Cosmo – Carlo Freccero dice che i blog corrodono il pensiero unico e che il futuro sarà luminoso

Ho visto Cosmo, programma di approfondimento di Raitre la cui mission è: Indaghiamo il passato, scopriamo il futuro. Ideato da Gregorio Paolini, è condotto da Barbara Serra.
L’argomento era uno di quelli facili facili: la televisione.

 

Dopo una parte introduttiva con Enrico Menduni (tra gli autori del programma) che ha fatto un ripassino pour nuls di come è nata la televisione, è arrivato Carlo Freccero, che ha detto delle cose molto interessanti e altre un po’ più normali (la fretta, Barbara Serra che lo incalzava, etc). Tra le cose interessanti, anche intelligenti, Freccero ha detto che la televisione è responsabile di un fenomeno incontrovertibile: ha fatto passare il concetto per cui Maggioranza È Verità. Il concetto di “audience” ha cambiato la politica nel senso che alla politica, dall’avvento della tv commerciale in poi, è stato applicato lo stesso marketing della televisione: la Maggioranza ha ragione, la Maggioranza Vince. Poi Freccero ha spiegato che non tutto è perduto, anzi. Si è rammaricato di non essere più un adolescente perché i prossimi anni saranno luminosi. Il pensiero unico della televisione, infatti, già da tempo è scalfito dall’azione corrosiva dei blog nati intorno alla televisione, che hanno smontato la tv in senso popperiano (…). Certo, ha detto poi Freccero, i blog e Internet non sempre dicono cose intelligenti (si riferiva a certi commenti di certi commentatori di certi blog televisivi?), ma il futuro è radioso. Non esiste più un solo Pubblico, ma una serie di Pubblici diversi e competenti.

 

 

Ecco. Questo accenno alla Competenza, sommato a una considerazione successiva di Barbara Serra (“Sono convinta che all’ascolto ci sia molta gente che non sa cos’è un iPad o che non ha mai navigato nell’Internet”) solleva una questione cruciale nell’efficacia di programmi come questo (già presente nella famosa puntata di Report su Facebook e dintorni) e cioè:

 

A chi si rivolgono? Qual è il loro target? Il pubblico, anzi i Pubblici competenti o piuttosto l’anziano smarrito e sprovvisto delle basi? Era necessario, ad esempio, insistere sulla nascita della televisione e su concetti ormai triti e ritriti per chiunque sia minimamente informato sui fatti?
In generale Cosmo ha dato l’impressione di non sprigionare a dovere il proprio potenziale, intrappolato in questa tenaglia del Proviamo ad accontentare tutti ma anche no.

 

Il compromesso ha invece ben funzionato nel caso della parte dedicata all’esperienza di Al Jazeera: partendo da un punto di vista privilegiato (Barbara Serra lavora per  Al Jazeera International) Cosmo ha – per fortuna – dato alcune cose per scontate ed è andato dritto al punto, spiegando, ad esempio, come il network sia riuscito a vincere l’iniziale ostilità dei media occidentali e ad affermarsi sulla scena mondiale.

 

note:
* Peccato per i tagli bruschi e troppo visibili che, in alcuni punti, hanno reso il discorso balbettante
* Freccero è riuscito
a nominare La Cinq anche stavolta (non vorrei essere frainteso, Freccero è uno dei numi tutelari di questo blog, sul curriculum ho pure scritto “Nel 2005 sono stato nel suo ufficio a Viale Mazzini e l’ho intervistato”).

 

 

10 Replies to “Cosmo – Carlo Freccero dice che i blog corrodono il pensiero unico e che il futuro sarà luminoso”

  1. la massima parte dei talk su un qualunque argomento ha questa cosa di mettere a parlare gente con le opinioni più prevedibili di questa terra. cosmo invece ha quest'altra cosa di mettere a parlare gente con le opinioni competenti che potrebbero provenire da un competente fuoriuscito del pubblico competente. una piacevole oasi di competenza. 

  2. ciao TFM, passo e mi fermo per la prima volta a scriverti,e per "ringraziarti", visto che provengo da recenti letture di irritantissimi e tuttiugualichepretendonodiesserediversi blog, scritti da genti altrettanto irritanti. E così, mentre mi infastidivo leggendo quelli, al contrario, leggendo il tuo, che ho scoperto da poco, mi ritrovo a rilassarmi, a condividere idee con il tuo punto di vista e con molti dei tuo commentatori. Questo principalmente perchè nessuno di voi è irritante, nè mi scatena quel senso di inadeguatezza(mio), e di  "poserismo",egocentrismo e falsità loro,cioè dei blogger sopracitati. E perchè chiaramente mi interessano gli argomenti che tratti. perciò perdonami questo enorme off topic di introduzione, ma prima di sparare una mia opinione, sono solita entrare in punta di piedi in casa d'altri che non si conosce, spero quindi di essere welcome, anzi bienvenue,vista la tua attuale residenza, fra i tuoi commenti/atori.
    Entrando in topic: non ho seguito interamente Cosmo, ma ci sono capitata per qualche minuto, e per coincidenza proprio in quei minuti in cui veniva espresso il primo concetto che hai sottolineato, che ha interessato molto anche me. Vorrei tanto sperare in questo prossimo futuro luminoso e nel pubblico competente, ma non so quanto essere ottimista,,.sarà forse la mia natura scettica, ma oggettivamente anche internet è uno strumento molto pericoloso, e a dire la verità non so quanto possa aiutare a diversificare i pensieri invece di contribuire a unificarli in massa, visto che moltissimi cervelli sono già stati lobotomizzati principalmente e proprio dal web. Quindi chiedo a te TFM, secondo te in che modo possiamo realmente cominciare a intravedere quella luminosità? Possiamo davvero sperarci?
    Grazie per avermi concesso spazio, e se stavolta ho scritto troppo a lungo, prometto che non accadrà più!
    Un saluto a te e ai tuoi commentatori di vecchia data,

    A new reader.

