Dettagli di morti: la fucilata, l’estintore, la cofana
1. La Fucilata
Prima è arrivata la notizia della bomba, notizia confusa, il primo ministro norvegese sotto attacco, la Norvegia sotto attacco. Ho pensato, pensiero non originale, all’undici settembre di dieci anni fa. Poi, dopo, è arrivata la notizia della fucilata, anzi, fusillade. Il tg francese riportava dettagli, altri dettagli. E quel dettaglio, la fusillade, ho cercato sul vocabolario, sparatoria, scontro a fuoco, fucilazione, scarica di fucileria, era così stridente, così strano, fuori contesto, rispetto al resto. Ho smesso di pensare all’undici settembre, era tardo pomeriggio. Un uomo che prende a fucilate dei giovani inermi. Mi è venuta in mente la scena di una serie francese, Xanadu, che ho visto di recente. Un fresco fotogramma sostituito, andando indietro non so come, da un giovane biondo con la maglietta gialla, l’attore di Elephant, e pezzi di puzzle che stavano lì, nella memoria, da articoli, telefilm, filmacci di serie b. Era l’ora di cena. Una storia di pazzi, come tante.
Leggo di polemiche misere e miserabili, tutte italiane, su prime pagine di giornali uscite rabberciate, corrette in corsa, altre mai uscite, tutte con lo stesso tono: Sono sempre loro, il buonismo non paga, etc. Titoli puerili, atteggiamenti altrettanto, legati a tripla mandata a target, vendite, rendite di conti, spericolatezze. Depurando tutto, cancellando tutto, c’è chi dice: eh beh, l’abbiamo pensato tutti, che erano stati gli islamisti islamici. Certo, ovvio, è esattamente quello che volevano, hanno raggiunto il loro obiettivo, da quel pomeriggio di dieci anni fa, e non capisco – attenzione non è stupore – quelli che si stupiscono. Piuttosto, mi stupisco a mia volta: quel dettaglio, la fucilata, così inusuale, così poco modus operandi, così tragicamente isolata e senza legami con un quadro a noi familiare. Mi stupisco di quelli che dicono, a notte fonda, le notizie erano contraddittorie: sì, ma c’era la fucilata. Mi stupisco di Fiamma Nirenstein, una delle donne ebree più potenti del mondo, dicono, e di quel suo pezzo scritto per il Giornale, andato in prima pagina. Un elenco di concetti scongelati, come già scritti, un coccodrillo come quelli che si scrivono quando muore una rockstar prima del tempo, un coccodrillo di massa però, e non per i morti, ma per gli altri, i fantasmi, necessari per quel gioco di appartenenze, di barriere, di schieramenti che è diventato anzi no, rimasto, l’unico modo: di ragionare, di analizzare, di spiegare. Decidere in che squadra stare. N‘importe qui, n’importe quoi, n’importe où. Tanto.
2. L’estintore
Poi c’è la memoria, e lo spazio è quello che è. A volte bisogna fare spazio, e questo spazio viene preso da altre cose, altri orrori, altre indignazioni. E allora, volendo, c’è questo esercizio, di ripassare, di far ripartire il nastro dal punto in cui lo avevamo lasciato, di dare altre passate di vernice, ravvivare i colori, quelli che ci sono. Esercizio che ha a che fare con le ossessioni, ma anche le ossessioni riempiono le vite, specie quando qualcuno le ha svuotate di senso. Sto guardando l’ennesimo speciale sui fatti di Genova. Ho letto, guardato, riletto, riguardato, conosciuto molto, di quel che è successo, dell’inizio di tutto, che quando si tollera l’intollerabile, e si fa posto al più grosso dei crimini, all’ingiustizia che si fa sistema, poi. Ripasso a memoria quel che avevo accantonato, come la commozione di Enrica, la mamma di Sara, conosciuta quella sera a Trastevere, i pezzi vanno a sistemarsi meglio, aiutati dalla distanza. E scopro cose. Ancora, dopo dieci anni. A quanto pare, durante il processo ai vertici delle forze dell’ordine imputati e condannati per quel-che-hanno-fatto, in mezzo alla congerie di non so, di distinguo, di bugie, di difese corporativistiche, è emersa una mezza confessione, e cioè che siccome quel giorno, dopo il morto, dopo gli scontri con il corteo pacifico attaccato senza motivo apparente, dopo i black bloc che avevano fatto quel che volevano, ecco, insomma, le forze dell’ordine non ci stavano facendo una gran figura, non avevano ancora arrestato nessuno e chissà poi l’opinione pubblica cosa avrebbe pensato. Bisognava difendere l’onore. Bisognava recuperare il rispetto. Serviva una lezione. La lezione era la Diaz. La lezione era Bolzaneto.
