Elogio del trebuchet

Tema: Cosa ne pensi del web 2.0?

Svolgimento.
Il web 2.0 è come la seconda repubblica.
Il web 2.0 è una grossa presa per il culo.
Il web 2.0 viene brandito come un drappo magico: tanti bloggers pensano sia sufficiente adottare uno stile web 2.0 e bella lì.
Il web 2.0 si fonda dunque sull’apparenza. E l’apparenza spesso porta inesorabilmente alla sciatteria. Basti vedere, ad esempio, i primi dieci blog della classifica di blog babel. A parte Wittgenstein e un paio, gli altri sono sciatti. Sciatti e noiosi. Alcuni si sono involuti. Altri sono addirittura migliorati. Ma più che sbadigli non ottengono -ovviamente al di fuori della cerchia di groupies che al primo sternuto: genio! genio!-. Insomma non aggiungono -quasi- niente. Rimestano. Ma almeno sono web 2.0 -qualche groupies si offenderà a morte con TFM, i big qua non ci vengono, ma io ai/alle groupies rispondo: tanti onori tanti oneri. Ti piace, con o senza mezzucci, stare in cima alle classifiche, idolatrato come un semidio? Sì? E allora ti tìeni (à la napolì) la verità: il tuo blog mi fa cagare!-
Il web 2.0 viene spesso ritenuto –la commissione vorrà apprezzare lo sforzo insistito e persistito di porre il focus di questo tema in principio di frase, piegando la costruzione sintattica ai voleri contenutistici– la panacea di tutti i mali: “credo nel 2.0, uno, santo, apostolico e anche un tantinello autoreferenziale” il loro motto.
Il web 2.0 può essere definito con una sola parola: Trebuchet MS (per chi non: il Trebuchet è il font che la fa da padrona nel sottotitolo e nella colonna di destra di TFM).

Digressione.
2004. Il laureando TFM suda dietro una porta di plastica di Scienze della Comunicazione. Via Salaria, Roma. Ha in mano i primi due capitoli della sua tesi. Suda perché fa caldo. E suda perché sta per avere il primo giudizio e le prime correzioni dal suo assistente di tesi. Assistente, o tutor. Insomma l’unico tramite con Lui, l’Unico, il Solo, l’Autore orgasmatico, l’Alfa e l’Omega dell’intellettualità che spacca. Il Maestro AA -ok la pianto: il mio professore, colui che vedrò solo in seduta di laurea, che distrattamente farà i complimenti alla mia tesi mediante riferimento a dettagli che lascerà basiti me e la mia cravatta amaranto: “ma allora almeno l’indice l’ha letto!” e colui che un mese dopo abbandonerà SdC e Roma per andarsene allo Iulm a Milano, ed io ho sempre voluto credere che lo abbia fatto pensando: dopo TFM, il vuoto, anche se TFM non esisteva ancora, a dirla tutta-.

TFM entra nella stanzetta. Si siede. L’assistente lo guarda, stravaccato sulla sedia mezza sfasciata ma che vorrebbe spacciare come un trono, a giudicare dallo sguardo supponente. Ha le braccia conserte. Fa passare quei dieci secondi di silenzio e occhi negli occhi –ognuno ha i suoi modi, per sentirsi autorevole. Io, per dire, sorrido- e poi: “Non ci siamo, non ci siamo proprio”. TFM poggia i gomiti sulla scrivania e dice: “Se argomentassimo, magari”. “Alcuni aggettivi. Alcuni avverbi. Non mi piacciono”, dice quello, e porge a TFM i fogli corretti: decine di note e appunti e chiose, tutti con la matita rossa. Parole cambiate. Nient’altro. TFM posa i fogli sul tavolo, dice “Mi stai facendo capire che la mia laurea dipenderà da un braccio di ferro tra me e te inerente ad un giudizio estetico-estatico su ogni fondamentale ma anche inutilissima parola?”. L’assistente lo guarda, dice “Più o meno. Ah, poi, volevo dirti. Ma cos’è questo bruttissimo font che hai usato? Spero sia solo una prova, non vorrai mica presentarti in seduta di laurea con questo…com’è che sia chiama?” TFM si mette una mano tra i capelli, sa già come andrà a finire -litigata, rinvio di laurea, scontro totale e frontale, fatica, stima riconquistata, “non credevo potessi tenermi testa così”-, dice “Trebuchet, si chiama Trebuchet. E di grazia, mi dici cosa c’è che non va nel Trebuchet?” “E’ brutto, e poi non ha gli apici. Devi usare il Times New Roman, come tutti”.
(Alla fine feci di testa mia: il Garamond -con gli apici- per la parte di tesi tradizionale, e il Trebuchet -oh trebuchet, perché sei tu, trebuchet- per la parte à la TFM, ovvero i quattro racconti di chiara matrice egocentrica posti con malcelata umiltà alla fine di ogni noiosissimo capitolo di teoria e di ricerca).

