Giuro lo giuro di non rimettere più piede in un ristorante etnico

E i pensieri vagano, alla ricerca di una mèta che sia una, quando torni a casuccia dopo una cena in uno qualsiasi dei milioni di ristoranti etnici italiani-che è già un immenso ossimoro: e comunque per etnici intendo quei ristoranti esotici che non faccio nomi che poi qualcuno potrebbe offendersi- e vagando vagando:uno) I proprietari tipici dei ristoranti etnici non me la contano mica giusta. Appena ti siedi vengono subito con quel sorrisino pre-stampato di chi la sa lunga –di chi, per farti sentire importante, ti fa capire che sta venendo proprio lui in persona e non sta mandando il primo cameriere a casaccio, anche perché il primo cameriere a casaccio è suo figlio, ha dodici anni e in quel momento è schiavizzato nelle cucine- E il taccuino. Loro, i proprietari tipici hanno sempre il taccuino pronto pronto. E a me la gente con il taccuino sempre pronto non piace. No che non.due) I menu dei ristoranti etnici. Non si capisce un cazzo. Li apri, li sfogli, e li richiudi. In un secondo. Tanto, non ha senso. Se non ci sei già stato prima tocca affidarti al tuo vicino di posto che magari ti ha trascinato lì –o oracolo di Delfi, ti prego indicaci la via-. Oppure chiudi gli occhi buttando il dito su un cumulo di sillabe a casaccioche la forza del destino sia con me– Oppure ancora: implorante e tuo malgrado alzi gli occhi verso il proprietario tipico –che nel frattempo è lì che ti aspetta al varco- e sussurri: non è che potrebbe portarci una cosa mista per tutti? E fai anche il gesto tipico degli italiani per indicare una “cosa mista per tutti”. La mano che rotea su se stessa con le dita mezze arpionate a forma di gru. Ecco: la cosa mista. Il proprietario tipico sorride sotto i baffi -ce li hanno sempre, i proprietari tipici!– e dice: Sì sì ci penso io, mentre un raggio di effervescenza luminosa colpisce un suo dente -durban’s-tre) La cosa mista. Appunto e altresì detta antipasto. Un vassoio di cose marroncine e verdoline e con le salsine a parte. Perché c’è chi dice ‘no, io il piccante no’ e tu lo/a fulmini: che cazzo ci sei venuto/a a fare al ristorante etnico se tu il piccante no?

quattro) I sapori. Te ne stai lì con la forchetta a mezz’asta –se si mangia con le mani, con le mani a mezz’asta– cercando di decifrare quello che il tuo vergin palato sta titillando mentre le scommesse a centro tavola si ammonticchiano –budello di manzo! coda di topo! sangue di maiale!– finché arrivi allo scioccante verdetto: melanzana fritta. Cioè tu vai al ristorante etnico e finisci con il mangiare delle cose fritte del tutto assimilabili al panzerottino pugliese o al calzone rifritto siciliano. L’ultima volta ho mangiato qualcosa che aveva la consistenza di ragù tritato e piselli. Non me ne sono accorto subito. Ma il giorno dopo. Come l’onda di ritorno quando stai sulla battigia ad impanarti di sabbia e vieni sommerso di acqua che non ti aspetti. Ovviamente sorvolo sulle modalità di consapevolezza degustativa e sul concetto di ‘roba che ti sommerge’ il giorno dopo essere andato ad un ristorante etnico.

cinque) Lo sbracamento tutto italiano dei ristoranti etnici –e qui non è colpa dei ristoranti etnici, ma dell’italiano medio, che è un cazzone, e chi la capisce questa è scimunito come me– Da bere che avete? Coca cola e birra nastro azzurro e acqua ferrarelle. Cioè io vengo qui, entrando in un mondo a parte costellato da feticci e idoli di dubbio cultoovviamente fintissimi, come la maschera di pulcinella quando vai in un ristorante napoletano o una foto di Edith Piaf quando vai in un ristorante francese– per finire ad ingozzarmi di cocacola? Ma mi dia la birra tipica del ristorante tipico! -Che poi la birra tipica sia piscio slavato di topo tipico per cui alla sesta birra stai lì a chiederti se forse non era il caso di ordinare quella bottiglia di Corvo siculo che il proprietario tipico ti aveva offerto, è una cosa che è meglio non affrontare adesso, no.

sei) Il conto dei ristoranti etnici –e qui mi ricollego al punto 1) e cioè al fatto che io non mi fido tanto dei proprietari dei ristoranti tipici- Insomma arriva ‘sto pezzo di carta pieno di scarabocchi in cui l’unica cosa che si capisce è: xxxmila euro. E non puoi nemmeno contestare nulla, perché il proprietario tipico è lì che non vede l’ora di rinfacciarti: eh, ma voi mi avete chiesto la cosa mista, e vi ho fatto una cosa mista forfettaria. E tu a quel punto taci e apri il portafogli: vai a risalire esattamente alla quantità di cosa mista! Non puoi. Così paghi e mosca. -A proposito, l’ultima volta eravamo 7 e abbiamo pagato 140 euro. E io avrei tanto voluto chiedere al proprietario tipico: ma secondo te no, quante probabilità ci sono che prendendo delle cose a casaccio e senza senso noi si paghi esattamente la cifra di 20 euro, nè centesimo di più, nè centesimo di meno? Cos’è, un favore che ci fai perché pensi che non siamo bravi con le tabelline? Eh? Avrei anche voluto dire che secondo me è vero quello che si dice in giro, e cioè che tutti i ristoranti etnici italiani in realtà sono soltanto delle copert- ma i miei amici mi hanno trascinato via.

