2×00 – E dopo tutto, che c’è di strano? Se cade il mondo -e un aereo- allora ci spostiamo
Previously on Ti-Ef-Em: Cooosa? Ci sono i cugini di campagna sul mio aereo low cost diretto in Sicilia? E, soprattutto, perchè cazzo non hanno le zeppe?
Oltre quaranta minuti dopo l’orario previsto per l’imbarco, ho chiuso in mezzo a un dito il libro di Jonathan Coe e ho alzato gli occhi verso il tabellone. Ho pensato Qui non ne usciamo. Mi sono alzato in piedi. Il banco informazioni era deserto. C’era uno strano silenzio. Sembrava che tutti aspettassero un segno qualsiasi per cominciare ad urlare. Ho fatto qualche passo. Un cugino di campagna stava stravaccato su un sedile, occhi chiusi e bocca aperta. Un altro stava broccolando una procace ragazza. Gli altri due non li ho visti.
-Aperta parentesi. Vi starete chiedendo come mai io non sia troppo eccitato nel raccontare dei cugini di campagna. Devo confessarvi una cosa. C’è stato un periodo in cui io ero amico del figlio di un Cugino. Una specie di nipotino di campagna. Il nipotino stava con una mia cara amica. Lei, però, era obbligata a non dirlo a nessuno. Che lui era figlio di. Il benedetto ragazzo non era esattamente fiero di questa cosa. Di anima mia e di tutto il resto. Come dargli torto, d’altronde. A quanto pare ha passato tutta l’infanzia e adolescenza a rispondere a chiamate e citofonate di fansss che stazionavano sotto casa urlando e chiedendo “Ancora ancora, cantateci Anima mia!” Un giorno, la mia amica, al culmine di una crisi isterica, mi disse Devo dirti una cosa. Io ancora non la sapevo, questa storia dei cugini di campagna, quindi pensavo fosse una roba grave, tipo che era rimasta incinta, o si drogasse, o che avesse trovato un lavoro. Invece lei, tra le lacrime e disperata, disse Il mio futuro suocero è un Cugino di Campagna. Io le dissi Spero non quello biondo. Poi mi presentò il suo ragazzo, e lui sapeva che io sapevo, e anche se non ne parlammo mai, posso ben dire che stringemmo amicizia. A lui piacevano i Sigur Ros, Truffaut, e Damien Rice. E anche a me. Non ci volle molto per diventare amici. Ma –ecco che arriva il ‘ma’- presto il rapporto tra la mia amica e il suo ragazzo entrò in crisi e si lasciarono. E io non fui più amico del figlio dei cugini di campagna. Tutto questo per dirvi come mai io non sia tanto impressionato nel vederli adesso dal vivo. Chiusa parentesi-
Sono tornato a sedermi. Due uomini sulla quarantina stavano chiacchierando. Uno era molto raffinato, abbronzato e ben vestito. L’altro aveva la panza. Quello con la panza ha detto A quanto pare manca il pulmino che ci deve portare all’aereo. L’altro ha detto Ah sì? Quello con la panza ha detto E’ chiaro! E’ una manovra per boicottare la compagnia, è ovvio, no? Dà fastidio ad Alitalia. L’altro ha detto Bah, non lo so mica, eh. Secondo me è solo una questione di soldi. Li ho guardati, ho pensato Spero non chiedano il mio parere, ne voglio stare fuori. In quel momento è arrivato il pulmino. Tutti si sono fiondati in fila. Anche io, ma solo per non dover più ascoltare di certe oscure manovre paranoiche. Poi l’impiegato al desk mi ha controllato il documento, mi ha fatto un cenno della mano come a dire Puoi andare, stronzo. Io ho oltrepassato la porta a vetri e ho fatto per salire sul pulmino. Un omino alto sì e no 1,60 e con i capelli bianchi, mi ha bloccato, ha detto E’ pieno, aspettiamo l’altro. Mentre alle spalle arrivavano gli altri passeggeri –compreso il cugino biondo– l’omino dai capelli bianchi –l’omino bianco- mi ha detto Li abbiamo chiamati un’ora fa! Io ho detto Ma chi? Lui ha detto I pulmini! Io ho detto Ah. Lui ha detto E sono arrivati solo ora. E’ un ricatto, vogliono solo soldi. Soldi, soldi, soldi. Sempre più soldi. Ho pensato Che si fa quando non hai la più pallida idea di cosa stia parlando il tuo interlocutore e, soprattutto, non te ne frega un cazzo? Ho sorriso, mi sono guardato intorno. Ho cercato l’uomo sulla quarantina, quello raffinato. Volevo dirgli che aveva ragione lui. Non l’ho trovato.
