Momenti di grande olimpismo

– Ci regalano questa musica da strada… Musica moderna, chiamiamola così
– Coreografie con percussioni, fatta addirittura con i bidoni della spazzatura

 

Addirittura. I telecronisti di Sky (Sky, non Rai) commentano così l’esibizione degli Stomp, il gruppo danzerino più amato da Simona Ventura e da Maria De Filippi, dai Primi Maggi e dai Direttori Artistici di Sanremo, insomma da tutta la televisione italiana, sempre così ohhhhh quando c’è qualcuno che viene da fuori i patri confini (specie se questo qualcuno lo paghi con gli spiccetti). Gli Stomp. Addirittura addirittura. I telecronisti di Sky (Sky, non Rai) si esibiscono in un carpiato di stupore coefficiente due virgola uno, che viene però pagato pochissimo. I tuffi facili o li fai bene o non li fai proprio. Nessun accenno all’uso creativo degli scopettini del cesso, ed è un peccato. Non solo perché stiamo parlando di Sky (Sky, non Rai) (Che bravi, quelli di Sky), ma soprattutto perché gli organizzatori della Cerimonia di Chiusura si sbattono tanto per la Coerenza di Racconto e loro nemmeno se ne accorgono. Questa specie di cerchio che si apre con gli Stomp che lavano il pavimento e si chiude con un tizio vestito da netturbino e con in mano uno Spazzolone che improvvisa dei passi di (Samba? Salsa? Io direi Tip Tap, Camilly aiutami tu). Oh, i brasiliani hanno proprio il ritmo nel sangue.

 

 

 

 

 

 

Bella questa cerata, Emeli

 

 

Un giorno ci volteremo indietro e pescheremo dal Gran Cesto dei ricordi il VHS della cerimonia di chiusura di Londra 2012 e verseremo calde lacrime di nostalgia canagliona. Ti ricordi di quando gli One Direction venivano accolti come semidei a colpi di hashtag? Ah, il benedetto spirito del tempo. When a man is tired of London, he is tired of Life. Il regista fa queste riprese aeree e avvolgenti (Danny Boyle, potevi restare altri cinque minuti, non che cambiasse molto, ma almeno, oh, è Danny Boyle, voi chi c’avete? Muccino?): Londra in tutta la sua essenza di Gran Bretagna, proprio. Emeli Sandé, per esempio. Di verde vestita e d’ascella pezzata, acqua e sapone come appena alzata dal letto, Emeli Sandé, Read all about it, ed è subito errevuemme. D’altronde, cosa sono queste Olimpiadi se non un immenso talent show? Ragazzi, qui c’è gente che ha davvero fatto il percorso. Emeli canta, pianoforte e voce, e in sottofondo tutte le lacrime, lacrime di gioia e di dramma, lacrime d’infamità, Eroi di terre sconosciute, Eroi che tra mezzoretta faranno la stessa fine di quel mazzolino di fiori tra le mani del lottatore uzbeko (o era kazako?), gente che c’era e non ci sarà: faccio così, grido di più, voglio che tu da lassù mi ascolti, e chi se ne frega se gli altri, gli altri lo sanno non mi fai più paura non ho più paura noooohhhuohohhohohohoh

 


L’Imbarazzo

 

 Gessi Gei ma cosa fai!

 

 

L’inno dell’Uganda io lo vedrei bene come sigla della terza stagione di Downton Abbey, una buffa canzone di nome Imagine e il buffo coro delle voci bianche, chissà se George Michael, quando scrisse Freedom, pensava che un giorno avrebbe aizzato le olimpiche folle come la brunetta dei Ricchi e Poveri alla Sagra del Raviolo Ripieno, il Kaiser Chief vestito a Nick Kamen, Annie Lennox mi sa hai sbagliato musical, Kate Moss quando appare si pappa tutte le altre a colazione pranzo e cena, Russell Brand manco sai le parole della canzonetta che ti affidano, oh una cosa dovevi fare, il playback!, vorrei dirti mi fai pena ma non renderei bene l’idea, Fat Boy Slim pigia du’ tasti e non so, mi appare un attimo fuori dalla storia, Jessie J, Taio Cruz e Tinie Tempah (Tempah!) rifanno i Robot di Rosanna Fratello, Bobby Solo e Little Tony, forse persino meglio, le Spice Girls arrivano e se ne vanno ognuna pe’ cazzi sua giusto per dire che no, non è vero che se le metti una vicina all’altra Mel B e Victoria si pigliano a capate n’ bocca (ma Viva Forever potevate farla, e che cazzo!), Noel Gallagher sul divano appena vede suo fratello e quella cosa di nome Beady Eye caccia un rutto che lo sente pure Elisabetta, Matthew Bellamy stranamente un filo overacting, ma questo passa il Covent Garden e ce lo teniamo, Brian May sperava di avere al suo fianco, che ne so, Irene Fornaciari, al limite anche Gwen Stefani e invece gli tocca Jessie J con le chiappe a fuori, la quale Jessie J, l’onesta impiegata del girl paua 2.0, a un certo punto si butta per terra in ginocchio col microfono in mano illudendo generazioni di zoticoni e invece no, si produce in QUELLA COSA del mimare la schitarrata (credendoci), per non parlare di domande che purtroppo non avranno risposta: E Adele? E le Little Mix? E un’acustica come dio comanda? Eh, dove sono?

 

Ma poi sul palco salirono degli strani omini conciati ad Alberi di Natale fuori stagione, con le lucine intermittenti e tutto il resto, ballerine che agitavano il deretano decorato a festa come manco alla processione dell’Assunzione Ferragostana, e ancora errabondi entertainer ebbri d’amore e di qualcos’altro, carri, buoi, trombette, fischietti e perizomi da medaglia d’oro e forse pure da record del mondo, Pelé che ebbe bisogno della scritta sulla maglietta che i giovani d’allora non sapevano chi fosse quel vecchietto, e io all’improvviso mi ritrovai in questo flashforward a me stesso, nel 2016, a fare complicati calcoli di fusi orari e incroci di fossa olimpica e 400 misti con le mie vacanze al mare, ed eccomi qua, davanti alla televisione, tutti che ridono e sono felici, la spensieratezza brasiliana, Ordem e Progresso, Brigitte Bardot e Charlie Brown, trenini e coriandoli, tette e culi e denti bianchissimi, come fanno le genti del Brasile ad avere i denti così bianchi?, e sì, va bene le ragazze di Ipanema e la saudade, ma qualcosa mi dice che sto già rimpiangendo la rinomata sobrietà britannica.

 

 

11 Replies to “Momenti di grande olimpismo”

  1. “Jessie J, Taio Cruz e Tinie Tempah (Tempah!) rifanno i Robot di Rosanna Fratello, Bobby Solo e Little Tony” -> Stima massima.

    “qualcosa mi dice che sto già rimpiangendo la rinomata sobrietà britannica” -> dov’è che le fanno le Olimpiadi nel 2020?

    Un pensiero a Noel.

    eph.

  2. A parte una personale antipatia per gli One Direction che mi impedisce perfino di parlarne male tanto sono insulsi, ieri sera il bolso George Michael (animale da palcoscenico, per carita’, Tiziano Ferro manco lo vede, pero’ era capodoglio-size)) e tutto il vecchiume attorno mi hanno procurato una sensazione di umbratile crepuscolo che… Boh, sembrava la foto di una nazione capace solo di guardarsi indietro… Eppure era Inglesia, non Italia. Mah.
    (Su Annie Lennox taccio, peccherei di partigianeria… Che classe, mehercule, che capacita’ di trasfigurare se stessa…).
    God save the Queen.

  3. Dopo mesi anzi anni anzi secoli trascorsi lurkando, esco allo scoperto solo per affermare che secondo me ieri sera George Michael ha completato la sua trasformazione in Adriano Pappalardo. Separati alla nascita, riuniti in una sola mascella all’eta’ della pensione.

  4. Il netturbino brasiliano si chiama Renato Sorriso (!) ed è l’uomo delle pulizie del sambodromo dove si apre il carnevale di Rio e dice che è diventato famoso perchè balla intrattenendo il pubblico mentre pulisce prima del vero show. Sugli altri nònzo, ma durante l’allestimento ho sentito diverse volte le prove della banda di “rolling in the deep”. secondo me doveva venire anche Adele poi è successo qualcosa. Magari non è amica di Emili? (Ah, a Liam piace vincere facile)

  5. *Davide: Noel, sempre

    *Shengo: sono molto d’accordo con te, specie sull’umbratile crepuscolo

    *JJ: molto lieto che tu l’abbia fatto proprio nel post che segna il ritorno al blog. Somiglianza validata, ci vuole solo una mascella più ingrugnita, ma il tempo ci darà soddisfazione.

    *Robba: praticamente il corrispettivo di Damiano della Ruota Della Fortuna. Renato Sorriso, di cui ignoravo il cognomen omen, m’è sembrato simpaticissimo. Liam doveva azzardarsi a cantare uno dei suoi nuovi latrati e vedi come gli finiva male.

    *Falloppio: LOL carpiato ritornato raggruppato all’indietro e ritorno con entrata perfetta

  6. stomp, senza erotismo e disperazione
    i cantanti non li ho aspettati, ché stamattina dovevo alzarmi presto prestissimo
    ciao

  7. Si caro TFM, ma secondo me se compriamo una bella cintura col teschiazzo a Pappalardo possiamo perfino accelerare il processo 🙂

  8. *Yet: hai fatto bene

    *JJ: ci sto. Poi organizziamo un bel giro di cover incrociate. Careless Whisper contro Ricominciare

  9. l’impressione generale è di un calderone dove è stato buttato a’ muzzo tutto ciò che era available in quel momento, c’entrasse o meno (tipo i bimbiminkia one directionchiii????). scaletta tenuta insieme con lo sputo e voli pindarici da calo di pressione… tipo il passaggio quasi diretto da “I am the walrus” alla velina in decappottabile. bowie consumato in una manciata di diapositive e ridotto a icona fashion e basta…sigh!
    in tutto ciò però l’omaggio ai monty python, gli who (!!) e il momento wish you were here con il dodicenne roscio sono stati notevoli. spiace ammetterlo ma i muse ce l’hanno un po’ fatto a fette.
    *noel sempre nei nostri cuori, mi piace immaginarmelo mentre riceve l’invito a partecipare alla cerimonia e quasi si strozza con la guinness per le risate.. 🙂

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