Jonathan Franzen sta lavorando a una serie tratta da Le Correzioni. Prossimamente in onda su Hbo. Eh?
La rentrée letteraria francese (evento) è segnata certamente non dal solito, ripetibile, annuale romanzo di Amélie Nothomb ma, tra gli altri, dall’uscita su suolo esagonale di Freedom. Jonathan Franzen. (Se non avete ancora letto questo romanzo mi chiedo cosa abbiate avuto di più importante da fare in questi mesi).
Bene, come si conviene, in fin dei conti stiamo parlando di una popstar, interviste, speciali, riflessioni su, dibattiti. Jonathan Franzen. Il prossimo 19 settembre farà pure una *cosa* a teatro, precisamente l’Odéon-Théâtre de L’Europe, cioè leggerà estratti di Freedom, e giù altri dibattiti, altre riflessioni su (il biglietto costa 12 euro, bisogna telefonare a un numero per prenotare, non c’ho voglia, i francesi al telefono sono più ostili che in presenza).
Ma non è di questo che volevo scrivere. Piuttosto. Nel corso di una lunga e a tratti interessante intervista (ma a tratti: David Foster Wallace, ok, lo sappiamo, erano amici del cuore, va bene, ma basta), in mezzo a cose e altre cose, ecco un dettaglio buttato lì, come se niente fosse, come una foglia d’albero caduta troppo presto:
“Comunque Jonathan Franzen attualmente sta lavorando, con Noah Baumbach, all’adattamento delle Correzioni per una serie che andrà in onda su Hbo“.
(Boom)
(D’altronde Franzen dice che la trasposizione televisiva è l’unico esito possibile, i romanzi che vuole scrivere e quelli che vuole leggere non sono fatti per il cinema).
(Madonna Jon, e ce lo dici così?).
Conferme serie in rete non ce ne sono. Anzi sì, come mi segnala il provvido L. (dov’ero io quando Il Sole pubblicava questa intervista? Leggevo il libro, ovvio. E comunque ho le attenuanti). (Però, ecco, il fatto che ci stia lavorando da un anno e mezzo e la serie dovrebbe durarne quattro, boh, qualcosa non quadra). Vabbè, com’è, come non è, e adesso? Riscriviamo il concetto di hype? Mi apposto dietro l’uscita secondaria del teatro per chiedergli soltanto QUANDO? Facciamo finta di niente? Ecco, infatti, allora, dicevamo.
Update: Antony Hopkins sarebbe interessato al progetto (via)
Uhm, in effetti lo diceva anche in un'intervista al Sole di qualche mese fa:
http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2011-03-26/jonathan-franzen-scrivo-dimentico-181515.shtml
Ma siamo davvero sicuri di volerlo?? 😀
(hype sempre e comunque, però chissà, poi magari…)
L.
*L.
Da cui:
a) Ho cercato male (la conferma era più vicina di quanto pensassi)
b) Franzen dice (o gli fanno dire) sempre le stesse cose. Ma non è l'unico.
c) Una serie che dovrebbe durare 4 anni. Doppio Eh?
(edito il post)
mah
vabbe', sono di una generazione che non coglie il valore delle serie televisive
ciao
*Yet: ad ogni modo ti tengo aggiornata, poi farai te
oooooooooooohhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!! Arf arf, sbav!!!
E io devo ancora stare a parlare con la gggente che "il cinema è serie A, i "telefilm" non sono cultura" Jeeez! (a proposito, tu che sai tutto, tempo fa lessi di una trasposizione seriale di Middlesex in lavorazione, ne sai qualcosa?)
LB
Che? Fridom? Non ci sono più gli sceneggiati di una volta, Irene Papas, Paola Pitagora.
*LB: pure Middlesex? Non ne so niente so far, nel caso ti avverto