Ho cercato il posto 12D. Esattamente la fila dell’uscita d’emergenza. Poi una delle hostess si è messa proprio accanto a me. Si è chinata in avanti. Ha posato per terra degli oggetti strani, tra cui un giubbino salvagente. Poi si è messa a fare la dimostrazione che si fa sempre prima di decollare e che nessuno ascolta mai, tanto, se l’aereo cade, l’unica preoccupazione che puoi avere da lì alle successive tre stagioni è: chi sono gli Altri e cosa vogliono da noi? Ma stavolta, avendola accanto, ho deciso di prestare attenzione. La hostess aveva una camicetta bianca e una gonna blu. La camicetta era stretta. Anche la gonna lo era. Ha spiegato tutto quello che c’era da spiegare. Ha mosso la mano destra e la mano sinistra, a ritmo. Sembrava quasi un balletto. Poi, quando ha finito, si è chinata a raccogliere il giubbino salvagente e tutto il resto. Ho guardato alla mia sinistra l’altra fila di posti. Un uomo sui sessanta con la barba ispida e rabberciata. Aveva gli occhi strabuzzati. Ho seguito il suo sguardo. Era diretto al culo dell’hostess, ancora chinata in avanti –pure lei, eh-. La moglie dell’uomo sui sessanta gli ha dato un colpo di gomito sul costato, ha detto qualcosa che comprendeva le parole ‘sempre’ ‘solito’ e ‘porco’. La hostess ha sorriso e se ne è andata. Io ho riaperto il libro di Coe e ho pensato Che bello, adesso se cade l’aereo so esattamente come mettere la maschera ed avere più ossigeno.
Ho guardato l’ora. Le 15:21. Dei bagagli nessuna traccia. Un ragazzo accanto a me ha preso a parlare al cellulare. Ha detto Pronto? No, ancora niente…è mezzora che aspettiamo…Senti, non puoi capire chi c’era con me sull’aereo…Indovina! No…no…no…no…no…ok ok te lo dico te lo dico non ti incazzare. I Cugini di Campagna! Sì…quelli! Oh, ma lo sai che quello biondo c’ha una panza così? Sì sì, non puoi capire! Pensa che…aspetta aspetta ora devo salutarti, stanno arrivando le valigie.
Mi sono fatto una doccia, ho guardato il cielo, nuvoloso e senza sole. Mio padre ha detto Erano due mesi che non c’era neanche una nuvola. Ho detto Eh. Ho cenato. Ho acceso la televisione. Davano un programma di varietà. Gente che imitava, gente che rideva. Poi hanno presentato un gruppo degli anni ’60 e ‘70, che ha cantato le proprie hit più recenti: Che sarà, Sarà perché ti amo, Mammmmàmammamariamammammà. La cantante aveva gli occhi un po’ meno spiritati del solito. Ho pensato Mammamaria che tuffo al cuore e che gran confusione, when i was quattrenne Sarà perché ti amo era la mia canzone preferita, sul mangiadischi arancione. Per la troppa commozione ho spento la tv. Ho fatto un giro per casa. Mi sono seduto sul divano. Ho messo un disco di Nina Simone. Ho chiuso gli occhi e poi non ricordo più nulla. Credo di essermi addormentato. Poi, verso le tre di notte, mi sono riavuto, tutto stordito e rintronato. Istintivamente ho grattato il polpaccio destro. Zanzare. Mi sono messo seduto. La testa tra le mani. Ho alzato gli occhi. Lo stereo acceso. Sul tavolino davanti a me c’era una pila di giornali e riviste di secoli fa. Ho preso un vecchio numero della settimana enigmistica. L’ho sfogliato. L’edipeo enciclopedico era ancora in bianco e nero. Sul cruciverba della prima pagina ho notato una scrittura non mia. Mi sono accorto che c’erano ancora alcuni spazi vuoti. Ho pensato Un cruciverba non finito ha un non so che di erotico. Sono andato in cucina, ho aperto il frigorifero. Ho bevuto un bicchiere di acqua fresca, mi sono seduto al tavolo ed ho letto la definizione del 37 orizzontale.
Ma poniamo il caso che quella tua amica avesse davvero voluto dirti che si ritrovava incinta del figlio del cugino di campagna: quel bambino in che rapporto di parentela sarebbe stato con la campagna? c’avrebbe avuto un nonno di campagna? un papà figlio del cugino di campagna?
Io metto al primo posto delle ragioni per cui non tornerei più, le zanzare.
