La bestia nel cuore – Cristina Comencini
La notizia è di qualche giorno fa. L’Italia ha scelto il film che concorrerà per entrare nella cinquina delle migliori pellicole straniere. “La bestia nel cuore”, di Cristina Comencini.
Il film, in concorso a Venezia 2005, ha riscosso abbastanza successo di pubblico e critica. Narra la storia di Sabina, giovane doppiatrice, sposata con Franco, attore frustrato. La sua vita scorre abbastanza tranquilla, circondata dalle amiche Emilia, segretamente innamorata di lei, e Maria, sua collega di lavoro. A poco a poco, però, dal suo inconscio emergono ricordi angoscianti, indicibili, sotto forma di incubi che non riesce neppure a nominare. Decisa a fare luce su una parte della sua vita così misteriosa, va a trovare il fratello Daniele, da diversi anni stabilitosi negli Stati Uniti. Qui Sabina troverà le terribili risposte che cercava. Da qui, con un figlio in grembo, ripartirà, costretta a fare i conti con un’eredità tanto pesante. Il film affronta con coraggio il tema delicatissimo della violenza in famiglia, dell’omertà che circonda questi crimini così diffusi eppure così “dimenticati” in nome di un’ipocrisia senza fondo. E’ un viaggio a ritroso, quello compiuto dalla protagonista, alla ricerca di una verità insopportabile, inaccettabile: la normalità di una simile mostruosità. Un padre normale, insegnante, sorridente di giorno, e malato di notte, un padre che chiama a sè, con voce melliflua, i propri figli, e una madre che assiste impotente a tutto ciò, che si chiude in se stessa per non sentire, per non vedere, per non sapere. Ma la tragedia ha anche un altro risvolto, la certezza di poter uscire dal tunnel, di poter iniziare, nuovamente, prendendosi cura di chi abbiamo accanto, senza remore, senza condizioni, sia esso un figlio o una compagna handicappata. È la leggerezza, la semplicità che circonda e avvolge il nero, il buio profondo che afferra le coscienze. Su questo doppio livello che si gioca la credibilità del film, sospesa in alcuni momenti tra le incertezze di una storia in apparenza poco uniforme. Un obiettivo ambizioso, compensare il peso di tanta tragedia, smorzando i toni, senza distogliere l’attenzione dalla compassione e ottenendo continuità ed amalgama. Obiettivo raggiunto, grazie anche al grande sforzo della regista nel curare i dettagli, nel ricostruire toni ed ombre dell’anima per renderli anche sulla scena. Ottimo il cast, dalla Mezzogiorno (Coppa Volpi a Venezia) alla Finocchiaro, splendido ago nella bilancia di chiaro e scuro. Menzione speciale per Luigi Lo Cascio, straordinariamente credibile (come sempre) e per Stefania Rocca, sorpresa delle sorprese, capace di coniugare il doppio peso di due ‘esclusioni’.
La bestia nel cuore, di Cristina Comencini, con G.Mezzogiorno, L.Lo Cascio, A. Boni, A.Finocchiaro, S.Rocca. Voto: 7