And the winner is: “Little Mosque on the prairie”.
Caterina e le sue figlie 2 (2×01): Una madre (Virnalisi, perché? Perché? Hai bisogno di soldi? Facciamo una colletta noi per te, non puoi ridurti così, ti preeeeeego). Tre figlie: Alessandra Martines. Sarah Felbertopofthepops. Un’altra (?) che è sposata, vuole lavorare ma il marito (Alessandro Benvenuti) glielo impedisce. Odor di Medioevo. Il domestico musulmano che si chiama Istanbul -Risate, ah che risate!- La Grimaldi che fa la pooorca e si piega a 90 -no, l’ispezione no- mostrando le generose terga ad un gruppo di uomini che -fischi! Abbbona!-. La Zanicchi che vorrebbe fare la poooorca seducendo in lingerie il marito settantenne -La Zanicchi, non so se- Il figlio della Zanicchi (già Ragazzo Italiano, ma non Manolo, non Pino, quello con gli occhi verdi) gay che sta in Spagna con compagno gay -“Ma come? Ancora non lo dicisti a tu madre que sei gay? Lo sabes que te mollo si tu no lo haces?”- Nancy Brylly truccata e abbigliata da cicciona che ogni scena mangia e inciampa e mangia e inciampa -Che risate, ah che risate!- Siccomechè questo blog fa nomi e cognomi: Teodosio Losito, lo stesso capo-sceneggiatore di –tenetevi, tenetemi e teniamoci forti- Il bello delle donne, L’onore e il rispetto, Donne Sbagliate. E di Passo a due con Kledi. Caro Teodosio, almeno ti rendi conto? O tutto è fatto nella più profonda incoscienza? Comunque sappi che il nostro presidente di giuria ti odia: in quanto inglese musulmano è offeso a morte per la rappresentazione del filippino Istanbul. Vogliamo dargli torto? Giudizio: abnorme aberrazione abominevole et abominiosa, io aborro!
Huo Yuanjia (???): dalla Cina con furore. E’ possibile fissare per due ore lo schermo con la tipica ottusa fissità degna di un fesso? Sì, è possibile.
Seconda fiction italiana del giorno: necessaria una premessa. Qui un giurato si trova in conflitto di interessi. Quel giurato sono io. Ecco. Io che ho fatto uno stage nel reparto scrittura di questa fiction -no, non lo stage a Napoli, un altro: c’è stato un tempo in cui mi divertivo a collezionare stage su stage, solo che poi non sono riuscito a finire l’album, mio malgrado- e io che nella mia misera percentuale ho contribuito proprio all’episodio in onda sullo schermo. Ecco. Ma il conflitto decisamente non mi crea problemi, anche perché non ci son speranze di vittoria. E quindi non devo convincere nessuno. Per dire, l’unica tra i giurati che conosceva questa fiction ha dormito tutto il tempo e si è svegliata solo quando un poliziotto ha infilato -con intento molto pooorco-un dito in bocca alla sorella di un altro poliziotto. C’è da dire che: se prima (1×01, 02, 03) in sala eravamo sempre in 30 più qualche vecchietto in cerca di aria condizionata, oggi la sala 5 è stracolma. Ci sono tutti, dal primo attore all’ultimo degli elettricisti fino alla Spanò e alla Veneziani. E poi –postmessa– c’è anche l’intero gruppo di autori con cui ho lavorato. Sono andato a salutare alcuni di loro -due ragazze, tra cui la sceneggiatrice, hanno ostentatamente fatto finta di non conoscermi: lo so, il troppo fascino tieffemmoso a volte abbaglia che è meglio girarsi dall’altra parte, vero mie care?- che però hanno dato per scontato che io fossi in lì in veste di groupie questuante et lacrimevole. Peccato, se solo avessero chiesto, se solo si fossero accorti del mio badge Jury, avrei potuto far qualcosa con i miei colleghi: credo che un buon 70% fosse corruttibile. E non dico come.
I Cesaroni (2×01): se prima in sala eravamo in centomila adesso siamo in centomilioni. Dai 3 anni ai 97 anni. Come i giochi Ravensburger. Non manca nessuno. Accanto a me si siede un bimbo tipo settenne, ad occhio e croce. Parte la sigla. Il bimbo la canta tutta, per filo e per segno. Da lì in poi è tutta una mimesi. Amendola ride, il bimbo ride. Elenasofiaricci urla, e il bimbo urla. Matteo Branciamore -che non c’è, sta male: “mannaggia attè e quando te sei preso ‘a febbre”, dice un’altra bimba tra i cinque e i sei anni- piagnucola, e il bimbo piagnucola, la Mastronardi corre e sbuffa, e il bimbo corre e sbuffa. Io guardo la madre due posti in là, guardo il bimbo, e non mi pongo domande. Perché dovrei, in fin dei conti. Il resto è noia. Fassari, Tortora ed Elda Alvigini -come Elda chi?- qualche risata me la strappano. Lo sfinimento dà i suoi frutti, a volte. Ma a proposito di risate -vere-:
Little Mosque on the Prairie (1×01, 02, 03): ed è in corner che la giuria seriale si sveglia, si contorce dalle risa, applaude, fa la ola, insomma si esalta a più non posso. Sarà la scrittura acuta e il tono comico -che poi, mettere nella stessa categoria questa sit-com e la fuggiasca giapponese, per dire-, sarà che dopo tanta mediocrità avvilente avevamo solo voglia di leggerezza intelligente, sarà che ridere di stereotipi et similia –ma ridere davvero, caro Teodosio Losito, non deridere!– fa bene alla pelle e alla lotta contro i comedoni e non solo, insomma sarà quel che sarà ma è proprio l’ultima visione ultima a stravincere e meritarsi il premio come Miglior prodotto seriale in assoluto. Certo il 30/30 plebiscitariamente bulgaro un po’ stona, ma insomma.