Si, ancora prima dell’emergenza lavorativa. Causa:effetto.
Ti sei mai chiesto perché non c’è lavoro in Italia? E’ per via delle zanzare. Le zanzare ci (vi?) rubano anche i posti di lavoro.
Stiui.
Avevi detto che avresti smesso…
drogato!
Virgh: sarebbe stato molto complicato, in effetti. Però insieme i due facevano una bella coppia, anche perchè il figlio del cugino di campagna non aveva niente del padre di campagna. Quindi suppongo che anche il bis-nipote di campagna non avrebbe fatto il cantante di campagna.
Stiui: interessante prospettiva. Sempre volendo allargare un po’ -solo un po’-i riferimenti semantici del concetto ‘zanzara’.
Utente anonimo -che forse anzi sicuramente sei stiui, altrimenti ieri notte alle tre di notte stavate tutti qua collegati e allora ne sarei offeso perché non mi avete chiamato: potevamo fare un allegro tieffemme party-: avevo detto che avrei smesso ma poi ho anche detto, come tutti i drogati: un altro po’, l’ultimo, ti giurooo e poi smetto. E poi, si sa ai perenni addicted come me è meglio non credere. Però se ci tieni proprio smetto di aggiornare il blog per sempre. Anzi lo chiudo!
ma era proprio un disco dentro un giradischi con fruscio annesso? o era un bieco ciddì dal suono piatto dentro un lettore?
perchè fa differenza eh.
perchè uno si immagina il protagonista sul divano in penombra e….certo con la puntina del giradischi è tutta un’altra scena.
Ma quale sarebbe stato il nonno di campagna? A questo punto devi dircelo. Una domanda cmq mi sorge spontanea.. Come mai tutte le hostess sono sempre fasciate e strizzate in quei completini blu elettrico? Forse per allietare i passeggeri qualora fosse il loro ultimo volo? E le donne passeggere? E i gay passeggeri? Gli stewart sono un’altra cosa..
Mi vergogno a dirlo, l’anno scorso ho assistito ad una performance della spiritata dal vivo.. Almeno una volta nella vita bisognava vederla!!
Il Piccolo Gandhi
io voglio sapere la definizione del 37 orizzontale ;D
Penny
Il momento in cui hai sperato che i due omini non chiedessero il tuo parere mi ha fatto spaccare…troppo un Mas-momento!
pensavo che il mangiadischi arancione fosse solo mio.
lo amavo tantissimo.
Magico…
..when I was quattrenne, giradisci arancione ( quello con il manigliotto che si portava a spasso e che suonava anche in verticale) e il 45 giri di Maledetta Primavera.
Magico…
(meno elegante e sincopato di Nina Simone, ma il fruscio c’era, accidenti se c’era).
Noivoiloro
P.S. il sottotitolo lo dobbiamo ad un qualche contorto parallelismo che sei riuscito a fare tra il Cugino di Campagna Biondo e con la pancia ed il “CiccioBombo dei Take That”?
😉
NoiVoiLoro
Viola: mi piacerebbe dirti che sì, era un vecchio disco in vinile di una volta. Ma no, non era un vecchio disco in vinile di una volta. La collezione di vinili nel salotto dei miei comprende: Lucio Battisti, un mega best di Elvis, un best dei Pooh dei primi anni ottanta, un best dei Pooh di fine anni ’80, Riccardo Cocciante più Fivelandia 5 e 6. Il tempo pare si sia fermato. Agghiacchiante.
p.s. tu però continua ad immaginare il losco figuro in penombra e il fruscio della puntina e nina simone che canta sinnerman e poi ancora here comes the sun…
Piccolo Gandhi: escludendo il biondo e l’altro -quello più giovane, che mi fa tanta tenerezza- rimangono i due capelloni. Ecco uno di loro. Che invidia che hai visto la spiritata dal vivo. Io ho deciso: quando avrò abbastanza coraggio e acciacchi per ritirarmi in qualche paesino sperduto, andrò in prima fila ad un loro concerto solo per cantare a squarciagola: matto per matto, almeno noi ci amiamooooo. E magari ci scatta anche il pogo.
Penny: ehhh chiedi troppo alla mia labile e romantica memoria. Era una domanda difficilissima di scienza. Un trappolone in cui era cascato chi prima di me.
Max: nel senso che tu di solito chiedi pareri a tipi tipo tfm o anche tu cerchi di scongiurare il coinvolgimento? A occhio mi sa la seconda…
Tam: eravamo in tanti, mi sa. Io l’ho usato fino al 1992 credo 🙂 Anche io comunque fino ad un certo punto ho pensato che non ce l’avesse nessun altro.