E giuri di non tornarci mai più. Finché non arriva il solito amico stronzo che dice: coooosa? non sei mai stato al ristornate dell’isola di sumatra che c’è a viale regina margherita? -a roma tutti i ristoranti tipici che contano, chissà perché, si trovano in quella zona lì, zona chic tra l’altro- Ma come hai fatto a vivere finora? E a te ti scatta quell’ansia da collezionista di figurine sempre alla perenne ricerca di completarlo, questo benedetto album, e così ci vai. E daccapo. Che, ci farebbe una cosa mista?

24 Replies to “Giuro lo giuro di non rimettere più piede in un ristorante etnico”

  1. ehehehh 😀 mi fai troppo ridere tfm !!

    comunque vieni a casa mia che te le cucino io le cibarie etniche… (e niente cose miste)

  2. beh, anni fa si sceglieva il ristorante etnico per risparmiare ma nel giro di poco tempo, si è finito per spendere di più…

    qualche considerazione:

    1. azz…ops…io ho il taccuino sempre pronto…conta che non sono proprietaria tipica? ^^

    2. …che lo sforzo sia con te! (per il dopo intendo…!)

    3. ahò, vasco! no piccante? no rock!

    4. l’alfabeto cantato lo sai fare?

    5. e anche per oggi non sono scimunita…che culo?

    6. sta cosa del conto a tutto tondo mi capita in qualsiasi ristorante…chè sappiano fare i conti?!

    beh, se le figurine panini hanno segnato la tua infanzia, e i primi anni della tua vita sono stati determinanti per i complessi (non solo musicali) a venire, ti segnalo una mostra sugli anni settanta alla triennale di milano. il biglietto costa 8 euro. …invece di andare da quel russo dalle pennellate un po’ troppo cariche, il cui prezzo è a dir poco ESORBITANTE!

    …anzi, se ci vai dimmelo che ti presto la mia casa e tu mi presti la tua stanza, perchè…io vado dal russo…si sa bevono e sono energici… ;D

    neru

  3. domani io vado al ristorante indiano con degli amici…. vedrò vedrò se la descrizione corrisponde…!

  4. Massì,c’ha ragione TFM, basta così. Boicottiamoli tutti.

    Tutti tranne quello mongolo a Viale Tirreno però…perchè è il mio preferito e si paga fisso!!! TFMMINO, se vuoi davvero completare l’album ti ci porto!

  5. Al ristorante etnico io sono sempre soddisfatta: nella mia top- ten ci sono l’indiano, il libanese e il greco… ne esco sempre soddisfatta. Fuori concorso il giapponese, vera e propria mania, soprattutto da quando ha aperto un posticino giapponese anti-fèscion vicina a casa mia… meraviglioso.

  6. Nur: guarda che se mi inviti vengo volentieri 🙂 Però adesso parti per un mese!

    Neru: meno male che non sei scimunita. Evidentemente sono l’unico. Excrucior.

    Desdina: ecco, il mio ultimo soggiorno etnico era proprio indiano. Comunque c’è da dire che qui a roma è un mondo a parte, nel senso che la ‘boraggine’ purtroppo e senza offesa per nessuno, è sempre dietro l’angolo.

    Ofelia: tu scherzi ma sai che non sono mai andato al mongolo? Allora prima o poi mi ci devi portare. Anzi andiamo tutti assieme con Nur e così pigliamo 2blog piccioni con un ristorante mongolo 😉

    Pat: io sono sempre soddisfatto ma fuori roma, non so i motivi di questa strana congiuntura. L’unico che si salva a roma è il ristorante ABISSINO. La mia top è:

    Libanese

    Etiope

    Giapponese

    Quindiquando vengo a Firenze mi porti al giapponesino antifescion!

    Insomma se la Pat è d’accordo con questo post ho rimediato tre uscite con tre blog-lettrici…;)

    Non tutti i post vengono per nuocere.

  7. …….anche a torino è pieeeeeno di ristoranti etnici. Il siberiano l’hai provato??

