Good night, and good luck – George Clooney
Me la sono presa comoda, ma alla fine ce l’ho fatta. Ieri sera ho visto “Good night, and good luck” di George Clooney. E non è un caso, forse, averlo visto proprio mentre in Italia è riesploso il dibattitone su libertà di espressione, stampa libera in libero stato, censura&potere. Anticaglie. Che poi, proprio dopo aver visto il film, qualche dubbio ti viene. Forse non sono proprio anticaglie.
Metà anni ’50. In America è piena caccia alle streghe, con il senatore McCarthy impegnato, tramite intimidazioni e ricatti, a “bonificare” la vita pubblica da comunisti e simpatizzanti tali. Il centro della vicenda è la redazione di uno dei programmi giornalistici di punta della CBS, in onda con successo il martedì sera. Il conduttore Edward Murrow (true person) e il produttore Fred Friendly decidono di sfidare McCarthy, denudando il suo operato non democratico, costringendo infine il Senato ad aprire un’inchiesta sul suo conto. Completamente girato in interni, in un bianco e nero di forte impatto, pieno di dialoghi serrati e primi piani di un’intensità non comune, il film è, in poche parole, una riflessione sulla libertà di critica nell’America di ieri (e di oggi, e quindi anche dell’Italia: ieri, oggi e per sempre), sul ruolo invasivo della politica. Fin dove si può spingere il diritto di dissentire e smascherare le magagne del “re”? Fino in fondo, questa la semplice conclusione. Anche a costo di accettare la declassazione del programma alla domenica pomeriggio, per mancanza di sponsor. Anche a costo di sacrificare vite umane, come nel caso del suicidio di uno dei giornalisti della CBS (un ottimo Ray Wise, già padre di Laura Palmer in “Twin Peaks”), accusato da un giornalista della carta stampata di essere un “comunista”. Insomma, tutto, pur di compiere onestamente il proprio mestiere. E’ la vita, è la tv. Ma non c’è da preoccuparsi troppo. Ci sono sempre il jazz, un bicchiere di scotch e la solita, eterna, sigaretta accesa.
Good night, and good luck, di G.Clooney, con D.Strathairn, G.Clooney, R.Downey jr, R.Wise, J.Daniels. Voto: 8
Frase: il protagonista, rivolto al proprio editore: “Non dire mai ‘no’ non significa non censurare”