Giuliano Giuliani parla, è calmo, è determinato, dice che non si arrenderanno, che andranno avanti finché non riusciranno ad avere, perlomeno, un dibattimento in un’aula di tribunale, che porti, se non proprio giustizia, almeno la verità. Una volta si invocava la prima, ora non c’è manco la seconda. Giuliano Giuliani è il padre di Carlo Giuliani, il ragazzo dell’estintore e del sasso che secondo loro avrebbe deviato la famosa pallottola azzerando d’un colpo responsabilità e credibilità. Ma non la presa per i fondelli. Ora in tv c’è un fermo immagine, la pistola puntata ad altezza uomo e un ragazzo magro con un estintore in mano. C’è questo grido fuori campo, questo Noooo straziante, rumori concitati, Porca troia. Penso che se oggi, dopo dieci anni, c’è ancora qualcuno, anche di quelli che pensano di essere i buoni, che scuote la testa, che distingue, che Eh Vabbè Ma Quell’Estintore, allora questo oggi significa che abbiamo perso, tutti, quelli che c’erano e quelli che non c’erano, non abbiamo saputo essere più forti, ci siamo lasciati sopraffare. Dopo, più niente.
3. La cofana
Per molti mesi mi ero rifiutato, con la cocciuta ostinazione dell’insofferenza che tutto nero fa diventare, quel disco, quelle canzoni, quella voce di questa ragazza inglese brutta, ma brutta forte, con quella cofana e quelle cosce mezze aperte mezze chiuse che mi guardavano dalla copertina. Mi ero rifiutato come sempre avviene quando qualcuno, tutti, la massa, si accorgono di un talento e io nel frattempo sono distratto a farmi i cazzi miei. Poi un giorno, su un sito che ora non ricordo, ascolto Valerie, e penso ma chi è questa Valerie così brava? Solo che Valerie era il nome della canzone, una cover, un featuring. E invece, la tizia che cantava, era lei, la tizia della cofana. Rimase una certa antipatia, concentrata tutta su Rehab, che mai mi calò. Ma a compensare ci fu un disco consumato, letteralmente, comprato quando ancora si compravano i cd, e sto parlando di pochi anni fa, comprato a Londra, in un negozio con i cesti fuori, e non lo dico per la solita cosa di Londra-che-bella-Londra, lo dico perché costava pochissimo, un pound, per dire, se l’avessi trovato a Tor Bella Monaca a un euro me lo pigliavo lo stesso, e a quest’ora in questo post citavo quella volta a Tor Bella Monaca. E invece mi tocca fermare a ieri pomeriggio, appena tornato a casa, è morta Amy Winehouse, stavo togliendomi il giubbotto, me lo sono tolto con calma, mi sono fatto un caffè, ho acceso la televisione, stupido riflesso di quando-succedono-le-cose. E così ce l’ha fatta, finalmente. Ho pensato questo, papale. Amy, potevi avere il mondo ai tuoi piedi, ce l’hai avuto, ti sei presa i fischi e ora ti prendi le lacrime e la rabbia. Il mondo sì dividerà in Adoranti No Matter What e in Infastiditi No Matter What. Verranno le Tracce Inedite, il Materiale Segreto a cui sicuramente stavi lavorando, le Compilation, le Ristampe, le B-Side, le Rarities, i duetti improbabili con altra gente viva e magari morta. Ma a noi, a noi chi pensa? You know I’m no good. L’avevi detto, cantato, e noi avevamo fatto sì con la testa, senza crederci veramente. Ma poi ci avevi convinti, ti eri messa proprio d’impegno. E alla fine, brava, ce l’hai fatta, il mondo è di nuovo e per sempre ai tuoi piedi. Hai scelto la via più dritta, questa cosa di morire a 27 anni come tutti quegli altri. Dai, Amy, seriamente, da una come te ci aspettavamo più fantasia. Vabbè, adesso, almeno, riposa in pace.
nell'abisso della mia ignoranza non avevo mai ascoltato la uainaus, dai media mi arrivavano sole le notizie della sua ennesima sbornia e ho sempre pensato a una ragazzina che voleva fare il verso ai maledetti degli anni 60 con tanto di scenografia e tutto il resto.
probabilmente la mia ignoranza non ha nemmeno pudore e ieri alla notizia ho reagito piu o meno come te e ho pensato, "bah ci è riuscita prima o poi"
ora il mio pensiero va inesorabilmente a jusi ferreri
senza amy ora avremmo una cassiera in piu nei supermercati ad allietare le nostre attese e invece no
ci tocca fare le file con le orecchie scannate
e adesso chissà che ci aspetta
certo Amy questo eredità a noi italiani ce lo potevi almeno risparmiare
ma non è colpa tua
è il mondo che è brutto
riposa in pace.
