Muoviti, se serve, e datti pugni in testa, se non basta

-e metto in moto, una, due, tre volte. umidità nell’aria. ha smesso di piovere. quell’odore di terra bagnata e di fradicio. dentro le ossa. metto in moto. finalmente. un semaforo, due semafori, dieci semafori. con la mano spazzolo il vetro appannato. san lorenzo. giro a destra. pompieri. polizia. carabinieri. ambulanza. mi fermo, scendo. a pochi metri c’è la caritas. più giù l’ufficio postale che d’inverno diventa tetto provvisorio. tetto e casa. e ogni volta che ci passi lo sguardo non resiste. guardi devi guardare. e scappano gli occhi, scappano. gli omini lavorano alacremente. spalano pietre. scoprono oggetti. l’ambulanza è pronta, non si sa mai. barelle preventive. fa freddo. un poliziotto dice sono crollate le mura. sento freddo. stringo braccia al petto. una piccola folla si ammonticchia accanto alle pietre. provo ad alitare nel vuoto. niente. risalgo in macchina. guido. ancora. piazza della repubblica illuminata a giorno. lascio il motore acceso. due fanali sparati negli occhi. una volante della polizia. e una decina di extracomunitari. documenti. non hai i documenti? ti portiamo in questura. riparto. turisti biondi e lattei ridono. che ne sanno, che ne sanno. largo di torre argentina. librerie sempre aperte. donne alla fermata dell’autobus. donne che camminano. donne che ridono. un rumeno ha ucciso una donna italiana. a tor di quinto. chi in queste ore strepita non c’è mai stato. di notte, a tor di quinto. una donna rom ha denunciato il romeno che ha ucciso la donna italiana. la donna rom non esiste. non esiste nei tg dei politici. la donna rom non esiste. è in un luogo protetto, dicono. romeni brutta gente. italiani brava gente. italiani bravissima gente. sussurri e querimonie. grida e noi, noi lo sapevamo. italiani brava gente. no la pena di morte no. e no, i romeni no. la polizia ci protegge. ci protegge dai cattivi. anche qui. qui, ovunque. ma a trastevere no. a trastevere è giorno di festa. giorno di morti. san calisto dorme. i tavolini all’aperto. a roma anche a novembre mangi e bevi nei tavolini all’aperto. ci sono le stufe. roma è una bella città. roma è madre. roma è buona. roma è tutto. lo sanno, le ragazze in minigonna e stivali. lo sanno. quelli che passeggiano. a roma puoi passeggiare e ridere e scherzare e mangiare e ballare e scopare. a roma puoi tutto. roma. roma. a roma crollano le mura. cosa rimane. muovermi, ho bisogno di muovermi. sentirmi, ho bisogno di sentirmi. e calpesto terra. e ancora terra, terra bagnata. l’erba sprigiona un bell’odore. torno indietro. guardo l’orologio accanto allo sterzo. 3:27. devo ricordarmi di mettere indietro di un’ora. roma. roma. una ragazza alla fermata dell’autobus. è sola. si guarda attorno. è sola. si sistema la sciarpa. è sola. ma roma è buona. roma è bella. roma è tutto-

6 Replies to “Muoviti, se serve, e datti pugni in testa, se non basta”

  1. bellissimo. grazie.

    è buono l’odore dell’erba e della terra bagnata.

    un post che non si riesce a commentare e che è da leggere ad alta voce.

    neru

  2. roma la conosco ancora poco. e in questi giorni, con la brutta storia di tor di quinto, si respira un’aria strana. da paese più che da metropoli. bel post.

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