NvL: anche io Maledetta Primavera!!! Era un must di quegli anni. Sìsì, il fruscio c’era. E io adoravo quando le batterie stavano per scaricarsi e il suono si dilatava e rallentava all’infinito. Sai le risate che mi facevo!
NvL2: sinceramente no, ma adesso che mi ci fai pensare…questo vuol dire che tra una ventina d’anni beccherò su un aereo gary barlow versione bud spencer!
La seconda.
Anche perchè non ho idea di che tipo sia tfm, so solo che è un mix di AugustoDeMegni, Nicola Savino e il Mullah Omar.
allora, ho beccato il riferimento a lost ma in fondo è così facile che non esulto nemmeno, però…apprezza lo sforzo!!!
i ricchi e poveri sono stati qua poco tempo fa, e che è, il loro momento? impareggiable nina e se becco chi mi ha fregato il cd…ora ascolto ella.
e visto che il trend del titolo è positivo, che parliamo di nina e che nuoti sempre, lascio sul piatto una canzone che tutto fa positivo…di un gruppo brit ma anche no che fa: after the rain comes sun, after the sun comes rain again. e detto questo voglio sapere anch’io la definizione 37 orizzontale.
neru
solo leggere here comes the sun….mi viene la pelle di papero….
è una delle mie preferite.
ci canto anche la seconda (voce ovviamente)!
poi potevi anche dirmi una balla, che importa.
per come hai scritto il post l’immagine è quella lì.
se tu dovessi rigirare la scena di sicuro ci sarebbe un giradischi.
mica mi sbaglio?
Max: ecco appunto -tfm centrifuga di gente-
Neru: il riferimento a lost era su un piatto d’argento! Ma la canzone che citi non era per caso colonna sonora di qualche film? Comunque ai tempi underwater love mi piaceva molto -anche adesso, ma ai tempi di più- Io rilancio con i travis con una canzone qualsiasi del secondo disco.
Viola1: ‘canti anche la seconda’ (voce ovviamente) nel senso che hai una bella voce e sei anche una cantante?
Here comes the sun è anche una delle mie preferite, infatti ogni due per tre la riciccio fuori.
Violabis:
1 Sì per come ho scritto il post l’immagine è quella
2 Sì ci sarebbe un giradischi e non ti sbagli dunque
3 Sì potevo dirti una balla
4 No, non potevo dirti una balla
🙂
qualche anno fa, quando era ancora tutta campagna….(ma questa sarebbe da spiegare…) viola si è data al canto et al teatro danza con gradevoli satisfecscion…poi ha smesso..
ma ci sono certe canzoni che producono mutazioni tipo pelle di papero che la fanno ancor gorgheggiar con garbo tono et intonazione.
tipo quella da te citata, e un’altra che la radio mi ha orora regalato: la versione laiv di hotel california con un intro di chitarre che altro che pelle di papero, altro tfm… altro!
eppoi, l’importante è che si concordi sull’immagine ideale, la realtà è altra cosa.
Viola, la reale realtà è sempre un’altra cosa. E allora immaginiamo il losco figuro in penombra che ascolta nina simone e poi si va a sfumare sulla stessa canzone, ma cantata da una giovane donna che si trova nella sua, di casa, e ripete, senza musica, iar cams de san iar cams de sun e poi, d’improvviso, si interrompe: il telefono.
si ma lei lascia un po’ squillare…deve finire la strofa prima: iz ol rait….
finalmente risponde, ma c’è il giro di chitarra e lei non può fare a meno di tamburellare con le dita sulla sua gamba per portare il tempo…
è distratta, certe cose hanno la priorità….non ha capito chi ci sia all’altro capo della cornetta…
(perchè è un telefono vero, non un cellulare!)
Scusate se vi interrompo, ma… Tfm hai provato a rianimare il topo in cantina? Guarda che poteva essere ancora vivo… la tua è omissione di soccorso, lo sai?
voglio deluderti, non ero io alle treezerosei l’altra notte a scrivere “Avevi detto che avresti smesso…”.
sono rimasto scioccato anche io dal tuo seguito tuttofamediatico.
soprattutto pero’ qui non erano le tre.
Stiui
e smetti di affibbiarmi post che non mi appartengono.
STIUI
UaU: ma eri tu al telefono?
si vede proprio chessei di città. seeeèri di paese, anzi meglio: un ragazzo di campagna come renato pozzetto (alla faccia della citazione colta)…avresti preso la situazione in mano e la buananima del topo ora sarebbe felice a scorazzare nei campi del paradiso….