Ippoliton
Metto un +1 molto intenerito, meno male che ci sei tu.
Ilaria
voglio bene a questo blog e al suo bloggatore, ma mi è dispiaciuto leggere "una delle donne ebree più potenti del mondo, dicono"
e chi lo dice? E anche se fosse? Che c'entra lo status, la religione, il mondo con le cose fanatiche che dice. Ora sia chiaro, non sto pensando quello che tu stai pensando che io sto pensando, magari sono io che sono prevenuto, e quella è solo una frase inconsapevolmente scivolosa, e io ci vedo più cose di quello che tu intendevi, però insomma non mi è piaciuta, tutto qui.
Per Carlo Giuliani invece.
Non saprei, di solito non mi piace la gente che va in giro incappucciata ad assalire camionette della polizia, certo dà a noia (almeno a me) la santificazione che gira in rete, una retorica che poi minaccia invece la montagna di prove raccolte su scuola diaz e altri casi di violenza della polizia superaccertata, casi in cui non si poteva dire "no, ci stavamo difendendo da un assalto di gente incappucciata con travi ed estintori", casi in cui le forze dell'ordine hanno torto marcio, ma vengono messi sotto il tappeto della retorica "carlo giuliani", del "vedete? sono loro che sono fanatici, il loro martire è un violento", o almeno la sensazione che ho avuto in questi anni è stata questa.
Ciao Saluti
Concordo su tutto quello che hai scritto, ma proprio tutto, sui primi due punti.
Di Amy conoscevo poca roba, e mi piaceva Tears dry on their own, ma siccome era una moda, e Back to Black mi aveva stufata, poi Giusy Ferreri che quando cantava mi provocava l'istinto di toccarmi la gola e schiarirmela, perchè secondo me le faceva male.
Però pensavo, meno male che Amy Winehouse la canta bene, la sua, con quella bella vociona profonda.Poi si scriveva le canzoni, a differenza di Adele, che brava sì, ma deve andare da Eg White, e Florence Welch, nuova Kate Bush sì, ma deve andare da Paul Epworth…
Però mi aspettavo che non avrebbe campato a lungo. Eppure, questo weekend già parte con i ricordi dei G8 che ancora fanno incavolare, poi la notizie assurde e confuse (prima due morti, poi 80) dell'incubo in Norvegia, e poi anche questa…
Profonda tristezza.
Otter
*ippoliton: povera amy, anche la ferreri e tutte le altre. beh, adesso, avrai tutto il tempo per recuperare
*Ilaria: grazie
*3: di recente su Le Monde ho letto questa notizia della classifica degli ebrei più potenti del mondo. Molto ben piazzata c'era Fiamma Nirenstein, che certamente non è conosciuta alle masse. A questo alludeva la mia frase. Tutto qua. Quindi sì, ci vedi più molte cose di quello che io intendevo. (In Italia c'è questa cosa per cui se nomini la parola "ebreo" prendi la scossa, nel bene e nel male. Se mi spieghi perché mi fai un favore. in Francia usano moltissimo il termine "juif" e nessuno ci vede niente di male). Il sottinteso era, se proprio devo cercarlo: una persona così stimata dal mondo intero etc.
Non capisco davvero l'aggettivo "scivoloso": ho espresso giudizi di valore, di merito? No. Ogni interpretazione dei lettori di un testo è lecita e va bene così, ma, almeno, non farmene carico. Rispondo delle parole che uso, non di quelle che ognuno può vederci sotto.
"di solito non mi piace la gente che va in giro incappucciata ad assalire camionette della polizia": hai provato a domandarti, in questi dieci anni, se magari quello di Carlo Giuliani fosse un tentativo di legittima difesa? Così, puro esercizio di dubbio. Tu, vedendo una pistola puntata contro di te, cosa faresti? Così, prova a domandartelo. Vedrai che certezze non ce ne sono.
*Otter: beh due mondi a parte, anzi tre, con Giusy e Adele
Che almeno le morti di quei ragazzi rimangano come monito che qualunque estremismo è tremendo, distruttivo, omicida e pazzo. Anche se si incarna in un tizio biondo e cristiano invece che barbuto, turbantato e mussulmano.
Certo che l'estremismo che viene dal cuore del tuo paese invece che da una caverna sperduta dall'altra parte del mondo, è forse anche più difficile da accettare e affrontare – anche perchè non lo puoi bombardare. Ma sono convinta che ce la faranno.
Marta
dopo 10 anni io non so ancora cosa pensare di genova
strane forze si sono ammassate in quel posto
la tensione è stata costruita ad hoc le settimane che hanno preceduto l'evento e tutto sommanto l'opinione pubblica era stata preparata ad aspettarsi il morto
e così è stato
carlo giuliani è stato centrato come avrebbe potuto essere centrato qualsiasi altra persona quel giorno in quella piazza
mi rifiuto di incolpare quel povero militare
le responsabilità stanno ben oltre ed è la stessa cosa che sostiene Giuliano Giuliani incontrato in un centro sociale poche settimane fa.
una cosa mi ha colpito di quell'incontro che non sapevo di quel giorno oppure avevo scordato,
Carlo Giuliani dopo esser stato colpito dal proiettile in piena fronte
ed esser stato travolto dalla camionetta
gli è stato spaccato il cranio con un sanpietrino probabilmente proprio dalla polizia stessa presente sul posto
come da voler insensatamente camuffare le responsabilità dell'accaduto
qualcuno deve aver pensato che lo si poteva far passare come morto in una disgrazia.
non aggiungo altro direi che la faccenda parla da sè.
Carlo riposa in pace anche tu se puoi
Ippoliton
1) Io vedo dimostrata ancora una volta la sentenza secondo cui l'aumento di ordine porta con sè l'aumento di caos: tanto più la nostra civiltà sembra progredire, tante più zone d'ombra si vengono a creare. Costui è rimasto inchiodato ad un fanatismo tanto religioso quanto pagano che, se non ci fossero 90 morti di mezzo, andrebbe deriso né più né meno come i casi di quelli che sono tanto calati nella loro identità di master nei giochi di ruolo da lanciare incantesimi ed evocare spiriti anche quando gioca la loro squadra del cuore o litigano col vicino.
2) Sempre per dimostrare la bilateralità del caos predetto, il problema è quello lì: era Carlo Giuliani a brandire l'estintore per difendersi o il poliziotto ha sparato perché si vedeva addosso l'estintore? Io, consentimelo, sono più per la seconda ipotesi. Ciò non toglie che entrambi siano vittime. Resto tuttavia sempre interdetto dai pacifisti che fanno la guerriglia urbana; come da tutori dell'ordine che abusano del loro potere, of course. Si può dirlo senza passare per paraculi e/o cerchiobottisti?
3) Sembra un caso talmente da Manuale dell'artista maledetto che si fatica a crederci: 27 anni come tutti quegli altri là, droga, alcool, ecc. ecc.. Il mondo della musica, con i riti esiziali dello star system, è ancora fermo a 40 anni fa. Forse è il punto di saturazione: come non nascono più star davvero nuove, così è rimasto un solo modo per morire da star…. Vedo un sistema che, anche per queste vie atroci, si ripete e si avvoltola su se stesso. Il che vale anche per i punti 1 e 2.
Shengo
è vero che Rehab è una canzone fastidiosa, e come è stato per te, fu invece proprio Valerie a farmi aprire le orecchie su Amy Winehouse.
avrei molte cose da dire su di lei, più sulla sua persona che sulla cantante. del resto si è guadagnata folte schiere di fans e anti-fans in egual misura più per la sua personalità che per altro. a voler essere obiettivi resta la sua bravura indiscussa, e non si può certo tirare fuori le varie Giusi Ferreri a termine di paragone.
tra l'altro è un po' seccante il modo in cui la gente si affretta a giudicare la "bruttezza" umana, specie nelle donne, specie in un genere musicale come l' r'n'b/soul/jazz vecchia scuola dove figurano personaggi tipo Ella Fitzgerald o Nina Simone che tutto erano fuorché "belle donne", tecnicamente parlando.
in ogni caso ho appreso la notizia proprio su facebook. m'è scappata una lacrimuccia, vorrei dire per la frustrazione di non poter cliccare "non mi piace", ma c'è che al di la' di tutto, e nonostante il suo non sia il mio genere preferito, io a Amy, alla sua favola triste, ho voluto un gran bene. non faccio parte degli adoranti-no-matter-what, perché it does matter, ma in fondo anch'io ho sempre sperato che si sarebbe reinventata, che si sarebbe stufata di fare il pagliaccio inconsolabile, perché sapeva essere una donna di spirito. avrebbe potuto fare anche lei come i vari mick jagger e iggy pop, farsi risciacquare le vene ogni tanto, andare in and out of rehab e poi tornare a bere e pippare in allegria come fanno tutti. il fatto che non ci sia riuscita racconta fin troppe cose su di lei e sul mondo in cui viviamo, e che la circondava, che forse era meglio non ricordare.
