Ho incontrato John Locke

Giorno 2“Ahò, ma allora non è vero che fuori dall’isola c’ha ‘a sedia a rotelle!”

Sono le 10:30 del mattino. All’improvviso la calma piatta di cinque minuti prima si trasforma in delirio. E lo si era capito da un po’, con Soragni di Sorrisi e Forreva e Steve Della Casa più furetti del solito. Arriva Locke sull’orange carpet e le folle telefilmiche si scatenano –folle, diciamo che ci siamo solo noi della giuria, ci siamo, vero salvagente di questo festival che a poco a poco si capisce a che servivano 90 giurati divisi in tre sezioni: a fare numero e confusione!-: le folle ma non TFM. Sì, perché TFM non si rende conto di nulla. Sì, perché ieri mattina, stanco e sfibrato dall’attesa lui, TFM, si era Lost in un interrogativo: ce la faccio ad andare al bagno a fare pipì in tempo? O è meglio aspettare e poi dare libero sfogo alla minzione? Irresolutamente consunto da questo tiramolla –e anche un po’ saltellante- TFM ad un certo punto si gira e: Locke, davanti a lui.

1Ed è lì, lì, in quella congiuntura spazio-temporale che scorrono davanti ai suoi occhi increduli tre anni di visioni –più o meno settanta episodi, flashback, flash altre cose, occhi che si aprono, numeri, botole, sottomarini, aeroplani, cose vere cose finte, Heroes e il pilota, domande da fare: ma Locke, me la togli una curiosità? Capisco l’aderenza al reale, capisco che sull’isola la questione abbigliamento non è esattamente di primaria rilevanza, ma si può sapere perché non ti cambi mai quei pantaloni e quella maglietta? Cos’è, non c’avete i soldi? Se vuoi vado al Mas e ti compro un po’ di ricambi. E poi: ma che cazzo ci avrai in quello zainetto che ti porti sempre dietro?-  è lì, dicevo che si consuma il dramma. Giusto il tempo di un flash e già Locke è a tre metri da noi, che poi diventano dieci, cento, mille, e poi si volta, e ci sorride –ma nun c’ha manco la cicatrice, che sòla!– e con la manina ci fa ciaociao da lontano. Ciao, arrivederci, ciao.

E così mi perdo il Masterclass –primo giorno Camilleri, oggi Locke- che sarebbe una specie di lezione-dibattito-conferenza, c’è da fare un lavoro serio, quello di giurato. C’è da vedere un serial iraniano. Sì, mentre Locke sta nella sala accanto, noi vediamo questa storia appassionantissima di un tipo che c’ha una figlia che si deve sposare con un ragazzo iraniano che però sarebbe già promesso ad una cugina –‘na racchia!- e così ci sono un po’ di frizioni tra zii –oh, tutto il mondo è paese- e nipoti, finche il matrimonio s’ha da fare ma all’improvviso l’incoscienza: il padre della sposa ammazza senza volerlo il padre dello sposo, durante una colluttazione in cui la vittima cade a terra, sbatte il cucuzzo e perde tre litri di vernice rossa all’istante. Ma poi incolpano un povero disgraziato che ad inizio puntata gliel’aveva giurata alla vittima: t’ammazzo! T’ammazzo! Aveva urlato davanti a settemila persone –quello era l’indizio-. Insomma quello muore, la puntata finisce e noi non sapremo mai come andrà a finire. Ci lasciano addirittura con un prossimamente e un collage di spezzoni futuri –ma su emule secondo voi lo trovo il serial iraniano?-.

Mentre cominciano a delinearsi le manovre oscure in seno alla giuria –si è scoperto che metà dei giurati sono stati selezionati da Sorrisi e Canzoni mediante concorso “Continua la fiction!” cioè uno doveva “continuare” un pezzo di fiction su tracce di Lucarelli, Maria Venturi e Vanzina, insomma dopo accurate indagini ho scoperto che i giurati Sorrisi fanno comunella e vengono tutti dal Nord e questa cosa non mi piace, così come non mi piace che a un certo punto Soragni di Sorrisi e Forreva li abbia chiamati in disparte per fare la foto ufficiale sul giornale, tutti in posa in mezzo alla strada, mentre noi, the Others reietti e umiliati e offesi, assistevamo dall’altra parte della strada- nel pomeriggio altro giro altro serial.

Dalla Gran Bretagna Torchwood (1×01, 1×02) serie piena di azione e adrenalina. Così ce l’avevano spacciata. Un gruppo di agenti speciali che si occupa di casi misteriosi. Detta così potrebbe sembrare qualsiasi cosa. Invece sì. In un episodio i Nostri devono occuparsi di un alieno che si impossessa del corpo di una giovane donna e poi cerca energia orgasmica in tutti gli uomini che incontra –energia essenziale per mantenere in vita l’alieno, ovviamente-. Piccolo particolare: dopo l’amplesso gli uomini si disintegrano trasformandosi in polvere. Dopo un po’ di indagini ristagnanti  l’indizio decisivo viene dal proprietario di un locale che dalle telecamere di sicurezza assiste ad uno di questi amplessi, cioè non solo assiste, ma anche onanisticamente si rallegra –‘a TFM ma come cazzo parli! Se stava affà ‘na pugnetta, un raspone, come lo chiamate voi?-. Insomma alla fine l’alieno sessuomane viene ucciso, anzi polverizzato.