Sì, ero io, e volevo comunicare alla giovane donna che il suo amato topo è stato trovato morto nella cantina di Tfm… E nonostante io sia di paese, un check-up veloce (tipo: un colpo di scopa nelle reni per vedere se era ancora vivo) al topastro gliel’avrei fatto, prima di allontanarlo con un sonoro calcio in c*lo fuori da casa mia! 🙂
come nonostante!?
ma proprio perchessei di paese avresti saputo cosa fare! grande UaU!
tfmmino non ti offendere, ma su noi brave ragazze di paese certe cose fanno presa sai…
comunque povero topo eh…
è ancora lì?
Io direi di coprirlo con un fazzoletto bianco e di iniziare a fare dei rilevamenti…
…forse guardo troppi csi e ris…
Penny
Cresce in tutti noi la curiosità di conoscere che fine ha fatto il topo. Chi sarà stato a toglierlo? Tfm che lotta contro il disgusto? L’insensibile genitore? La polizia mortuaria?
Per favore illuminaci! ;D
PanDiStelle
P.s. Anch’io avevo il mangiadischi arancione!!! (Ammetterlo mi fa sentire poco gggiovane però 🙁 ).
Viola: sìsì un telefono vero, uno di quelli grigio-topo di una volta!
Uau: carissimo, se, da buon fido-assistente di Sherlock-TFM fossi stato al mio fianco, avresti concordato anche sulla morte e sul decesso ormai avvenuto. Occhi spalancati e fetore da topo morto bastano?
Stiui: peccato, io già mi ero fatto il film che contemporaneamente tu e qualcun altro inviavate un commento al dormiente tieffemme. E invece non avevo fatto i conti con quel coso che sta a greenwich. vabbè. Ma perché non ti piace essere additato e incolpato per colpe non tue? Come sei diventato british mamma mia. God save the stiueen.
Violabis: imbattersi e sbattere contro un topo morto e rimanere come un allocco senza arte nè parte è una delle cose che rende più orgogliosa la parte di me cittadina. Sinceramente mi sarei molto preoccupato se avessi messo subito in atto le contromisure. Perchè, tu e i topi morti siete così -segue gesto meridionale di due dita incrociate come ad indicare familiarità e dimistichezza-
Violatris: eh lo so che su voi donne di paese certe cose fanno effetto, ma in questo caso lascio volentieri il ‘timone’ a quel gran coraggioso di UAU. Io? Pusillanime sum!
Pen&Pan: a fare i rilevamenti e tutto il resto ha provveduto il simpatico genitore, che tutto tronfio poi mi ha comunicato l’avvenuto trapasso del piccolo roditore piccino picciò all’altro mondo.
Viola&Uau: e se invece la voce maschile all’altro capo del telefono -una voce maschia ed abruzzese, of course- avesse riferito alla giovane donna cantante e tamburellante che: il suo amato topo era morto sì, ma in realtà ‘il topo’ era solo un soprannome per indicare l’unico uomo per cui la giovane donna avesse mai perso la testa in vita sua? -Morto in circostanze misteriose, naturalmente- Beh, insomma, cosa succederebbe?
P.s.
Notare il what/if tirato su in quattro e quattrotto mentre dalla finestra di fronte a me il tramonto rosso-tuorlo la fa da padrona…
già tfm, che succederebbe in questa tristerrima eventualità?
nooo il tramontone da paura, che bello…qui ci vuole penny, quella del pan&pen…che tu tfm hai detto di non essere romantico abbastanza per apprezzarli!
brava, brava viadellaviola. che “il ragazzo di campagna” artemio è fortissimo…la sua casa di città è praticamente come la mia…
allora adesso mi riscatto e butto lì (vado a spanne) due frasette per onorare il fatto di essere qui e non in vacanza (ma fra un po’ tfm…sai dove vado??? ;D)
“sto caricando letame, trasporto letame, praticamente una giornata di merda” … “ah, sì, sei il biondo con la faccia da pirla. ma non sono biondo. allora ricordo fortemente la faccia”.
però…lo stesso…povelo topino.
neru
Beh, succederebbe questo. Che tu rischieresti l’ergastolo, visto che non hai chiamato aiuto per quello che, in cantina, si rivelava essere un uomo stecchito on the floor, anziché un topo. E rischierebbe grosso, ahimè, anche il tuo impavido genitore, che, chissà perché (eh già, perché Tfm?) si è adoperato per occultare il cadavere… ‘Nsomma: che diavolo sta succedendo in casa Tfm???
tutto fa grigio topo!
macheccentriamo io e i topi morti? machettisei offeso? ennò però….
famo pace.
