1×02-03 “I giorni dell’accerchiamento”: paranoia al Roma Fiction Fest

Previously on Ti-Ef-Em. Nelle puntate precedenti: 1×01 e 1×02.
Vieni anche tu alla festa della fiction! Ma io faccio parte della giuria, devo mantenere un certo contegno et dignità. Sì, ma la dignità, la dignità. Cosa farsene, di questo fardello ormai usurato di fronte a certe cose?

Giorno 2 -Dove eravamo rimasti.

“Ecco a voi Locke ed Hurley!” Boato. Auditorium di via della Conciliazione -papale papale- 1500 pazzi. Tripudio. Scalmanati che superano la finta barriera degli steward e si lanciano ai piedi dei due idoli -l’adorazione degli idoli: ripristinando costumi- “Salutiamo Desmond. Avrebbe dovuto essere con noi, ma non ce l’ha fatta. E’ qui a Roma, ma è rimasto in albergo perchè non si sente tanto bene”. Sì, e io sono Babbo Natale. Desmond. Desmond. O mio quasi omonimo, perchè, perchè, perchè? Ma non c’è tempo di lamentarsi. Primo frame dell’episodio 3×06: Kate che entra nella camera di albergo e: boato, applausi, il buio della sala, Lost come un film. Schermo gigante, sottotitoli giganti. Commozione che dura giusto il tempo di: due uomini e una donna seduti davanti a me. La meglio nobiltà romana. “Ma ci rendiamo conto? Ecco perchè l’Italia è allo sfascio, per colpa di questa gente che non paga le tasse e che va in visibilio per quel ciccione e per quel pelato, manco fossero Al Pacino!”  Ahò, ma ciccione a chi? Pelato a chi? “Scusate, si può sapere che cazzo ci siete venuti a fare?” A fare passerella. Morti di fama che non siete altro. E infatti dopo dieci minuti sgattaiolano via, ladri come tre ladri, nel buio vigliacco, e peccato che gli ultras della nord non li vedano. Se ne vanno insomma, malefici insetti profumati, e si può partire. Quel personaggio che bacia quell’altro personaggio. E viene giù l’Auditorium intero. Domanda: ma se per esempio proiettassero la prima puntata della quarta serie di Lost su un maxischermo, a San Giovanni o a San Siro, cosa succederebbe? Io lo so.
Giorno 3


La giuria è sempre più accerchiata. Il primo giorno ci hanno fatto firmare un foglio minaccioso che ci impegna a non parlare con i giornalisti -ma quali? ma se c’è solo il prezzemolino Soragni! Ma poi, caro Roma Fiction Fest, che je dovremmo dire a sti giornalisti? Sai la nostra coordinatrice e il 70% della giuria se vorrebbero fà er presidente de giuria che è tanto sexy?– e tante altre postille di vaga ispirazione cabarettista et intimidatoria. Insomma si sono messi d’impegno per tumularci nella sala 5 dell’Adriano e nel farci perdere tutti gli eventi collaterali tipo conferenze e anteprime e tutte le cose belle. Tracce di paranoia on the air. Ma poi. “Scusate giuria, abbiamo bisogno di gente che faccia casino nella sala 4. Che fa, venite?”. Siamo costretti a firmare il foglio delle presenze ad ogni visione. Come all’università, sì come all’università. C’è anche chi mette le firme false. E viene sgamato subito. Come all’università, sì come all’università. Che pena. Il cazziatone no. E invece il cazziatone sì. Mio caro essere imbroglione e imbrogliante, vuoi fare il furbo? e fallo bene allora. Manco quello, sai fare! E così, per punizione -dietro la lavagna!- dobbiamo firmare davanti alla segretaria di giuria, simpatica e gradita come una pustola purulenta sotto l’ascella. Ad un certo punto, mentre sto per apporre la mia firma alternativa -sì, sto usando uno dei miei tanti nick e nessuno se ne è ancora accorto! TFM rulez!- la suddetta segretaria, detta anche la Falsa -Falsa, sei falsa! Tu vuoi solo il trono! Vergogna, falsa!- si rivolge a un mio amico della giuria -è vero che metà dei giurati li odio per il loro arrivismo ottuso: se arrivismo deve essere, che almeno abbia costrutto, che senso ha buttato lì, senza arte né parte? però è anche vero che mi sono fatto tanti amici, e ne riparlerò- insomma si rivolge a lui e gli fa: Ma tu prima alla proiezione non c’eri! Ti ho visto all’ingresso a bighellonare! Come hai osato?!? Lui, senza macchia e senza colpa, reagisce con un sorriso incredulo. Io intervengo e dico: Guarda che abbiamo seguito assieme, era seduto accanto a me. La Falsa mi guarda e dice: Zitto tu, che la tua testimonianza non vale un cazzo.