E quindi non ci voleva certo la riunione carbonara –ho anche il video, lo volete?– alle undici di sera in quel di Prati per capire che la piccola moschea nella prateria avrebbe dominato. E nemmeno che avremmo fatto gli intellettualoidi dando ben due premi -miglior attore e miglior regia- al telefilm iraniano -io non ero d’accordo: va bene il contesto, il valore politico, le difficoltà oggettive di fare cine-tv tra il Tigri e l’Eufrate, però insomma due premi mi parevano troppi-, e nemmeno che non avremmo litigato neanche un po’ -cioè giusto un po’ di tensione quando una giurata si è messa a sbavare rigorosamente in lingua inglese ai piedi del presidente-, non ci siamo strappati i capelli a morsi, anche perché Alexander ci ha ben bene “indirizzato” -non ci voleva poi molto a dire il vero- con la sua favella calma e riflessiva. E così l’ex aequo tra la protagonista ElenaSofia e la secondaria Elda Alvigini si risolve in modo clamoroso a favore di quest’ultima. E così, giusto il tempo di renderci graziosamente provinciali e ridicoli donando una preziosissima penna da 45 euro ad Alexander –Oh thank you, it’s beautiful! E per una volta Sei falso! risuona come complimento oggettivo, perlomeno da parte mia- e di andare al ristorante che c’è in braccio a San Pietro, a mangiare lasagne scadute e rimasticate dal micio di Benedetto XVI -oddio calmatevi, non sto attentando alla famiglia!-, lo stesso ristorante in cui lavora Paolo Salemi, ex carramba boy nonchè fratello della più nota Silvia, lo stesso ristorante che ha sfamato le nostre ansie, insomma me ne torno con il fido notturno 40N in quel di Tiburtown, realizzando che tutto è finito e posso appendere il badge al chiodo -Mai! Non sia mai!-. Adesso rimane solo la mondanità spicciola e lo scambio di mail e contatti che insomma, voglio vedere tra sei mesi.
Apro la porta di casa, entro in cucina, apro il rubinetto, bevo un po’ di acqua fresca -l’acqua dàààà capitale-. Mi volto, sulla lavagna bianca appesa al muro leggo: “Maledetto Roma Fiction Fest, ridacci il nostro Ti-Ef-Em! Abbasso la fiction! Abbasso Il bello delle donne! Abbasso Il Medico in Famiglia! Abbasso Csi! Abbasso Lost!” I miei coinquilini, che cari. Sentono la mia mancanza. Che cari, anche se non capiscono un cazzo di telefilm.
amorosiiii i coinquilini, anche se per lesa lostità chissà cosa gli avrai fatto. (i premi intellettualoidi al telefilm iraniano? zzzzzzzzz)
ecco, ho un sacco di arretrati da leggere, scopro ora che. dove trovo un bigino? d.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Spettacoli/2007/07_Luglio/10/bossi_figlio_isola.shtml
toso: potevi lasciarci l’illusione di un mondo migliore….
e invece no.
si può sempre andare peggio.
U la cosa su Caterina e le sue figlie è spassosissima. Non serve nemmeno (deo gratias!) aver visto la serie per gradire la rece 🙂
ecco appunto toso ma perchè? quello vorrà fare il naufrago ma intanto io sono naufragata nella tristezza!
TMF, tu ottimista mai, eh? cmq, la falsa resta la migliore e…mi spieghi la battuta lostiana? ignorante sono.
i bambini sono spassosissimi non so perchè ma mi ricordano pennac.
neru
Paturniosa: l’espressione “lesa lostità” è da Oscar.
Dario: ho fatto il giurato, ho incontrato Locke, ho fatto una foto -a modo mio- con Locke, ho scoperto un telefilm strepitoso, ho conosciuto tanti amichetti e amichette fuori di testa come me per “telefilm” e “tutto torna”. Fine. Va bene? Però se hai tempo leggiucchia qua e là. Daiiiii.
Toso: vale la risposta di viola. Grazie per aver pensato a Tfm e a tutti noi per condividere questa probabile iattura! 😉
Viola: tolto parole di bocca.