mannaggia però, ci sarebbe stata bene la singolar tenzone tra il ragazzo di paese e quello di città che si sente punto nel vivo…
e invece a te non ti pungono manco le zanzare mi sa…;)
però, ora che ci penso, c’è una grande attenuante….se il topo è pure lui di città…trattasi di *** (parolaccia che noi brave signorine non possiamo dire)!
perichellosa est!!!!
perchè abruzzese?
lei ascolta la notizia,immobile, senza cambiare espressione, a stento respira.
all’altro capo del telefono si sente :hei ci sei? rispondi!
ma lei, in un gesto meccanico, posa la cornetta sul divano, si alza, e fa partire un disco….
la canzone che stava cantando pochi minuti prima…quando ancora pensava che il suo amore, seppur lontano, un giorno sarebbe tornato da lei.
mi sa che questo è un bel gioco…
non c’è niente da fare:
femmina =cose piagnone e romantiche
maschi = sangue e mazzate
che belli che siamo però eh!
eh già la storia della dama e del guerriero spacca anche chi non è romantico…non so, sarà che ai bimbi italiani prima di andare a dormire si raccontavano le favole…ma i sogni son desideriiiii…si diceva. cmq, tfm, non è la canzone che ti voglio proporre. mo’ ti piazzo una vera brit doc e voglio proprio vedere se la conosci che sei vecchio sì ma non tanto (e nemmeno io, sia chiaro). che ne dici di una kate bush? tipo “running up that hill” ma visto che la storia del topo sconvolge, vorrei proporre anche qulla bellissima musichella di lei che duetta con peter gabriel per dirti: “don’t give up”.
neru
p.s. “apprezzarli” era riferito ai tramonti e non ai piccioncini, eh! ma poi…sì che li apprezzi…anche i piccioncini… 😉
Neru: insomma sei l’esegeta di pozzetto 🙂 -battuta eh…- Quel tramonto lì era pazzesco -che poi dalla storia del tramonto nacque la storia del cento! cento!- Sul topo la penso come mio padre: povelo un cxxxx. Lui non aveva colto l’ironia nelle mie aggettivazioni. Anche tu ironizzavi, no?
Uau: insomma ipotesi number 1. Il losco figuro che faceva cruciverba con Nina Simone diventerebbe all’improvviso un fuggitivo. E con lui, il padre. Mentre l’uomo abruzzese e la giovane donna cantante comincerebbero a dargli la caccia per assicurarlo alla giustizia. Il ‘topo’ va vendicato!
Viola: abruzzese per la provenienza del nostro UaU.
Ipotesi number 2:
Lei ascolta il disco, e nel frattempo si veste. Una lacrima, ed è già tempo di caricare la sua migliore amica: una magnum 44. La mette nella sua borsetta e scende di sotto. L’abruzzese già l’aspetta a motore acceso -vrum vrum-
p.s. io adoro giocare!
Nerubis: bello il duetto, non lo conoscevo. A questo punto, io che sono in vena notturna et malinconica, ti rimando invece ‘when you’re gone’ dei cranberries che sempre brit sono.
tfm sotto: sì il gruppo è un po’ brit ma anche un po’ irish…proprio come la mia vacanzina…sai non vorrei infierire…
tfm sopra (oh, è una posizione ma non è una cosa sconcia): macchè esegeta (colgo colgo la battuta che mi lusinga anche)…è che qui spopola…scusa eh! e poi un po’ di sano campanilismo fa bene. cmq, appunto citai le tramunten. infine, sì, ironizzavo ma anche no…è semple una cleatula e pel di più di campagna…sicuramente meglio delle pantegane di città (ahhh, la campagna). forse è per solidarizzare con le creature del mondo anche se fa un po’ san francesco (mah, io di topi ne ho visti ma ho sempre in mente fumetti, cartoni, film e racconti e tutta sta roba mi frega sempre…)
neru che si intrufola sempre: io preferisco la soluzione tarantina un po’ pulp (cioè la 2) mi sa che tutti si attende il seguito.
a proposito…ho ritrovato il cd di nina simone ma tfmmmmm….come hai fatto?! 😉
e lei si riveste….
c’è ancora il disco che gira ma la puntina è inceppata….iz ol rait…iz ol rait…iz ol rait…
parole come un mantra che filtrano i pensieri sciogliendoli, infila i gins, una gamba, poi l’altra, le scarpe, sistema la camicia un bottone poi l’altro…iz oll rait iz ol rait….
e muove il corpo lentamente, come per cullarsi, la mente è sgombra, le azioni si agiscono da sole lo sguardo è perso, lo specchio di fronte è muto.
