Sei mesi senza smartphone, volendo

Tre giorni fa TFM ha compiuto 8 anni. Vorrei tanto prendere dallo scaffale  il faldone

 

 

ROBUSTE CONSIDERAZIONI SU COME NEL FRATTEMPO SIA CAMBIATA LA BLOGOSFERA ITALIANA

 

 

e in particolare la carpetta “Voi forse non lo sapete ma fate le stesse cose che noi facevamo nel 2005, solo che le fate su facebook (o su twitter) (o su blogspot) (mio dio) e questo mi getta in uno stato di cupa cupezza che nemmeno provo a spiegarvi”, ma suonerebbe, come dire, un tantino pretenzioso da parte mia mettermi, mo’, a fare la ramanzina (anche se mi riescono molto bene, le ramanzine) (e anche se molta gente se la meriterebbe eccome: qualcuno, se non erro il mio maestro Maurizio Costanzo, diceva che per fare tv bisogna avere la patente, figuriamoci per scriverne) (non basta scrivere di tv per saper scrivere di tv) (a volte mi lascio abitare dalla tua insipienza, tua che scrivi di tv sui blog italiani, e ho la prova provata che l’umanità ha fallito) (no, non era Costanzo, ma gli piaceva molto quella citazione) (anche a me)

 

d’altrocanto una volta questo blog si occupava anche d’altro, per esempio si metteva a fare delle belle sane polemiche, o si lasciava andare a vita diciamo un po’ vissuta un po’ no (una volta una ragazza scrisse un commento del tipo: “Ma come! Io mi pareva che tutto quello che scrivevi ti succedeva veramente parola per parola!” e io le risposi “Ma certo che succede tutto parola per parola, solo che in mezzo ci metto altre parole crittografate che i più bravi riescono a capire e tu, evidentemente, no, quindi fuori da questo blog, adesso”).

 

 

Estate

Venne l’estate

 

 

 

 

Otto anni e sentirli tutti, per esempio 23 settimane fa. Anzi no, salto più indietro. Qualche anno fa, un giorno, esco di casa e vado in un negozio DELLA TRE e mi compro un iPhone (siamo nella preistoria dei tempi, ti è concesso sorridere, o anche partecipare del mio dramma emotivo, te ne sarei grato), anzi: un iPhone 3GS, mica la luna, solo il top di gamma. In mezzo un sacco di cose belle ma anche di soldi gettati dalla finestra (l’abbonamento DELLA TRE, avevo un abbonamento DELLA TRE), e di burocrazia transalpina a se stessa che non la auguro a nessuno, soprattutto a te che tra poco dovrai scegliere tra Matte, Little Angelo e Prolasso Crimi, insomma quasi sei mesi fa, quando già da mo’ avevo disdetto l’abbonamento DELLA TRE (“Ma è sicuro signore? Le proponiamo un altro pacchetto più vantaggioso” “Signorina, forse non ha capito, ho cambiato NAZIONE EUROPEA solo per non aver più a che fare COLLA TRE”), insomma a un certo punto l’iPhone 3GS comincia a dissolversi pezzo pezzo sotto i miei occhi, una cosa davvero mostruosa a metà tra Inception ed Eternal Sunshine. Obsolescenza programmata, la chiamano. Niente più aggiornamenti di sistemi operativi, applicazioni che si levano da mezzo come a farmi un favore, cose così. Ma il telefono, il TELEFONO, funziona ancora, il telefono, quella cosa per chiamare la gente e dire Ciao, come stai?

 

 

inception

 Cose che mi danno sui nervi

 

 

Chi mi conosce dal vivo a questo punto dirà ‘Chiaro, sei una persona che fa le cose per principio, so già come va a finire questo post’. No, non è che faccio le cose per principio, è che uno) sono siciliano (dicono c’entri qualcosa, ma io non sono più così convinto di questa cosa che ‘sei siciliano’) e due) non ho capito perché dovrei buttare una cosa che, tecnicamente, funziona ancora, sol perché qualcuno ha deciso, anzi no, sol perché qualcuno è un pezzo di merda. Ecco. La mia amica Giusy aveva il mio stesso problema (“Una mattina ho scoperto che non mi funzionava più Whatsapp: VOLEVO MORIRE”) e qualche tempo fa, mentre eravamo a mangiare giapponese in uno di quei ‘giapponesi fatto dai cinesi’ di rue Saint-Anne, mi ha detto che lei è andata da un suo amico in provincia di Vibo Valentia, uno smanettone che tu ci vai, gli lasci il telefono e poi te ne vai senza SAPERE NIENTE (“Come Olivia Pope con Huck?” “Eh, tipo”) e poi torni ed è tutto risolto, il tuo iPhone 3GS adesso è 5 e forse già 7. Solo che Vibo Valentia è lontana, figurati la provincia di Vibo Valentia. Bon, la domanda è: si può stare sei mesi senza smartphone pur avendolo, lo smartphone?