Insomma in questo clima disteso e conciliante si prosegue con le visioni -ho le visioni-:

Soko Kitzbuhel (?x?: stagione ed episodio non pervenuti): Austria. Un serial killer

che ammazza le vittime a colpi di palle di neve -…-. Una poliziotta perseguitata. Una squadra di poliziotti. Alcune vecchine -tu chiamale se vuoi, funzioni narrative- che favoriscono la fuga del pazzo furioso con i poliziotti citroloni che rimangono con le mani in mano. E poi colonna sonora di: Dionne Warwick. In good times and in bad times. E siamo solo alle undici del mattino. Madre.
Section de recherches (?x?): una squadra di poliziotti. Una morta anche mignotta. Anzi no. Il capo poliziotto medium. Quando la storia va in un vicolo cieco lui si concentra, si fa venire la visione e risolve il caso. Che ci vuole. La comodità fatta sceneggiatura.
Criminal Minds (2×15): Un serial killer. Una squadra di poliziotti. Un poliziotto rapito. Morirà? Non morirà? Il serial killer ha una personalità multipla. Padre, figlio e spirito santo. Alla fine -spoiler!- il serial killer muore. Ah, il serial killer è Doson di Doson Cric. Poverino, ridotto a fare la guest star. Quasi quasi je dàmo un premio.
West Wing (5×01-02): I cattivoni musulmani rapiscono la figlia del Presidente. Il Presidente si dimette per un po’ e al suo posto arriva il marito di Annarosa di Pappa e Ciccia. Cazzi, mazzi, alla fine la figlia viene liberata e l’orgoglio americano è salvo. Fiuuuuuuuu.
Navy Ncis (4×01-02): Ho provato a dormire. Ho preso il Valium. Ho provato ad ubriacarmi. Ho provato a vomitare. Ho provato ad autoinfliggermi punizioni di ogni tipo. Niente. Ho dovuto sorbirmi questa immenza robbish. E nessuno del Roma Fiction Fest mi ha ancora risarcito. Fans di Ncis Wmca fatevivivi che c’ho voglia di bisticciare a morte con qualcuno. E infine:
Zorro: la espada y la rosa (??? Trattasi di soap spacciata per telefilm: vergogna! ma per chi ci avete preso?): c’è Zorro che ancora non è Zorro che sta mezzora a letto a rotolarsi con una simpaticissima e dolcissima colombiana. C’è Esmeralda. C’è il cattivo. La sorellastra cattiva. Il padre cinico. L’antagonista. I gitani. Gli indiani. Due coccodrilli, un orango tango, due piccoli serpenti, un’aquila reale. Insomma non manca nessuno. Ah. c’è anche Pizarro. QUE PASA PIZARRO! 
La visione di Zorro, alle 22:30, dopo una cena corpulenta e opulenta, tre bicchieri di vino rosso -scadente, ma sempre vino!- sprofondato nelle poltrone rosse della sala 5, assieme al mio migliore amico di questa giuria, Sandra, che è anche una meccanica nella vita reale. Mai fatto tante risate al cinema.Mai fatto tante risate negli ultimi sei mesi. Le convulsioni proprio. Sori Shinoda a tutti.

14 Replies to “1×02-03 “I giorni dell’accerchiamento”: paranoia al Roma Fiction Fest”

  1. Uccidere qualcuno a palle di neve è allo stesso tempo terribile e ridanciano. Sarebbe molto più ridanciano se ambientato in luoghi esotici.

  2. i resoconti mi hanno fatto spisciare! grazie, che questo pomeriggio è tristarello.

    cmq, anch’io preferisco usare il maschile quando servirebbe il neutro che non abbiamo (ah, gli italiani…mai mezze misure…) ma, da come la descrivi, il tuo amico sembra un trans…sei sicuro che ne sia contenta?!

    e vorrei resoconto sulla falsa (la migliore dei cattivi), e sulla nobiltà romana che non si è capita. infine: tfm ha mantenuto la dignità? caro mio, mi sa che sei solo chiacchiere e distintivo! 😉

    neru

  3. Felson: appunto. Nel telefilm austriaco di ridanciano c’era veramente poco.

    Neru: no no quale trans. E’ assolutamente femmina. Ma anche maschiaccio. E dalla regia mi dicono ce ne siano parecchie. Talmente simpatica da rimpiangere di non averla avuta come compagna di banco al liceo. Se mi sono divertito come non avrei mai creduto è anche merito suo. Sulla Falsa ci si potrebbe aprire un blog a parte. Episodi su episodi da parte di una persona che forse non ha capito che aveva a che fare con trenta adulti e non con una scolaresca in vacanza studio. La dignità non l’ho persa: ebbene sì, sono solo chiacchiere e tuttofamedia.

    Desdina: non ti piace? E poi, tu che ne sai della ricotta squanta (anche io d’altronde, che ne so?)?

  4. mmmm ne so ne so… mio padre la compra in puglia quando torna nella sua terra, e ha un odore pazzesco.

  5. Quanto lo posso capire ‘sto ragazzo qui, compagno di giuria e di sventura per le porcate propinateci. Fiction Fest risarciteci per il serial russo e la giornata poliziesca!!!

  6. Quadrilatero: dato il livello degli attori mi sa proprio di sì!

  7. Utente anonimo: alza gli occhi e leggi!

    Paturniosa: rigiro i complimenti al Pm. Spettacolare. La convenzione di Ginevra. Altro che Zelig 😉

  8. in realtà ho riso tantissimo per l’accenno alla melevisione… (non si esce vivi dal fantabosco)

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