    Giù_sta marpiona 😉

  8. TFM, la metafora rigurgito/risacca è troppo bella. Te la devi segnare e riciclarla nel tuo prossimo libro 🙂

    Scogliera, che non vuole lavorare…

  9. Ovviamnte la Pat accetta! Quando vieni a Firenze ti porto assolutamente al giapponesino antifèscion di cui oltretutto sono cliente VIP.(poichè ci vado quasi una volta alla settimana, perchè oltre che antifèscion è pure abbastanza economico) 😉

  10. ma quanto ho riso???? è troppo bello sto post!!! e poi la cosa mista per tutti all’italiana è una profonda realtà e verità filosofica!

    piacere

    panz

  11. Very Important Paturniosa, aahahahhha, comunque sul serio la giapponese del giapponese antfèscion adora me e la mia coinquilina: l’altro giorno a l pranzo a buffet ci ha portato un vassoio aggiuntivo solo per noi e ci offre sempre il sakè…

  12. questo post mi tange. eccome se mi tange. vuoi un po’ di cous cous? tzatziki? hummus? cime di rapa con felafel?

    joujou

  13. Eccomi tornato da tre settimane a Singapore dove mi sono shkiattato cinese, indiano, tailandese, malese… solo ristoranti etnici. Solo che lì li chiamano semplicemente “Ristoranti” (citazione da quale telefilm?)

    Giramondo.

    PS: Gwyneth è nei cuori di tutti…

  14. mio caro carissimo tieffemmuccio ma no, perchè ti vuoi distinguere? unico? diciamo che cambia il sostantivo a seconda del soggetto, ad es. a me calza rinco!

    mi spiace che ne soffri ma cmq sono commossa: citi catullo a me che ho fatto lo scientifico??? mi ricordo di un post dove dicevi che chi aveva fatto il classico avrebbe potuto capire il riferimento a quella famosa poesiola (ehmmm, lo sai che il latino è una materia anche dello scientifico???^^)

    bonariamente tua (affezionatissima)neru

    …che poi ti offendi…ma non è manifesta cattiveria, eh!

  15. ehmmm, l’italiano (il mio) lascia a desiderare (si dice sì?)…eppure allo scientifico insegnano anche l’italiano! boh! ;D

    neru

  16. “tipico degli italiani per indicare una “cosa mista per tutti”. La mano che rotea su se stessa con le dita mezze arpionate a forma di gru”

    :DDDDDD

    questo post è S T R E P I T O S O

    (concordo anche sulla copert… e non sto a spiegare perchè! ma ho saputo cose….)

    noi con il nostro ristorante tipico a cui siamo affezionati (gli abbiamo rifatto tutto l’interno – in anni di frequentazioni e di conti) mercanteggiamo sempre sul prezzo 😀 troppo divertente. Alla fine prendiamo quel che prendiamo, sempre lì arriviamo!

  17. entro in gara anch’io nella competizione “conquista tfm alla cena etnica” e ti sparo un’esperienza etnica da primato: un bel kebab turco nel quartiere indù di una città spagnola mentre parliamo in francese.. che dici? (sono almeno in gara???)

  18. miseria! io non posso essere in gara perchè non ho alcun ristorante specialissimo da offrire. nooooooo!

    va beh, faccio quella che regge il moccolo o quella che si accoda al dopo “che ti si fa una grazia”…

    come ti invidio virgh… io ho solo una lingua…troppo lunga 😉

    neru

  19. Giramondo: ehm…non sono preparato, professore -però mi dia la risposta, quale telefilm?-

    Neru: sì ma allo scientifico fate un latino un poco annacquatello, lo ammetterai -e senza offesa-

    Aga: hai saputo cose…adesso fai la misteriosa anche tu. Brava, mi piaci così 🙂

    Virgh: non solo sei in gara ma hai serie probabilità di vincere. Il quartiere indù titilla il Cristoforo Colombo che c’è in me. E poi, il francese. Io adoro parlare in francese! Specie per dire: je ne parle pas francais 🙂 -però un po’ di mischia mischia di spagnolo italiano francese lo facciamo, è la mia specialità il mischia mischia-

  20. ma insomma tfm!!! Ti pare di proporre così, su due piedi, senza preavviso alcuno un mischia mischia ad una ragazza morigerata e perbene come me? poi vengo sul tuo blog e arrosisco, ecco!!!;)))

  21. eheheh grazie virgh, sono commossa! guarda che vengo veramente! io di solito decido prendo e parto, così su due piedi! in spagna poi… per un kebab in un quartiere indù…non dirmelo due volte!

    per tfm in valigia non so. già lo dovevo portare a londra ma se vado a trovare stiui non me lo porto, che poi quei due…

    anzi facciamo così, prendo un volo della compagnia per cui lavori, lo schiaccio bene in valigia e lo imbachiamo lì (nei bagagli a mano no che poi li rubano, vero tfm?!). quando arriviamo, mandi qualcuno di fidato a recuperarlo e vediamo se continua a fare il brillante o rimane “schiscio”. ci stai? 😉

    neru

  22. azz mi stavo dimenticando di tfmmuccio.

    certo caro, ammetto a metà! lo so di aver scelto una scuola anzi una squola di serie B… avessi almeno il lato B!

    neru

    p.s. prima volevo dire “imbarchiamo” ma va bene anche imbachiamo sulla scorta di precedenti post e di evidenti stritolamenti, evviva tfmariposa!

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *