Romanzo Criminale, il film

L’attore Kim Rossi Stuart è in prognosi riservata in un ospedale romano in seguito all’incidente in moto che lo ha visto protagonista, sembra senza colpa, su Viale Tor di Quinto. Si parla di fratture alle gambe e di un trauma addominale. In bocca al lupo. Nel frattempo, per risollevare il morale di milioni di donzelle affrante, parliamo del suo lavoro.

In questi giorni Rossi Stuart è infatti nelle sale di tutta Italia con “Romanzo Criminale“. Il film, tratto dall’omonimo romanzo di De Cataldo, ricostruisce, in modo più o meno ‘sceneggiato’, le gesta della banda della Magliana, a cavallo tra gli anni ’70 e ’80. Omicidi, tradimenti, droga, prostituzione. Placido asseconda l’escalation di violenza con un montaggio serrato e scelte tecniche ben precise (primi piani, paesaggi tagliati) che vedono protagonista una Roma diversa, meno turistica e da cartolina. Il film, definito non a caso la versione “nera” de “La Meglio Gioventù” (stessi sceneggiatori), alterna la parte drammaturgica con inserti documentaristici, relativi ai principali avvenimenti che sconvolsero l’Italia. Lo sguardo si allarga così ai rapporti tra Stato e Antistato, ai misteri e ai segreti mai risolti. La banda, composta tra gli altri da il Libanese, Il Freddo, Il Dandi, Il Nero, diventa un passepartout che quasi conduce per mano lo spettatore attraverso fatti reali, dalla strage di Piazza Fontana all’uccisione di Aldo Moro. E’ questa umanità del crimine che colpisce allo stomaco, e che rimane, in una discesa agli inferi di impronta scorsesiana. E’ il bene dento al male e viceversa, un impasto da cui non si può tornare indietro, ovviamente.

Romanzo Criminale, di M.Placido con P.Favino, K.Rossi Stuart, C.Santamaria, R.Scamarcio, S.Accorsi, A.Mouglalis, J.Trinca  voto:  8

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