TFM 2006 Musica # 3

Sì, l’ho fatta un po’ lunga. Capitemi. Ma prima gli Awards, quelli veri, che devono rimanere:

1) Miglior canzone: What else is there, Royksopp, per tutto quello che ho avuto voglia, che ho fatto, che ho detto, che ho pensato, che ho sbagliato, che infine, onanisticamente parlando, ho goduto.

2) Miglior disco: Sam’s Town, Killers, colonna sonora di un mese esaltante che è stato come salire su ottovolante e non fermarsi mai, ovvero il mese di dicembre, assaporando quel che sarà. Speciale menzione per la traccia 10 “This river is wild” e il pezzo tra il minuto 1:45 e il minuto 1:58. Come si fa a non aver voglia di essere una rockstar di fama mondiale che canta davanti a milioni di gente, a quel punto?

3) Miglior canzone straniera legata alla contingenza di un attimo che non torna manco se je meni e quindi non puoi fare altro che accettare quel che rimane: You have killed me, Morrissey, una casa per sette persone, e anche più, una cucina sempre illuminata dagli avanzi di una cena abbondante conclusa a pane e pizzini. Nella mia stanza fatta di legno, mentre il mondo dorme, io scrivo e riscrivo una versione grottesco-pulp di Cappuccetto Rosso, che nessuno leggerà mai, e fischietto di Piazza Cavòr e di qualcosa che credo i’m lookin fòr (grazie, Toso!).

4) Miglior canzone italiana, legata alla contingenza di un attimo che non torna manco se je meni e quindi non puoi fare altro che accettare quel che rimane:L’oriundo, Non voglio che Clara, perché ho capito dal primo minuto che ne valeva la pena, mentre cammino piano piano ai bordi di una piscina ai piedi di un tramonto ai piedi dell’Etna, con i pipistrelli che scorazzano sopra di me,e infine ritorno laddove tutto era cominciato, con fatica ma anche con soddisfazione.

5) Miglior canzone italiana passata inosservata:Tutto su Eva, Carmen Consoli, che racchiude tutta la dolenza della sicilianità,  e meno male che nessuno se ne è accorto. Gli ultimi trenta secondi, in silenzio, in una casa di un quartiere borghese di Parigi, sotto/sopra un piumone mentre –sono le undici di sera- ci sono 30 gradi all’ombra.

6) Miglior canzone più volte ascoltata sul mio nuovo Mac (secondo il contatore di iTunes, mia nuova droga personale): FF, Kent. Scandalosamente vero.

7) Miglior disco ritorno dal passato, precisamente da uno sguardo girato a sinistra: Toilette Memoria, Moltheni, che a me l’attacco della seconda traccia mi fa fare proprio un tuffo al cuore, mi pare di essere in piena epoca Cyclope. E comunque: cip cip rinasci e cinguetta.

8) Miglior frase (all’interno del miglior testo in assoluto) sentita in una canzone per la prima volta: “Suo figlio, signora, ha la faccia come il culo!!!” in Kappler, Offlaga Disco Pax

9) Miglior attacco e migliore canzone scoperta nel 2006: Title and registration, Death Cub for Cutie. Madooooooooo-o-ooooooooooonna che bella.

10) Miglior canzone che c’è sempre stata, nel senso che già la prima volta pare già di conoscerla già, e non ti stufa mai –o quasi-:Pull Shapes, Pipettes.Già.

Fine.

6 Replies to “TFM 2006 Musica # 3”

  1. eh, ce ne sarebbero di cose da dire su questa classifica, ma comunque tutto sommato è molto apprezzabile

    in realtà approfitto di questo spazio senza colpo ferire perché passavo di qua fondamentalmente per salutarti, vecchio mio, perché ormai ho deciso che il piccolo lucanellarete debba levare le tende

    game over: è un po’ che ci pensavo, meglio chiudere e concentrarsi su aspetti della mia giovane esistenza che andrebbero seguiti con più interesse, ché tanto un modo per sfogare i miei deliri di onniscienza lo trovo sicuramente

    ci tenevo a salutarti perché sei una delle compagnie più piacevoli di questi miei ultimi mesi nella rete

    un abbraccio e a presto!

    ciao

    luca

  2. Toso: senza il tuo intervento non avrei mai notato la sublimità del testo!

    Luca: ti ho scritto da te. Mi dispiace: anche la tua compagnia è sempre stata molto piacevole. Comunque: grazie per il “tutto sommato” relativo ai miei gusti musicali!

    A presto

  3. nada, solo volevo dirti che adoro la numero 1….mi ha accompagnato per l’80% dei mei viaggi in guatemala…per il restante 20% spegnevo il lettore perchè troppo impegnata a pregare qualunque cosa mi evitasse la morte sul suddetto bus…

    Bluelines

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