Nel pomeriggio una ridda di voci incontrollate annunciano –l’Annunciazione!- una conferenza stampa tenuta dagli attori di Lost. Giubilo! Festa! Festival! No. Dobbiamo vedere un telefilm russo. Ambientato nei gulag del dopoguerra. Non facciamo gli schizzinosi. Certi temi è giusto affrontarli. Certo. Sperimentazione. Avanguardia. Scene di dieci minuti. Piani sequenza di mezzora. Ad un certo punto uno viene arrestato e portato da una parte. Spogliati! dice il carceriere. Dopo venti minuti quello ancora si sta levando i calzini. Ancora non ti sei spogliato? dice il carceriere. Ma mi devo spogliare nudo? chiede il dissidente politico. Certo, nudo, spalle al muro e piegati a 90! urla il carceriere. Dopo un’estenuante ispezione anale -che non vediamo, ma intuiamo, bontà divina- il carceriere dice Rivestiti! Dopo mezzora quello, un po’ stordito -appagato?- dall’ispezione, si sta mettendo ancora il primo calzino. Ancora non ti sei vestito? dice il carceriere. Poi lo portano da un’altra parte. Altro carceriere. Che dice al prigioniero. Spogliati! E quello: Ma di nuovo? Mi avete appena fatto rivestire! E tu spogliati di nuovo! dice quello in divisa. Insomma, avanti così per altri venti minuti.

E poi. E poi.
Adesso vado che mi aspettano sei serial, oggi. Sei, sul serial. Si parte con quello austriaco. Mmmm.

P.s. Il finale dell’incontro con quelli di Lost alla prossima puntata. Ovviamente.

continua…

20 Replies to “Ho incontrato John Locke”

  1. le avventure di TFM al festival di Roma stanno diventando una vera droga… La sola parola iraniano mi fa venire sonno…

  2. “sei, sul serial”, é davvero l’apice.

    grazie di esistere!

    joujou

  3. mmm.. (dice con aria da bambina smaliziata con le labbra a broncio, occhioni, muovendo a semicerchio il piede in avanti tenendo le manine dietro la schiena ).. pecchè dici che quelli del nord non ti piacciono neanche un po’?

  4. iraniano… che in confronto i Cesaroni vince l’emmy!

    Sai che quasi quasi preferisco il serial iraniano (titolo?) a Torchwood?

  5. fantastico, io preferisco il telefilm russo…in tema di spy stories è il migliore!

    lo so che farò la figura dell’imbecille, e va beh, ma che cacchio vogliono dire quei numerelli fra parentesi inframezzati dalle x? non so tipo: 1 della prima serie, 1 della seconda? cose così? ti prego, non infierire! grazie

    neru

  6. neru, non ti preoccupare, significa che tu non fai quelle cose illegali tipo scaricare puntate, anzi, serie intere, di telefilm da Emule..

  7. Paturniosa: più passano le proiezioni e più in giuria rivalutiamo il serial iraniano. Sta scalando posizioni. Per dire, quello austriaco di ieri era da inscenare un suicidio di massa in sala.

    Jou: come si vede che mi vuoi bene! I giochi di parole che mi sto inventando con la parola serial sono davvero terrificanti. Ma dopo un po’ questo mestiere -fare il giurato, dico- ti sfianca.

    Virgh: perchè fanno comunella e capannelli tra di loro e a me sta cosa non mi piace! Però anche noi del centro-sud facciamo uguale, ad onor del vero. Diciamo che è un meccanismo di azione e reazione che ci porterà alla guerra civile, credo.

    Quadrilatero: il titolo dell’iraniano è Zir e Tigh. Dài scaricalo che poi facciamo una tavola rotonda. Comunque tre-quattro miei colleghi sono di Torino. Così, volevo dirtelo.

    Neru: vuoi il vhs del russo in lingua originale? Ci metto una buona parola. Allora: 1×01 vuol dire Prima stagione episodio numero 01. 4×02 Quarta stagione ep. 02. E’ tutta una robbbbbba matematica.

    Max: nooooo ma che diiiiiciiiiiiii?

  8. Voglio il titolod el serial iraniano…dev’essere stupendo!!

    Ecco, di quello russo magari non importa…vorrei, davvero, come dici tu certe cose bisogna sperimentarle, ma…facciamo unj’altra volta.

    Locke, corrigli dietro, placcalo, perdi il tuo à plomb da giurato!!!

    😉

    P.s. serial svedesi?

    NoiVoiLoro

  9. Ti prego dimmi che hai afferrato Locke per il bavero e gli hai urlato in faccia, come un esagitato, la sua celeberrima frase “Non ditemi che non lo posso fare!”. Dimmi che l’hai fatto, Tfm!

    P.s.: il telefilm russo è esilarante (nonostante l’ambientazione). Io un premio glielo darei.

