ovunque tu debba andare, ti auguro di essere felice.

  8. se diventi il mio fidanzato ti faccio diventare autore di “a place in the drizzle”

    stiui

  9. comunque ho capito tutto dal titolo:

    visto che il palermo ha fatto 3-3 e il catania ha perso miseramente in casa, non puó trattarsi ne’ della telefonata della mamma che ha nostalgia, ne’ di quella del papá che vuole farti fare il mezzadro nel suo terreno. Napoli no. non rimane che Milano o Torino, (o Livorno o Udine, Cesena, Lecce, Bari, Brescia, Lecco, Cittadella, Pagani, Terni, Lucca, Arezzo, San Giovanni, Pistoia – vai a lavorare da Maurino???, Valenza, Ivrea, PIZZIGHETTONE, Rodengo, Viterbo, Castelnuovo, Giulianova, Bassano, Celano, Lamezia)

    Stiui

  10. Uau: qua di definitivo non c’è rimasto più nulla! Comunque grazie.

    Stiui: la cialtroneria fa parte di te, meno male perché è una delle poche cose che mi dà sicurezza nella vita -la tua cialtroneria dico- Sul mezzadro ho riso, sappilo. Dici che non sono credibile alla guida di un trattore?

    E poi: hai citato solo città italiane. Ma perché, non posso andare all’estero? Magari proprio a Londra? In fin dei conti lì i camerieri li pagano bene, mi dicono.

  11. quindi quel luogo comune secondo cui per vivere scrivendo (scrivendo qualsiasi cosa) bisogna vivere a roma è una balla? magari non ho capito niente io. bè, comunque sia buona fortuna!

  12. No,non è Londra..Se è all’estero,sarei più per la Spagna..la Spagna va molto forte ultimamente.Cmq sui muri sottili dei posti provvisori hai maledettamente ragione,so io cosa ho sentito in casa mia a Perugia quando è stata lì la ragazza di uno dei miei coinquilini.Oh my God.

  13. Camerieri…questo é un altro indizio…una nuova fiction in cui i camerieri abbordano le commesse?

    Milano non é perché troppo banale, e la fiction italiana non é cosí banale. inoltre a milano c’é giá la vispa. se fosse londra, io sarei stato il primo a sapere.all’estero non ci vai.

    un’opzione interessante potrebbe essere che ti sposti a vivere in provincia di Roma, in una di quelle ridenti localitá baluardo di lazialitá. migrazione piuttosto probabile per uno che si invola verso i 30.

    stiui

  14. io dico che torni a palemmo, dove a quanto pare, tutto è possibile….visti gli ultimi giorni.

    mamma mia saresti più che temerario.

  15. la mia preziosa informatrice ha spifferato tutto…sono disposta a cedere informazioni in cambio di denaro…;)

    mandarina

  16. chissà come, io credo sempre a stiui e penso anch’io a un posto della provincia non tanto romana, o non solo, quanto laziale. direi – per dirne tre – bracciano, ladispoli, capodimonte. anzi aggiungerei bolsena perchè ultimamente tutto porta a bolsena, così…

    e diccelo un po’ andò vai! epperbacco!

    ah, mandarina ricordati che sei sempre una tfm’s angel ^^ …esiste ancora la solidarietà fra angeli? io dico di sì 😉

    neru

  17. Andrea: no, non è una balla. Effettivamente ci sono molte possibilità, ma anche tanti giri e giretti e ahò che purtroppo non aiutano. In questo momento evidentemente non c’è spazio per me e quindi me ne vo 🙂

    MrsBing: bentornata tra queste pagine e nella blogosfera in genere -un giorno mi dovrai spiegare il TSSC che non ho mai capito, essì che di sigle e acronimi ci campo-

    Stiui: guarda che la Vispa sta qui a Roma, il Vispo stava a Milano ma ora sta qui a Roma. Quindi perchè non Milano? Nella provincia laziale manco morto, anche perché non mi sto involando proprio verso un cazzo! 😉 -con affetto-

    Viola: ti rispondo in privato, vahhhhh

    Mandarina: ah le spie le spie!

    Neru e Essepì: dai che il ‘segretissimo’ arcano verrà presto svelato!

    Dissonante: mammmagari!

  18. Mi accorgo solo ora di aver avuto uno spoilerone in privato..

    Terrò il segreto custodito, don’t worry!

    Il Piccolo Gandhi

  19. Ho letto solo ora tutto il post.

    Lasci Roma.

    Buon viaggio, verso ovunque tu vada, che sia ricco e carico (caricco insomma! uahahah ok non fa ridere).

    E che soprattutto sia provvisto di una connessione ad internet per informare i tuoi lettori

    ps com’è stò Flemma? 😉

  20. Virgh: sulla connessione Internet speriamo. Sul Flemma: la settimana scorsa è passato dal tuo aeroporto e io gli ho detto: se trovi una fantastica ragazza che sta al check-in (mi sono già dimenticato come vi chiamiate, perdono) ed è italiana ed è simpaticissima, dille che sei amico di TFM e che sei il Flemma. E’ tornato, ma a quanto pare niente, non vi siete visti. Io ci sono rimasto male. Anche perché penso che voi siate davvero una bella coppia 😉

  21. grazie, te fai venire le mie dolci future midad naranjas proprio la settimana in cui sono in Italia a laurearmi! Come fratello maggiore hai ancora tanta strada da fare… ma hai tutto il mio appoggio!

  22. No, no, stando al tuo blogghe i conti tornavano. Io gli ho pure detto di leggere i nomi sulle etichette -ce li avete i nomi sulle etichette?- E lui l’ha fatto, dice 😉

  23. gliel’hai detto che nell’etichetta non c’è scritto Virginiamanda? (a stò punto tfm è diventato una filiale di messenger);))

  24. ho avuto un’illuminazione che magari è la solita lampadina che si è bruciata…e quindi forse non ci ho capito un cazzo (perdona l’eufemismo…).

    ma non è che tfm è momentaneamente diventato tff…il che sarebbe tutto più logico? il passaggio da m a f sembrerebbe un percorso da gambero…e invece…

    (ehmmm, mi capisti?) 🙂

    neru

  25. Virgh: ah quindi non dovevo dirgli virginiamanda? mannaggia, mi sa che l’ho fatta grossa eh! 😉 (che poi io gli ho detto: ho solo poche lettere, o l’una o l’altra!)

    Neru: no, non ti capii! Criptica fosti! Però comprai il fumetto 😉

  26. mannaggia, sai che hai ragione? quasi non lo capisco io!

    beh, vediamo se così gira meglio: volevo dire “invece – l’invece si riferisce a quello che ho azzardato ieri – non è che vai a torino per un po'”? insomma non puoi non sapere che ci sarà a torino fra poco…giusto?

    e poi: ma daiiiiii! vero? l’hai preso? e allora? non mi dici niente? eh? com’è com’è? cosa ne pensi oh tu non estimatore di fumetti? ehmm, peccato 😉 (serve tanto per le inquadrature, sai?)

    or ora tornando in metro mi sono letta la saga dei 299+1 (ovviamente è la parodia dei 300 di sparta…) e ridevo così di gusto che anche le facce torve e quelle stanche mi guardavano divertiti! evviva milano ridens!

    cmq in effetti anch’io sono in ritardo con le consegne (si veda trattini addicted) ma sono giorni duri, oh se sono giorni duri…

    neru

  27. Neru, fumetto comprato ma non letto ancora. Lo farò in uno dei miei numerosi spostamenti in treno che mi aspettano 😉

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *