Marine Le Pen non accetta il dibattito tv e si mette a leggere il giornale come se niente fosse
Meno di due mesi alle Presidenziali e sale la tensione. Dopo l’Eterno Cincischio Sarkozy, qualche settimana fa, ha finalmente ufficializzato la propria candidatura. Da allora, niente è più stato lo stesso. Piena occupazione dei media, nuovo slogan (La France Forte), parodie, sberleffi, nervosismi. Ma per il momento non parliamo di Nicolas Sarkozy né del suo sfidante numero uno, il socialista François Hollande, finora sempre in testa nei sondaggi (e sottolineo finora).
Piuttosto, gente nervosa speaking, parliamo di Marine Le Pen, segretaria del Fronte Nazionale e figlia di quel Jean-Marie Le Pen che vanta sul proprio petto la medaglia di un secondo turno contro Jacques Chirac (ti piacque vincere facile, eh?). Semplificando giusto un po’ e usando tag come Misura, Levità, Grazia e Tono di Voce Marine Le Pen è un po’ quello che sarebbe Alessandra Mussolini se Alessandra Mussolini avesse un partito che rappresenta la terza forza politica del paese. Eh già. I brividoni lungo la schiena, vero?
E infatti, sicura come una sicumera, Marine Le Pen si sgola da settimane, buttando quelle voci di cui evidentemente è portatrice sana, e pretende di confrontarsi in tv da pari a pari con Sarkozy e Hollande. E invece no. Ieri sera, su France 2, primo di una lunga serie di dibattiti animati dal conduttore del tg delle 20, Albert Pujadas. Invitati: Marine Le Pen e Jean-Luc Mélenchon, segretario del Front de Gauche (i comunisti!), candidato diciamo minore. La nostra Marine (endorsata in questi giorni da Brigitte Bardot, o quel che ne resta) da giorni sbraitava che era una cosa inammissibile e se la prendeva con Pujadas, France 2 e tout le monde: è una pagliacciata, lo fate solo per l’audience, io mi confronto solo con i veri candidati alle presidenziali e non con candidati ministri, cose così. Ma alla fine, dopo minacce e borborigmi vari, sì Maria, la nostra Marine ha accettato l’invito.
Pourtant, al momento del confronto diretto con Mélenchon, si consuma The Vaiassata. Le Pen inizia chiedendo le scuse pubbliche di Mélenchon che di recente l’ha definita una semi-démente (“E ringrazia che t’ho lasciato una buona metà”, dice lui in sottofondo tra le risatone del pubblico). Poi, ricevendo sberleffi a trombetta, Le Pen mette su il broncio (non certo quello delle Giovani e dei Giovani Francesi, che si chiama broncetto ed è irreplicabile in natura, al contrario una cosa che in siciliano definiremmo Funcia) e se ne fotte di tutto e tutti. Mentre Mélenchon la incalza su temi diciamo concreti (“Voi siete per la parità uomo-donna ma volete abolire il rimborso pubblico per l’interruzione volontaria di gravidanza, com’è?”) lei, la nostra Marine tutta d’un pezzo, si mette a leggere il giornale, e che giornale (tal “La Voix du Nord” che spara in prima pagina sondaggi favorevoli al FN, la furbona). E Mélenchon, in sottofondo, la copre di disprezzo: Brava! Brava!
Come dite? Sì, tout le mond est pays. Video, da 1:15
Che meraviglia!
Vorrei che anche qui in Germania succedessero cose come queste, in modo da poterne scrivere con lo stesso brio che usi tu! 🙂
*Paco: stai mica dicendo che la Germania è più noiosa della Francia? 😉
mah e doppio mah
non si sa più dove cercare i buoni esempi
ciao
Qua in Gran Bretagna ‘ste cose non succedono.
Pero’ e’ anche vero che e’ una nazione tradizionalmente piu’ schierata verso la destra populista. Quindi non c’e’ nemmeno bisogno di dibattiti per decidere chi governa .
*Yet: già, il sémidemente poteva risparmiarselo.
*Falloppio: sempre bella gente, di solito (al governo dico, ovunque, eh)