Conclusione (e il tema è quasi sfangato -meno male che c’era questo sul web 2.0, sai che palle quello su Dante e San Francesco!- e domani la versione)
Io oggi lo vorrei rivedere, il mio assistente di tesi, e dirgli: sai che tu ci vedi davvero lungo, in quanto a font? Sai che il Trebuchet che tanto ti faceva schifo adesso è il cemento che tiene in piedi la rete e se poco poco lo sfilassimo crollerebbe tutta la blogosfera che c’è, c’è stata e ci sarà? Sai che anche All Music, canale notoriamente gggiovane e avanti, per le scritte in sovrimpressione nelle puntate di Mono dedicate agli U2 o a Valeria Rossi o a Dolcenera e per le traduzioni delle canzoni di Mika e dei Maroon Five usa il Trebuchet? LO SAI? LO SAI? Poi lo guarderei, con compassione, mentre si profonde in mille scuse e arrampicate sugli specchi –Perdono, TFM, perdono! Che ne sapevo io? Avevi ragione tu, a morte gli apici, a morte il Times New Roman, evviva il Trebuchet, evviva la -g del Trebuchet, evviva il web 2.0, ed evviva TFM!- e infine, dopo essermi preso la mia rivincita, me ne andrei, melanconico più che pria.

Io, quando vedo la diffusione epidemica e incontrollata del mio font preferito, mi sento come quando la Vodafone scelse “Everybody’s changing” dei Keane per gli spot con Megan Gale, o come quando sentii i Sigur Ros come sottofondo ad un servizio della Vita in Diretta. O come l’altro giorno, quando Ambra ha vinto il David di Donatello come miglior attrice non-protagonista. Insomma: I try to understand that but I don’t feel the same.

27 Replies to “Elogio del trebuchet”

  1. Cazzz… Il web 2.0? Non sono preparata… non è che c’è l’analisi del testo su Leopardi (o la frase di Aristotele sulla tragedia?)

    10 anni fa mi maturavo (mi sento centenaria… La scena con l’assistente di tesi è da manuale, sarebbe stato da prendere a sprangate sui denti…

  2. La commissione ha apprezzato.

    Ma non condivide alcune scelte con il candidato (per dire, se fossi vissuta nel 300, alla faccia di Beatrice sai che corte gli avrei fatto al Durantino Nazionale??? per dire…;)) per il relatore (ahi ahi ahi.. brucia ancora..) meglio uno che coregge qualche parolina, ti dice peste e corna e ti fa laureare o uno che ti incensa felice, si complimenta, ti dice che è addirittura più ottimista di te e ti rimanda la tesi???? ai posteri…

    Virginiamanda a-loggata

  3. Ehmm, Virgh… credo che il simpatico assistente abbia riamndato la tesi anche a TFM… sai si potrebbe fare il club… (incrociato con la squadra di campioni di taboo)

  4. Mio carerrimo Tieffeemme. Commozione e commozzione per questo tuo post che mi va a toccare un argomento a me tanto caro in questi giorni di tesi… tesi che più o meno indirettamente sarà sul web 2.0 (e sopratutto sui giornali online).

    Le conclusioni a cui tu arrivi, anche se sono all’inizio e non alla conclusione, le condivido totalmente. Bravo Tieffeemme. Bravo che la pensi come me.

    Due cose:

    1) se mi fai un altro post del genere, rischi seriamente di finire nella bibliografia della mia tesi 😛

    2) Certo che scriversi la tesi in Trebuchet è proprio da fessi! Lo sanno tutti che va in Times New Roman!!!

  5. Il primo capitolo della tesi della specialistica – ebbene sì, noi sfigati del 3+2+master di tesi ne abbiamo fatte due! – era proprio dedicato al web 2.0… chiedetemi vita morte e miracoli e io vi illuminerò…

  6. …già il fatto che ci si facciano delle tesi indica quanto è vecchio il 2.0… Non l’idea in sé, per carità, eh… ma i risultati, è vero, sono spessissssssimo noiosi e obbrobriosi.

  7. Paturniosa: la frase di Aristotele sarebbe piaciuta anche a me, ai miei tempi.

    Virgh: i gusti son gusti. Come dice Paturniosa, sì anche a me ha rinviato di sei-mesi-sei la laurea (“ecchecifaaaaaa, non capisco che fretta abbiate, tanto lavoro non ce n’è comunque!”), però io lo sapevo dal principio che trattavasi di osso duro. Essere ingannati come è successo a te, no.

    Quadrilatero: alzo le braccia al cielo, come Hiro Nakamura, e urlo entusiasta: QUADRILATERO PETRELLI, sì mettimi nella bibliografia, anche di nascosto. Mi daresti una gioia immensa 😉

    Morgania: io ci andrei piano con la parola sfigati del 3+2. Io ho visto gente fare le tesi in tre giorni. Mi si accapponava la pelle dal livore e dalla rabbia 😉 Comunque in futuro ti consulterò, visto che devo scrivere un altro post sul tema per entrare nella bibliografia di quadrilatero.