Laislabonita: io, che il bicchiere voglio vederlo mezzo pieno, ringrazio il cielo di non aver visto la prima serie e spero di poter essere sempre lucido di mente per scansare quella robaccia 😉
Neru: in che senso ottimista mai? I bambini sono spassosissimi ma se fossero figli miei prima je menerei poi mi ammazzerei per aver generato dei mostri. Ma si può “amare” Matteo Branciamore a sei anni?
La battuta lostiana è -sperando di non fare spoiler, ma cristiddio stiamo parlando della prima serie!-: il perfido Ethan si intrufola tra i sopravvissuti e si finge lost anche lui per rapire gente pregnant. Comunque se vuoi essere una lettrice veramente al top di TFM non puoi non aver visto mai Lost. Almeno la prima puntata. Che poi non ne puoi fare a meno.
TFM spacciatore.
Non era Martinez? Gran bella donna.
“come i giochi Ravensburger” è la frase più bella che io abbia mai letto su queste pagine.
(perché è bellabella, non perché il resto è brutto)
Commento qui anche per il minipost dell’header.
Secondo me, Cartosio è proprio quello della melevisione.
Ti vuoi decidere a metterli insieme in un unico e fantasmagorico book?
che teneri i coinquilini!
caro tfm spacciatore, mi accontento di essere una divertita lettrice bottom. mai lost, ma sempre tua sostenitrice nelle mie pause, in verità ormai sempre più frequenti…è che tutto fa vacanza.
neru
p.s. a dire il vero, ti confesso che i telefilm mi innervosiscono perchè non posso seguirli. insomma, ho imparato a farne a meno. ok, apri pure le lostilità ma è necessario essere telefilmici assidui per leggerti?
Bentornato dalla sala N.5 ( che fa più Chanel o Vonnegut…chi può dirlo?!) …andando con dis-ordine, devo dirti che purtroppo di mio nel template nuevo c’è solo l’immagine: finalmente ho trovato un layout wordpress che sembra decente, fin’ora, ma chi può dirlo?!
Grazie a te sto riattivando la mia Lost addiction preparandomi ad una maratona in visione consecutiva delle serie a mia disposizione ( a proposito, non te l’ho mai chiesto..hai mai partecipato alla Lost Experience?), e… è possibile visionare vedere il video dei giurati in conclave? Deve essere una chicca…
…non sai che piacere mi fa leggere “certi commenti”…;-)
La cosa piu’ bella sono i coinquilini lollosi che sentono la tua mancanza… e tu osi anche dir loro che non capiscono una minkia di telefilm? La accetto solo se non seguono LOST—-allora picchiali a sangue…
ciao NIco-Nico…..alias purulento
Quadrilatero: da quando è diventata francese e raffinata avrà cambiato la -z (che fa tanto calciatore) in -s (che fa tanto fiction). Sai che anche a me il riferimento Ravensbruger mi ha dato tanta soddisfazione? Ma credo anche che solo gentaglia come te e me può apprezzare davvero 😉 Sul book dei sottotitoli ci sto lavorando. Prima o poi, surprise!
Desdina: sì infatti finalmente ho trovato della gente sana di mente con cui vivere. Sai che andiamo anche a mare tutti assieme? Per me è una novità vivere con qualcuno con cui non corro il rischio di fare a botte every day!
Neru: no no con te non apro nessuna lostilità (anche questa è da oscar!). Non bisogna essere telefilmici assidui però è anche vero che magari ti perdi qualche citazione nascosta tra le pieghe cialtronesche di TFM 😉
NvL: assolutamente Vonnegut, che se non sbaglio è stato citato anche in uno dei telefilm da noi visti (ma non ricordo quale). Mai fatta la Lost experience. Una volta un tipo con cui lavoravo mi ha spiegato in 5 minuti tutto quel che c’era da sapere, ma a me è venuto solo un gran mal di testa.
Utente anonimo: “coinquilini lollosi” me la rivendo 🙂
🙂 ma che bellezza! infatti avevo notato che lo spin-off sta andando a rilento… io volevo sapere altro su ciccioman!
Io attendo il book dei sottotitoli con ansia… Vogliamo il book, vogliamo il book. (quella della Coca-Cola è meravigliosa- ma cosa è la coca -cola? io non sono mai stata in america)
E ora che ci penso, voglio anche gli aggiornamenti di cicciomen.
Carissime, Cicciomen è in gestazione, sarà presto dato alle stampe!
Desdina: anche se ora va bene con gli inquilini, ho sempre un patrimonio immenso cui attingere dal losco passato di TFM
Paturniosa: ma nel book ci volete anche le foto di TFM nella sua vita quotidiana? 😉
Le foto? Troppa grazia… 😉
ma va (o vah?)? certo che mi perdo 300mila citazioni ma non mi abbatto…in un’altra vita ero, come dissi, miss marple e com’è come non è scopro sempre tutto (beh più o meno…). insomma giro, vedo gente, faccio cose e tanto mi basta per essere sul pezzo!
neru
p.s. grazie per la fiducia