  10. max, ti ringrazio ma sapere che non faccio cose illegali non mi rassicura!

    TFM, non ho più il lettore vhs, e adesso? mi perderò tutto il bello del telefilm russo e pensare che ho anche coinvolto un’amica ‘russoglotta’…è già intrippata!

    va beh, per ora mi accontento di portare dalla mia parte i tuoi lettori: vota il russo!

    neru

  11. NvL: l’iraniano si chiama Zir e Tigh. Abbiamo conosciuto gli attori. Sono molto simpatici.

    Dalla Scandinavia niente di pervenuto. La cosa più a nord che abbiamo visto è stato quello austriaco. Raccapricciante.

    UaU: ok, te lo dico, l’ho fatto 😉 SUl premio al russo, boh, vedremo, la giuria è veramente imprevedibile, c’è una discreta dose di inutilità inside.

    Neru: dì alla tua amica russoglotta che il telefilm è del 1979 ed è stato rieditato l’anno scorso. Il titolo è Il primo cerchio, e non si parla delle olimpiadi ma dell’inferno dei gulag. Se vuoi organizziamo una visione a casa mia. Dimmelo se ci stai che affitto il proiettore 😉

    Comunque mi spiace: TFM non voterà mai per il russo!!! Ho già i miei favoriti.

  12. non vorrei fare la maestrina e sono di fretta ma…lo sai che il titolo del tuo telefilm russo che non vuoi votare è lo stesso di un importante libero di a. solgenitsin, quello dell'”arcipelago gulag”? allora visto che anch’io a sei anni di distanza non riesco a capacitarmi della miseria e ignoranza umana che non è solo italiana – bada bene -, proporrei di vedere tutti a casa tua “il promo cerchio”, “garage olimpo” e cose così! ok? ci stai? possiamo discutere sulle cose da mangiare e da bere durante la visione…

    neru

    p.s. affitti il proiettore?

  13. Lo so, sono più idiota di te che l’hai scritto, ma “sul serial” m’ha fatto troppo ridere…

    ciao tieffeemme!

  14. allora, ho bisogno dell’aiuto un amico blogger come te.

    come fare a scollarsi dal blog due fastidiosi commentatori acidi che mi stanno intasando i commenti con frasi stronze? premettiamo che sono una mia compagna del liceo e consorte (mai visto).

    hai esperienza nel campo??

    help!

  15. Neru: a questo punto è evidente che il serial è tratto da quel libro. Anzi ora che ci penso alla fine, nei credits, c’era scritto qualcosa che faceva pensare a qualcosa del genere. Va bene allora, film impegnati e riflessivi e argomentativi ma nel dibattito -il dibattito!- io voglio polemizzare e litigare sul senso della parola “comunismo” nel nostro secolo de-ideologizzato. Se hai altri temi, fammeli sapere che preparo una griglia.

    Nur: ma lo sai che questa “battuta” (…) ha fatto furore? E io che credevo di essere l’unico idiota al mondo!

    Neru e Nur: se una sera uscissimo tutti assieme io passerei tutto il tempo a fare giochi di parole con i vostri nick. Sappiatelo 😉

    Desdina: minchia 80 commenti e passa per il post su vasco. Allora. In teoria io procederei con la cancellazione silenziosa dei commenti molesti. Ma con quei soggetti mi sa che ci vuole qualcosa di più massiccio. Tipo una spedizione punitiva con mattarelli e dischi di Gigi D’Alè. Oppure la chiami e le dici: “Mi hai rotto il cazzo. Se non la smetti ti mando un mio amico blogger palermitano”. Di solito la parola “palermitano” associata ad una velata minaccia fa arretrare la gente. Fammi sapere!

  16. grazie per i consigli!

    per ora lascio tutto lì dov’è (che in fondo mi son pure divertita). ma se dovessero continuare a rompere la minchia anche negli altri post allora passerò al contrattacco con minacce palermitane.

    non trovi assurdo che due che continuano a dire “questo blog è il più noioso della blogsfera” passino tutto il giorno (ma dico TUTTO eh) piantati lì a scrivere vaccate e insulti a chiunque altro commenti?

    credo ragionino con la logica del “molti nemici molto onore” . si vede che sto preparando un esame sul fascismo eh???

    grazie dell’aiuto!

  17. tfm: tu fai pure, ma ti dico solo che il mio non è un nick, io mi chiamo Nur per davvero 😀

    uhauhauhauhahuahauh

  18. Ma davvero? E allora faccio giochi di parole anche sul tuo nome 😉 Tanto mi sembri una che sta al gioco no? E poi, quanto a nomi, io devo solo che starmi zitto!

  19. massì che sto al gioco! Anzi, comincio io dicendoti i più inflazionati: RobiNur, Sailor Nur, Be-n(h)ur etc etc

    vedremo se saprai fare di meglio..

    [ma poi, tu, come ti chiami?]

  20. Ehhhhhhhhhhhhh i miei nomi. Ne ho tre tra cui scegliere. E non ci sono nè TFM nè TuttoFaMedia. Tre nomi e quello con cui il mondo mi chiama non è nei documenti. Comunque: Nico.

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