Séries Mania giorni 3 e 4: TFM e la sua MANO finirono sulla tv nazionale di strano paese esagonale (e altri aneddoti graziosi)

afficheAneddoti tra il creepy e il c’est pas vrai (fil rouge: la mano)

1) Sala piccola. La gente sta prendendo posto. Scelgo accuratamente il posto all’estremo alla fila per poter sgattaiolare in caso di disgusto (c’è un imperdibile telefilm coreano che mi aspetta). Tiro fuori il quaderno e la penna. Scrivo: Tangle 1×01, Australia, 52′, basse aspettative.
A un certo punto mi sento toccare il braccio. Una graziosa camerawoman, alta, una coda di cavallo peperina e un treppiedi a farle compagnia.
Mi fa (in francese): VOI state prendendo appunti?
Io capisco la domanda ma non sono poi così sicuro di capire la domanda (i sottotesti dei francesi!) e rispondo: come, scusi, signorina?
Lei, con la calma di chi ne sa, switcha in un perfetto inglese: Stai prendendo appunti?
A quel punto sono sicuro di aver capito la domanda e: Sì, sto prendendo appunti (intanto con gli occhi mi guardo attorno).
Lei (sempre in inglese): Ti dispiace se inquadro la tua MANO?
Io mi freezo, cerco le telecamere di questo mockumentary e domando: la mia MANO?
Lei, sempre brandendo il treppiedi, mentre in sala entrano le autrici del telefilm australiane (completamente ubriache) mi fa: Non hai nulla in contrario se inquadro la tua MANO mentre prendi appunti?
Io, ormai avvinto come l’edera da quella che immantinente entra alla posizione numero 10 delle cose più BUFFE EVAH, dico: Ma certo! Ho sempre sognato che la mia MANO finisse sulla tv francese.
(Quindi niente,
la mia mano finirà, sarà finita, fu finita su qualche tg regionale, locale, nazionale, su qualche documentario, su qualche ora e per sempre, e io non lo saprò mai).
(Il telefilm australiano era pessimo. In sintesi: i personaggi fanno cose SENZA SENSO, ma senza nemmeno un grammo di LOL. Una stella su quattro, ma solo perché ZERO non si poteva).

2) Pausa. Sono seduto col mio mac nella sala su delle poltrone giganti a forma di MANO (…).

Aggiorno social, rispondo a commenti sul blog, cose così
. Inganno il tempo. Di fronte a me una signora, francese. Anziana, quella grande dignità fatta di eleganza e compostezza che solo le donne eleganti e francesi e anziane sanno avere. Si avvicina una signora più giovane, sui cinquanta, tipo. È alta, ha due stivali che le arrivano all’anca e tra le MANI tiene un BASTONE. Cioè a dire il vero sembra quel che resta di un attaccapanni sventrato, ma la mia è una prospettiva parziale. The story of my life. La signora col bastone si colloca, in piedi, a metà tra me e la signora anziana, che siamo seduti.
La signora con la bastone alla signora anziana (in francese): scusate, siete SPAGNOLA?
La signora anziana mi guarda (siamo sempre dentro questo grande mockumentary che è la vita) e risponde con un: EHHHHNOOOOO.
– Allora siete INGLESE!
– No!
– Americana!
– Ma insomma NO!
– LA signora col bastone (delusa): Francese?
– MAIS OUAIS!
– Ah.

E se ne va. Così. La signora col bastone se ne va, delusa che l’anziana che (forse) voleva limonarsi era francese come lei. Voleva l’esotico. Io e la signora anziana ci guardiamo, ci sorridiamo ich adah (il che, traslato in italiano, significa GRASSE RISATE FINO ALLE LACRIME) e poi, all’unisono scoppiamo in un BOF. Il mio processo di parigizzazione prosegue indefesso.

3) Sala piccola. In attesa del tanto agognato telefilm coreano su cui punto le mie residue speranze di illuminarmi di immenso. Le luci accese. Leggo le mail sull’iPhone. All’improvviso le luci si spengono e parte la sigla del Festival. Ogni proiezione è preceduta dalla sigla, poi entrano gli omini o le donnine a dire BONGIUR A TUS e fare le presentazioni.
Insomma le luci si spengono, parte la sigla, io sono ancora con l’iPhone in MANO, che tanto so che tra venti secondi le luci si riaccenderanno.
Un VECCHIO PAZZOIDE FASCISTOIDE STRAMBOIDE, seduto due posti alla mia sinistra (in mezzo un’incolpevole banlieusardina), insomma LUI mi dà una MANATA sulla MANO e mi fa cadere l’iPhone a terra, urlandomi (in francese):
– STA COMINCIANDO IL FILM, SPEGNETE IL COSO
Avete presente la faccia quando uno è completamente INTERDETTO e pensa di essere – boh – in uno di quei mockumentary? IO. Due secondi di pausa (la sigla sta finendo) e poi gli urlo (in italiano):
COGLIONE a parte che questo NON è un film ma casomai un TELEFILM informati meglio, seconda cosa TU A ME LE MANI ADDOSSO NON ME LE METTI, CAPITO SCEMO?
Lui ovviamente non capisce nulla, se non che sono, come dire, adirato.
La sigla finisce. Si riaccendono le luci. Entra la donnina per presentare il telefilm coreano.
Raccolgo l’iPhone, lo mostro al vecchio pazzo e ricomincio a leggere le mail, così, con OSTENTAZIONE.
Questo anedetto finisce a colpi di VAFFANCULO in tutte le lingue del mondo, con la ragazzina più neutrale della Svizzera in mezzo e gli occhi sbarrati di terrore. Si vede che non è mai stata in un ufficio postale di Palermo.

Poi la donnina dell’organizzazione fece entrare un omino coreano che parlò 27 minuti di quanto fosse fiero che finalmente l’Europa e Sud Corea adesso si volevano bene. L’omino disse anche che adesso, in questo momento, è in corso una, com’è che dite voi?, NOUVELLE VAGUE sudcoreana.

Nel prossimo post vi parlerò di questa Nouvelle Vague Sudcoreana.

4 Replies to “Séries Mania giorni 3 e 4: TFM e la sua MANO finirono sulla tv nazionale di strano paese esagonale (e altri aneddoti graziosi)”

  1. nouvelle vague coreana?! io mi sono sorbita due, dico due, intere serie coreane e ho capito tante cose, tra cui che nei telefilm almeno, hanno un'età mentale di circa dodici anni, che chiamano mamma (pronunciato omaaaa, scritto non so) in continuazione, al massimo papà, e che vorrei evitare di vederne altre.
    però se mi dici che adesso c'è la nouvelle vague..
    sono super curiosa di sapere cos'hai visto tu!
    stefania

  2. Esiste una Nouvelle Vague Sudcoreana? Sono ancora sotto shock per quel che di Coreano ho già visto, a questo punto voglio saperne di più! Attendo aggiornamenti mentre sghignazzo per quel che ho appena letto  🙂

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