"di solito non mi piace la gente che va in giro incappucciata ad assalire camionette della polizia": hai provato a domandarti, in questi dieci anni, se magari quello di Carlo Giuliani fosse un tentativo di legittima difesa?
"era Carlo Giuliani a brandire l'estintore per difendersi o il poliziotto ha sparato perché si vedeva addosso l'estintore?"
C'è questo libro ("Carlo Giuliani"), che forse chiarisce qualcosa
(compreso il fatto del passamontagna, e delle foto che mostrano Giuliani a più di tre metri dalla jeep, che poi diventano 1 metro e 70, eccetera eccetera). Gli faccio pubblicità perché ci ho letto cose banalissime che sono alla portata (di conoscenza) di tutti, e che nessuno ha mai detto. O forse sono io che non sonostat capace di trovarle.
Ah, è un fumetto.
*Ippoliton: non conoscevo il dettaglio del sanpietrino
*Shengo: certo che si può dire, ci mancherebbe. C'è un'idea che mi sono fatto (e che sta sotto le parole del post): ragionare in termini di estintore/pistola è solo una parte. Il tutto è che è molto complicato applicare le categorie della ragione a quella scena, a quel fotogramma. A freddo, con calma, con la certezza di essere nel giusto, è ovvio: non ci deve stare l'estintore. Ma allora non ci deve stare nemmeno la pistola. Al contrario credo che tutto vada collocato in uno scenario, un macro scenario, di follia collettiva. E allora tutto cambia, anche le percezioni, le sensazioni. Il nostro tentativo di razionalizzare si va a fare benedire. Però una riga va tirata, e questa riga dice che un ragazzo è stato ammazzato e nessuno ha ritenuto giusto fare un processo che certificasse verità e giustizia. È morto. Così. Con colpo ferire.
*Dors: giuro che nella mia definizione di "brutta, brutta forte" non c'era altro che un giudizio soggettivo di "brutta, brutta forte" e nulla più, nulla che c'entri con il talento, etc.
*Prof: ce lo appuntiamo, grazie
è stato un week di notizie tristi, celebrazioni tristi, celebri disperati. leggerre dentro, sotto, sopra…l'importante credo sia continuare a leggere tanto. ovunque e trasversalmente. solo così possiamo aprire gli occhi, la testa e anche una finestra di speranza.
Solo su Amy: a me è sempre piaciuto ascoltarla, mai guardarla – mi metteva a disagio quel suo essere costantemente "fuori", fatta di qualcosa, in evidente difficoltà. Coi giornali, poi, che facevano a gara per pescarla nei suoi momenti peggiori (non che fosse difficile, eh!) e darla in pasto al pubblico, un po' come Britney Spears "che ha dimenticato di nuovo le mutandine"… Ma ho saputo della sua morte per caso, durante un weekend felicemente lontano -quasi del tutto, quasi – dalle fonti di informazione, e mi sono sentita molto triste. Ho fatto un pensiero sciocco: ma allora, nemmeno un gigantesco talento – perchè di questo si trattava – garantisce la felicità?
Michela
Pure io questo weekend l’ ho passato fra notizie di delitti di massa da choc, commemorazioni di Genova 01 e cantantesse suicide.. condivido le tue opinioni vorrei solo aggiungere che da chi porta una pistola mi aspetto maggiore maturità e valutazione del pericolo rispetto a chi è solo un ragazzo in mezzo ad un caos, fra l’ altro causato proprio dalle forze dell’ ordine.. a me la cosa che più mi fa andare fuori di testa è l’ attacco immotivato al corteo pacifico che ha scatenato l’ armageddon!
Alessia
TFM ti dirò che anche a me risulta quantomeno misterioso tale dettaglio
ricordo bene tutti i filmati girati subito dopo e le foto della vicenda
il fatto è che l'ho sentito proprio raccontare dal padre
il resto non saprei
Ippoliton
Anno ostile questo 2011.
estia
mi dispiace per Amy, ha avuto la fortuna di avere un grande talento e la sfortuna di non avere una persona che la facesse abbastanza felice da non necessitare dello "Sballo".
sono tragedie e, data la frequenza, nemmeno servono più come monito