iz ol rai iz ol rait….no quel disco non va fermato…
riempie la borsa, c’è tutto quello che le occorre, posa la cornetta e si ferma lì in mezzo alla stanza un secondo solo, le palpebre scattano l’immagine di quelle mura che di sicuro non rivedrà più.
iz ol rait iz ol rait continua a sentirle quelle parole, si chiude il portone alle spalle, le scale in volata, la borsa pesante le rimbalza sui fianchi, colpi leggeri e ritmati: tu sai cosa fare, tu sai cosa fare, tu sai cosa fare…
c’è quella macchina scura che la aspetta, sa già che dovrà infilarsi dal finestrino…quello sportello non ha mai funzionato, le spunta un sorriso. prima la borsa, poi le gambe, poi tutta intera.
si gira verso U.e lo guarda pensando che si conoscono da tanto ma non ricorda mai da quale paese provenga, è abruzzese, ricorda solo questo.
poi, solo una parola:
prendiamolo.
Neru: come ho fatto a fare cosa? Vienimi a prendere ti prego!
Comunque vada per la 2!
Viola: mitica. Il pezzo di lei che entra dal finestrino è fighissimo.
Siccome sono con il modem a tempo -entro cinque secondi si autodistruggerà- adesso devo andare ma più tardi metto il seguito. Sempre che si voglia continuare a giocare 😉
tfm!
ieri notte a trastevere ho visto un povero barbone ubriaco con la maglietta della Roma Fiction Fest e ho pensato a te!
😀
saluti&baci
Concordo. Mitica (a proposito: Viola, per caso scrivi anche tu di professione, come il nostro Tfm?). E proprio perché mitica, mi scoccia da morire debilitare quest’atmosfera di poesia con due cruderrimi tocchi di “realismo”: 1) ho paura che dovrai accontentarti delle due ruote, visto che da qualche mese sono un centauro integralista, quindi niente finestrino e soprattutto copriti bene che sennò prendi freddo; 2) ho già fatto trecentosettanta chilometri per passare a prendere Viola, e ora devo farne altre centinaia per raggiungere a Palermo quell’assassino impunito di Tfm: chi me la paga la benzina?!? 🙂
1. sento che si parla di me, ma non capisco bene in che termini -riguardo ai tramonti/piccioncini-. Venitemi a prendereeeeeeeeeeeeeee…
2.Viola complimenti… davvero. Uau, se prendessi la macchina consumeresti di meno… -la benzina la paga il vostro cliente, direi…- cheppoi, non vi ammalate, i banditi non si prendono con l’aspirina in circolo -che causa sonnolenza-.
Penny
P.s:Tfm, ho provato a contattarti, mi hanno chiesto di iscrivermi, mi sono iscritta, ma non mi ti fa contattare… li vuoi vincere o no ‘sti soldi!
tfm: certo chessi voglia! ;)….
l’entrata dal finestrino è ovviamente una citazione colta….una macchina, tanta fretta….come non pensare a bò e diuc in una situazione del genere!
UaU: ma grassie….:D (sorriso a 32 denti)
in effeti la moto è più figa…ora ci penso e vedo di introdurla nella storia…
poi abbiamo altro a cui pensare….la benzina la ruberemo.
eppoi: sono stata citata nel tfm pensiero! uau!
come minimo salutami A tuo papà….:D
come massimo poi si troverà un accordo vantaggiso per le parti 😉
ok, tfm. ti vengo a prendere e ti porto a londra, va bene? per il resto, semplicemente l’aver parlato di nina simone ha fatto sì che mi ricapitasse inaspettatamente tra le mani il cd quando credevo di averlo perduto. tfm oggi c’erano delle nuvole da paura e ora piove a dirotto. è bellissimo, ti basti come canzone, oggi (in fondo è un tempo british, no?).
penny il tuo riferimento ai tramonti del principe ha scatenato 116 commenti iniziati a giugno e, forse, finiti ad agosto. tu e pan siete stati eletti (credo, verifica con tfm) i piccioncini del blog.
anch’io vorrei fare i complimenti per il racconto, veramente figo. introdurre la moto poi è da macho!!! chopper? c’è un seguito?
e il tuo seguito tfm? che fine hai fatto?
neru
Giammai!
I piccioni sono brutti e sporchi! Portano le malattie! Nemmeno 800 bagni nella mia fida e cara Amuchina potranno liberarli dai quei germi odiosi!
Giammai sarò una piccioncina!
Nur: uh grazie, son felice di venirti in mente con un’immagine del genere. Chissà, magari era un mio compagno di giuria che non si è più ripreso. O forse no.
