Pomata sine qua non
E sapete come si riconosce l’esemplare di turista (maschio) italiano all’estero? È colui il quale dipende in tutto e per tutto dalla fidanzata-mamma che si è trascinato dall’Italia. Dipendenza che riguarda, ovviamente, anche il piacere strettamente fisico. Cosi’, stremato, dopo aver visto 4-mostre-4 consecutive (tra cui quella Dada e quella di William Klein), cerco ristoro in una delle due uniche panchine dell’enorme salone del Centre Pompidou in Paris, e sorrido, mentre assisto alla seguente scena nella panchina accanto alla mia: lei si inginocchia davanti a lui, seduto con le spalle al muro. Lei, con fare seduttivo, toglie la scarpa a lui, che comincia a mordicchiarsi le labbra. A quel punto lei toglie anche il calzino e alza i jeans di lui fino al ginocchio, e mentre l’incapace italico chiude gli occhi reclinando leggermente la testa all’indietro, pregustando chissà cosa, lei sempre in ginocchio, schiava di Roma iddio la creò, comincia a spalmare una unguentosissima pomata sull’enorme callo che trionfa sul pollicione di lui. Ma io dico, cari italiani, ma certe perversioni non potete spegnervele in privato, invece che farvi riconoscere da tutti i museofili del mondo?
Che disgusto…
vomito solo ad immaginarla sta scena… immagino come stai tu che l’hai vista di persona…
Ah ah ah che schifo 😀
Questo succede perchè neanche il Pompidou è attrezzato con camerini per massaggi o aree pique nique , come le chiamano i francesi . Certo che se ne vedono di belle .Ciao