  3. la cosa più incredibile della rete e dei blog (questo in particolare, insieme ad altre fonti) è che io che non ho televisione per scelta riesco a tenermi informata su quello che accade nel palinsesto italiano con approfondimenti e discussioni che se mi limitassi a guardare il programma non filerei.

    E' davvero forte.

    Zion

  4. intanto a me mi fa una certa impressione essere inserita nei saluti del commento sopra e sì, credo che potremmo ambire aun luminoso futuro se incendiassimo l'aria sotto certi nasi.
    non ho guardato programma perchè camminante in memoria per 15 chilometri su un fiume. avrei visto bene un tuo intervento conclusivo. 😉

  5. Come Zion, anche senza Tv riesco a seguire quello che accade in Tv (grazie, TFM e commentatori).
    Su quello che dice Freccero, io ci spero.
    Alle volte mi viene da pensare che, attualmente, senza Internet, blog e compagnia bella, saremmo già sotto una neo-dittatura più o meno invisibile.
    Altre volte penso che, se mai ci salveremo, sarà per certi blog 'corrosivi'.
    🙂

  6. *New reader: Non scusarti per la lunghezza del commento, non so se hai visto la media dei post che scrivo 🙂
    Grazie per il commento comunque, in effetti "spararci le pose" è esattamente quello che non vogliamo fare in questo blog, nè nei post nè nei commenti. Venendo al dunque: non sono così ottimista come Freccero e non ho idea di come e quanto sarò luminoso il futuro. Credo sia necessaria una qualche forma di regolamentazione nella produzione di *opinioni* ma mi rendo conto che è talmente un argomento scivoloso che non so. Per fortuna non dobbiamo trovare le soluzioni noi 😉

    *Tutti: ah beh grazie a voi

  7. Ma grazie a te TFM, anche per aver avuto la pazienza di leggere (c'è differenza tra la lunghezza che può avere un post e quella concessa ad un commento)! E riconfermo che il tuo blog riesce benissimo nel suo intento.
    Sul tema principale: le mie domande in effetti richiederebbero non so quanti e quali ragionamenti, e una quantità di ottimismo notevole..forse ho osato troppo. Probabilmente,data la tua competenza in materia,credo di essermi fatta trascinare sul momento dalla necessità di aggrapparmi ad un filo di speranza. Mi trovo d'accordo sull'idea che hai proposto, ma come hai già detto tu,sarebbe assurdo addentrarsi in particolari, tantomento in un post!
    Ciao e grazie ancora 🙂

  8. ah, mi sono dimenticata di firmare nel #7 , sono la new reader

  9. Freccero lo ritengo un uomo con una mente critica, capace di analizzare la situazione senza coinvolgimenti emotivi o interessi altri.
    L'ho sentito ieri sera in una breve intervista per il programma In Onda de La7, nel quale affermava che la cultura è stata sorpassata dalla comunicazione. E io aggiungo: non sempre la comunicazione è cultura.
    Mi allaccio così alle previsioni ottimiste, delle quali si parla nell'articolo e non solo.
    Si pensa ad internet come a uno strumento di "democrazia", ma non è proprio la democrazia, elogio della maggioranza, a creare i problemi di cui si parlava? D'altra parte, si pensa alla democrazia come alla libertà individuale di dire e fare ciò che si vuole (anche denunciare il potere). Certo questo è vero, ma dipende sempre dal senso critico dell'individuo.
    Voglio dire: non è che nell'era pre-internet le persone che avevano voglia di formarsi una coscienza critica non avessero gli strumenti. C'era e ci sono migliaia di libri nelle biblioteca che si possono prendere in prestito di autori del passato e del presente con una visione critica della storia, della potica, ecc. Solo che è faticoso formarsi una coscienza critica e chi lo fa è sempre un diverso e alla gente non piace essere diversa… ed esclusa. Le voci "fuori del coro" sono sempre esistite, ma è più rassicurante stare tra le "voci del coro", perché questo porta, oltre a una sicurezza psicologica, anche un'accettabilità sociale con tutti i vantaggi che ne conseguono.
    In internet il meccanismo è lo stesso, proprio perché è un meccanismo psicologico inerente all'essere umano. Anche all'interno del mondo degli internauti c'è il coro e il fuori-coro. E anche qui, come nella realtà off-line, ognuno sceglie se stare dentro o fuori, con le conseguenze che comporta, di accettabilità o di esclusione.
    Come si suol dire, nulla di nuovo sotto il sole.

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