Penny: e adesso che ti sei iscritta? Messaggino in privatino?
Uau: la moto è fighissima, solo che per dare un tocco di noir al noir avevo pensato alla pioggia. Adesso vediamo che mi viene in mente.
Viola: allora vista la citazione colta io al personaggio femminile darei il nome di Daisy. Poi fai te, per me può restare anche Viola eh.
Neru e Penny: ok piccioncini no. Però ammetterai che siete la prima coppia ufficiale amica di TFM -perlomeno che si palesa e scrive su queste pagine- Pan&Pen’s Creek. Va bene?
😉
…
Lei dice Prendiamolo! E lui sorride e lei è così bella e così furibonda e così sensuale che lascia andare il pedale della frizione tutto in un colpo dall’emozione. La macchina si spegne. Prova a farla ripartire ma niente. Lei dice “Spero tu abbia una soluzione di riserva. Alla svelta!”
Allora lui, punto nell’orgoglio abruzzese, scende dalla macchina, vede una moto di grossa cilindrata (o un sidecar? io voto per il sidecar, poi famo a maggioranza) posteggiata a pochi metri. Le urla: “tranquilla, tranquilla, ci penso io, quell’assassino impunito ha i minuti contati!” e così facendo si mette a trafficare e in pochi secondi la accende. E’ un attimo, e Viola è già dietro di lui (o accanto a lui). E’ un attimo, e già comincia a piovere…
assassino impunito?
oh, tfm, io ti consiglio pavesini nel vermuth.
neru
…anzi li consiglio a don chisciotte…
neru
al caffè, nel mio meraviglioso tiramisù.
Per commentare al Pan&Pen’s creek aspetto lui, chè in una “coppia” le cose si fanno in due.
Vabbè che come pilota faccio schifo, ma che mi si spegne la macchina così… e poi non sono capace di farla ripartire… E guarda che la frizione ce l’ha pure la moto: se mi si spegne anche lei che famo, veniamo a prenderti a Palermo a piedi, io e Viola? O in bicicletta?
Ah, e comincia PURE a piovere? Gesù, che giornata di m****… Meno male che mi salva l’ “orgoglio abruzzese”, va…
uau, non temere….
abbiamo deciso di mettere in pausa ma solo per pochi giorni il nostro plot…
non ti preoccupare…sto già pensando a delle grandi svolte, e il tuo personaggio poi, sarà burbero tenebroso et temerario….
ce lo mengeremo quel tieffemme lì!
cioè…abbiamo deciso non è proprio esatto…
è che io domani parto e torno giovedì…e non mi voglio perdere il giochetto:)
ok ok mettiamo tutto in stand by. Viola cara viola senza il tuo magico tocco non può essere lo stesso -vero Uau?- Così, alla prochain!
Uau: sì il personaggio dell’abruzzese subirà delle gran svolte. E poi non è ridicolo che ti si spenga il motore. Dopo l’ingresso dal finestrino della cugina Daisy Viola questo noir si è trasformato in un noir pittoresco -e anche picaresco, se vogliamo-. Quindi.
Però non fare il solito come ne quando ci mancavano i colori e io ti dicevo sempre ‘non ti buttare giù!’
🙂
I colori?!? (Ti riferivi in qualche modo al noir nostrano di un tempo o cosa?)
Ma non è, ovvio, un buttarmi giù “serio”, è un entrare nel clima… picaresco.
P.s.: comunque occhio che Viola la vedo bella agguerrita…
Azz… l’ho capita adesso (“ci mancavano i colori”)… Mille volte scusa. Arrossisco et rimpicciolisco dalla vergogna…
essì, tornai agguerrita dalla finte ferie….prenderò spunto dall’inseguimento della polizia a cui ho assisitito….per il seguito del nostro plot!
ma che fine ha fatto il nostro ospite? cheppoi, questo termine mi manda in bestia….A voi no?
tfm, sarai in altre liete faccende affaccendato? ai òp 🙂
Quale termine ti manda in bestia: “ospite” o “cheppoi”? 🙂
Ah, secondo me Tfm è a rimpinzarsi di panini con le panelle assieme ad Ana Laura Ribas…
ospite mi manda in bestia, tu che ospiti sei ospite, ma pure tu che vieni ospitato lo sei!
eppoi tra la ribas e le panelle…uno sano di mente sceglie le panelle….hanno più argomenti 😉
Viola e Uau: l’ospite è tornato. Appena riprendo pieno possesso del timone della barca ci divertiamo con il plot a catena -se vi va-
Panelle Rulez!
😉