 

Banalmente: i primi giorni sono un massacro, una cosa simile alla morte per consunzione, tipo che ti hanno rinchiuso in una stanza due metri per due e per compagnia hai solo un best of degli U2 e un rubinetto che perde. Lentamente. Vai in giro, vedi gente, incontri popstar e mangi cose che vorresti non dico fotografare e condividere ma proprio che qualcuno ci mettesse tanti LIKE che batti il record dei like (c’è chi lo tiene) (c’è anche chi si mette i like da solo) (che non è come darsi all’autoerotismo) (l’autoerotismo, almeno, è NATURA) (e comunque, io, incontro un sacco di popstars). Ma non puoi farlo, e non puoi farci niente (il rubinetto, lo senti?). Poi, seconda fase, sopraggiungono i ricordi, tipo, ma che fine avrà fatto quella persona che non ho mai conosciuto in vita mia ma con cui ci mettevamo un sacco di cuoricini a vicenda su instagram, cioè, chissà che starà facendo in questo momento, quali foto starà filtrando col filtro VALENCIA. Infine, facile, non ci pensi più, e torni a fare le cose che facevi sempre, al telefono le telefonate, e al computer gli streaming con quei buffi pop-up pieni di cougar ciccione e colla faccia da porca sbavata e colla fica di fuori.

 

Poi però scopri che, in tua assenza, mentre non c’eri ma in qualche modo evidentemente c’eri (il che getta una luce di sbieco sul destino di TUTTO QUESTO quando saremo, ehm, TRAPASSATI), la gente su instagram non aveva mai smesso di continuare a seguirti, a mettere like, insomma a FARE COSE di cui eri all’oscuro, alle tue spalle (bufferie social: su Twitter se non twitti venti cagate al giorno perdi subito dei followers, su Facebook è meno pavloviano ma insomma se parti un mese in vacanza al tuo ritorno è un po’ un campo di battaglia) (su Instagram no: la gente su Instagram è felice).

 

Tre giorni fa TFM ha compiuto otto anni e sotto l’albero ha trovato un biglietto con su scritto ‘Bentornato nel mondo degli smartphone’, e poi, già che c’era (lo stesso giorno! il dodici ottobre!) una connessione Internet finalmente stabile dopo settimane in cui sì, il mondo gli era parso col respiro mozzato (senza smartphone e senza internet, tutto assieme?) (e vai dai pachistani!) (ehm: abito in una città, che pure è grossa, ma che non prevede pachistani che affittano l’Internet, e se ci sono io non ci voglio mettere piede, mai). Ma questa della connessione che avevo perso è un’altra storia e magari ve la conto più avanti. Intanto, direi che TFM is back. Sono sempre i migliori, quelli che tornano.

 

 

Happy Ron

 

 

 

10 Replies to “Sei mesi senza smartphone, volendo”

  1. Tieffehemme tivvibbì perché usi “carpetta” nonostante le altre 19 regioni d’Italia non abbiano idea di cosa sia (‘sei siciliano’, sei proprio siciliano :-P).

  2. [Un dei commenti “giusto per” che aspetti]
    Ci sono Paesi Europei dove tu immigri, le stagioni cambiano, il buio arriva etc etc la rava e l fava…
    e c’è sempre LA TRE.
    Ritieniti fortunato lì dove sei 🙂

  3. Bentornato Tieffè,
    io LA TRE l’ho avuta e bestemmiata per due anni, poi finalmente ero libero.

  4. mancasti tantissimo. per principio. tutti i giorni ti venni a cercare, ma la finestra non cambiava
    quando presi la tre pensavo di esser furba. poi ho preso vodafon e ho cominciato a pagare.

  5. Io che fra pochi giorni faccio quella cifra tonda che mi vien da vomitare desidererei svegliarmi domattina e scoprire che il massimo della tecnologia sia ancora il mangiadischi. Welcome back, anyway.

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