    Emmart: no infatti il concetto e quello che c’è dietro, per carità. Il resto, invece e a volte, per carità di dio.

  8. io odio times new roman! aborro! ho scritto la tesi in bookman old stile (bello grosso 😉 ).

    e odio chi ti rompe le palle per tali menate durante la stesura della tesi. ma chi si credono di essereeee!

  9. 1) Il problema del 3+2 è che se sei una persona seria – traduzione: uno che ha la birrazza tendenza ad impegnarsi nelle cose che fa – soffri come un cane sia i 50 esami dei cinque anni, sia la doppia tesi. Se invece sei uno che vuole solo il pezzo di carta (che poi: che ci si fa con ‘sto pezzo di carta? Serve forse per andare in bagno?!?), puoi benissimo fare, come dicevi tu, la tesi in tre giorni col “copia e incolla”. La verità è che è un sistema di merda, Tfm. E te lo dice uno che ha alzato bandiera bianca già dopo il primo tempo.

    2) Per quanto mi riguarda, Trebuchet e Times New Roman non sono mai esistiti 🙂

  10. Ho scritto birrazza invece di bizzarra. Gesù. Che mi sono bevuto?

  11. Desdina: bello grosso per allungare il brodo. BBBrava!

    Cape: sui commenti on/off potremmo parlarne a vita. Sì forse Wittgenstein andrebbe escluso, però meglio lui che ha tolto i commenti delle DIVE che quando provi a dialogare -su temi lanciati da loro stessi, peraltro- ti ignorano: troppo impegnati/e a misurarselo a colpi di righello.

    Sul post: rabbrividiamo sì. Ecco, nel tema/post mi ero dimenticato: “Il web 2.0 è televendita e giochi a premi”. Quando vedo la gente scannarsi come polli in calore per un cellulare o un iPod mi viene solo una parola in testa: napalm.

    UaU: ecco come alcool-rallegri le tue giornate estive! Ma comunque non ti preoccupare anche se non hai finito il secondo tempo. Tu sei gggiovane e hai già un bel pezzo di carta di master in tasca. Guarda che è tanto eh.

  12. TFMmino caro, ma ti sembro una di quelle che fa la tesi in una settimana? Quella faccina incazzata ti ricorda una fancazzista? Ah, poi io le lezioni private le faccio a pagamento, se ti va potrei farti uno sconto in cambio di un tour in giro per la capitale…

  13. Morganiuccia ma ti sembro uno che pensa che tu ti faccia le tesi in una settimana? Ok, allora affare fatto: lezioni sul web 2.0 mentre ti faccio conoscere le meraviglie dààààààà capitale 😉

  14. La categoria più odiosa che abbia conosciuto rimane comunque quella delle professoresse di italiano delle superiori fissate per il Comic Sans. L.

  15. Uh chi si rivede 😉 Effettivamente il Comic Sans qualche anno fa ha vissuto il suo periodo di massimo fulgore, però sinceramente non credevo che le prof di italiano potessero andarvi pazze. Comunque oggi come oggi credo che il Comic sia un font veramente da sfigati, e che nessuno se la prenda.

  16. io ho fatto la tesi in arial…il comic lo uso invece per gli annunci cerca casa: sarà per questo che non riesco trovare una coinquilina?

  17. Bluelines: bentornata! In effetti se io leggessi un annuncio in comic mi sa che non risponderei. Ma io sono io 😉

    Toso: va bene. Per me sta comunque tra i primi 5.

  18. Beh, magari ne avete già parlato e me lo sono perso, però a proposito del web 2.0 c’è questo bellissimo video che forse non dice niente di nuovo, ma lo dice con classe e intelligenza e quasi mi fa commuovere (non sono ironico):

    The machine is us/ing us

  19. Felson: il 2.0 di questo video mi piace molto. Me l’ero perso, quindi thanks

    Utente anonimo: non avevo dubbi 🙂

  20. Penso che sia chiaro a tutti che i blog scalano le classifiche se i loro proprietari si danno al blog marketing spietato. Non capisco che soddisfazione ci sia in tutto ciò. Il fatto che tu abbia così tanti contatti non significa che scrivi bene o di cose interessanti. E allora che gusto c’è? Forse queste persone non vedono il blog come un mezzo per scrivere bene di cose interessanti…

  21. Laislabonita: posto che ognuno usa il blog come meglio crede -a patto di non venirci a dire che è meglio lui solo perché ha centomilioni di contatti e noi no- secondo me funziona come nella vita: c’è che si dedica alle pubbliche relazioni -eufemizzo- e chi invece sceglie altre strade.

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