Quelli che palpeggiano i libri e poi non li rimettono al loro posto
Lo scorso weekend sono stato al Salone del libro di Parigi.
(Pausa ad effetto).
Oh c’mon! Gente di Francia! Siriusli? Tutto qua quel che sapete fare? Un enorme SALONE con dei libri e gli stand divisi per editore? Questo è il massimo di fantasia che sapete produrre? (Datemi ancora qualche mese che imparo bene la lingua e vi rivolto l’esagono come un calzino).
Anw, non è questo il tema di questo post. Il punto è che a un certo punto, mentre c’erano queste centinaia di migliaia di libri e queste centinaia di migliaia di parigini che toccavano e ritoccavano i libri che solerti madamigelle e madamigelli avevano sistemato con cura, e mentre nell’aria si librava questo CIACH CIACH generale che poi è il suono che fanno centinaia di libri toccati contemporaneamente, insomma ho fatto una riflessione che voglio partagèr con voi, e cioè:
Mondo si divide in due categorie:
1) Quelli che in libreria o nei saloni del libro si avvicinano a un libro, lo prendono in mano, lo toccano, lo palpeggiano, lo stropicciano e poi lo posano in un punto che NON era quello di origine, dando luogo a uno sfasamento nell’ordine universale tale per cui le persone che vengono dopo troveranno il libro, per dirla in due parole, fuori posto
e
2) Quelli che invece non solo palpeggiano il libro pregustando chissà quali piaceri, e magari poi lo sfogliano con voluttà vicino al naso e alla bocca per godere dello sfruculìo e dell’odore della carta, e infine lo posano esattamente dove l’hanno trovato, ma provvedono anche a ristabilire l’ordine universale rimettendo al loro posto i libri tutti storti lasciati da quelli della categoria 1), che nel frattempo sono andati in giro a mettere altro disordine e a scombinare altri libri lasciandoli magari in bilico così appena uno passerà di là i libri cadranno a terra.
Questo blog, manco a dirlo, appartiene alla seconda categoria e sì, è una battaglia persa, ma non sono cose che si scelgono.
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Il mondo si divide anche in:
La signora delle pulizie e quelli che puliscono prima
Gli sbirciatori e gli sbirciati sui mezzi pubblici.
TFM sposiamoci e risistemiamo i libri della qualunque 🙂
Io seconda categoria, ma in realtà se prendo un libro e lo palpeggio è difficile che poi lo lasci lì. (PS: mondo si divide anche tra chi mangia crosta del brie-ioioio- e chi no)
Vista in termini universali, il mondo è diviso in gente che fa casino e gente che disfa il casino.
estia nella seconda categoria
Ammetto di lasciare fuori posto i libri brutti.
Però a volte prendo un libro che mi piace da uno scaffale e lo metto in evidenza sperando che qualcuno lo compri. 🙂
decisamente seconda categoria, e per colpa di quelli della prima prendo sempre il terzo-quarto libro della pila (non mi limito nemmeno al secondo).
Ah! Che bello! Allora non sono solo io che lo faccio al mondo! Però devo ammettere che se entro in quelle enormissime librerie dove inevitabilmente QUALSIASI cosa è fuori posto e i commessi ti evitano apposta, ecco allora lì lascio tutto in disordine, tiè!
E poi…e poi hai scritto LIBRAVA! Che è bellissimo perchè dato che si parlava di LIBRI per un un attimo ho pensato che fosse uno dei tuoi favolosi neologismi-made-in-tfm…e poi invece mi sono resa conto che no, il verbo librarsi esisteva già!
Anna
anch'io tendo a rimettere i libri in ordine, però devo confessare che se per esempio in bella vista c'è un libro di, che so, vespa, io SOPRA ci metto un altro che piace a me.
G.
Oh, sissì, credevo di essere malata, e invece.
Al massimo, siamo malati in tanti, no?
🙂
mi è capitato di spostare…ma solo se tutto era messo alla sperindìo. il mio ordine sopre le cose…
(e nelle bancarelle dei mercatini dell'usato ripongo nell'ordine solo se è simpatico chi vende.)
Non è che questo post l'hai scritto ieri nel primo pomeriggio, seduto ad un tavolino del Pavillon qualchecosa nei Jardins du Luxembourg?
No, perchè ieri io ero lì con mio marito, a goderci il sole e una bibita in attesa di rimetterci in viaggio verso l'aeroporto, e ad un certo punto è arrivato un tizio in monopattino, s'è seduto, ha ordinato una omelette e un caffè, poi ha tirato fuori un portatile e ha cominciato a scrivere. Io ho pensato "e se fosse tieffemme? posso girarmi e dirgli che attualmente è in cima alla lista – mutevole, eh! – dei miei blog preferiti?"… ma poi ho pensato, no, dai, lasciamo in pace, e per darmi un tono ho tirato fuori un libro di Fred Vargas (la mia attuale passione libraria, mutevole, eh!) in francese, e ho cominciato a leggere fingendo di capire tutto quello che c'era scritto… A mio marito non ho nemmeno detto che stavo pensando ad un altro uomo, potrebbe essere geloso.
Michela
P.S. = highlights di un bellissimo weekend parigino: 1) sì, è vero, dicono bonjour anche in piena notte, non ci avevo fatto caso prima… e sì, è snervante; 2) i macarons non sono granchè… è tutta scena, te li vendono in pasticcerie che sembrano caveau ma non reggono il confronto con un qualsiasi dolce di tradizione italiana… per me sono stati un deludente bluff; 3) però Parigi è bella. O almeno, qualcosa che ti piace lo trovi sempre (il museo dell'Orangerie, ad esempio).
sì, alla seconda categoria senza dubbio pure io. e pure io come G copro bruno vespa, e giro col culo in su i libri di moccia o gli altri improponibili che però sono sempre proposti.
spero alla lunga di prevalere.
ilaria
è bello sapere che ho un'alleata nell'occultamento del libro osceno, ilaria.
g.
*Liga: ahah! però poi non litighiamo su chi è più MANIACO 🙂
*Pattie: ah se dovessi comprare ogni libro che palpeggio!
*Estia: ci sta
*Valu: deformazione professionale 🙂
*Grace: ah quello io lo faccio anche con, che ne so, la quarta confezione di tortellini della pila 🙂
*Anna: no, non era un neologismo e sì, contento che tu abbia notato l'uso del verbo "librarsi" in un post che parlava di "libri". Brava! Mi dai soddisfazioni!
*G&Ilaria: siete l'orgoglio della categoria 2, tanto da meritarvi una categoria tutta per voi.
*Prof: più di quanto pensassimo. Io non ho mai incontrato un mio simile, forse ero troppo impegnato a mettere ordine.
*Moglie: sperindio. che bella parola.
*Michela: no, non ero io, ma il monopattino è in cima alla to do list. e al lussumbergo ci sono stato domenica, a leggere e scrivere. ps. no, non lo dire a tuo marito!
Ci mancherebbe, lascerò decidere a te 🙂